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Autore: GiuliaJoon    26/02/2013    4 recensioni
Stella, una ragazza di 20 anni, si ritrova a vivere con una delle band più famose della Corea, grazie al presidente della loro casa discografica.
Il compito di quei ragazzi è riuscire a far sì che quella ragazza ricominci a fidarsi delle persone, dopo l'incidente che ha avuto.
Uno di loro sarà il primo a scoprire la misteriosa storia dietro la paura che quella ragazza ha nei confronti dei maschi e le starà vicino.
Ci riusciranno quei cinque ragazzi, sfruttando anche il fatto che lei è sempre stata una loro fan?
Nascerà anche qualcosa di più, con uno di loro?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non gli avevo reso facile l'impresa.
Però alla fine avevano vinto loro.
 
Avevano ottenuto quel che volevano, anche se io mi ero ribellata fino all'ultimo, anche per salire in macchina.
 
Mi avevano lavato a forza, asciugato i capelli e messi in un'acconciatura liscia che mi ricadeva morbida sulle spalle, truccata e vestita.
Per tutto questo e per permettere loro di cambiarsi c'era voluta una giornata intera.
 
Eravamo in macchina dirette in un locale.
Avevano deciso di portarmi fuori per farmi riprendere, perché, loro testuali parole "se ci vuole l'alcool e musica per farti riprendere, allora da alcool e musica ti porteremo!"
 
Mi avevano messo un vestito rosso sangue, corto fino a metà coscia e con le spalline.
Tutto abbinato a dei tacchi neri e un cappotto nero.
 
Ero riuscita però a convincerle di lasciarmi la collana, che stringevo con la mano, e l'orecchino.
 
Arrivammo al locale.
Era già affollato e c'era una fila impressionante.
 
-Tranquille, ho prenotato un tavolo- disse Jessica andando sicura dal bodygard che, con un cenno del capo, ci fece entrare.
 
Il locale era affollato.
Appena entrammo mi sentii oppressa dalla massa di persone che ballavano, bevevano e si divertivano.
 
Un'addetta ci accompagnò al nostro tavolo e ci fece accomodare.
Ci chiese cosa volevamo da bere ed io ordinai un super alcolico, ricevendo un'occhiata preoccupata dalle mie amiche.
 
-Che c'è? Avevate detto che potevo bere... quindi... - dissi alzando le spalle.
Sospirarono e ordinarono dei drink un po' più leggeri, tranne Eleonora che ordinò un coca-cola perché avrebbe dovuto guidare al ritorno.
 
Arrivarono i nostri drink ed io bevvi tutto d'un fiato il mio, sotto li sguardi sbigoditi delle mie amiche, che avevano appena sorseggiato il liquido dentro il loro bicchieri.
 
Visto che mi avevano portato lì per divertirmi perché non approfittare della situazione?
Alcool e musica.
L'accoppiata perfetta.
 
Infondo, dovevo andare avanti, no?
Lui stava continuando la sua vita, quindi potevo farlo anche io, vero?
 
-Ballate?- chiesi alle mie amiche alzandomi dalla poltroncina.
 
Loro sbigodite dal mio cambio di umore rischiarono di strozzarsi con le bevute, poi annuirono lentamente, come se avessero paura che scoppiassi a piangere da un momento all'altro o peggio che impazzissi e iniziassi a saltare come una scimmia da un divanetto all'altro.
 
Ci dirigemmo in pista e iniziammo a muoverci al ritmo della musica che il DJ aveva messo.
 
Eravamo strette in una morsa di corpi che si muovevano all'unisono al tempo della musica che rimbombava nelle nostre orecchie e tappavano qualunque altro rumore che provava a farsi strada  nel nostro apparato uditivo.
 
Non sapevo da quanto tempo ballavamo, però avevo un'assoluto bisogno di alcool. 
Feci cenno alle ragazze che andavo al bar a prendermi da bere e loro annuirono mentre sorridevano e si dimenavano per ballare.
 
Mi spintonai e passai tra i corpi delle altre persone.
Finalmente raggiunsi il balcone del bar, dove la musica era leggermente più bassa.
 
Urlai al barista cercando di farli capire quello che volevo.
Lui annuì e cominciò a versare vari liquidi colorati insieme e a mischiarli.
 
Sembravo felice, ma non lo ero.
Ero solo contenta che in Italia non fosse così conosciuto il kpop da rischiare di sentire la sua voce in discoteca.
 
Bevvi il drink che il ragazzo dietro il bancone mi mise davanti.
Lo ingollai come acqua, solo che bruciava nella gola.
 
Ne ordinai un'altro.
Sapevo che mi avrebbe fatto effetto molto prima del solito perché non avevo mangiato nulla, ma così forse avrei staccato la spina al cervello per un po' e avrei fatto contente le mie amiche che si erano sforzate tanto per farmi uscire quella sera.
 
Bevvi altro due drink, forze tre e la mia testa partì.
 
Cominciai a ridere senza un motivo preciso e raggiunsi le mie amiche in pista e cominciai a ridere e a ballare con loro.
 
(***)
 
Riuscii a prendere la mia valigia e a correre fuori dall'aeroporto tutto incappucciato.
Avevo scritto su un foglietto l'indirizzo.
Era appena scesa la sera, ma sapevo che non l'avrei incontrata subito.
 
Presi un taxi e, fatto vedere la via dove mi avrebbe dovuto portare, mi accasciai sul sedile e chiusi gli occhi.
 
Stavo andando da lei.
Stavo andando dalla persona che stupidamente stava facendo male ad entrambi, invece di sedersi su una sedia e parlarne e prendere una decisione insieme.
 
Perché quella stupida non mi aveva detto nulla?
Solo per proteggere la mia immagine...
Mi amava così tanto?
 
Forse la dovevo ringraziare...
Lei sapeva quanto era dura la fatica per raggiungere i propri obbiettivi, e pur di proteggere il mio lavoro, si stava auto distruggendo, per quello che mi avevano raccontato.
 
Il taxi si fermò e io scesi dopo aver pagato.
 
La macchina ripartì mentre io alzai lo sguardo verso quella serie di appartamenti.
Sospirai.
 
(***)
 
Non sapevo che ore erano.
Non sapevo come cavolo facevo a muovermi e non capivo perché Eleonora con la testa da asino stava sorreggendo me e due ragazze con il becco a gallina.
 
Ci mise in macchina, mentre noi tre ridevamo e cantavamo a squarciagola canzoni mischiate tra loro.
 
-Cosa devo fare con voi?- sospirò esasperata mentre si metteva alla guida.
 
-Amarci!- urlarono in coro Jessica ed Andreachiara dai sedili posteriori, mentre ridevano e strattonavano le cinture di sicurezza che Eleonora aveva messo a forza.
 
Io ero sul sedile del passeggero e ridevo come una matta.
 
-Ragazze... uno, due, tre...- contai e cominciai a fare a ritmo mentre cominciammo a mischiare canzoni tra di loro - Novantanove scimmie saltavano sul letto, una cadde in terra e si ruppe il cervelletto! Di seeeereeeeeee neeereeeeeee! Hakuna Matataaaaa!!!-
 
Urlavamo e ridevamo a squarcia gola, mentre l'unica sobria cercava di trattenere le risate e concentrarsi sulla guida.
 
Arrivammo davanti all'edificio dove era il mio appartamento.
Eleonora sganciò la mia cintura poi, dopo aver messo il freno a mano e tolto le chiavi dal quadro, scese e venne a prendermi sotto spalla per accompagnarmi su, visto che ero incapace di camminare.
 
Salimmo le scale a fatica, poi raggiunta la porta prese le chiavi dalla mia borsetta e aprì, facendomi entrare.
 
Lei rimase sulla porta, così io mi voltai verso di lei.
Stava sorridendo.
 
-Buona notte e... buona fortuna!- disse dandomi un bacio sulla fronte.
 
Se ne andò e io chiusi la porta a chiave.
Scalciai i tacchi in un angolo della casa, poi accesi la luce.
 
Eccolo là... la mia bellissima allucinazione.
Era vestito in modo diverso dal solito... però era sempre stupenda.
 
Sorrisi e lui si alzò dal divano, venendomi incontro.
Sembrava... scosso.
 
Delle lacrime cominciarono a solcarmi il volto.
 
-Perché piangi?- chiese con la sua stupenda voce.
-Perché sei solo una stupenda allucinazione di Ji Yong e... forse perché sono troppo ubriaca. Ma tu lo sai meglio di me il motivo, sei creato dalla mia testa!- dissi sorridendo tra le lacrime.
 
Mi avviai verso la mia camera, ma la sua mano bloccò il mio braccio, spingendomi verso il suo petto.
Venni avvolta dalle sue braccia e inalai il suo profumo.
 
-Devo essere davvero sbronza se ora ti sento come un corpo...- cominciai a ridere istericamente.
 
-Stella... come ti sei ridotta?- chiese scostandomi da lui e guardandomi negli occhi.
 
Una strana sensazione si impossessò del mio stomaco.
E nemmeno dopo due secondi, vomitai addosso alla mia stupenda allucinazione, che per colpa dell'alcool mi aveva riportato anche il ricordo del suo tocco e del suo odore.
 
Crollai in ginocchio mentre vomitavo sopra delle bellissime scarpe.
Poi la vista cominciò ad annebbiarsi, mentre l'immagine di Ji Yong che avevo riprodotto, sparì piano piano, inghiottita dal buio.
 

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!

ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen, xxxJbyJ, Ladydejiko, Sognatrice_di_Stelle, B_Fra, M_Wonnie, LeLe_Sun, xXxJeyDragonxXx, steffy007, peppolove.


Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF :)

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite o altro! I love you!

Bene... 
Questo capitolo è un po' più lungo (finalmenteeee *.*)
Spero che vi piaccia!
La nostra Stella è leggermente (solo?!) ubriaca, ma avrete capito che il nostro Ji è arrivato (era l'ora!)
Beh, cosa dire?
Non lo so perché non so come svolgerò il prossimo capitolo! XD
Bene, ora vado!

xoxo
GiuliaJoon

  
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