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Autore: Shining_Harmony    05/03/2013    0 recensioni
I 18 anni. Le difficoltà. Le scelte. Le gioie. I dolori. I ricordi e le speranze. Le delusioni e gli stupori di ciò che viene definita come l'età più bella.. più molto altro..
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is the life
18. Mesi, giorni, ore, anni, minuti, secondi, secoli.. Il 18, come ogni altro numero, può indicare un sacco di cose, di persone, di eventi, di situazioni. E io sono arrivata a uno di questi. La tappa dei 18 anni. Ma perché è così importante?? Una mia carissima amica scrive “.. si dice che a quest’età si diventi maturi..”. Che significa? Significa che se a 18 anni non sai cosa vuoi fare di lì a poco non sei una persona normale? O che se non hai il ragazzo o la ragazza non puoi essere considerato/a un/a vero/a diciottenne? Non credo proprio. E’ una delle credenze, una delle tradizioni della società odierna. E allora, cosa cambia, a parte il fatto che si è penalmente perseguibili? Credo non molto, se non nulla.
 
Strana la vita. Ti mette davanti a molte scelte e se non fai attenzione, certe ti cambiano il corso della vita, anche se sei ancora giovane. Anche le amicizie influiscono sul tuo essere, sui tuoi cambiamenti, sulle abitudini che una persona ha. Una delle decisioni credo più difficili che una persona della mia età deve prendere credo sia quella degli amici: chi sono i miei veri amici? Chi mi conosce davvero? Chi non ha paura di mostrarsi con me agli altri? Chi è amico solo di facciata? Chi mandare a quel paese? Chi mi ha usato? Chi dovrei conoscere meglio? Chi tenere? Chi lasciare andare?
 
Ecco un’altra espressione che fa male. LASCIAR ANDARE. Analizziamo queste parole.
Lasciare significa mollare, non tenere più con se, abbandonare o farsi abbandonare. Andare vuol dire allontanarsi, non star più vicino a qualcuno o qualcosa, sparire, cambiare aria, dimenticare o essere dimenticati. Mettendo insieme cosa viene fuori? Lasciar andare=far si che una persona o un qualcosa non sia più con te, farlo allontanare. Perché succede? Ma soprattutto, perché fa così male? Perché molte volte dobbiamo accettare il fatto che le persone cui teniamo cambino e/o se ne vadano? Perché si dice che in certi casi è meglio sia così? Tutte domande complicate, ma che forse fanno capire quanto difficile se pur giovane sia la vita di un/a diciottenne. Vogliamo iniziare a rispondere?? E andiamo!
 
Molte volte si dice che è meglio lasciar andare una persona perché il nostro star con lei o il nostro rapporto con lei era malsano e non ci faceva bene, in senso psicologico. Ma perché moltissime volte fa un male inimmaginabile? Perché ciò significa che teniamo moltissimo a questa persona e non riusciamo a realizzare subito quanto ci faceva star male, quanto malato (in senso metaforico) era il rapporto. Vuol dire che eravamo talmente legate a questa persona, che le vogliamo talmente bene che non ci accorgiamo di com’è la realtà finché non ci viene sbattuta in faccia, finché non viviamo un po’ senza la sua influenza e vediamo che effettivamente si sta meglio. Tuttavia il processo che ci porta a lasciar andare una persona importante non è immediato né tantomeno semplice. Anzi. E’ lungo e difficile. Si parte pian piano, con l’accettazione lenta. Alcuni hanno bisogno di un allontanamento graduale, altri sono più bravi o si potrebbe dire quasi “abituati” a ricevere “pacchi” che sanno nascondere il malessere e solo i loro amici più stretti capiscono o sanno la verità. Ma perché ci si abitua, nei casi più brutti, ad essere lasciati o a lasciar andare le persone a cui si tiene? Fa comunque malissimo, questo è ovvio, ma ciò significa che ci si fida forse troppo delle persone che poi ci lasciano? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, si dice. Si, ma la diffidenza porta lontano dall’amicizia e dall’affetto e Dio solo sa quanti conflitti e quanto bisogno di pace e di amicizia ci sia al giorno d’oggi a questo mondo. La fiducia non è mai troppa ne sbagliata, però bisogna fare attenzione. E’ brutto quando una persona ci lascia e ti rendi conto che alla fine ci sei quasi abituato. Per fortuna, in mezzo a tutto sto casino, i diciotto anni sono il periodo in cui ti rendi conto che i veri amici restano sempre, nonostante la vita tenti di separare le strade. In realtà alla fine, le vite di queste due o più persone sono più legate che mai grazie alle prove che hanno saputo superare. Verso i diciotto anni si vedono rafforzare e rafforzati i rapporti autentici. C’è una cosa da ricordare. Si, ok, chi ci conosce da una vita è normale e molte volte fondamentale che resti. Ma ci sono certe persone che incontri, conosci e con cui in poco tempo leghi un rapporto fantastico. O ci sono quelle persone di cui avevi perso le tracce, e poi la vita o non si sa bene cosa decide di fartele incontrare di nuovo; o forse, te decidi che vuoi rilegare con loro, riscoprire quelle persone, perché magari ci hai passato l’infanzia assieme e poi ci si è persi, o perché ricordi che avevate un bel rapporto anche se minimo e si vuole recuperarlo e rafforzarlo. Oppure, altro caso, ci sono quelle persone che si conoscono da una vita, di cui si aveva perso le tracce ma poi le si è ritrovate, magari con cui non si parla molto (per i motivi più svariati) ma in fondo in fondo si sa e si percepisce l’importanza che hanno avuto e che magari hanno tutt’ora, nonostante tutto. 
  
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