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Autore: Now Fearless    03/03/2013    3 recensioni
Elisa è una ragazza diciassettenne. Ha una famiglia, degli amici e una normale vita da...adolescente. Nonostante la sua continua voglia di libertà e di indipendenza, non riesce ad immaginarsi senza la sua migliore amica Daniela. Loro sono come il pane e la Nutella. Dove c'è una c'è anche l'altra. Ma cos'è quel battito che si solleva nel petto di Elisa quando sta con lei? Perché è così terribilmente gelosa? Elisa non lo sa. E per qualche assurdo motivo non vuole saperlo. Un giorno però, Daniela incontra il suo vero amore che la rapisce dal primo istante. Riuscirà Elisa a resistere nel vedere la sua "amica" fidanzata? Capirà cos'è quel sentimento che prova? O continuerà a nascondercisi dietro ancora?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Francesca percorre viale Maina a 30 km/h con la sua Panda blu pastello. La spesa sbatacchia da una parte all'altra nel cofano, si sentono alcuni barattoli produrre un tintinnio di vetri. Arriva alla piccola rotonda al fondo della strada e gira a sinistra percorrendo gli ultimi metri.

Elisa è sdraiata sul suo letto cercando di ripassare il Canzoniere petrarchesco, ma ogni cosa è motivo di distrazione. Scruta con attenzione il soffitto. Quel lilla intenso le era sempre piaciuto. Amava ogni singola sfumatura di viola e quella era la sua preferita. Per questo un anno prima aveva deciso che quello sarebbe stato il colore delle pareti della sua camera. Un mobilio semplice riempiva quella stanza ancora vuota di ricordi e di esperienze vissute. Una scrivania con due cassetti sotto, una piccola libreria affianco dove teneva ordinatamente tutti i libri di scuola. Sopra il letto alcune ante per tenere i vestiti e un piccolo armadio a lato. Amava quella stanza per il semplice fatto che fosse sua, che ogni cosa sapeva in un certo qual modo di lei.

Ripensò a suo padre. Quell'uomo che non capiva quanto la sua presenza fosse fondamentale per lei. Lui che, accecato dal lavoro, trascurava coloro per i quali viveva. Coloro che erano gli unici a tenere davvero a lui, che non gli avrebbero mai rinfacciato nulla, che gli volevano bene per quello che era, con i suoi pregi e i suoi difetti. Mentre lui preferiva gli estranei, quelli che prima o poi ti avrebbero voltato le spalle, quelli che erano amici a convenienza. Elisa sperava con tutto il cuore che un giorno suo padre si sarebbe reso conto che esistevano cose più importanti del lavoro. Lo stare in famiglia, il condividere le chiacchiere la domenica a tavola, il guardare un figlio e vederlo crescere con gioia, nei dilemmi dell'adolescenza. Forse Giulio avrebbe voluto, forse desiderava anche lui trascorrere più tempo in famiglia, coi suoi figli e con sua moglie soprattutto. Loro si vedevano pochissimo. Lui, impegnato nel lavoro, e lei, Francesca, impegnata nel resto. La scuola, la spesa, il lavoro, le bollette, la casa... Ogni cosa era amministrata o controllata da lei. Era lei che portava avanti la famiglia, che si ricordava sempre i compleanni di tutti, che cucinava quelle pietanze tanto adorate dai figli. E lo faceva con amore. Metteva tutta se stessa in ogni cosa.

Elisa amava molto sua madre. Era come una sorella per lei e sapeva che su di lei poteva sempre contare, per qualsiasi cosa. Spesso era l'unica a capirla quando si rifugiava nella sua stanza a piangere. Quando la tristezza la assaliva a tal punto da farla sua, quando niente più sembrava avere un senso, Francesca era lì, affianco a lei. Con le mani calde di una madre le asciugava le lacrime e l'abbracciava. E tra quelle braccia Elisa si sentiva al sicuro, al riparo da quei pensieri che la tormentavano. E tutto per lei, tornava ad avere un senso. Un senso per vivere. Si. Perché Elisa a volte si perdeva. Smarriva quel senso per cui una persona è convinta di vivere.

Cosa ho fatto per meritarmi questo? Signore, perdonami se ho commesso qualcosa di male per il quale magari mi hai punito.”

Avrebbe voluto scomparire, si sentiva scomoda, fuori posto, come un albero di mele in mezzo ad un vigneto. Ovunque andava, non riusciva a diventare quello che sarebbe voluta essere. Il mondo era una continua presa in giro, di cui lei era l'ostaggio.

Vorrei solo avere un vero amico.”

Nonostante soffrisse molto di questa mancanza, si sforzava di non perdere la speranza che un giorno lo avrebbe incontrato. E così fu.

 

Eli ci sei? Sono a casa!” La chiamata di sua mamma dal salotto distrasse Elisa nel bel mentre del suo tuffo nel passato. Si alzò dal letto e andò in cucina per prepararsi una tisana. Francesca era lì che aveva già cominciato a riporre la spesa nel frigorifero. Quando vide Elisa le si avvicinò e le diede un bacio un po' sudato sulla guancia. “Scusa amore se non ti ho chiamato per dirti che stavo arrivando ma me ne sono proprio dimenticata. Allora, come è andata l'interrogazione di Scienze?” “Bene, ho preso 8. Per quel che avevo studiato va benissimo” rispose Elisa, ripensando che in realtà aveva studiato tutto il pomeriggio prima di quel giorno e che avrebbe preferito prendere un voto migliore, ma fece finta di nulla. “Hai visto papà?” chiese dopo un po' Francesca. Elisa fu presa da un triste senso di malinconia. “Si, era a casa quando sono arrivata. Poi è uscito, ha detto che torna stasera per cena.” Detto questo, Elisa prese la sua tisana e uscì dalla cucina. “Ah, ha detto anche di non dimenticarti di portare Flavio a basket oggi. Sai che ci tiene che vada.” Francesca guardò per un attimo la figlia e poi riprese a sistemare la spesa. “Beh, avrebbe potuto chiedermi di peggio ma non l'ha fatto. E' un buon segno...” pensò, e poi sorrise ripensando a quell'affermazione.

Elisa tornò in camera sua con la tazza della tisana in mano, ancora calda. Ne bevve un sorso e assaporò con gusto quel delizioso aroma al thè nero, il suo preferito. Poi posò la tazza sulla scrivania e prese il cellulare dalla tasca della giacca. Cercò il messaggio che aveva letto prima di entrare in casa e cliccò su “rispondi”. “Ehi, ho iniziato a studiare ma non mi entra in testa nulla! E per di più oggi ho rivisto mio padre per 5 minuti prima che se ne andasse di nuovo... Ci sentiamo stasera? Così ti racconto bene tutto...mentre tu mi spieghi il Canzoniere ;)” Premette “invio” e bevve un altro sorso di thè. Si sedette alla scrivania e cominciò a girare sulla sedia. Poi lo vide. Era sempre stato lì ma ogni volta che lo vedeva era come la prima. Sopra il letto, attaccato alla parete laterale, c'era il suo nome colorato in bianco, contornato da un'esplosione di stelle colorate. E in quel momento, come un nastro riavvolto, tornò lentamente a 2 anni prima...

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