Premessa: rileggendo quello che ho scritto, trovo
giusto fare qualche precisazione, sennò sono la prima a non capirci più niente.
La storia è ambientata al settimo anno di Hogwarts,
bene, fate come se il sesto libro non fosse mai esistito oppure pensatela come
un AU, boh. Voldemort è
morto, come specifica Draco nei precedenti capitoli, ha malamente tirato le
cuoia in circostanze assai misteriose e tuttavia i mangiamorte
sono ancora a spasso per il regno magico. Ecco, a questo punto credo che la
cosa risulti più comprensibile, scusatemi tanto per essermi dimenticata prima
questi dettagli abbastanza importanti. Chiedo umilmente venia.
Chiedo
scusa anche per il fatto che gli scritti sono pieni zeppi di errori ortografici
e di ripetizioni, scusate…
Ciao!
Nyssa
Hermione
si guardò attorno preoccupata consultando l’orologio che portava al polso.
Mancavano dieci minuti all’appuntamento con Malfoy in biblioteca e lei non
voleva assolutamente arrivare in ritardo, era una persona puntuale di natura,
eppoi la McGranitt sapeva della loro prima lezione e
sarebbe di sicuro venuta a controllare, quindi doveva fare bella figura.
Con
i libri di Erbologia, Trasfigurazione e Incantesimi
sotto il braccio, la ragazza si diresse verso la biblioteca dove stavano alcune
matricole alle prese con i problemi di Aritmanzia e
un Tasso occhialuto del secondo anno che si stava facendo venire
un’intossicazione da caffè a furia di berne per poter leggerne i fondi e
superare il compito di Divinazione di quel mercoledì; quell’ultimo anno, infatti,
la Cooman si era messa a fare verifiche scritte su
quanto vedevano nelle tazze, Harry e Ron non
l’avevano presa bene, in ogni caso il voto saliva con l’indice di catastrofi
che si riuscivano a prevedere: maggiore era il numero di persone in pericolo di
vita, epidemie di aviaria e incidenti, più il voto si avvicinava al fatidico 9,
eh sì, 9 perché lei più di 9 non dava, 9 era il suo numero preferito e, guarda
caso, indicava proprio la morte.
Il
suo tavolo sotto la finestra era vuoto. In realtà quel tavolo era sempre vuoto,
tutti sapevano che era “riservato”, proprietà privata di Hermione Granger fin
dal primo anno. Appoggiò il carico di tomi sulla ruvida superficie di legno e
si rilassò su una delle sedie a disposizione. Controllò le incisioni fatte con
strumenti di fortuna come temperini e oggetti appuntiti, qualcuno aveva scavato
un fiore proprio accanto al suo posto e sapeva anche chi, era stato Victor Krum al quarto anno, dato che lei gli aveva fatto un
regalino per la partenza, lui si era sentito in dovere di fare qualcosa in
cambio e così aveva preso qualcosa dalla tasca e, coperto da una pila di libri,
le aveva inciso quel fiore iscritto in un cuore; quando lei era distratta e
pensava a qualcosa guardando la finestra, aveva il tic di toccare quel piccolo
ricordo della persona che le aveva detto che era bella e che avrebbe voluto
uscire con lei.
Era
stata una stupida a rifiutarlo in nome di chissà cosa… di Ron?
Probabile, ma il rosso era già qualcosa se la considerava una ragazza e non un
automa… le era dispiaciuto rifiutare Victor perché, nonostante fosse grande e
grosso e rozzo e violento, con lei era sempre stato gentile e premuroso, dolce
e timido.
Già,
era stata una stupida, esattamente come era una stupida adesso a farsi venire le
palpitazioni per la prima lezione con la serpe, perché adesso il battito le
stava aumentando? E perché non riusciva a stare ferma sulla sedia? I compiti
che aveva in mente di fare prima di incontrare Malfoy dovevano essere rimandati,
se continuava a quel modo avrebbe fatto un pasticcio con la relazione per Piton, avrebbe sbavato tutto l’inchiostro, le sarebbe
toccato riscriverla da capo (ed era già alla settima pagina!) e non avrebbe
dormito la notte per terminarla, per arrivare al giorno dopo con due occhi da
rospo e la faccia di uno zombie.
La
bibliotecaria le si avvicinò sorridente, era una donna alta e allampanata, che
aveva preso in simpatia Hermione quando aveva cominciato a notare il
quantitativo di volumi che leggeva o prendeva in prestito. La salutò con la
mano rivolgendole un sorriso, poi si diresse verso due studenti di Corvonero che stavano sghignazzando dietro un tomo
voluminoso che probabilmente non era quello che appariva.
Ok, ancora 5 minuti e poi tutta quell’agitazione sarebbe
terminata.
Eppoi
un pensiero la colse.
Perché
doveva essere lei ad aspettare lui?
Perché
doveva farsi venire quell’agitazione incredibile? Che se la facesse venire lui!
Risoluta
per qualcosa che nella sua testa non era ancora ben definito, riprese la sua
roba e si diresse verso il banco della bibliotecaria
-
Potrebbe
tenermi qualche minuto i libri, non mi fido a lasciare tutto sul tavolo e ho
scordato delle cose in camera
La
donna annuì e prese in consegna la borsa, dopodiché la Caposcuola del Grifondoro scomparve oltre il portone.
Quando
ebbe oltrepassato la soglia prese un respiro e si incamminò per il corridoio
nella direzione opposta a quella da dove lui sarebbe arrivato.
Si
diresse in Sala Grande, dove sicuramente c’erano ancora quei deliziosi
biscottini della mattina se qualcuno dei suoi compagni ingordi non li aveva già
finiti prima…
Tiger e Goyle stavano casualmente
abbuffandosi di muffin al tavolo delle serpi,
Hermione rise e si sedette alla sua tavolata dando loro le spalle, ripensò a
quando aveva preparato
Salutò
Colin Canon che stava trafficando
con la sua fedele macchina fotografica e che ricambiò il saluto con il consueto
entusiasmo
-
Che fai
Colin? – domandò al biondo senza fretta vedendo che
avvitava qualche bullone con un cacciavite
-
La mia
macchina ha qualche problema – sentenziò aggrottando la fronte – ho pescato Cho Chang assieme ad un nuovo
ragazzo e volevo scattare qualche foto per metterla sulla Gazzetta di Hogwarts, solo che lei mi ha visto e ha buttato a terra la
mia preziosa macchina – la grifoncina avrebbe giurato
che Canon aveva pianto per la sua macchina, le voleva
bene più che ad una persona in carne ed ossa, sicuramente più che al fratellino
– così adesso fa degli orribili baffi di luce sulle fotografie – continuò il
ragazzino soffiando sugli ingranaggi – e ho dovuto rimetterla a posto…
Terminando
di parlare sorrise alla compagna e scattò una foto di prova alla tavola dove
c’erano altri grifoni intenti a ripassare e studiare
-
Perfetto,
adesso funziona! – dichiarò esultante – adesso posso andare a sviluppare le
foto della Corvonero, spero che il suo ragazzo la
molli… - Hermione si domandò come
-
Mi
dispiace un po’ per Fletcher – disse la ragazza
sgranocchiando un biscotto
-
Fletcher?
– chiese stupito Canon osservandola
-
Sì, Fletcher, il suo ragazzo…
-
Ma non
lo sai che si sono mollati tre giorni fa? – chiese ancora più scandalizzato il
biondo – adesso sta con Everett, quello di Serpeverde
Per
poco Hermione non si lasciò cadere la mascella, non riusciva proprio a stare
dietro a tutte le storie di quella ragazza, già ai tempi del quarto anno se li
girava un po’ tutti, stava con Diggory, che era pure
un bel figliolo, e se la faceva anche con Harry, che a quel tempo era ancora
alto un metro e sessanta e le arrivava più o meno alle spalle, eppoi avevano
saputo durante l’estate che aveva smesso il lutto per la morte di Cedric e si era dedicata ad un altro tipo, da allora la
sfilza di ragazzi che si passava non aveva avuto termine e Colin
sembrava provare un piacere perverso a mandare sulla prima pagina tutte le foto
che la riguardavano, Harry commentava disgustato, non avrebbe mai creduto che Cho fosse una ragazza così facile, ma col senno di poi…
Controllò
l’orologio, un minuto e sarebbe stata l’ora fatidica di incontrarsi con Malfoy.
Che
aspetti pure, si disse continuando a mangiare, per una volta sarà lui a dover
cedere!
Lavanda,
dall’altra parte del tavolo la guardò storto
-
Non
mangiare così tanto – la ammonì la moretta rifacendosi il trucco con attenzione
– non sei proprio in linea e se continui a fare pasticci fuori pasto poi…
L’altra
si alzò sbuffando, avrebbe preferito fare lezione con Piton
che ascoltare le prediche di Lavanda che le diceva di dover perdere 5 chili. Ma
erano proprio fissate…! Si guardò sconsolata la pancia, non era propriamente in
forma, ma non era neppure ai livelli della Bones, non
si vergognava così tanto di se stessa, anche se, potendo, si sarebbe fatta più
alta di una decina di centimetri e un po’ più magra, avrebbe cambiato i capelli
e anche la misura di reggiseno. Sospirò tornando nei corridoi, girovagando
ancora tra le pareti di pietra.
All’improvviso
svoltò l’angolo e si ritrovò faccia a faccia con Malfoy che per poco non le corse
sopra, la faccia del biondo, deformata in un moto di rabbia, la diceva lunga
sulle conseguenze che avrebbe potuto subire a causa della sua scappatella.
Decisamente stare assieme a Ron e Harry non faceva
bene al suo senso del dovere.
-
Mezzosangue
dove cazzo eri finita? – esordì con la solita finezza
la serpe, mentre il volume della sua voce superava di un bel po’ la soglia del
dolore
-
Avevo
da prendere delle cose – rispose lei restando sul vago, Draco sembrava davvero
infuriato nero, e solo perché l’aveva fatto aspettare un paio di minuti…
-
Cosa?
-
Il
manuale sui 100 modi per ammazzare Draco Malfoy
-
Spiritosa
– sibilò cattivo stringendo gli occhi fino a farli diventare due fessure
-
E
comunque non sono affari tuoi! – ribatté piccata lei cercando di liberare il
polso dove lui la stava tenendo facendole quasi male
-
Sono sì
affari miei se quando dobbiamo vederci tu te ne stai a passeggiare per questo
ammasso di pietre cadenti
Hermione
si tappò un orecchio con la mano libera mentre lui continuava a gridare come un
forsennato sulla cosa di non dover fare aspettare Draco Malfoy eccetera eccetera, sul fatto che doveva arrivare puntuale e…
Continuando
a parlare cominciò a trascinarla per i corridoi mentre lei tentava di tenere il
passo della camminata di lui, più spedita del solito a causa della rabbia,
sogghignò maligna, il suo piano era stato perfetto, l’aveva davvero mandato in
bestia, anche se, nell’idea originale aveva progettato di lasciarlo lì ad
aspettare per circa mezz’ora, non si era certo immaginata che lui partisse e la
andasse a cercare, reclamandola come oggetto di proprietà
-
Smettila
di sghignazzare e cammina
Quando
oltrepassarono il portone di accesso alla biblioteca gli altri studenti si
fermarono di colpo e li guardarono sbalorditi, alcuni sbarrarono gli occhi
mentre altri bisbigliavano alle orecchie dei compagni,
-
Non qui
– scandì lei tirando dall’altra parte e beccandosi un’altra occhiata
incollerita, poi gli occhi argentati di Malfoy si alzarono al cielo e lei ne
approfittò per avvicinarsi al suo tavolo e sistemarsi di fianco al fiorellino
inciso, gli altri li stavano ancora osservando inebetiti
-
Fatevi
i cazzi vostri! – gridò il caposcuola di Serpeverde all’indirizzo degli altri occupanti della
stanza, ritrovandosi lo sguardo severo della bibliotecaria piantato in fronte,
gli altri si affrettarono a fare qualcosa e parvero stranamente occupati ad
appuntire le penne e a grattare la carta, la sua tutor
sospirò sconsolata, poi andò a ritirare il suo materiale al banco del
supervisore
-
Hai
cercato di darti alla fuga? – le sussurrò all’orecchio la vecchia addetta ai
libri calando un poco gli occhiali che portava sul naso e sorridendole
La
ragazza ricambiò il sorrisetto e fece un gesto che poteva significare sia sì
che no. Dopodiché si risedette e aprì il tomo di Trasfigurazione.
-
La prof
mi ha detto che le peggiori lacune sono sul trasformare un essere vivente in un
altro essere vivente – scandì – apri il libro a pagina 473
-
Non
trattarmi come uno scolaretto – grugnì lui aprendo il tomo a caso
-
In
questo caso è quello che sei – gli sorrise lei
-
È roba
che non servirà mai!
-
Beh,
puoi sempre trasformare Nott, Tiger
e Goyle in qualcosa di più utile di quello che sono
adesso – celiò lei, lui ghignò – oppure i tuoi due Weasley
in affascinanti donnole, - lei sbuffò facendo volare un ricciolo che le
sfuggiva al fermaglio e alle forcine che si era piantata in testa dopo pranzo, nella
speranza di avere un aspetto presentabile
-
Non
siamo qui per discutere sul cosa farne, vedi di applicarti e studia, qualcosa
dovremo pur fare!
-
Io
qualche idea in proposito ce l’avrei – rise maliziosamente lui passandosi la
punta arrotondata della penna stilografica sulle labbra
Hermione
s’impose di non arrossire, perché quella di Malfoy era una vera e propria
provocazione
-
Credevo
che una mezzosangue come me ti facesse schifo – rispose cauta fingendo di
interessarsi ad una figura animata del libro, per quel che ne sapeva potevano
anche esserci i puffi che ballavano, lei stava aspettando la risposta
-
Non
capisci mai niente – fu quel che giunse alle sue orecchie
-
Allora
vedi di provare a trasformare il tuo anello in qualcosa così fai un po’ di
pratica – disse cercando di non sembrare troppo arrabbiata per la risposta
inconcludente
Malfoy
ghignò ancora, malignamente, poi posò il cerchietto d’argento, lucido e
perfettamente levigato sulle pagine ingiallite dei libri, estrasse la
bacchetta, la puntò sull’oggetto e sibilò qualcosa, in un istante l’anello si
trasformò in un serpentello bruno a strisce gialle che
si muoveva rapido e ondeggiante verso l’altro capo del tavolo dove era seduta
la grifondoro.
Hermione
balzò in piedi gridando a squarciagola, poi si appiattì contro la parete che le
impediva la fuga mentre l’animale si avvicinava sempre più
-
Petrificus! –
scandì una voce arrabbiata
e il rettile si bloccò con la lingua fuori, Hermione dilatò le pupille per la
paura senza il coraggio di voltarsi a vedere chi aveva fermato il suo incubo.
-
Signor
Malfoy! – strillò – non lo sa che è pericoloso evocare certi animali?
-
Ma è
stata la Granger a dirmi di trasformare l’anello – si difese il biondo che già
sentiva pulsare le tempie per la ramanzina in arrivo
-
Di
sicuro, vista la sua reazione,
-
Sull’anello
c’è una serpe – giustificò l’erede del casato Malfoy – ed è stata la prima cosa
che mi è venuta in mente…
-
E
doveva proprio essere velenoso questo serpente? – sospirò ancora Minerva McGranitt puntandosi le mani sui fianchi, il biondo si
limitò ad alzare le spalle con noncuranza mentre Hermione, ancora sotto shock,
si accasciava sulle ginocchia dopo aver visto il serpente tornare alla forma
dell’anello al comando della prof
-
Si
sente bene, signorina? – chiese la McGranitt mentre
anche la bibliotecaria, prima distratta a riprendere qualche studente,
accorreva agitata, la grifondoro annuì
automaticamente con la testa mantenendo lo sguardo fisso e perso
-
Signor
Malfoy, la aiuti almeno a sedersi su una seggiola! La sua mancanza di buone maniere
è grave…
Malfoy
sbuffò e si avvicinò alla mezzosangue prendendola sotto le braccia e cercando
di tirarla su come un sacco di patate, ovviamente tirare su un peso morto era
piuttosto problematico, soprattutto visto che Hermione sembrava inebetita e non
collaborava e la prof era occupata a ragguagliare Madama Pince sull’accaduto.
Sospirando
tristemente Malfoy si posizionò meglio e strinse Hermione sull’addome in modo
da tirarla su con un po’ più di facilità.
Ovviamente,
mentre faceva questo, cercò anche di convincere se stesso che l’occhiata alla
biancheria di pizzo che s’intravedeva sotto lo scollo a V della camicetta era
stata puramente casuale, alzò lo sguardo al cielo dopo aver adocchiato la trama
del reggiseno e decise che doveva concentrarsi per riportare la Granger al
tavolo; impresa difficile, i suoi sforzi sembravano vani ed Hermione scelse
proprio quel momento per ridestarsi dalla sua trance e gridare un “Ahia!!”
quando il biondastro le premette il polso sullo sterno, azione che la fece
finire nuovamente distesa per terra colpendo il ginocchio sul freddo pavimento
-
Signor
Malfoy… - lo riprese la McGranitt battendo il tacco
della scarpa sul pavimento, - con delicatezza!
Parla
bene questa! Si disse tra sé il cercatore verde-argento, tanto la devo sollevare
io!
-
Pesa! –
disse con poca galanteria Malfoy facendo arrossire Hermione
La
prof congiunse le mani con aria teatrale facendole schioccare e osservando
intensamente il soffitto
-
Veda di
sbrigarsi – lo ammonì ancora
Alla
fine, in preda alla disperazione, strinse Hermione con entrambe le braccia
sulla vita e la rimise in piedi cercando a quel punto di non cadere a sua
volta, dubitava fortemente che la Granger sarebbe riuscita a sollevarlo visto
lo sforzo che aveva fatto lui per tirare su lei. Sbuffò cercando di non pensare
che per rimetterla in piedi l’aveva praticamente abbracciata e questo avrebbe
inevitabilmente condotto ad altre riflessioni decisamente più “intime”: aveva
urgente bisogno di Blaise!
Hermione
sembrava imbarazzata quanto lui e si stava sistemando la camicia e la cravatta,
aggiustava la gonna e sistemava i capelli
-
Sono
tremendamente spiacente – si scusò con la prof facendo anche un inchino
-
Non si
preoccupi – chiarì la vice preside – farò in modo che incidenti del genere non
si verifichino più. Signor Malfoy, la bacchetta – disse perentoria e Draco
estrasse il legno sottile e lo porse alla sua prof, sapendo perfettamente cosa
ne avrebbe fatto.
E
così la McGranitt lanciò un incantesimo all’oggetto
in modo che non potesse più richiamare serpenti ed altra roba pericolosa, poi
lasciò la stanza.
Draco
si appoggiò svogliatamente la testa ad una mano stravaccandosi sul tavolo
mentre lei raccattava le cose che aveva fatto cadere nel tentativo di scappare
-
E così Miss-So-Tutto-Io ha paura dei serpenti… - ironizzò
tormentandosi le labbra con la piuma del suo pennino, Hermione arrossì e lo
guardò male – anzi, potrei dire un autentico terrore… - e le sopracciglia si
curvarono verso l’alto
-
La cosa
non ti riguarda – rispose lapidaria lei e lui sogghignò
-
Chissà
cosa succederebbe se una mattina ti svegliassi a letto con un serpente –
ovviamente non era il caso di dire che il doppiosenso
era quasi lampante, ma Hermione in quel momento non lo colse neppure tanto era
distratta dall’idea della scena appena descritta.
Draco
la vide irrigidirsi e notò come le pupille le si dilatassero dal terrore,
evidentemente non aveva colto il sottinteso della frase, doveva avere davvero
paura dei rettili
-
Sarebbe
impossibile – dichiarò infine la ragazza sollevando il mento in segno di sfida
– c’è l’incantesimo di protezione al Grifondoro, in
modo che la gente non faccia malefici agli studenti che dormono
No,
decisamente non aveva capito, Draco sopirò tristemente, sarebbe stato più
difficile del previsto
-
Dovresti
dimagrire, sai, mezzosangue? – disse lui cambiando completamente discorso
-
E a te
cosa importa? – chiese a sua volta
-
Pesi
una tonnellata, ci ho messo mezz’ora a tirarti su!
-
E
suppongo che i palpeggiamenti non fossero compresi nel prezzo – brecciò lei, lui finse di non interessarsi alla cosa visto
e considerato che stava cercando di convincersi che non l’aveva volutamente
sfiorata, ma solo toccata per sbaglio mentre le faceva il favore di rimetterla
in piedi. Avrebbe passato un’altra notte in bianco, se lo sentiva.
-
Non
sarà che non riuscivi a sollevarmi perché sei fuori allenamento? – chiese lei
cattiva
-
Cosa
staresti insinuando? – questo era lui, che il doppiosenso
l’aveva capito benissimo
-
Che
come giocatore di quidditch non vali niente, non
riesci neppure a sollevare ME!
Il
nervoso di Malfoy, sommato al mal di testa, gli stavano lanciando dei messaggi
e lui sapeva che, se non avesse assimilato al più presto della nicotina,
avrebbe avuto una crisi isterica.
La
Granger era TROPPO innocente, non si era neppure accorta di quello che si
poteva pensare della frase che aveva pronunciato…
-
… eppoi
sei fuori allenamento anche in “altre materie” – si beffò lei – soprattutto da
quando la Parkinson ti manda in bianco
Ecco,
appunto, colpito e affondato. Lei sapeva quel che aveva detto. Alt! Ma lei come
l’aveva scoperto di Pansy?
-
Cosa vorresti
dire? – domandò sporgendosi sui libri aperti e assottigliando gli occhi
-
Che Pansy ti manda in bianco – rispose candidamente lei facendo
gli occhi dolci
Malfoy
ingoiò un insulto piuttosto pesante e tornò a sedersi
-
Chi ti
ha detto che Pansy mi da picche? – chiese come se non
fosse vero
-
Pansy –
Merda.
-
E da
quando fai amicizia con Pansy Parkinson
di Serpeverde – d’accordo, stava ripiegando e non era
da lui, ma su quell’argomento aveva bisogno di rifletterci ancora un po’, la
mezzosangue era scorretta.
-
Da
quando mi ha chiesto di prestarle le mie forcine per capelli
Dracò sgranò gli occhi e la guardò, non riusciva a immaginarsi la
sua ex compagna di letto che chiedeva alla mezzosangue, per cui provava
un’avversione tutta speciale, di prestarle fermagli e fiocchetti.
Chiuse
gli occhi e massaggiò le tempie dolenti. Di questo passo sarebbe finito in
infermeria entro dieci minuti! Urgeva una soluzione drastica.
-
Sta a
sentire mezzosangue – il tono era cambiato – ti propongo un patto – Hermione lo
guardò fingendo disinteresse mentre lui continuava serio – tu mi fai i compiti
di Babbanologia e Trasfigurazione e io ti faccio le
pozioni di Piton, così prendi Eccellente anche nella
sua materia e non ci scassiamo le balle con questa storia delle ripetizioni
Lo
sguardo dubbioso della Granger non lo aiutò
-
Così
non impariamo niente né io né te – specificò – tu non farai Babbanologia
e Trasfigurazione e io non imparerò come fare Pozioni
-
Ma
avremo un bel voto tutti e due
Proposta
interessante, disse il cervello di Hermione alla ricerca della riuscita totale
-
Facciamo
così: io ti faccio Babbanologia e studiamo assieme le
altre e in cambio mi aiuti di Pozioni, senza farmi i compiti
-
E che
dovrei fare?
-
Mi
aiuti con la pozione e mi spieghi come farla – dopotutto era risaputo che
Malfoy aveva E in Pozioni
-
Però tu
mi fai i compiti di Babbanologia e Trasfigurazione
-
Sveglia
Malfoy, sarebbe ingiusto, io ti faccio due materie e tu mi aiuti solo di una
-
Ma
Pozioni è più difficile
-
Ma Babbanologia e Trasfigurazione sono comunque due – Malfoy
sospirò con il mal di testa allucinante in aumento
-
D’accordo,
cosa vuoi in cambio
A
quel punto Hermione fermò con la bocca aperta. Non aveva pensato a cosa
chiedergli, aveva litigato solo per questione di principio. E adesso?
-
Ci devo
pensare – rifletté – te lo dirò mercoledì quando faremo pozioni
-
Vedi di
non chiedere roba assurda tipo il rispetto degli elfi domestici
-
Ho
detto che ci penserò, nel frattempo per oggi terminiamo qui
-
Ecco,
la prima cosa furba che dici oggi… finiamola, ho mal di testa e tra un’ora mia
spettano agli spogliatoi
-
Se vuoi
ti do qualcosa per farlo passare – replicò lei cominciando davvero a
preoccuparsi del viso tirato dell’altro e dandosi ancora della stupida per fare
la crocerossina
-
Cosa
sarebbe?
-
Una
medicina babbana molto efficace – spiegò tirando
fuori un bottiglino di vetro dalla borsa
-
Scordatelo
Granger, io non bevo roba babbana
-
Beh,
allora puoi tenerti il mal di testa, nel mondo dei maghi non avete niente per
farlo passare – lui parve riflettere
-
Va
bene, d’accordo – decise, forse era meglio ingurgitare quella schifezza e
arrivare alla sera che rintanarsi dalla Chips e
rompersi le palle per il resto del pomeriggio
Hermione
sorrise e fece comparire un bicchiere e dell’acqua
-
Quanto
pesi? – domandò svitando il tappo
-
E a te
che ti frega? – gentile come sempre, pensò
-
La
medicina si calcola in base al peso, idiota – rispose seccata – non fa niente,
andrò a occhio, è probabile che ti sentirai un po’ debole tra un’oretta, gli
antidolorifici abbassano la pressione – lui la guardò male – ed è anche un po’
amara
Gli
porse il bicchiere con acqua e una ventina di gocce.
Malfoy
guardò in controluce l’oggetto e storse la bocca, poi appoggiò le labbra al
bordo e bevve tutto d’un fiato pulendosi poi le labbra in un fazzoletto bianco
e verde che aveva estratto dalla tasca
-
Che
schifo – grugnì, lei sorrise
-
Quante
storie, mercoledì mi dirai se ha funzionato – e senza dargli il tempo di
replicare raccattò borsa e libri, salutò Madama Pince e si allontanò.
Draco
la guardò allontanarsi sotto il peso dei tomi di Trasfigurazione: erano giunti
ad un accordo civile o quasi, in questo modo lui non le doveva niente. L’aveva
fatto solo per quello, perché non voleva avere debiti nei confronti di una come
la Granger, anche se era sicuro che gli avrebbe fatto perdere la pazienza con
quell’ultima cosa in cambio di Trasfigurazione. Scosse la testa e rimise
insieme i suoi libri, prima di qualunque cosa doveva andare fuori a fumare o
sarebbe impazzito.
Sulla
porta di Hogwarts c’era Blaise
che si faceva una canna in beata tranquillità.
-
Ciao Dra
-
Ciao Blaise
Si
salutarono mentre il biondo accendeva una sigaretta.
-
Già
finito di sedurre la mezzosangue? – chiese il moro osservando una classe di Hagrid inseguita da alcuni animaletti pelosi simili a Mokona e con una doppia fila di denti acuminati da far
vergognare uno squalo
-
Cosa ti
fa credere che voglia andare a letto con lei?
-
Oltre
al fatto che me l’hai detto? Beh, vediamo… dovrei pensarci… - lo canzonò il
ragazzo dai capelli scuri passando pensierosamente una mano sul mento
-
Blaise,
ma sei sicuro che io e te siamo amici? – domandò il biondo sbuffando una
nuvoletta di fumo, Zabini si stampò un sorriso sulla
faccia
-
Ma
certo
-
Beh, mi
sembra che tu stia dalla parte sbagliata, allora – commentò ancora Malfoy e
l’altro rise
-
Sono
passato davanti alla biblioteca e vi ho visti a terra e la McGranitt
per niente contenta
-
È stato
solo un banale incidente
-
Banale
incidente? – chiese Zabini – la McGranitt
non sembrava d’accordo, parlava come di “cataclisma” e di “pericoloso”
-
Ma sì,
uno scherzetto innocente…
-
Serpenti?
– chiese l’altro
-
Già
-
Fanno
sempre colpo – commentò
-
Adesso
non più, mi ha fatto un incantesimo alla bacchetta
-
Cazzo,
devi averla fatta grossa allora – borbottò il moro sparpagliando la ghiaia del
viale
-
Però
sono arrivato ad un accordo civile con la Granger
-
E
sarebbe? Ti fa tutti i compiti senza fiatare perché è innamorata di te?
-
No
-
E
allora?
-
Mi fa i
compiti se le insegno a fare le Pozioni di Piton, è
ambiziosa e vuole Eccellente a fine anno
-
E
dell’altra faccenda non ne avete parlato? – chiese ancora il bel moro
-
Ci
vorrà più tempo del previsto, se glielo dicessi chiaro e tondo in faccia non lo
capirebbe
-
Questa
volta te la sei andata a cercare – commentò Blaise
rientrando un poco per non bagnarsi nel diluvio – hai scelto l’unica ragazza
che non aspira a venire a letto con te
-
E’ solo
una sfida, ovviamente ne avrò altre nel frattempo
-
Se se –
ironizzò il suo migliore amico – ho come l’impressione che non lo farai…
-
E già
che sai tutto perché non me ne dici anche il motivo? – Zabini
rise
-
Guarda
che ci tengo alla vita – e si allontanò
Esattamente
come aveva immaginato, rifletté il Caposcuola, Blaise
sapeva troppo. E il problema era che lui non sapeva!
Spense
la sigaretta e rientrò.
Erano
le tre del mattino. Lo sapeva perché la pendola nella Sala Comune aveva battuto
tre rintocchi quasi un quarto d’ora prima. Hermione Granger se ne stava
rannicchiata a letto accarezzando il suo gattone
rosso e ascoltando il ticchettio della pioggia sui vetri della sua camera.
La
porta che comunicava con il dormitorio femminile era aperta e si sentivano
persone che russavano e altre che parlavano nel sonno. Qualcuno stava dicendo
che aveva voglia di anguria e che se ne sarebbe mangiata un grappolo intero. Di
angurie? Sollevò gli occhi al cielo. Non riusciva a prendere sonno ed era così
disperata da ascoltare persino i vaneggiamenti di qualche addormentata.
Non
dormiva perché pensava a Malfoy e questo non andava bene, anzi, era malissimo!
Era
stato un bastardo facendola spaventare con quella storia del serpente e adesso
era terrorizzata. Odiava i serpenti fin da quando era bambina e non aveva mai
saputo dire perché; su una rivista scientifica aveva letto che il terrore per
serpenti era una paura ancestrale risalente ancora ai tempi che gli uomini non
erano altro che scimmie e si passavano le giornate a dondolarsi sugli alberi e
a mangiare frutta tropicale, un po’ come facevano ancora oggi certi Serpeverde. Ovviamente questa perfettamente motivata
spiegazione non era stata sufficiente a scacciare il panico che la prendeva
ogni volta che vedeva un serpente, sia che fosse alla tv, su una rivista o dal
vero, beh, ovviamente dal vero la reazione era amplificata e quello che era
successo quel pomeriggio ne era una prova.
Eppoi
c’era l’altra questione: quella dei compiti. Lei e Malfoy avevano fatto quel
patto e non poteva certo dire che fosse svantaggioso, cosa le sarebbe costato
scrivere qualche riga anche per lui? Certo, questo andava contro tutti i suoi
principi per i quali si era sempre rifiutata di passare integralmente i compiti
a Harry e Ron, tuttavia il biondo aveva fatto unos cambio equo, le avrebbe permesso di avere una
scintillante E in Pozioni. Pozioni era l’unica materia in cui non riusciva a
prendere il massimo dei voti e, anche se la maggior parte delle volte questo
era dovuto al terribile astio che il prof provava nei confronti dei Grifondoro, sapeva perfettamente che quella materia, oltre
a Volo, era il suo tallone d’achille.
Grattastinchi stiracchiò i muscoli e fece le fusa, grato
alla sua padrona di quella razione extra di coccole.
Hermione
prese un foglio e vis scarabocchiò sopra qualcosa per Harry, dopodiché piegò la
carta a forma di aeroplanino e con un incantesimo lo
spedì sul comodino del suo migliore amico, quando quella mattina Harry avrebbe
preso gli occhiali, avrebbe trovato anche il suo messaggio che lo pregava di
dire a Raimond che non stava bene.
Ok, era una bugia e lo sapeva, però dopo essere stata sveglia
fino alle tre di mattina aveva voglia di farsi una sana dormita fino alle dieci
del mattino senza rompiscatole, eppoi in Babbanologia
non aveva problemi, poteva perfettamente superare i M.A.G.O.
senza partecipare ad una lezione.
Sospirò
tornando a coccolare il gatto.
Cosa
doveva chiedere in cambio a Malfoy per i compiti di Trasfigurazione? Gli aveva
detto che mercoledì gli avrebbe dato risposta, ma non aveva la più pallida idea
di cosa domandargli, ovviamente erano da escludere concetti prettamente
astratti come il rispetto e la giustizia ed erano da evitare cose come “basta
retate” oppure “smettetela di tormentare Neville” perché senza dubbio i subdoli
allievi della casa Slytherin avrebbero trovato un
altro modo per tormentarli. Avrebbe potuto chiedergli di smetterla di chiamarla
mezzosangue, ma ci avrebbe scommesso che Malfoy avrebbe preferito farsi da solo
tutti i compiti piuttosto che cedere quel privilegio, provava un gusto perverso
a ricordarle sempre e comunque le sue origini, ma dopo così tanti anni di
molestie, l’aveva preso come un nomignolo dispregiativo, tipo quelli che li
chiamano “pel di carota” perché hanno i capelli rossi.
Quando
l’orologio del salottino battè la mezza i suoi
pensieri erano ancora tutti per Draco Malfoy e questo era decisamente male.
Avrebbe dovuto pensare a Ron, che le conciliava
sempre il sonno, oppure mettersi a contare gli unicorni o le pecore, bersi del
latte caldo e tranquillizzarsi, sì, avrebbe fatto così: si sarebbe rintanata
sotto le coperte e avrebbe cercato di prendere sonno.
Così,
facendo esattamente l’opposto, infilò le pantofole imbottite, prese un palid di pile dalla seggiola, se lo avvolse sulle spalle e
scese nelle cucine dove, a quell’ora, non c’era mai nessuno, e si sarebbe
potuta preparare una bella cioccolata o un tè per conciliare il sonno. Seguita
dal gatto s’incamminò giù per la Torre di Grifondoro
e scese al pianterreno, dove era il regno degli elfi domestici.
Draco
Malfoy non riusciva a prendere sonno. Ricordava che, quando era tornato alla
Sala Comune Serpeverde dopo gli allenamenti, aveva
creduto che il mondo fosse sul punto di finire, quello che si era presentato ai
suoi occhi era addirittura difficile da credere.
Tiger e Nott se ne stavano placidamente e
pacificamente seduti davanti ad una scacchiera e giocavano agli scacchi dei
maghi e qui c’era già materiale sufficiente per far credere a qualcuno di avere
le allucinazioni
-
Da
quando in qua sai giocare a scacchi? – chiese perplesso a Tiger
che spostava il suo alfiere con aria pensierosa e subito dopo addentava una
merendina
-
Nott mi
stava insegnando – spiegò con la bocca piena, lui aveva alzato gli occhi al
cielo
-
E dov’è
Goyle? – aveva domandato ancora alla ricerca
dell’idiota numero 2
-
Dovrebbe
essere in camera… - disse la Greengrass perché Tiger era troppo impegnato a studiare la mossa migliore per
mandare al massacro la sua regina
Quando
aveva varcato la soglia aveva trovato Goyle steso sul
letto che leggeva, no, dico, LEGGEVA!
-
Che
stai facendo? – domandò anche a lui adocchiando il titolo del volume “Guerra e
Pace”
-
Stavo
leggendo questo bellissimo libro! – esclamò esultante e mostrandogli la
copertina con un uomo e una donna che si abbracciavano – è una storia
bellissima – continuò il ragazzo con occhi sognanti – ci sono lei che è…
-
Ma che
ti sei fumato? – chiese Draco osservando il suo amico in quello stato pietoso –
da quando sai leggere? Credevo che avessi smesso al secondo anno…
Tornando
in sala comune, poi, aveva visto un primino mentre
leggeva nientemeno che Topolino sdraiato sul tappeto e Milicent
che preparava un analcolico alla frutta.
Ma
in che razza di mondo era finito? Serpeverde era la
Casa dei vizi, gola, lussuria, accidia… che fine avevano fatto? Rimpiazzati da
analcolici alla frutta e libri per donnicciole, per
non parlare di Topolino poi!
Poi
si era accorto che era tutto un sogno.
Meno
male, non credeva che avrebbe retto i suoi compagni trasformati in statuine del
buon gusto. La Parkinson faceva brutti effetti con i
suoi repentini cambiamenti, Draco pregava che la sua pessima influenza non
venisse trasmessa al resto delle serpi. Un momento, non è che quello che aveva
fatto era un sogno premonitore come quelli di cui fantasticava la Cooman? Di disgrazia si trattava, magari…
Si
rifiutò di credere che i suoi compagni, incarnazione vivente di tutti i vizi
capitali, potessero ridursi a quel modo…
Eppoi
c’era
Già,
era lei che gli faceva perdere il sonno con quelle fugaci visioni del pizzo
della biancheria e delle parigine, per non parlare dei capelli! Quelli non
erano intimi, ma provocavano cose devastanti. Come far perdere il sonno al
povero Draco Malfoy che, comunque, l’avrebbe recuperato la mattina seguente
durante quella stupidissima lezione di Babbanologia.
A quel punto, col patto che aveva fatto con la Granger, poteva anche
permettersi di sonnecchiare per tutta l’ora, tanto ci avrebbe pensato lei a
fargli i compiti, peccato che non potesse anche fargli le verifiche e sostenere
le interrogazioni…
Basta,
aveva provato di tutto per riaddormentarsi: aveva fumato come un camino, aveva
contato pecore, agnelli, capre e ogni altro animale da fattoria che riuscisse a
ricordare ed era ancora sveglio. Aveva provato a scacciare quella giornata e i
conseguenti pensieri che ne derivavano dalla mente, ma la Granger tornava
imperterrita nelle sue riflessioni, prima con quel ricciolo ribelle che le
sfuggiva sempre dal fermaglio, poi con tutta la testa, seguita a ruota dalla
camicetta. E qui le cose andavano sul difficile…
Deciso
a prendersi una boccata d’aria fresca, scese dal letto, si legò in vita la
vestaglia verde e argento di seta e uscì dal dormitorio, più che mai deciso a
farsi un giretto al fresco dei corridoi, di ronda c’erano Finnigan
e un tipo di Corvonero che di sicuro non si sarebbero
sognati di disturbarlo nelle sue passeggiatine notturne.
Svoltò
un angolo, salì una rampa di scale, camminò un po’ e notò una figura che si
spostava furtivamente nell’ombra. Probabilmente qualche visitina notturna ad
una ragazza. Decise di scoprire chi era il povero sfigato che si stava
nascondendo dietro una delle colonne; si mosse piano e seguì la figura che
procedeva veloce verso il passaggio principale e fu allora che scorse alla luce
della luna la chioma a boccoli della mezzosangue che ondeggiava seguendo i suoi
movimenti.
Cosa
ci faceva la Granger in giro per la scuola a metà della notte? Bella domanda…
Spazio autrice: e così finalmente succede davvero qualcosa
di un po’ più movimentato… spero che anche questo cappy
vi sia piaciuto, aspetto qualche commento ^^, nel frattempo cominciamo a
ringraziare…
frafavre: addirittura stupenda? Aiuto, così mi
commuovo… e sono oltremodo contenta che ti sia divertita a leggerla, non sono
molto brava a fare dell’umorismo, mi fa piacere sapere di esserci riuscita… ^^
Shavanna: povero Draco lo dico anche io… gliene farò
passare delle belle! Mi fa molto piacere che ti sia divertita a leggere, spero
solo di non cominciare a montarmi troppo la testa…!
Ciobar: (il tuo nick è
fantastico) Come hai visto ho aggiornato un po’ in anticipo, soprattutto perché
sono di qualche cap avanti e vorrei vedere se vi
piace come prosegue la storia, sono curiosa come una scimmia *__* spero che
anche questo cap ti piaccia e continui a seguirla! Ciao!
PS:
viva le parigine!
8marta8: altro che ormoni che fanno la ola…! Poveretto,
è sotto pressione e lo mandano pure in bianco… spero che anche il 3° cap ti piaccia, grazie per i complimenti!