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Autore: ashelia_96    02/03/2013    1 recensioni
Dal primo capitolo :" [...]Il primo Settembre si avvicinava velocemente e, per alcuni abitanti di quella casa, stava per arrivare il momento di partire per l'ultimo anno ad Hogwarts. Ginevra, la figlia minore, sarebbe dovuta partire in ogni caso, ma ciò non valeva per Hermione Granger: fu proposto a lei, a Ron ed a Harry di recuperare , ma solo lei aveva accettato. Ronald avrebbe lavorato per George al suo negozio di scherzi - aveva bisogno di una mano, viste le condizioni in cui era- invece Harry avrebbe iniziato direttamente il corso di formazione per diventare un Auror.
Dispiaceva a tutti e tre doversi dividere per un anno intero, sopratutto per Ron ed Hermione: finalmente, dopo sette lunghi anni di attesa, si erano dichiarati ed ora stavano insieme da circa due mesi. Si erano finalmente confessati i sentimenti che provavano l'uno per l'altra, circa un mese dopo quel fatidico bacio. Molti diranno che fossero troppo lenti di comprendonio, ma per loro due tutto ciò era naturale. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano passate circa due settimane dalla partenza di Hermione per Hogwarts e sia Harry, che Ron, avevano iniziato i loro rispettivi impieghi: il primo come apprendista all'Accademia Auror, il secondo come braccio destro di George al negozio di scherzi "Tiri Vispi Weasley".

Dopo la fine della guerra, l'affluenza di clienti nella loro attività era aumentata vertiginosamente. Infatti, non solo giovani streghe e maghi si rifornivano di alcuni oggetti magici molto utili per l'inizio dell'anno scolastico - le Merendine Marinare andavano ancora di moda-  ma anche persone adulte erano interessati ai gadget messi in vendita. Ron , durante i primi giorni di lavoro, dovette imparare in pochissimo tempo tutti i nomi e gli effetti dei loro prodotti; più volte si era chiesto come avessero fatto a creare tali prodigi di tecnologia magica. Era anche curioso vedere quegli appassionati di oggettistica Babbana strabuzzare gli occhi per ogni singolo articolo che avevano esposto, gli ricordavano suo padre, in qualche modo.

Aveva avuto delle giornate veramente piene, così tanto da distrarlo da quel pensiero fisso che aveva: Hermione. Contrariamente a ciò che gli aveva promesso, la sua ragazza non si era fatta sentire nemmeno una volta via gufo, nonostante le avesse affidato il suo Leotordo. Il loro accordo era quello che, appena arrivata al Castello, avrebbe rimandato il suo gufetto indietro insieme ad una sua missiva. Tutto quello era stato ideato in via teorica, ma purtroppo non aveva avuto nessuna notizia da parte sua. Sapeva bene che avrebbe passato la maggior parte del suo tempo a studiare in Biblioteca - era un tipico comportamento di Hermione Granger- ma non avrebbe mai pensato che lei si sarebbe rinchiusa nel suo guscio da secchiona So-tutto-io. Forse doveva chiedere notizie di Hermione a sua sorella Ginny, così avrebbe potuto sapere qualcosa sulla sua vita ad Hogwarts. Passava le giornate a pensare cosa stesse facendo, se stesse studiando oppure si stesse prendendo una piccola pausa prima di tornare "all'attacco". Poco importava, sapeva che , prima o poi, lei sarebbe tornata a riempire tutti i momenti della sua giornata con quella sua fastidiosa voce da secchiona saputella.

Così, dopo due settimane di completo silenzio, decise di agire. Quel Sabato sera, tornato alla Tana dopo un'estenuante giornata di lavoro, si era rimpinzato come al solito di ogni leccornia che la signora Weasley aveva cucinato, ma la testa era da un'altra parte: la curiosità di sapere come stesse Hermione lo stava corrodendo. Decise di agire. Infatti, appena ebbe finito di cenare, salì in camera sua. Durante il tragitto però, passò dalla stanza che fino a qualche settimana prima era occupata dalla sua ragazza; la mancanza si faceva proprio sentire. Scosse la testa, ripetendosi mentalmente come un mantra che poteva resistere, poi proseguì verso la propria destinazione. Arrivò in camera poco dopo e, facendo lo slaloom tra tutto quel disordine, raggiunse la sua scrivania mentre appellava con un semplice " Accio" tutto l'occorrente: penna,calamaio e pergamena. Ecco, ora era tutto pronto per potere scrivere una lettera con i fiocchi ma...

" Merlino, cosa le scrivo? Miseriaccia , ho pensato tanto a trovare il tempo per scriverle e ora che l'ho trovato non so che fare!"

Sussurrò tra sé e sé disperato.  Bisognava essere veramente stupidi per avere un completo vuoto di memoria in un momento come quello.

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Sì, esatto, poteva scrivere qualcosa di decente e sensato per la sua ragazza... Forse. Si morse il labbro inferiore, cercando le parole giuste per iniziare. Finalmente, dopo minuti e minuti passati a spremersi le meningi, qualcosa gli venne in mente.


Cara Hermione,

So  che questa lettera è un po' inaspettata, sopratutto da uno come me che non ama scrivere, ma avevo veramente bisogno di sapere come stai.  Probabilmente sarai molto impegnata nel diventare la più grande secchiona che Hogwarts abbia mai visto, ma sai, anche il tuo bellissimo ragazzo vorrebbe avere tue notizie.  


Ehi, ora non pensare che io sia un tipo apprensivo - potresti averlo pensato; ti conosco troppo bene ormai- ma non è così, o almeno lo spero. E' che.. Sì, sai com'è..  Abbiamo dovuto aspettare sette lunghissimi anni per  metterci insieme e non voglio assolutamente perdere un'altra persona così importante per me. Sai a chi mi riferisco.  

Ma comunque... Come si sta ad Hogwarts? Ci sono sempre i soliti prof rompiscatole che si divertono ad assegnare temi impossibili? Beh, per te sarà lo stesso, visto il  gran cervello da saputella che ti ritrovi.  Sai una cosa? Proprio stamattina, vedendo George che lavorava ad un nuovo scherzo contro i secchioni come te, mi è venuto in mente quell'episodio del giorno di Halloween del nostro anno. Durante una delle prime lezioni d'incantesimi, il professor Vitious aveva appena spiegato come si eseguisse l'incantesimo di librazione e tu già sapevi come funzionasse. Le esercitazioni furono un disastro, sopratutto per me: con la tua fastidiosa voce saccente mi corresse la pronuncia errata della formula : " Per di più sbagli pronuncia. E' Leviòsa, non Leviosà." Pensai che non esistesse al mondo una persona più irritante di te, ma proprio per questo ti ho ferita e ti ho fatto  rischiare la vita con quel Troll di montagna; menomale che Harry ed io siamo arrivati in tempo.  Da lì, però, tutto è iniziato: abbiamo passato sette anni a litigare, in un certo modo - o almeno, così penso- a corteggiarci. C'è tanto che vorrei dirti, Hermione, di tutti questi anni passati a lanciarti silenziosi sguardi che cercavano di trasmettere ciò che abbiamo sempre provato, ma che per dello stupido orgoglio non ci siamo mai detti.

Non vedo l'ora di farlo, quando questa lunga tortura di 9 mesi sia finita  e che sia di nuovo estate.... Oh, Miseriaccia! Ho riempito quasi una pergamena con i miei deliri di solitudine! Si vede  quanto tu sei stata una cattiva influenza su di me - o forse è il contrario?-  e ora sto diventando un secchione sentimentalista che scrive quasi più di te.  


Meglio finire qui la lettera e lasciarti in pace. Con la speranza che tu legga questa cosa che molti chiamano "lettera" , che tu mi risponda presto e che tu mi faccia sapere se sei viva o meno tra tutti quei libri,

ti aspetto,

Tuo Ron.


P.S.  Come ben saprai tra due settimane circa - finalmente! - ci sarà la prima uscita ad Hogsmeade, o almeno, così dice Ginny. Insomma, volevo dirti che , ovviamente, ci vedremo lì, a costo che io salga fino al castello e ti faccia uscire dalla Biblioteca a forza.



Quando il giovane Weasley ebbe finito il suo "capolavoro", un sorriso sornione era stampato sul suo viso pieno di lentiggini; la lettera era venuta veramente bene. Soddisfatto per il risultato ottenuto, chiamò il nuovo gufo di casa Weasley, Errol II: il loro vecchio volatile era passato a miglior vita qualche settimana dopo l'inizio delle vacanze estive, così il Signor e la Signora Weasley avevano deciso di sostituirlo con una bella civetta delle nevi, molto simile alla cara Edvige di Harry.  Errol II non impiegò molto a raggiungere uno dei tanti padroni e, con qualche piccola moina e qualche biscotto  visto l'ora tarda - anche i gufi ne avevano bisogno; chi voleva fare un lungo viaggio di notte?- riuscì a legare la sua lettera ad una delle zampette della creatura.

" Bene, Errol, devi consegnare questa lettera ad Hermione Granger che si trova ad Hogwarts. E' importante, fa' in fretta. "

Aprì la finestra della sua camera, lasciando poi libero l'uccello volare nel cielo buio della notte; sperava proprio che arrivasse in fretta.

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La scuola era iniziata, e con essa anche il carico di compiti assegnatole. A dire il vero le era mancato in quell'ultimo anno quella frenesia tipica di studenti che non avevano studiato per il giorno seguente, anche se non era mai stato il suo caso: sin da quando era entrata in quel castello, non aveva mai avuto nessun problema di tipo scolastico. Hermione Granger era quindi una ragazza molto apprezzata dal corpo docente e, da come aveva notato negli ultimi giorni, anche da alcuni alunni.

Poco le importava, i suoi pensieri, quando non era impegnata nello studio sia quello normale che quello extra, erano rivolti ad un rosso di sua conoscenza.  Nonostante avesse promesso ad un più che speranzoso Ron che gli avrebbe scritto, in quelle ultime due settimane non aveva avuto nemmeno il tempo per prendersi una piccola pausa. Tutti gli insegnanti, a partire da Lumacorno, avevano stretto la cinghia con gli alunni del settimo anno: erano molti quelli che dovevano recuperare l'anno perso e non avevano molto tempo. Contrariamente a tutti i suoi compagni di Casa, Hermione era già ad un buon punto del programma di quell'anno, tutto merito di quegli intensi pomeriggi di studio fatti in Biblioteca.

Quel giorno, avendo notato che la sua attenzione per i libri che aveva danti era molto scarsa, decise di tornare in Sala Comune. Senza Harry e Ron, le giornate passavano lentamente ; sembrava quasi che tutte quelle piccole avventure quotidiane fossero andate via insieme alla guerra. Le mancavano quei due fanfaroni che cercavano sempre di copiare i compiti da lei: Harry era un buon interlocutore, mentre Ron.. Beh, era semplicemente Ron. Tutte quei piccoli battibecchi tipici del loro rapporto, tutte quelle risate spontanee causate dalla goffagine del suo rosso preferito avevano riempito la sua vita di gioia nei anni addietro. Anche i professori facevano fatica a credere che il famoso Trio Potter- Granger-Weasley si fosse sciolto: più volte aveva visto la McGranitt- aveva insistito per continuare ad essere professoressa di Trasfigurazione, oltre che preside- con uno sguardo pieno di compassione. Era vero, senza i suoi due migliori amici lei era rimasta sola, menomale che c'erano Ginny , Neville e Luna con lei a tenerle un po' di compagnia.

La giovane Granger tornò in fretta nella Sala di ritrovo dei Grifondoro che, come sempre del resto, era piena di studenti di tutte le età. Notò lo sguardo di fuoco che Lavanda le stava lanciando, non senza nascondere un'espressione soddisfatta; finalemnte aveva messo a tacere quella stupida oca. Accanto a lei, però vi erano Dean, Seamus, Neville e Ginny che chiaccheravano allegramente.

" Oh-ohhh! Finalmente sei uscita fuori dalla tua tana, Hermione?"

Chiese Seamus, con un'evidente nota canzonatoria  nella voce. La giovane Granger sapeva bene come fosse fatto il suo amico, quindi non se la prese più di tanto.

" Potrei dire lo stesso di te, Seamus. Hai idea di come sia fatto un libro? "

Ecco, quella era una bella risposta a tono Made-in-Granger. Hermione sorrise trionfante, seguendo l'esempio di coloro che avevano appena assistito al botta e risposta dei due. Lavanda non rideva affatto, anzi, le mandò un'occhiata ancor più truce di quella precedente. Hermione la ignorò.

" Seamus, finiscila, non sei divertente," intervenne Ginny, prendendo subito le difese dell'amica. Non prestando ascolto all'esclamazione non molto educata dell'amico, la rossa estrasse dalla tasca della divisa quella che aveva tutta l'aria di essere una lettera.

"Tieni, è da parte di Ron. Dev'essere molto in ansia, visto che non ha aspettato la tua risposta e ha mandato Errol II per recapitartela!"

La Grifondoro sorrise, per poi porgere alla propria migliore amica la lettera che il fratello le aveva mandato; era bello vedere quei due finalmente insieme, era da tanto che si aspettava un finale del genere.

Gli occhi di Hermione si illuminarono subito al sentire il nome "Ron" e un po' si sentì in colpa per non avere potuto fargli avere sue notizie; aveva proprio bisogno di una pausa. Salutati frettolosamente i compagni di Casa e ignorando nuovamente le occhiate di puro odio della ex del suo ragazzo- Lavanda ormai era evidentemente su  tutte le furie per quella lettera- salì nel proprio Dormitorio, per avere un po' di calma per potere leggere e rispondere alla missiva del suo fidanzato.  Come previsto,  nella camerata non vi era nessuno, quindi aveva il via libera.

Freneticamente - da quando era diventata come una di quelle ragazzine innamorate?- aprì la la busta e , nel giro di pochi secondi, finì la lettura della lettera. Molte emozioni aveva provato in quei momenti: dalla semplice tenerezza che provava nei confronti di quel ragazzo apprensivo, ad un leggero fastidio per quell'appellativo con il quale tutt'ora l'apostrofava; lei non era una secchiona!

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Pensò stizzita la Granger che, sorridendo già per la sua piccola vendetta - il suo fidanzato avrebbe sicuramente passato qualche minuto di paura; lo conosceva troppo bene- andò subito alla sua scrivania per potere una risposta di tutto riguardo.

Ronald Bilius Weasley,
Come diamine ti sei permesso di dire che IO, proprio IO, sono una secchiona?  Questa - come tu ti ostini sempre  a ripetere- "insopportabile So-tutto-io" ha salvato TE e il tuo amichetto Potter da una valanga di brutti voti! E non starò mica ad elencare cos'ho fatto IO e cosa tu NON hai fatto! E poi, per dirla tutta, non si dice quanto tu sei stata una cattiva influenza - cosa non vera, tra l'altro- ma quanto tu SIA STATA una cattiva influenza. Grammatica, Ronald; ne hai mai sentito parlare?
.....Bene, ora che ho finito il mio piccolo sfogo, posso parlarti seriamente. Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa lettera; devo ammetterlo, Ronald, non mi sarei mai aspettata un tale gesto da parte tua. Forse dovrei darti la promozione a semplice cucchiaio e non cucchiaino da tè. Che ne dici?  
Qui sento molto la mancanza tua e quella di Harry : è strano camminare per i corridoi, oppure frequentare le lezioni senza quei due pigroni dei miei due migliori amici che non sanno far altro che chiedermi se posso aiutarli a scrivere temi vari. E' vero, ci sono Ginny, Luna, Neville è tutti gli altri, ma senza di voi non è lo stesso.
E poi ora che finalmente sto con te, dobbiamo rimanere lontani l'uno dall'altra per troppo , troppo tempo. Ogni sera, prima di andare a dormire, fantastico su come sarebbe stato avere te ed Harry qui ad Hogwarts. Sarebbe stato un po' strano sia per te e me, ma anche per tutti gli altri, vederci in atteggiamenti poco consoni alla figura di Prefetti - diciamo pure che sarebbe strano vedere chi per anni si è scannato, proprio come noi due, vedere che ora vanno d'amore e d'accordo.
Beh, forse è stato meglio così : io ad Hogwarts e tu a casa tua.  Ah, a proposito di questo.. Lo sai che quella sciocca di Lavanda non riesce a non guardarmi con odio? E' da quando  ha visto che ci baciavamo che non  fa altro che lanciarmi occhiate di puro odio; ho il sospetto che lei provi ancora qualcosa per te. Attento, Ronald, se oserai fare qualcosa di sbagliato, pregherai che ti lanci addosso uno sciame di canarini e non altro.
Beh, ora devo andare; una bella cena mi aspetta. A presto,
Tua Hermione
P.S. Ginny ti ha informato bene, tra due settimane esatte ci sarà la gita ad Hogsmeade. Ci vedremo, non preoccuparti; ho voglia di passare una giornata insieme al mio ragazzo.
P.P.S. Ehi, non è vero che io studio sempre! Non quando ho pochi compiti, ecco..

Ecco, aveva finito. Una cosa le parve strana, però: Ron non aveva fatto nessun accenno al  suo compleanno che, di lì a  qualche giorno, sarebbe arrivato. Un po' l'aveva amareggiata; Harry e Ron ricordavano sempre il giorno del suo compleanno ed erano i primi e quasi gli unici a farle gli auguri. Che si fosse dimenticato di tutto? Conoscendo Ronald Weasley, vi erano grandi probabilità che lui avesse scordato quando compiva gli anni.
Sospirando tristemente, fece avvicinare sia Errol II che il piccolo Leo per farli tornare entrambi a casa del padrone. Legò la lettera alla zampetta del gufetto che fu regalato a Ron da parte di Sirius e, accompagnandoli verso la finestra, disse loro :

" Tornate da Ronald e, mi raccomando, state attenti... Tutti e due."

Disse, con una piccola nota di ammonimento per Leo che, a distanza di anni, non riusciva a smettere di combinare pasticci.  Le due bestiole capirono le direttive della giovane Granger e, gracchiando in sua direzione per "salutarla", volarono via attraverso l'enorme valle su cui era situato il castello di Hogwarts.

"Mi manchi tanto, Ron..."

 Disse piano, osservando l'orizzonte sicura che lui non sarebbe mai venuto a conoscenza del proprio umore. L'orologio accanto a suo letto iniziò a suonare, segnalando alla padrona che erano appena le sei del pomeriggio; forse sarebbe stato meglio se fosse andata a riposarsi un po'. Sì, un po' di ristoro le avrebbe fatto più che bene.





N.d.A.

Sì, lo so, avrei dovuto aggiornare settimane fa! Scusate, ma la scuola mi sta distruggendo, quindi non ho avuto l'opportunità di scriviere e portarmi avanti, come di solito faccio.
Spero che questo capitolo vi piaccia, ci ho impiegato un bel po' per farlo uscire fuori!
A Presto :)

- Ash.





  
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