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Autore: ladyBrooke    04/03/2013    0 recensioni
morte, lotta, amore, amicizia, paura, ma soprattutto voglia di vivere.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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C’era una volta, ma adesso non c’è più.
C’era una volta una graziosa bambina, ma non era una principessa.
C’era una volta una graziosa bambina che aveva tre grandi sogni, ma non c’entra il genio della lampada.
C’era una volta una graziosa bambina che aveva tre grandi sogni ed era convinta che si sarebbero realizzati, ma questo come avrai potuto immaginare, non è una fiaba.
Una vita felice, un buon lavoro e una famiglia.
Chiara era cresciuta con questi ideali per la mente, dalle scuole elementari fino all’università.
Era convinta che prima o poi la sua vita avrebbe preso una piega diversa, era convinta che si sarebbe fatta strada tra le persone importanti con la sua forza, la voglia di fare, l’intelligenza e per le sue altre grandi doti.
Non sarebbe più importato a nessuno da che classe sociale provenissero i suoi genitori, l’avrebbero accettata così come fosse.
L’unico grande difetto di Chiara era appunto questo, la sua ingenuità.
Solo i figli dei potenti a loro volta diventano potenti, i figli dei poveri devono soltanto sopportare, senza fiatare, l’incapacità dei loro
coetanei egocentrici e masochisti.
Chiara purtroppo l’aveva capito troppo tardi, e i suoi sogni, le sue ambizioni, sono crollati in un attimo, insieme a lei.
Per fortuna che il buon Dio è misericordioso, e che almeno un sogno glielo avrebbe fatto realizzare.
Infatti, in una sera piovosa di agosto, precisamente il 14 agosto in un piccolo e lurido ospedale, la nostra eroina Chiara riuscì a realizzare il suo primo, ma anche ultimo scopo nella vita.
Dal suo grembo nacque una bambina, un fagottino con le guance tutte rosse, i capelli colore cenere e due grandissimi occhi azzurri con una piccola macchia color cioccolato all’ interno dell’ iride sinistra.
Quegli occhi erano così belli, ma Chiara riuscì solo a vederli diversi, fuori dal normale, e per questo se ne rattristò molto.
Infine con le sue ultime forze riuscì a pronunciare il nome della bambina all’ infermiera che si trovava vicino a lei:”Stella, si chiama Stella perché anche nei suoi giorni più bui dovrà riuscire a splendere da sola, dovrà sopravvivere alle tenebre che ogni giorno incontrerà, e spero un giorno riuscirà ad arrivare in alto, superando le persone mediocri che hanno calpestato sua madre perché lei sarà guidata da qualcosa che loro si sono dimenticati di avere, il cuore”.
Detto questo Chiara riguardò la sua bambina per pochi minuti e gli mise al collo un piccolo ciondolo, una stellina d’oro con incisa la lettera C, poi si spense in silenzio per non disturbare i sogni che la piccola in quel momento stava facendo.
Se non altro Chiara aveva capito qualcosa di fondamentale dalla vita: se non hai più niente inizia a sognare, sarà l’unica cosa che nessuno potrà portarti via.
Mia cara Stella, da questo momento in poi affronterai il percorso più difficile e tortuoso mai fatto, pieno di strade, autostrade, scorciatoie, ma soprattutto vicoli ciechi, tranquilla, tutti prima o poi ci passiamo, è la vita.


 

 

Ciao a tutti!!! Premetto che questa è la primissima storia che scrivo in vita mia e non so se vi piacerà... Detto questo vi lascio al prossimo capitolo, ciao belli.

  
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