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Autore: NightOfTheHunter    06/03/2013    2 recensioni
Kate è una ragazza giovane e apparentemente normale che ha sulle sue spalle un peso enorme che tiene nascosto da mesi. Questo segreto la schiaccia sempre più e la porta dove una ragazza della sua età non dovrebbe mai arrivare. Con l'aiuto di un batterista, forse, riuscirà a guardare la vita con gli occhi di una sognatrice. In lui trova tutto l'amore e la forza che ha sempre desiderato.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao! Questa è la mia nuova FF. Mi sono impegnata davvero tanto questa volta ;) spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensata scrivendomi una recensione :D 
ps. ci tengo a precisare che tutto ciò che leggerete è pura fantasia e non fa parte di me. Io e la protagonista, Kate, siamo due persone completamente differenti. Non voglio rovinarvi la "sorpresa" ma ci tenevo a precisare che sono in salute in caso ve lo chiedeste ;)
Detto questo, vi lascio alla vostra lettura... Buona Lettura e aspetto le vostre recensioni. (non so quando aggiorno, siete avvisate XD)
 




Come poteva cambiare la mia giornata una semplice metropolitana?
 
Ore 7.30 Venerdì 3 Novembre 2012
Lui era li, mi guarda nascondendosi dietro i suoi occhiali da sole firmati. Mi fissava e si mordeva il labbro con fare malizioso. Tutto mi attraeva di lui: il suo fisico, i suoi occhi, le sue mani e la sua sicurezza. Non sono mai stata sicura in vita mia, né di me né di nessuno, ma in lui vedevo protezione. Continuavo a fissarlo mentre, con un gesto lento della mano, si toglieva il cappello. I suoi capelli era un po' lunghi, castano quasi biondo scuro, mai stati cosi lunghi. Era li difronte a me ed io non riuscivo a toccarlo. Lentamente la sua figura svaniva mentre cercavo di avvicinarmi. Più ero vicina e più era irraggiungibile.
*drin driiin*
'Dannazione! No!'. Impreco, spengo la sveglia e mi copro il viso con il piumone per la troppa luce. Era solo un sogno, lo stavo solo sognando, ma lui mi sembrava li veramente.
'Ok Kate non toccarti i capelli e ricorderai il sogno' m'incoraggio e lentamente abbasso il piumone. Il sole penetra la finestra con violenza e si scaglia direttamente sul mio letto, come sempre. Amo il sole ma Los Angeles ne ha veramente troppo. Vivo qui praticamente da sempre. I miei si sono trasferiti quando avevo poco più di due anni ed hanno comprato casa qui. Viviamo alla periferia di Los Angeles, precisamente ad Anaheim nella contea di Orange, un posto un po' pericoloso. Il fatto è che la zona di per se è carina: tante ville a schiera uguali, un grande giardino davanti ad ogni casa, posto auto e vialetto; la gente che ci vive o ci passa, un po' meno. La maggior parte della gente qui é brava, sono i loro figli che ogni sera finisco in manette. Per questo motivo cerco di frequentare il meno possibile la gente di qui, giusto per non finire nei guai. Mi alzo con il busto e infilo le pantofole mentre mi stiracchio guardando fuori dalla finestra.
'Fantastico alle 7.30 di mattina già c'é traffico? Dannato Disneyland!' Mi alzo e cerco di sistemare al meglio il mio letto in quanto non ho voglia di rifarlo completamente. Ah si, quasi dimenticavo, nella periferia di Los Angeles sorge il posto che ogni bambino desidera visitare: Disneyland. Il parco é situato fuori dalla zona delle case e puó essere raggiunto in 10 minuti a piedi da casa mia. Allungo la mano e afferro il mio Blackberry dal comodino.
'Dannazione sono le 7.35 già!'. Controllo velocemente le email dal mio cellulare e ne elimino qualcuna: tutte offerte o pubblicità. Mentre cancello l'ultima il cellulare mi vibra in mano, é un sms.
'Da: Sam Mcgrow
Ore:7:37 Data: 7 Novembre 2012
Ciao Dolcezza! Mi sento poco bene e quindi aprirò il negozio in ritardo, penso verso le 10:30/11:00. Vieni verso quell'ora.'
Che viscido! Odio quando mi chiama dolcezza. Sam Mcgrow é il mio datore di lavoro. Lavoro presso il suo negozio, un videonoleggio, da quasi 2 anni ormai. Di solito apriamo alle 9 ma oggi sta male, meglio cosi. Ogni mattina mi alzo presto perchè il videonoleggio é situato ad Hollywood. Prendo il pullman numero 10 che mi porta a Los Angeles e da li prendo la Metro per Hollywood/North Hollywood.
Apro la finestra per far cambiare l'aria alla stanza e vado in bagno. La mia casa non è tanto grande:  un salotto, una cucina con isola in tipico stile americano, 2 bagni, la mia camera e la camera dei miei genitori. Si, vivo con loro anche se ho 22 anni. Qui trovare un piccolo appartamento che posso permettermi é praticamente impossibile. Lo stipendio che mi da Sam é misero, mi permette di aiutare i miei genitori a pagare la spesa. Almeno quella. Afferro l'elastico dei capelli, che di solito appendo alla maniglia della porta per non perderlo, e mi faccio una coda lenta giusto per non avere i capelli davanti al viso. Mi guardo per un momento allo specchio: sono pallida, il mio viso sembra più lungo del solito ed inizio ad intravedere delle piccole ombre sotto agli zigomi. Ho i capelli neri che arrivano sotto le mie scapole e occhi grandi e castani. Sono alta e...non so se sono magra o grassa. Direi grassa. Mi lavo velocemente il viso e i denti e affronto la mia nemica di sempre: Mrs Bilancia Bastarda. Mi sfilo le pantofole e salgo su.
'Cazzo, 50! 50kg! Sono una vacca!' Sono alta 1,65cm e dovrei pesare molto di meno di 50 kg, credo. Sono enorme. Scendo sconfortata da quell'aggeggio e mi guardo di nuovo allo specchio.
'Guarda che culone! Guarda che pancia! Fanculo' mi ripeto mentalmente mentre mi spoglio guardandomi. Fa freddo ma devo trovare il coraggio di farmi una doccia. Apro l'acqua della doccia e aspetto che diventi calda. 'Sono un cesso, cristo' mi riguardo allo specchio coprendomi e voltandomi per ignorare quel riflesso cosi orrido e sbagliato. Entro nella doccia e verso il sapone sulla spugna, il mio preferito, quello al cocco. Sfrego un po' la spugna sulle mani e creo un po' di schiuma. 'Bhe sono belle, non importa se si vedono' mi dico mentalmente mentre passo la spugna sulle ossa del bacino, sulle clavicole ben evidenti e sullo sterno. Qualche minuto dopo sono pronta e asciutta per recarmi in cucina. Non appena entro trovo un biglietto sul bancone della cucina posto sopra ad un piatto coperto dalla carta stagnola.
"Ciao Kate, siamo già usciti perchè a quanto pare il parco é già affollato per lo show di quel ragazzino. Ti ho lasciato la colazione, basta che la riscaldi. Mamma." Ecco, i miei genitori sempre presenti. Non ci sono praticamente mai, io lavoro e loro lavorano nel parco, é sempre stato cosi anche quando ero più piccola. Ero l'unica bambina che odiava Disneyland per via dei genitori che non c'erano mai. Mai un'abbraccio, mai un bacio o un regalo, niente. Non ho il tipico rapporto genitore-figlio con i miei, io mi faccio gli affari miei e loro pure. Non mi sono mai confidata con mia madre e non sa praticamente niente della mia vita privata. 'Oh la colazione! Bella merda! Sono enorme e la colazione non mi serve' afferro il piatto, gli tolgo la carta e getto il contenuto nella spazzatura insieme al biglietto.
Ho deciso di andare già ad Hollywood, magari mi sarei fermata un po' in un parco, finché Sam non avesse aperto. Torno nella mia camera e inizio a vestirmi. Un jeans, delle converse, una felpa, un cappotto ed una bella sciarpa possono andare. Mi vesto velocemente e afferro la sciarpa mentre mi dirigo in bagno per guardarmi. Porto sempre la sciarpa di solito perché odio il mio collo cosi lungo e sottile che termina con le clavicole ben evidenti.
 
Mi chiudo la porta alle spalle ed esco dal vialetto. Il sole picchia forte in testa e sono almeno 20/25gradi, ma io sento freddo. Sento sempre freddo eppure il sole c'é. Le altre persone girano con una T-shirt a maniche lunghe o corte, io invece, indosso un piccolo cappottino leggero. Non sono mai contenta, ho sempre freddo nelle ossa. Cammino lungo la strada che mi porterà alla fermata del bus e mi guardo intorno. C'é un via vai di macchine assurdo. Mi sfrecciano di lato per poi accodarsi alla fine della strada. Vanno tutti al parco per il concerto di un certo Bieber: non so chi sia. Apro la borsa e prendo il mio mp3. Amo ascoltare la musica mentre viaggio. La loro musica. Tutto mi sembra diverso quando indosso le cuffie, non so, è come se il mondo mi apparisse migliore. Continuo a camminare sul marciappiede mentre un leggero vento tiepido mi accarezza le guance. Con la musica tutto mi sembra più bello, anche questo brutto quartiere. Devo ammettere però che amo l'America, sopratutto Los Angeles. Los Angeles é la città più grande di questo Stato, la California, e la seconda di tutti gli Stati Uniti. C'é da dire però che Los Angeles é divisa in distretti. Un po' ti ci perdi fra la Downtown, East, North, South, Hollywood, la zona del porto etc. La mia città, Anaheim, si basa praticamente sul turismo, fra Disneyland, i fan del cantautore Jeff Buckely e Leo Fender ideatore della marca più prestigiosa al mondo di chitarre, la Fender. Uno dei posti più belli, secondo me, é Venice Beach. Non ci vado spesso purtroppo perché lavoro, ma é davvero un posto favoloso. Quasi tutti li girano sui pattini, in bici o sullo skate e a volte fanno anche delle piccole gare. È pieno di artisti come ballerini, mimi, maghi o giocoglieri. Venice beach vanta anche della famosa Rodeo Drive una delle vie dello shopping per eccellenza. Spesso, quando cammini li, ti imbatti in limousine o masse di persone urlanti: Vip nei paraggi. La cosa più strana, per la quale mi reputo una sfigata, é che loro vivono qui e non sono mai riuscita a vederli.
 
Mi perdo un po' nei miei pensieri e, dopo aver preso il pullman ed essere arrivata a Los Angeles, finalmente scendo per prendere la metropolitana. Scendo le scale della Union Station nel Downtown e mi avvicino ad una delle tante macchinette per il biglietto. Aspetto una piccola fila di quattro persone e mi accingo a fare il biglietto. Devo andare ad Hollywood quindi a nord-ovest di L.A. Seleziono la linea rossa, che da qui porta direttamente ad Hollywood, ed inserisco il $1,25 per il tratto. Afferro il mio biglietto dalla macchinetta e cammino fino ai binari. Qui é sempre pieno di gente ed é un posto molto affollato. Essendo sotto terra sento un po' l'aria mancare e il caldo inizia a farsi sentire cosi decido di togliere il giacchino. Un paio di minuti dopo arriva il mio treno.
 
Continuo a sentire la loro musica mentre il treno mi dondola dolcemente portandomi a destinazione. Ci vogliono circa 15 minuti per arrivare ad Hollywood usando la metropolitana. Sto ascoltando tutto This is War dei 30 Seconds To Mars. Penso che sia partito da solo di nuovo e che questa sia la seconda volta che lo risento oggi. Rimango seduta al mio posto e non posso fare a meno di posare la mano sullo stomaco: mi brontola e brucia. Inizio a sentire la testa pesante cosi decido di rovesciarla indietro per riposarmi un po'. In questo momento parte L490 e inizio a fissare un uomo seduto difronte a me, qualche posto più a destra. Ha un viso famigliare per quello che riesco a vedere: porta un cappello beige e degli occhiali da sole con lenti molto scure. 'Io ti conosco, ma dove ti ho visto?' Ripeto mentalmente e continuo a fissare l'uomo, il quale, muove il dito sul suo iphone tenendo la testa bassa. 'Oh.mio.dio! È Shannon!' inizio a sentire il cuore che perde di qualche battito e poi accellera velocemente. 'E ora cosa faccio?' Disturbarlo per chiedergli una foto é l'ultimo dei miei pensieri. 
   
 
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