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Autore: sakuraelisa    06/03/2013    3 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo diciotto

 

 
Le settimane erano letteralmente volate, i mesi erano passati davanti ai loro occhi senza che loro tenessero conto dei giorni che sfilavano leggeri. Erano quasi arrivati alla fine di agosto, quando Blaine realizzò che era arrivato il momento.   
Era passato del tempo da quando con Kurt aveva discusso della possibilità di andare a convivere insieme. Ne avevano discusso anche con Melanie e si trattava solo di attendere il momento giusto, che finalmente era arrivato.
Ormai erano tante le notti che passavano insieme a fare l’amore e a tenersi al caldo sotto quelle lenzuola bagnate del loro sudore e di tanto altro: ogni volta che Blaine ci pensava arrossiva senza rendersi conto, ormai aveva perso la sua timidezza e spogliare e fare suo il suo fidanzato era diventato talmente facile che bastava una semplice carezza più approfondita per far succedere tutto.
Trovava quasi adorabile come Kurt si imbarazzava e cercava di andare lento nei loro momenti d’intimità, quando invece lui voleva correre, ma ogni volta finivano per perdersi lentamente l’uno nell’altro.
Blaine erano giorni che ci pensava: voleva che Kurt non lasciasse mai la sua casa, che stesse sempre tra le sue braccia, con Melanie e che respirasse solo l’aria della sua casa. Per questo lo aveva chiamato quella mattina per invitarlo a pranzo fuori e chiedergli di persona guardandolo negli occhi se voleva abitare con lui e la loro bambina.
E mentre si dirigeva a piedi al ristorante dove lui e Kurt avevano appuntamento, ripensava che era la scelta giusta da fare: sperava solo di saper trovare le parole giuste e che la risposta del suo compagna fosse positiva.
Quando arrivò, prima di oltrepassare la porta dell’ingresso al ristorante fece un respiro profondo. Era sicuro dei suoi sentimenti ed era sicuro che tutto sarebbe andato per il meglio, ma era ugualmente nervoso, era sempre un passo importante.
Lo vide subito, seduto ad uno dei tavoli appartati situati proprio di fronte alla vetrata che dava sull’esterno, bellissimo come sempre. Blaine pensò che quel giorno era davvero perfetto, sempre pettinato perfettamente, la sua camicia in ordine e i jeans stretti che portava di solito, solo di un colore diverso. Era il suo angelo e lui era così fiero di poterlo dichiarare suo.
Entrò e lo raggiunse; Kurt si accorse subito della sua presenza e fece per alzarsi, ma Blaine gli fece cenno di rimanere seduto.

“Scusa il ritardo” gli disse sorridendo.

“Non ti preoccupare, sono arrivato da poco” gli rispose Kurt che dopo che Blaine si era seduto si sollevò leggermente sui gomiti e si sporse, lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.

Il sorriso che comparve quasi istantaneo sul volto del suo fidanzato avrebbe potuto illuminare l’intero ristorante: Kurt diventava felice ogni volta che aveva l’onore di assistere a quell’evento, così intimo ma soprattutto così loro.

“Allora di cosa dovevi parlarmi? Al telefono sei stato così vago” esordì guardando negli occhi il suo fidanzato che li abbassò all’improvviso.

“Ecco io …”

“Amore tutto bene?” gli chiese portando la sua mano sulla sua

“Sì sto bene solo che oggi … è un giorno importante” rispose intrecciando le loro dita.

“È un giorno come un altro”

“No Kurt io ti devo chiedere una cosa” gli disse alzando finalmente lo sguardo dalle loro mani e fissandolo nelle sue iridi blu.

“M-mi stai facendo preoccupare Blaine” sospirò Kurt e lui si accorse subito che stava iniziando a preoccuparsi, lui lo conosceva bene, riusciva sempre a
percepire la sua ansia.

“Non è nulla di male”

Sentì immediatamente un sospiro di sollievo da parte del suo compagno che sorrise alle sue parole, adorava il fatto che bastava una sola sua parola per riportare la pace nel suo animo. Erano anime gemelle e più il tempo passava e più si rendeva conto di questa conferma nel suo cuore.

“Allora dimmi tutto”

Blaine aumentò la stretta alle loro mani e respirò profondamente, cercò di trovare il coraggio che gli serviva guardando il suo fidanzato che gli sorrideva in attesa di sapere.

“È arrivato il momento … io credo che sia arrivato il momento”

“Che momento?” domandò Kurt curioso.

“La casa” gli rispose Blaine

Kurt continuava a non capire ma poi riflettendoci bene ci arrivò.

“Oh ... Oh la casa … sei sicuro Blaine?”

“Mai stato più sicuro” gli confermò con un sorriso sulle labbra.

“E Melanie che ne pensa?” gli chiese pensieroso.

Blaine si sporse leggermente e prese le sue mani portandole alle labbra, baciandole dolcemente, cercando di imprimere un po’ della sua sicurezza al suo fidanzato che tanto amava e che tanto desiderava nella sua vita per sempre.

“B-blaine fer-fermati … che fai?”

“Ti sto mettendo in imbarazzo tesoro?” gli domandò Blaine ridendo appena.

Kurt arrossì subito, le sue guance divennero rosse e i suoi occhi più luminosi e brillanti.

“N-no certo che no” disse tentennando.

"Ti amo da morire” gli disse il suo fidanzato deciso e sicuro.

“Anche io ma … non hai risposto alla mia domanda”

“Si certo che lei è d’accordo”

Kurt sorrise d’istinto e sospirò soddisfatto della risposta.

“Pensavi che non lo fosse?”

“È una decisione così importante Blaine, andare ad abitare insieme non è una sciocchezza”

“Non devi preoccuparti, prima di domandartelo ho chiesto a Melanie e lei era entusiasta della cosa solo che …”

“Solo che?” domandò Kurt

“Mi ha chiesto se era obbligatorio che lei ti chiamasse sempre papà” gli rivelò il suo compagno.

“Oh Blaine, ma non è necessario che lo faccia ogni volta, a me basta che mi consideri tale, sentirlo non è basilare, la cosa più bella è percepire il suo
affetto per me ogni giorno” gli rispose sereno.

“È la stessa cosa che le ho detto anche io”

Kurt sorrise alle sue parole e continuò a farsi lasciare teneri baci sulle sue mani, non curandosi del luogo in cui si trovavano ma cullandosi solo al dolce gesto del suo fidanzato.

“E cosa si fa adesso?” gli domandò sorridendo.

“Vuoi dire dove andremo ad abitare?”

Kurt annuì.

“Potresti trasferirti a casa mia. Casa tua è più piccola ma … se vuoi cercare una casa nuova io sono d’accordo tesoro” gli rispose dolcemente.

Kurt strinse più forte le loro mani e si abbassò per poterle baciare.

“Sono d’accordo Blaine”

“Saremo una famiglia vera finalmente” disse Blaine felicemente.

“Ti amo da morire”

Blaine non rispose, sorrise solamente anche se a Kurt una risposta del genere era più che sufficiente, dato che poteva leggere nei suoi occhi la felicità e l’amore che provava nei suoi confronti, lo stesso amore che li teneva legati e uniti.
Pranzarono parlando dei loro progetti e discussero di come avrebbero sistemato il guardaroba di Kurt nella loro camera da letto; si sorrisero tutto il tempo e scherzarono sulle guance sempre arrossate di Kurt quando Blaine parlava animatamente della loro vita sotto le lenzuola. Era bello sapere che ormai tra di loro c’era una certa intimità e che ormai erano consolidati e a restare anime gemelle per sempre.
Nei giorni successivi organizzarono il trasferimento ed entro la fine della settimana, Kurt lasciò e mise in vendita il suo appartamento. Portare tutte le cose di Kurt nella sua casa non fu facile per Blaine, il suo fidanzato possedeva molte cose, il suo guardaroba era quasi immenso, le paia di scarpe a cui lui non aveva dato un numero preciso sarebbero state sistemate nel mobile vicino al loro armadio, e ogni oggetto sarebbe stato sistemato nelle varie stanze, Kurt doveva entrare a far parte di tutto, e la sua casa era parte di esso, su questo Blaine non aveva dubbi.
Rachel venne in loro aiuto e in poco tempo ogni cosa fu sistemata al loro posto, quella sera, la prima che Kurt passava a casa del suo compagno fu bella come l’aveva immaginata e Melanie era stata splendida, accogliendolo calorosamente.
Mentre la bambina dopo aver fatto gli onori di casa stava giocando nella sua cameretta, Blaine cucinava la loro prima cena insieme come una vera famiglia e lui finiva di sistemare la sua roba nel suo nuovo armadio.
Andò in cucina per avvertirlo e poco prima di entrare si fermò a guardarlo sulla soglia: adorava perdersi in quella visione. Blaine si rese conto di non essere solo mentre stava intonando una canzone durante la preparazione della cena, si voltò e con un passo raggiunse il suo compagno, le sue mani quasi subito si posarono sui suoi fianchi e le sue labbra raggiunsero la sua bocca in un secondo.
Kurt portò le braccia intorno al suo collo per attirarlo maggiormente a sé; sentirlo vicino era una delle sue priorità. Quando si staccarono, succhiò un’ultima volta il suo labbro inferiore, per imprimerne il sapore.

“Sono felice che tu sia qua”

Kurt sorrise imbarazzato e lo baciò ancora.

“Ero venuto solo a dirti che sto sistemando l’armadio, ho carta bianca vero?”

“Certo amore, io nel mentre sono qua che finisco di preparare la cena”

“Vuoi che ti aiuti?” gli chiese Kurt accarezzandogli il collo con le dita, intrecciandole nei suoi riccioli.

“No, non è necessario, tu vai a sistemare, quando finisco ti vengo ad avvisare”

Kurt annuì, sorrise un’ultima volta, lo baciò ed uscì dalla cucina, andò in salone e prese l’ultima scatola contenente i suoi indumenti, poi si diresse alla loro camera da letto. Arrossì al pensiero che adesso poteva chiamarla loro.
Entrò nella stanza e posò la scatola per terra vicino al comò, poi aprì il primo cassetto per sistemare la sua biancheria, quando vide qualcosa che lo lasciò a bocca aperta, proprio sotto una pila di canottiere c’era una vecchia fotografia di un Blaine molto giovane. Kurt posò la sua biancheria all’interno del cassetto ordinatamente, poi prese in mano la fotografia e andò a sedersi sul letto.
Continuava a fissare quell’immagine, non riusciva a staccare gli occhi da quelle due figure, due uomini di sicuro molto felici, teneramente abbracciati, che si sorridevano, lui sapeva bene chi erano, il suo Blaine con il suo primo marito James.
Era strano ma lui si sentiva molto geloso, sapeva che l’amore di Blaine per lui era vero e autentico, ma soprattutto reale, solo che gli venne una fitta al cuore al solo pensare che il suo fidanzato aveva conservato quella fotografia quando lui si era liberato di ogni suo vecchio ricordo con Adam.
Dopo una mezz’ora quando Blaine venne a chiamarlo per la cena, lo trovò ancora seduto sul letto, con la schiena poggiata allo schienale del letto, con gli occhi fissi sul vuoto, si avvicinò a lui e notò che aveva qualcosa in mano, e lui la riconobbe subito, avrebbe dovuto pensarci che Kurt avrebbe potuto trovarla nel suo cassetto.
Raggiunse il letto e salì sopra mettendosi vicino al suo compagno, che improvvisamente scoppiò in lacrime quando lo vide, Blaine allargò le braccia e lo strinse a sé.

“Su su Kurt smetti di piangere”

“N-non ci riesco”

“Non significa nulla”

Kurt a quelle parole si staccò da lui e si asciugò leggermente gli occhi con la mano.

“Perché?” domandò subito.

“Cosa vuoi dire?”

“Perché tieni una fotografia con tuo marito nel cassetto, dove io posso vederla”

“Non vuol dire nulla”

“Lo hai già detto” rispose Kurt iniziando ad agitarsi.

“Vuoi sapere perché?”

Kurt fece sì con la testa e lui proseguì.

“È solo una bel ricordo Kurt, una parentesi della mia vecchia vita, ma mi sono liberato di ogni cosa … non hai notato che le foto in tutta la casa che mi
ritraevano con lui sono scomparse? Ecco l’ho fatto per non farti sentire un estraneo in casa nostra”

“E allora perché hai tenuto questa?”

“Vuoi che la strappi?” gli chiese Blaine deciso.

“N-non ho detto questo” rispose Kurt tentennando leggermente.

Blaine allora portò la mano destra sulla sua guancia e si sporse per poter asciugare ogni lacrima dal suo viso, poggiando le labbra su quella pelle bianca e
soffice. Raccolse ogni goccia blu e con l’altra mano finì per circondare il suo bel viso diventato triste, incatenandolo con le sue dita.

“Se ti fa stare meglio, io posso strapparla davanti a te Kurt, tu sei il mio futuro, quello è solo il mio passato”

“Non devi farlo per me”

“Kurt lo faccio per noi, vederti piangere è brutto per me, io non voglio che tu pianga a causa mia, per questo devo farlo”

“Ma-”

“Niente ma, io amo te non l’uomo della fotografia”

Kurt non riuscì a dire nemmeno una sillaba, continuava a guardare il suo compagno e a perdersi nei suoi occhi color nocciola, cercando di ritrovare il respiro perduto.
Blaine lo liberò dalla stretta intorno al suo viso ancora bagnato, prese la fotografia dalle sue mani e proprio davanti ai suoi occhi la spezzò in mille pezzetti, Kurt vide quel ricordo rompersi davanti a lui, e inaspettatamente sorrise; non si rese conto del meraviglioso sorriso comparso sul suo volto, era felice per aver spazzato via quella lieve minaccia al suo rapporto con Blaine e solo quando vide il volto rilassato del suo compagno, si accorse che la sua felicità era visibile. Blaine si sporse ancora una volta e lo abbracciò e Kurt si abbandonò alle sue braccia, stringendolo a sé.

“Non devi pensare mai che sei al secondo posto nel mio cuore Kurt … tu sei e sarai sempre il primo insieme alla nostra Melanie”

Kurt stette di nuovo in silenzio: era come se ad intermittenza perdesse l’uso della parola, quindi si limitò a stringerlo ed a piangere silenziosamente lasciandosi cullare in quell’intreccio di membra, crogiolandosi in quel loro amore nato da poco ma destinato a durare per sempre. 
Non passò molto tempo che Melanie si accorse che i suoi papà non erano in cucina come previsto e quando percorse il corridoio diretto alla loro camera da letto, entrò senza bussare e quello che vide non le piacque per nulla.
Kurt e Blaine erano ancora seduti sul letto, abbracciati e poteva vedere anche se da lontano, le lacrime sul viso di Kurt, lei era piccola, ma sapeva di essere matura abbastanza per sapere che quella davanti ai suoi occhi non era una bella scena.
Si avvicinò lentamente e quando i due adulti si accorsero della sua presenza sciolsero il loro abbraccio, Kurt si asciugò con la mano gli occhi arrossati e Blaine abbassò il viso imbarazzato.

“Va tutto bene?” chiese lei timidamente.

“Sì amore tutto bene tranquilla” le rispose Blaine cercando di chiudere in fretta il discorso

“Non mi dire bugie papà”

“Non sono bugie Melanie”

“Papà, Kurt sta piangendo” gli disse indicando con il dito la figura di un Kurt troppo triste e abbattuto per lei.

Kurt appena sentì il suo nome si scosse dal suo mutismo e si alzo dal letto raggiungendo la bambina a pochi passi e inginocchiandosi davanti a lei.

“Piccola va tutto bene” le disse prendendole le mani tra le sue e stringendogliele forte.

Lei negò con la testa.

“Non è vero, perché piangi?” gli domandò lei indispettita

Kurt si voltò un momento verso il suo compagno ancora seduto sul letto, voleva solo un piccolo accenno, voleva sapere se poteva parlare a Melanie, se aveva il privilegio di tranquillizzarla quando stava male. Lui e Blaine si guardarono un istante che parve infinito e poi sullo sguardo di quest’ultimo comparve un tenero sorriso che gli fece comprendere che come giusto che fosse, anche lui poteva prendersi cura della piccola Melanie.
Sorrise quasi d’istinto e si girò verso la bambina che lo stava guardando ancora accigliata.

“Sei una bambina grande tesoro e forse sei in grado di capire”

Si alzò in piedi, le prese la mano e insieme raggiunsero il letto un’altra volta, lui si sedette e prese Melanie facendola sedere sulle sue ginocchia tenendola stretta per la vita.

“Vedi Melanie, prima mentre mettevo apposto la mia biancheria, ho trovato nel cassetto del comò una vecchia fotografia”

“Che fotografia?” chiese lei

“Dei tuoi papà”

Lei allora comprese il motivo delle sue lacrime, il suo papà le aveva sempre detto che il suo primo marito era stato un uomo buono scomparso troppo presto, solo che lei non lo aveva mai considerato un papà, lei ne aveva avuto sempre e solo uno, e adesso c’era Kurt, che le voleva bene e che teneva a lei, che le stava dicendo la verità.
Lei porto una delle sue piccole mani tremanti sul suo viso, accarezzando piano con le dita la sua guancia, questo semplice gesto lasciò Kurt sorpreso ma felice.

“Io non avevo due papà, ne avevo solo uno” disse serena voltandosi verso Blaine allungando una mano, che lui prese subito intrecciandola con la sua.

“E adesso ci sei tu Kurt” continuò girandosi di nuovo verso di lui.

“Io ti voglio bene e voglio che tu sia il mio secondo papà” terminò sorridendogli lievemente.

Kurt non resistette più e l’abbraccio di slancio stringendola forte a se, la bambina finalmente sorrise felice e si lasciò stringere, Blaine guardava quello
spettacolo da spettatore contento nel sapere che adesso era tutto risolto.
Si alzò e avvisò Kurt e Melanie che era ora di andare a cena, lei scese dalle ginocchia del suo nuovo papà e uscì dalla stanza serena.
Kurt si alzò, raggiunse Blaine e gli prese la mano, poi sorridendo lo trascinò fuori e lui si lasciò trasportare dal suo fidanzato, amava sentirsi legato a lui, anche in un gesto così semplice.
Cenarono tutti insieme alla tavola della loro cucina, parlando di tante cose, come chi doveva accompagnare Melanie a scuola la mattina, chi l’avrebbe aiutata a fare i compiti, i preparativi per la partenza a Lima e la nuova situazione in famiglia; Melanie ascoltò tutto attentamente e Kurt fu felice di coinvolgerla in tutti i progetti che aveva in mente di fare con Blaine.    
Quando la misero a letto, lei volle dare un bacio sulla guancia ad ognuno di loro due per poterli augurare la buonanotte. Kurt le sorrise e Blaine fece lo stesso ricambiando il gesto baciandola sulla fronte.
I due uomini tornarono nella loro stanza, era vero che si erano chiariti, ma tra loro l’atmosfera era ancora un po’ tesa, quella sarebbe stata la prima notte che Kurt passava in casa loro, senza doversene andare la mattina presto. Blaine non disse una parola, prese una maglia e dei pantaloni dal cassetto e andò a farsi una doccia, Kurt prese il suo pigiama dall’armadio e attese il suo turno aspettando seduto sul letto, lui e Blaine dovevano parlare e chiarire.
Blaine torno circa venti minuti più tardi, entrò nella stanza e senza proferire parola Kurt si alzò e lo sorpassò raggiungendo presto il bagno.
Era strano per loro due non comunicare, si erano sempre detti tutto, anche se si conoscevano da meno di un anno, si dicevano tutto, e non parlare per loro era diventato un’agonia anche se era passato poco tempo dall’ultima volta.
Blaine decise di farsi trovare già sotto le lenzuola, si distese e poggiò la testa sul cuscino, non si accorse nemmeno che si era appisolato quando Kurt gli picchiettò una mano sulla spalla per farlo coricare meglio visto che aveva occupato metà del letto.
Lui si svegliò quasi subito e si sistemò meglio nel suo lato del letto; Kurt si distese al suo fianco staccato leggermente, senza nemmeno sfiorarlo per sbaglio. Kurt con le mani incrociate sul suo ventre che guardava in alto verso il soffitto e lui coricato su un fianco che lo guardava assente. Finalmente si decise e prendendo un poco di coraggio, avvicinò un braccio e lo portò sulla sua vita attirandolo a te, il suo compagno rimase sorpreso ma si lasciò prendere.
Blaine finalmente lo strinse a se e gli baciò una guancia quando finalmente era legato al suo corpo. Kurt sorrise a quella carezza così spontanea e naturale, si voltò verso di lui e gli lasciò un lieve bacio sulle labbra.

“Io non voglio più discutere Blaine”

“Nemmeno io … non mi piace litigare con te” 

“Neanche a me e poi anche il solo stare senza parlarsi”

“Già, meglio non farlo più”

Kurt portò un braccio intorno alle sue spalle e lo trascinò sopra di se, Blaine si sistemo meglio sopra di lui, poggiando i gomiti ai lati della sua testa, abbassandosi un poco per poterlo baciare e succhiare il suo labbro inferiore. Iniziarono a baciarsi, a spostare le mani un po’ ovunque, iniziando a toccare ogni parte sensibile dei loro corpi, Kurt che aveva portato la sua mano sotto la sua maglia per potergli accarezzare il petto levigato e muscoloso, Blaine che si stava arrendendo al suo tocco e lui che si fermò improvvisamente, portando il suo compagno ad aprire gli occhi ed a guardarlo curioso.

“Hai altre fotografie per caso?” domandò Kurt iniziando a tremare per l’attrito delle loro membra venute a contatto.

“N-no” rispose Blaine quasi in affanno

“Voglio che tu non ne abbia nessuna … voglio esserci solo io nel tuo cuore”

“Sempre” gli disse Blaine baciandolo ancora

“Sempre” confermò Kurt lasciandosi andare

Quella notte fecero l’amore teneramente, lasciandosi cullare dalla loro passione, e abbandonandosi al loro amore, che in quella nottata aveva ricevuto un’ulteriore conferma.
Kurt si era reso conto di essere il solo a possedere il cuore di Blaine e il suo compagno aveva l’onore di conservare il suo. In tutto questo disegno di mille colori c’era anche la piccola Melanie, la loro figlia, una fonte di gioia per loro due, che rendeva il tutto davvero magico e perfetto.
 
 

Note:

Eccomi qua, chiedo scusa per il ritardo nell'aggiornare, ma mi sono laureata la settimaa scorsa e ho dovuto dare la precedenza, comunque adesso sono tornata, e cercherò di aggiornare più spesso, anche perchè mancano solo tre capitoli alla fine.
Un grazie alla mia beta Bonnie, e una buona lettura per chi leggerà.
  
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