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Autore: Amarant    19/09/2007    4 recensioni
Questa è la descrizione (con un paio di enfatizzazioni) dell'ultimo giorno di scuola di alcuni anni fa. Incredibile!!
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo scusa a tutti se ci ho messo molto per completare la storia

Chiedo scusa a tutti se ci ho messo molto per completare la storia. Ma le vacanze mi hanno tenuto molto impegnato e non ho avuto il tempo di seguirla ^^”. Ringrazio ancora tutti per i commenti e mi auguro che la 4^ e ultima ora sia all’altezza delle precedenti.

4^ ora

Rientro in classe tutto bagnato e appena compare la prof le chiedo di andare in bagno (in realtà volevo mettermi sul balcone in modo da prendere il sole). Neanche il tempo di uscire dalla classe che si levano delle urla di terrore. Mi giro verso la porta e un mio amico strillando in modo molto virile (almeno quanto Cristiano Malgioglio) corre verso il corridoio. Io chiedo cosa sia successo e tutti pietrificati dal terrore (compresa la prof) indicano verso la lavagna. Dapprima non riuscivo a vedere niente. Ma poi mettendo a fuoco mi accorgo che una figura nera indefinita era ferma sulla lavagna e non accennava a muoversi da li.Avvicinandomi di più (sprezzante del pericolo) riesco finalmente a capire cos’è. Uno scarafaggio geneticamente modificato uscito da qualche laboratorio chissà dove e finito in classe nostra. [Più che uno scarafaggio ora pensandoci bene secondo me era un cucciolo di alien.]. In classe non avevamo alcun’ arma adatta a farlo fuori ( a meno che uno di noi non porti con se abitualmente qualche arma di piccolo calibro). Appena mi sono accorto del pericolo Alien volevo darmi anche io alla fuga ma non era possibile. Un altro cucciolo di quel mostro si era posizionato di fronte alla porta. Ci avevano teso una trappola! Nessuno sapeva cosa fare. L’unica cosa utile sarebbe stata affrontarle. Ma serviva un “volontario”.Come trovarlo? Il destino ha voluto che fosse la prof a sceglierlo. E visto che io ero stato quello che si era avvicinato di più sono stato io il prescelto. Mi armo come posso. Prendo un giornale, lo arrotolo e mi avvicino al primo mostro. Quello vicino alla porta in modo che se avessi avuto successo gli altri sarebbero potuti scappare. Mi avvicino con passo felino al bersaglio e senza perdere tempo (ma con un volta stomaco che solo la visione di platinette in perizoma poteva provocarmi) cerco di colpire l’immonda bestia. Centro perfetto!!. Ma così facendo perdo la mia arma. La creatura perde sangue e finisce spappolata su tutto il giornale [notoriamente il sangue degli alien è corrosivo quindi del giornale è rimasto poco e niente]. Tutti scappano via dalla classe (come se avessero avuto dietro un gorilla che è rimasto senza la propria femmina per due anni) e quindi mi ritrovo da solo contro l’altra belva feroce. Non sapevo se si era accorta della fine del suo amico ma ero sicuro di me. A questo punto mi sono guardato intorno e decisi di prendermi la mia piccola vendetta (dovete sapere che c’è un tipo in classe [quello virile quanto malgioglio] che mi sta altamente sui cosiddetti). Allora mi fabbricai la mia nuova arma arrotolando il quaderno di questo ragazzo e in seguito mi avventai contro il mio nemico. Questa volta però il colpo non lo diedi forte. Lo colpii in modo da stordirlo. Quindi sempre usando il SUO quaderno lo presi e lo misi nel SUO portapastelli. Dopodichè andai a dire a tutti che il pericolo era passato. Ero diventato l’eroe della classe. Prima di sedermi feci una risata malefica degna di un demone degli inferi e tutti mi guardarono male. Ma poi assunsi uno sguardo angelico e tutti si dimenticarono presto del mio guizzo di malignità. Il mio piano era cominciato. La prof verso la fine della lezione si prende sempre 5 minuti per segnare assenti e presenti sul suo registro personale. Puntualmente però non ha mai la penna. E chi gliela presta? Quel uomo (solo all’anagrafe però…) che è talmente lecchino che dare ripetizioni a Emilio Fede. Tutto è andato come previsto. Appena ha aperto il portapastelli si è levato l’urlo più assordante che io abbia mai ascoltato in vita mia. Penso proprio che una decina di balene si sia arenata su una spiaggia a causa di quel grido. La mia vittima si è spostata inorridita verso il muro con il viso di chi è scampato alla morte e sudando freddo. Inutile dire le risate che mi sono fatto. C’è anche da dire che per questo scherzo mi sono preso un bel rapporto. [Volete mettere la soddisfazione che mi ha procurato lo scherzo rispetto ad un banale rapporto?]. Dopo aver passato il resto dell’ora fuori la classe per punizione (su balcone ad asciugarmi…infatti l’acqua del gavettone era ancora sulla mia maglietta) sono tornato a casa. E quando mamma m’ha fatto la solita domanda “Cosa hai fatto oggi a scuola?” Io ho risposto “Niente…:”

  
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