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Autore: chilometri    04/03/2013    6 recensioni
Zayn è unico. Ha delle visioni.
La maggior parte delle persone pensano che il suo, sia un dono, ma Zayn sa di star vivendo un Inferno.
Vede le persone che hanno perso la loro vita o suicidandosi, o a causa degli altri.
La parte peggiore è, però, che Zayn non sa cosa fare.
Come può aiutare le persone quando lui le ha solamente viste nelle sue visioni?
~
«Stronzate.»
«Puoi pensare quello che vuoi, ma ti sto dicendo la verità. Io ho visto già, tutto questo.»
«Giusto, certo, adesso puoi semplicemente andartene a fanculo?»

[Ziall!Au.
Attenzione: tratta di temi come suicidio/morti/assassini.]
Genere: Angst, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questa storia NON mi appartiene in nessun modo. Tutto quello che è e sarà scritto in questo e nei prossimi capitoli non è altro che una traduzione.
Link per la storia originale: Lost Souls
Tumblr della ragazza che l'ha scritta: Daretoliveforever.tumblr.com

Questo
, è il consenso che l'autrice mi ha dato personalmente. :)

  


Primo capitolo.

 
Riesco a sentire la sensazione inquietante solita di quando sto per avere una visione. C'è una leggera vibrazione sul retro dei miei occhi e tutto ciò che mi è attorno si oscura, diventa sfocato.
Vengo risucchiato nel buio più profondo.
Non appena riesco ad entrare completamente nella visione, una nuova immagine inizia a dispiegarsi davanti a me.
 
Vedo un bagno.
Pareti piastrellate di blu, un lavandino, un gabinetto ed una vasca da bagno accavallata alla parete.
Non ho visto nulla di strano in questa stanza, è il classico bagno che ho visto ovunque, il fatto è che non riesco a scacciare l'idea di conoscerla già.
L'ho già vista, ma dove.
Gli strilli di un bambino catturano nuovamente la mia attenzione, e mi concentro sulla questione che sto affrontando, non appena una donna entra nella stanza. La sua schiena è rivolta verso di me, ma posso chiaramente vedere che sta tenendo in braccio qualcuno che si dimena.
Lei si china leggermente e comincia a riempire il bagno, facendo fuoriuscire da un bagnoschiuma del liquido chiaro; ha ancora tra le braccia il bambino, che sta iniziando a calmarsi.
Una volta che la vasca è piena, la donna chiude l'acqua e pone il bambino, completamente vestito, nella vasca e, finalmente, riesco ad intravedere il bimbo.
O meglio, la bambina. 
Il panico prende il sopravvento dentro di me quando la vedo.
Io la conosco.
Il suo nome è Emmy, è la mia vicina di casa. Le ho spesso fatto da babysitter.
Ecco perché il bagno sembrava familiare!
Ma perché è qui?
Perché è nella mia visione?
Lei non dovrebbe esserci, tutto questo non ha alcun senso.
Emmy sta indossando un vestito viola a pois ed i suoi capeli sono raccolti in una treccia lunga, sembra felice, ma è piuttosto confusa non appena sua madre la mette nella vasca con i vestiti attaccati alla sua pelle.
Il mio stomaco inizia a rivoltarsi, un senso di nausea mi pervade e la mia testa inizia a pulsare violentemente mentre cerco di trovare un senso a ciò che sta accadendo.
Sua madre le spinge la testa sotto l'acqua.
Voglio urlare, voglio fare qualcosa, non posso lasciarla morire, è troppo giovane, non può succedere proprio a lei.
 
Vengo tirato fuori dalla visione con così tanta forza che rischio di cadere dalla sedia.
Gli altri studenti si voltano a guardarmi e iniziano a ridere, sono quasi sconvolti, perché ai loro occhi non sono altro che un sentimentale pazzo che, per questo, non ha mai legato con qualcuno.
Pensano che io sia strano.
E, attualmente, lo sono, ma come posso essere normale quando ogni giorno vedo persone che perdono la vita?
Mi piacerebbe vederli nella mia posizione.
Inizio a sudare freddo: quella visione è stata troppo, di tutte le visioni che ho avuto nella mia intera vita, questa è la prima che colpisce qualcuno così vicino alla mia casa, così vicino a me.
Mi alzo, prendo tutte le mie cose e corro fuori dalla porta, senza curarmi degli sguardi increduli della mia classe.
Corro a casa, corro il più veloce possibile, Emmy non può morire.
Non può, non può e basta. L'ho vista questa mattina, quindi magari non lo è ancora.
Forse le visioni mi mostrano qualcosa che accadrà nel futuro. O forse è la mia mente che sta mandandomi dei segnali, ma, ad ogni modo, ho bisogno di assicurarmi che lei sia viva.
Giro l'ultimo angolo che porta alla mia strada ed inizio a correre ancora più veloce, quasi come se mi stessi rompendo. 
Ho quasi raggiunto casa sua, ma scopro di essere completamente senza fiato, così mi fermo per un minuto per riprendermi abbastanza e lascio che il bruciore dei miei polmoni si plachi.
Salgo la via stretta fino ad ritrovarmi completamente di fronte alla porta.
Sono terrorizzato.
Invio una preghiera silenziosa e spero che Emmy stia bene, che lei sia viva.
Busso, e solo qualche minuto dopo la madre di Emmy apre e mi sorride.
«Salve, signora Wilkerson, Emmy è qui?» Chiedo, timidamente, probabilmente suonerà strano alle sue orecchie che io, nel bel mezzo del giorno, vada a chiedere di vedere la mia vicina di 4 anni, mentre, in teoria, io dovrei essere a scuola. La donna mi sorride ancora, si volta e chiama qualcuno dal piccolo soggiorno, diviso da una porta nel mezzo.
Qualche secondo dopo, la testa di Emmy spunta da dietro le gambe della sua mamma, emette un fin troppo familiare stridio e si lancia tra le mie braccia.
«Zaynie!» Mi dice, mentre io ridacchio al sentire il soprannome che mi ha riservato.
Sono sollevato, perché lei sta bene.
«Ehilà, nanerottola», rispondo, prima di prenderla in braccio.
Lei getta le sue piccole braccia intorno al mio collo e seppellisce la sua testa nella mia spalla.
«Zayn» mi richiama la signora Wilkerson «perché non sei a scuola?»
Alzo lo sguardo verso la donna snella, ma non riesco a incontrare i suoi occhi, non sapendo ciò che sta per fare, o quello che farà.
«Non mi sentivo troppo bene, ho un forte mal di testa. Ma mi sono fermato per vedere se avevi bisogno di qualcuno che facesse da babysitter ad Emma, qualche volte».
Le dico, stirando la mia bocca in un sorriso.
«Non ne sono ancora sicura, ma ti farò sapere sicuramente», mi dice, facendomi un sorriso dolce.
Faccio un cenno con la mia testa, guardo Emmy che è ancora appoggiata alla mia spalle e le sussurro all'orecchio di dover fare la brava con la sua mamma.
Lei annuisce e mi da un bacio bagnato sulla guancia, prima che io la posi a terra.
«Ci vediamo più tardi, allora».
Cammino pochi metri fino ad arrivare alla mia casa. Ho bisogno di annotare ciò che ho visto in classe, devo essere pronto.
Salverò Emmy.
 
**
 
Mi siedo ed aspetto, guardo la casa di Emmy ogni giorno, perché sto aspettando il giorno in cui lei uscirà con il suo abito a pois, il giorno in cui l'ho vista in quel vestito e la mia vita è iniziata a diventare - ancor più - un Inferno.
Adesso sto camminando verso la mia casa, sto tornando da scuola e, come di consueto, mi volto a guardare la casa di Emmy. 
Il mio stomaco sussulta e si rivolta.
Emmy è di fronte alla sua casa, sulla parte anteriore della porta e indossa l'abito che ha ossessionato i miei pensieri per le ultime due settimane.
Si siede sulla veranda e issa il suo sguardo sulla strada, i suoi occhi si fermano sui miei e mi sorride, dolcemente, mentre mi saluta.
Ricambio il gesto, ma le mie braccia sono come di piombo ed il mio corpo è intorpidito.
E' uguale a come era nella mia visione, ed oggi, so che sua madre tenterà di ucciderla.
Non sono sul punto di lasciare che questo accada, perciò mi volto verso la mia casa e cammino.
Non ho intenzione di andare da nessuna parte, oggi, l'unica cosa che voglio fare è aspettare ed osservare.
Salverò la vita di Emmy. Non può morire.
Non so quando accadrà, ma spero solo di non rovinare tutto.
Emmy sta giocando nel piccolo cortile di casa sua da tutto il giorno. Si sta solo divertendendo giocando con le bambole, i fiori e qualche cimice occasionale.
E' un sollievo vederla, è così innocente.
Non riesco a capire perché sua madre voglia... farle del male. Sono seduto in una delle stanze che si affacciano al suo cortile, lo so che è una cosa da pazzi, una cosa strana, da persone viscide, ma lo faccio per una buona ragione.
 
Sto quasi per addormentarmi, non è accaduto nulla per ore e sto inziando a pensare che magari è solo la mia mente che da di matto, che le visioni non sono reali, ma poi la signora Wilkerson esce e chiama Emmy. La chiama per farsi un bagno.
Scatto e mi alzo dalla mia sedia.
Sua madre non ha intenzione di farle un bagno, sua madre sta per levare la vita a sua figlia.
Anche lei ha lo stesso aspetto che aveva nella visione.
Emmy guarda sua modre con il broncio, stanno avendo una conversazione, ma non riesco a sentire.
Vedo la donna uscire dalla veranda e prendere in braccio Emmy, e, proprio come in ciò che avevo visto, inzia a dimenarsi, perché non vuole farsi il bagno.
Non appena rientrano in casa, prendo il telefono e corro fuori dalla porta.
Faccio una corsa fino alla casa dei miei vicini, controllo la maniglia della porta sperando che sia stata lasciata aperta, la giro e quella fa un rumore.
Si è aperta.
Lancio un sospiro che avevo trattenuto fino a quel momento, entro e do un'occhiata in casa.
La stanza è vuota, ma sento che Emmy strilla in fondo al corridoio e sento anche il rumore della vasca da bagno che si riempie.
Prima di camminare compongo un numero sul telefono, senza chiamare il numero di emergenza, ma, semplicemente, avendolo pronto; poi cammino e mi avvicino alla stanza da bagno.
L'acqua è spenta ed Emmy è tranquilla, così come sua madre.
Poi sento degli spruzzi. Spruzzi d'acqua. E' Emma che si sta agitando nella vasca, spinge con il corpo e cerca disperatamente di uscire.
Guardo nella stanza.
La signora Wilkerson è piegata sopra la vasca, mentre tiene la testa di Emmy sotto.
Qualcosa nasce dentro di me, non sono sicuro, non riesco a capire se sia determinazione o forza, ma spingo la porta e la signora Wilkerson alza i suoi occhi, che incrociano i miei; sono pieni di rabbia. Le urlo di smetterla, la afferro e la allontano dalla vasca, ma lei è più forte di me, più forte di quanto sembri. Sta combattendo, contro di me, artigliando e tirando pugni.
Allora faccio qualcosa che non avrei mai pensato di fare, le tiro un pugno con quanta più forza possibile, e, per fortuna sembra sufficente.
Ho il respiro pesante e la mia mano pulsa.
Poi ricordo di Emmy, che non ha fatto un rumore da quando sono entrato nel bagno. E' ancora sommersa nell'acqua.
Il mio cuore perde un battito, corro verso la vasca e la tiro fuori. Sta diventando blu.
La appoggio sul pavimento ed inzio ad applicare una compressione con le mani, sul petto del paziente, alternando una respirazione bocca a bocca*, spero sia sufficente almeno abbastanza da farla resistere fino all'arrivo dei paramedici.
Finalmente si lascia sfuggire un colpo di tosse e sputa un po' di acqua che è rimasta nella sua gola.
E' viva.
Chiamo il 999, e, dopo quella che sembra un'eternità, i paramedici e la polizia arrivano.
Spiego tutto a quest'ultima e loro mi ringraziano, mi ringraziano perché l'ho salvata.
La signora Wilkerson viene portata in ospedale perché il pugno che le ho dato deve essere controllato, ma poi sarà condotta in carcere per tentato omicidio.
Guido con Emmy fino all'ospedale, sta già meglio.
 
**

Emmy è salva, finalmente lo so, e quindi vado a sedermi vicino a lei. Sembra così piccola e fragile sdraiata sul letto d'ospedale di così grande dimensioni. Afferro la sua mano piccola e mi accomodo accanto al letto.
L'ospedale aveva chiamato suo padre poco dopo l'accaduto. Quando finalmente arriva è frenetico, isterico, e non appena vede Emmy si precipita al suo fianco. 
«Oh Emmy, cos'è successo?» Il padre di Emmy chiede con un filo di voce, sapendo che non sarebbe arrivata una risposta da parte di sua figlia.
Salta al suono della mia voce quando «La tua ex-moglie ha cercato di affogarla», spiego.
Lui mi guarda con così tanto dolore negli occhi che mi trovo costretto a distogliere lo sguardo. E' stato orribile ciò che ha fatto la signora Wiklerson, ha fatto male sia ad Emmy, ma anche il padre.
«Cosa è successo, Zayn?» Chiede.
Sono sorpreso che si ricordi di me.
Ha lasciato la moglie poco dopo che Emmy era nata, ma andava spesso a far loro visita.
Comunque, mi schiarisco la voce e spiego la storia.
E' ferito, ed è chiaro come il sole. Ad un certo punto inizia a piangere, si alza e si avvicina a me, abbracciandomi.
«Grazie Zayn. Grazie per aver salvato mia figlia», sussurra.
Mi lascia andare e «La lascio solo con sua figlia», dico. Esco dalla stanza sapendo che ho fatto qualcosa di giusto.
Ho finalmente salvato una vita.
 
**
 
Sono passati quasi quattro giorni da quando Emmy è quasi morta.
La notizia si è venuta a sapere ovunque nel giro di qualche giorno ed i miei compagni di classe sono rimasti stupidi non appena hanno saputo ciò che qualche giorno fa ho fatto. E la cosa migliore di tutte è che non ho ancora avuto visoni, niente, da quel giorno.
Sto inziando a pensare che forse, salvando Emmy, le visioni si siano fermate del tutto. 
Ma mi sono sbagliato. 
Mi sono sbagliato eccome.
 
Mi sto preparando per andare a scuola, un giorno come tutti, quando sento la familiare sensazione nel retro dei miei occhi. Sospiro.
Sapevo che era tutto troppo bello per essere vero.
Ho dovuto affrontare la paura di rimanere bloccato in queste terribili visioni, ed, una volta sconfitte, eccole che tornano.
Mi siedo sul mio letto, preparandomi mentalmente.
Vengo praticamente trascinato nel buio.
 
Tutto ciò che vedo, ora, è una stanza da letto. Le pareti sono un misto tra il rosso ed il blu. Un letto, un divano, una scrivania è tutto ciò che vi è nella stanza. I vestiti sono sparsi tutt'attorno.
Non c'è niente fuori dall'ordinario, è solo una stanza tipica di un adolescente.
Vedo una bandiera Irlandese sulla parete. Questo deve per forza significare che la persona che sto per vedere, si trova in Irlanda, da qualche parte.
Un ragazzo entra nella stanza.
Sembra avere circa la mia età.
Ha dei colorati capelli biondi, larghi pantaloni, uno cappuccio nero e rosso tirato sulla testa, Supra e un paio di cuffie firmate Beats, allacciate al collo.
Si siede all'inizio del suo letto ed inizia a fissare il pavimento.
C'è qualcosa nelle sue mani. Non riesco a capire cosa sia, ma, basandomi sulle vecchie visioni, è probabilmente una bottiglietta di pillole.
Il ragazzo prende l'oggetto, lo rigira tra le mani e lo apre.
Quelle sono pillole.
Svuota l'intero contenuto e lo fa cadere sul suo palmo, le tiene su, le osserva, non le butta giù, ma non le rimette nemmeno al loro posto.
Si strofina  l'angolo dell'occhio, mentre una lacrima scivola lungo la sua guancia.
Qualcuno inizia ad urlare in sottofondo, ed il ragazzo guarda in alto.
Vedo i suoi occhi, sono del blu più blu che io abbia mai visto, posso vedere quanto lui sia quasi...rotto.
Nel profondo dei suoi occhi, riesco a vedere che anche lui è un'anima perduta.
 
Quando riesco ad uscire dalla visione, sento i miei occhi bagnati, ci sono delle lacrime che spingono per uscire.
Come posso salvare qualcuno che viene da un altro paese?
Prendo il mio album da disegno e comincio a disegnare tutto ciò che ho visto, annotando quello che era successo. Ho bisogno di ricordarlo.
Voglio aiutarlo.
Ma come?
 
 

 

 

 


 

*= nella storia originale c'era scritto 'cpr', informandomi, ho capito che parlava della respirazione, ed è abbreviata in cpr (cardiopulmonary resuscitation), ma non potevo scriverlo, ergo, ho fatto una breve descrizione di ciò che è, in senso medico. :)

Note dell'autrice originale: 
'Hiya! Quindi sì, eccoci con il primo capitolo della mia nuova fanfiction! Sono davvero presa da questa storia e penso che anche voi l'apprezzerete. Spero che vi piaccia! Divertitevi!'
 
Note della vostra zietta Romeo che si chiede perché l'autrice originale scriva sempre Hiya D: :
 
OLLALLAAAA', SONO PUNTUALE COME UN OROLOGIO SVIZZERO! RICOOOLAAAA <3
Ho già iniziato a dire cazzate, visto?
Ecco, durerà poco perché vado di fretta: ho tipo 234567845 compiti e sono appena tornata dalla palestra SONO STANCA TROPPO STANCA I CANT DO THIS ANYMOREEEEEEE la smetto :')
Quindi niente, vi ringrazio con tutto il cuore per le 21 (omg quanto vi amo? o.m.g.) seguite, le tre preferite e le 4 ricordate.
Inoltre ringrazio le cinque bellissime ragazze che hanno recensito e che mi hanno scritto su ask/tumblr, siete sempre così partecipi, omg asdfghjkl<3
In questo capitolo non succede ciò che alcune di voi avevano sicuramente ipotizzato, ovvero che Zayn incontra Niall, no, anzi, è parecchio lontano, ancora, ma questo non significa che non lo vedrà ancora uu
Nei prossimi capitoli ne vedremo delle belle asdfghjkl 
Uno dei miei personaggi preferiti è Louis, ma lo conoscerete solo molto più avanti aslkdfgjhiuio
Comunque la smetto di rompere le palline e vi ringrazio ancora, anche se la storia non è mia, vedervi così attive mi fa riempire il cuore di gioia ç_ç<3
Adesso vi lascio, purtroppo lol, fatevi sentire con qualche recensione asdfghjk
Vi amo tanto, un bacione,
Romeo.
<3
 
Prossimo aggiornamento: Mercoledì.
 
 





Spoiler: 
 
«Harry, loro... loro stavano per ucciderti». Sussurro, 
«Co-cosa?» Mi risponde, la voce ridotta ad un sussurro.
Non riesco a trovare le parole, quindi, semplicemente, annuisco, sperando che lui capisca.
«Per favore, per favore, non lasciarmi qui. Loro torneranno». Harry mi prega, ed io non posso ignorare i suoi occhi distrutti.
 
 

twitter: harrysromeo
ask: lostcause
tumblr: harrehscuddles.tumblr.com


  
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