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Autore: sberio    02/03/2013    3 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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La mattina seguente Bella aprì gli occhi quando i raggi del sole filtrarono attraverso le tende illuminando la stanza. Cominciò a rigirarsi nel grande letto mentre la mente si ridestava dal torpore del sonno. Immediatamente le immagini della sera precedente si fecero vivide nella sua testa. Il discorso di Edward, ora presidente a tutti gli effetti, il ballo e poi… la sua richiesta…già le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva accettato…e poi quel bacio davanti a tutti e i flash…Bella continuò a girarsi nel grande letto quando realizzò di essere sola, Edward non era accanto a lei. Eppure quella era la sua camera. Ieri sera, al termine della cena, lui l’aveva portata nella sua stanza senza nessun sotterfugio….e avevano passato la loro prima notte insieme alla luce del sole. Ma adesso dove era?
Il dubbio durò ben poco, la voce di Edward che parlava al telefono giunse da lì a poco. Da quello che stava dicendo sembrava stesse prendendo accordi per qualcosa.
Edward entrò nella stanza chiudendo la sua conversazione telefonica.
“Buongiorno” le disse vedendola sveglia “dormito bene?”
“Buongiorno” rispose lei “benissimo grazie…tu? Già al lavoro?”
“Niente affatto….sono ufficialmente in ferie…per una settimana intera”
“Ferie?”
“Già….ho bisogno di una settimana di relax prima di gettarmi a capofitto nel mio nuovo incarico di lavoro”
“E hai già un’idea precisa di come trascorrerai questa settimana di ferie?” chiese Bella incuriosita
“Trascorreremo vorrai dire….credi che lascerei a casa la mia futura sposa?”
Bella arrossì un po’ a quell’affermazione ed Edward continuò “o forse ti sei dimenticata che ieri sera mi hai detto di si?”
“No, non lo potrei mai dimenticare….” Disse lei gettandogli le braccia al collo e baciandolo “allora futuro sposo…dove andiamo di bello? Qualche isola esotica? Oppure preferisci una città da visitare?”
“Niente di tutto questo” rispose tranquillamente lui “andiamo a Forks”
“A Forks!” esclamò lei “ma...ma...lì ci sono…”
“i tuoi genitori…nonché miei futuri suoceri” terminò lui “ e sono ansioso di conoscerli!!” disse Edward lasciando Bella ancora senza parole.
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Bella ed Edward erano arrivati da poco all’aeroporto di Miami ed erano in attesa che il loro volo per Seattle venisse chiamato. Avrebbero potuto certamente usare l’aereo privato della società ma in questo modo il loro anonimato sarebbe andato a farsi benedire. Erano in incognito e lo sarebbero stati per tutta la durata della loro vacanza. Alice era l’unica a conoscere la loro destinazione e aveva ricevuto precise istruzioni: chiamare sul cellulare di Bella solo in caso di emergenza. Edward avrebbe tenuto il suo spento per tutta la settimana.
Mentre aspettavano nella sala d’aspetto come una normale coppia Bella disse “Edward ascolta, vorrei dirti una cosa”
“Dimmi pure”
“Io non ho avvisato i miei del nostro arrivo”
“Meglio, faremo loro una sorpresa”
“Ecco, a tale proposito vedi… insomma mi auguro che tutto vada bene”
“Hai paura che non siano felici della mia presenza?”
“No… sicuramente appena ti conosceranno ti accetteranno senza difficoltà, soprattutto mia madre. Mio padre invece bè… forse lui ci metterà un po’ di più…sai, io sono la sua unica figlia e lui è anche lo sceriffo della città, ma sono sicura che non ci vorrà molto e sarete subito in sintonia”
“Allora di che ti preoccupi?”
“Vedi, tu non conosci Forks. E’ un posto dove non succede mai nulla di particolare, tremila anime in tutto. Anche le notizie dal mondo esterno arrivano con un certo rilento…e in particolare a casa mia le news più importanti riguardano esclusivamente il mondo dello sport. Pertanto ci può essere una discreta probabilità che loro ecco… possano non riconoscerti”
“Vuoi dire che potrebbero non sapere chi sono?”
“Già” disse lei in tono mortificato
“Ma è una notizia magnifica!!” esclamò lui
“Come?”
“Certo! In questo modo non avranno nessun pregiudizio nei miei confronti. Sarò un ragazzo come tanti altri e potranno conoscermi per quello che sono realmente, non per il nome che porto”
“Dimentichi che tu non sei un ragazzo come tanti…. Sei quello che vuole portar via la loro preziosa bambina”.
“Ho paura a chiederlo ma tuo padre si porta la pistola anche a casa?”
“Ovvio, non se ne separa mai”
“Ahia! Speriamo che non ne senta mai il bisogno di doverla usare allora”
“Tranquillo…odia la violenza…da giovane ha incontrato mia madre durante una marcia della pace”
“Questo dovrebbe rincuorarmi?”
“NO?”
“Andiamo va….hanno chiamato il nostro volo”
Due ore dopo erano in viaggio a bordo di un’auto a noleggio verso Forks. Ci volle un’ora circa prima di imboccare la strada principale di Forks. Bella mancava da casa da un po’ di mesi, ma non era cambiato granché… Forks era sempre la stessa. Non ci volle molto che si ritrovarono nel vialetto della casa di Bella, una casa semplice a due livelli con la foresta alle spalle.
“Non vedo l’auto di mio padre” disse lei “deve essere ancora alla centrale”
“Mi resta ancora un po’ di tempo allora…” rispose lui
Bella ed Edward scesero dall’auto e suonarono il campanello.
Dopo pochi istanti si sentì una voce “Arrivo…vi avverto che non compro nulla…” la porta si aprì e una donna trafelata con indosso un grembiule da cucina venne ad aprire.
“Ciao mamma” disse Bella
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!! “ Gridò Renè e subito dopo saltò al collo della figlia.
“Bellaaaa che sorpresa! Ma perché non ci avvisavi che saresti venuta a trovarci!!!”
“Volevo farvi una sorpresa”
“E ci sei riuscita…oh tesoro che bello…” poi improvvisamente Renè si accorse che la figlia non era sola.
“Mamma vorrei presentarti Edward…il mio…ehm…fidanzato” disse Bella molto imbarazzata.
Renè rimase incantata a guardare Edward senza aprire bocca, come se avesse visto un fantasma e allora Edward credette di dover rompere il ghiaccio parlando per primo.
“Buongiorno signora, sono felice di conoscerla, sono Edward” e tese la mano verso Renè.
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!! “ Gridò Renè e subito dopo saltò al collo di Edward.
“FIDANZATO? Che sorpresa!!! Ma venite, entrate…Bella fallo accomodare...oddio lo avessi saputo mi sarei data una sistemata…sono così in disordine…Bella avresti potuto dirmi qualcosa….devo avvisare subito Charlie….chissà che faccia farà….tornerà subito a casa….ragazzi mettetevi comodi, Bella offri qualcosa al tuo…oddio…fidanzato…io vado a chiamare papà….arrivo subito” e si allontanò
Bella ed Edward restarono per un attimo in silenzio, poi Edward disse “WOW tua madre lo ha detto tutto senza mai prendere fiato!”
“Oddio scusa Edward….mi spiace se ti ha messo a disagio…lei è un po’ esuberante a volte”
“No Bella non ti scusare….mi piace molto tua madre….è così allegra….mi piace un po’ meno il fatto che sia corsa a chiamare tuo padre”
“Smettila di preoccuparti…non ti farà niente!”
Renè tornò dopo pochi istanti e li avvisò che il padre sarebbe rientrato da lì a poco. Poi tempestò di domande i due ragazzi su come si erano conosciuti ecc.
Il padre di Bella arrivò nel giro di un quarto d’ora. Ovviamente non ebbe lo stesso atteggiamento di Renè, aveva un carattere molto più schivo e riservato, ma almeno non tirò mai fuori la pistola di ordinanza.
Dopo essersi fatti una doccia e cambiati Bella ed Edward si ritrovarono a cena con Renè e Charlie.
Renè aveva preparato qualcosa all’ultimo momento. Bella aveva avvisato Edward che sua madre non era una grande cuoca ma lui diede l’impressione di apprezzare molto la cena (gentilezza o fame?).
Mentre erano a tavola Charlie ad un certo punto chiese “Edward, tu di che cosa ti occupi?”
Bella restò per un attimo con il boccone a mezz’aria, Edward invece con estrema naturalezza rispose “Io? lavoro in banca”
“Oh” replicò Charlie “un ottimo posto direi”
“Non mi posso lamentare”
“Stipendio fisso ogni mese ragazzo, di questi tempi non è cosa da poco”
“Sono d’accordo con lei, infatti cerco di fare sempre del mio meglio. Mi considero fortunato per questo tipo di lavoro”
“E per quale banca lavori?” chiese Charlie
“L’International Bank” rispose Edward
“Ah, una bella realtà immagino” disse Charlie
“Ma” interruppe Renè “non ne parlavano proprio l’altro giorno al telegiornale? Charlie ti ricordi?”
“No…non ci ho fatto caso” disse lui
“Credo che sia per colpa della fusione” spiegò Edward “si è appena unita con un’altra banca importante e forse ne davano notizie al telegiornale”
“Mah si, deve essere così… onestamente non seguo molto il notiziario…a meno che non sia quello sportivo” ammise Charlie.
“E tu Bella?” chiese Renè “come va in ospedale?”
“Veramente” fece Bella “non lavoro più in ospedale…mi sono licenziata.
“Cosa?” esclamò il padre “ti sei licenziata?”
“Ecco” si intromise Edward “sono stato io a suggerirglielo”
“Ma…non capisco” fece Charlie
“Papà mi sono licenziata perché sono tornata a studiare”
“Come sarebbe a dire?”
“Bè la banca di Edward organizza dei master in economia aziendale e lui mi ha dato una mano per farmi entrare in uno di essi”
“Ma…tu sei una fisioterapista, che c’entra con questo tipo di master?”
“Ho fatto domanda per il posto di direttore del centro di riabilitazione dove esercito come volontaria e per avere qualche possibilità devo avere delle conoscenze su come si dirige un’azienda ”
“Caspita!!” esclamò Renè “direttrice?”
“Si bè… sempre se mi prendono”
“Lo faranno…hai tutte le carte in tavola” disse Edward
“Bè Bella non so” aggiunse Charlie “hai lasciato un lavoro fisso, se pur sotto pagato, per qualcosa di incerto…ma vedo molta ambizione in questa scelta….e se non ce l’avete voi giovani un po’ di ambizione chi dovrebbe avercela? E se è vero che è stato Edward a spingerti in questa cosa significa che ha molta fiducia nelle tue capacità”
“Dica pure la massima fiducia” rispose Edward
“Questo mi fa piacere ragazzo, vuol dire che apprezzi molto mia figlia”
“Io l’apprezzo moltissimo… è lei che a volte si sottovaluta” disse Edward.
La cena trascorse tranquilla, al termine Charlie ed Edward si sedettero davanti alla tv a guardare una partita di football, Renè e Bella restarono in cucina e Renè volle sapere dalla figlia tutti i dettagli della loro storia.
Bella cercò di rispondere a tutto senza mai tradirsi sulla vera identità di Edward. Una cosa era certa: non l’avevano per niente riconosciuto.
Renè chiese a Bella se le aveva già fatto la proposta di matrimonio e quando la figlia le disse di sì, Renè si emozionò per lei “Non dirlo a papà… non ancora…vorrei che prima imparasse a conoscerlo un po’” la pregò Bella.
La settimana trascorse all’insegna del relax più assoluto. In quella cittadina lontana dal mondo Edward e Bella poterono comportarsi come una coppia qualsiasi passeggiando per fino per strada senza correre il rischio di essere riconosciuti.
Charlie portò a pesca Edward che si rivelò un ottima compagnia: presero tanto di quel pesce che Renè fu costretta a regalarlo ai vicini.
Alla fine della settimana Edward si sentiva in tutto e per tutto parte della famiglia. Renè lo trattava come fosse suo figlio, Charlie dovette sciogliersi un po’ con il ragazzo perché, se da un alto dovette ammettere che era una brava persona e teneva alla figlia, dall’altro aveva intuito quale fossero le intenzioni dei due ragazzi da lì a breve.
Il giorno della partenza Renè e Charlie salutarono i ragazzi con la promessa che sarebbero venuti al più presto a trovarli. Renè si lasciò scappare qualche lacrima…Charlie si trattenne a stento. Era un duro in apparenza, ma sotto sott era un sentimentalone.
Non appena Edward imboccò la superstrada che li portava lontano da Forks, Bella prese il cellulare e chiamò a casa.
“Cosa succede Bella?” chiese Edward “hai dimenticato qualcosa?”
“Nulla…è solo che credo sia il momento di sganciare la bomba”
“Di che parli?”
“Sta a vedere….Pronto? si mamma sono io…no niente…tutto bene…prima ho dimenticato di dirti una cosa…l’altro giorno ho comprato l’ultimo numero della rivista People. Dovrei averla lasciata nel primo cassetto della mia scrivania. Volevo avvisarti perché dentro c’è un articolo molto interessante sulla banca per cui lavora Edward…magari vi farà piacere leggerlo….si aspetto in linea, vai a vedere…” e così dicendo Bella inserì il vivavoce e si rivolse ad Edward “e adesso sta a vedere…o meglio ad ascoltare”
“Bella l’ho trovato ecco e….ODDIO!!!!!ODDIO!!!CHARLIE!!CHARLIE!!!!VIENI SUBITO!!!” e ne seguì un tonfo, probabilmente il telefono che cadeva a terra.
Bella riattaccò e rivolgendosi ad Edward disse “Non sai cosa avrei dato per essere lì in questo momento e vedere le loro facce!”
“Bella scusa” fece Edward “ma io non sto riuscendo a seguirti”
“Deduco che tu non abbia visto l’ultimo numero di People questo mese”
“Effettivamente no”
“Io l’ho visto l’altro giorno passando davanti ad un’edicola e ne ho acquistate due copie…una è quella che ha trovato mia madre, l’altra ce l’ho qui con me” e così dicendo si sporse in avanti e tirò fuori la sua copia dalla borsa. La girò sul davanti e la mostrò ad Edward.
L’intera copertina era occupata da un primo piano di Edward e in basso il titolo recitava così:
“Edward Masen, uomo dell’anno. Ecco a voi il più giovane presidente americano.”

  
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