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Autore: appleschoice    07/03/2013    5 recensioni
Dal primo capitolo:
Mi infilo i tacchi, mi alzo in piedi e impongo a me stessa di fare ciò per cui sono uscita questa notte. Inizio a camminare, slacciandomi il cappotto e lasciando il vestitino di pelle in bella vista.
Dopo dieci minuti una macchina accosta.
Il mio cuore balza in gola e le mie mani prendono a tremare, non per il freddo.
Mi giro lentamente verso il finestrino e una macchina nera e grossa mi appare davanti.
Il finestrino scende lentamente e scorgo al suo interno un uomo riccio e moro, con occhi verdi e stanchi, con un viso magro, ma è dannatamente bello e... familiare.
No, non può essere lui.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sbatto tre volte le palpebre prima di aprire definitivamente gli occhi.
Il sole mi da fastidio.
Lentamente mi siedo sul bordo del letto e mi metto a guardare fuori dalla finestra.
Sono le 17:03.
Fino alle 7:32 sono rimasta abbracciata a Debbi a piangere e piangere e piangere, poi finalmente mi sono addormentata dimenticando tutto, fino al mio risveglio.
Accanto a me non c'è Debbi, ma sento l'acqua della doccia scendere.
Mi avvicino alla finestra e tiro la tenda.
Mi tolgo il vestito finalmente, che ho tenuto su persino per dormire.
Apro la porta del bagno e una volta nuda mi metto sotto la doccia con Debbi.
Lei mi saluta con un sorriso a trentadue denti, ma capisce che ancora non mi sento bene.
Verso le 18:00 mi metto ai fornelli e cucino due bistecche alla veloce.
Io avrei iniziato il turno alle 19:00 e avrei finito all'1:00, mentre Debbi avrebbe iniziato alle 21:00 fino alle 3:00 e poi avremmo rifatto tutto ciò che abbiamo fatto ieri notte.
Mi sono imposta di smettere di comportarmi come una ragazzina, altrimenti i miei quasi 21 anni perché cazzo ce li ho?
Mangio velocemente e poi torno in camera a vestirmi.
Un paio di pantaloni lunghi in jeans, una maglia nera a maniche corte e converse.
Almeno lavorare come barista ha un pregio.
Per le 18:52 mi infilo il cappotto e dopo aver salutato Debbi scendo in fretta e furia le scale.
Apro il portone e il buio della notte mi avvolge.
Il 'locale' è praticamente sotto casa, e nel giro di due minuti sono dentro intenta ad allacciare quel grembiulino nero che mi stava sulle palle.
«Serena, devi pulire tutti i tavoli e i bagni e svuotare le due lavastoviglie. Muoviti che tra un'ora e mezza bisogna aprire.» mi avverte il mio datore di lavoro.
Mi fa rabbrividire il fatto che uno come lui sia il mio capo.
Pulisco i tavoli e i bagni e poi svuoto entrambe le lavastoviglie.
Sistemo i bicchieri e le bottiglie e solo alle 20:12 finisco di far tutto.
Sono in tempo per fumarmi almeno una sigaretta, che non fumo da esattamente ieri sera.
La mia mente è riuscita a rimuovere un po' di dolore e amarezza che provo, e il lavoro fino ad adesso mi ha dato una mano a tenere la mente occupata.
Esco e accendo la sigaretta, e digito il numero di casa in Italia.
«Ciao tesoro!» mi saluta mia madre allegra.
«Ciao mamma. Tutto bene?» chiedo cercando di apparire il più felice possibile.
Passo solamente due minuti al telefono con lei, dicendole che dovevo andare a lavorare.
Faccio un lungo tiro dalla sigaretta, prima di rientrare dentro.
La musica parte a palla, anche se il locale è ancora vuoto.
Io mi metto dietro il bancone.
Verso le 21:00 entrano i primi clienti e noto che Debbi insieme ad altre due ragazze è già pronta sul palchetto per fare uno dei suoi numeri.
E' una serata infernale, come sempre.
Persone che vanno e vengono e che fanno anche battutine maniache su di me.
Io però non posso dire nulla, perché avrei comunque torto.
Così servo, senza spiaccicare parola.
Verso le 23:24 il ragazzo che sta dietro il bancone con me, mi offre di uscire e fumarmi una sigaretta, che intanto ci pensa lui.
Io accetto e esco accendendomi velocemente una sigaretta.
Fa un freddo cane.
Mi guardo in giro intanto, pensando a come anche questa notte sarebbe andata.
La mia attenzione si sofferma su due ragazze poco distanti da me, soprattutto su ciò che si stanno dicendo o, per meglio dire, urlando: «Dianna qui dentro ho appena visto Zayn Malik. Oh mamma mia, ti rendi conto? Zayn, amore mio, stiamo arrivando!».
Porca puttana.
Butto la sigaretta a terra e corro dentro.
Torno al lavoro, ma ora sto attenta a qualsiasi persona servo.
Vedo che stanno allestendo qualcosa infondo alla sala e che il mio capo sta per dire qualcosa.
Presenta due ragazzi alla consolle e loro salgono energici su quel mini palchetto pronti a scatenarsi e a fare scatenare le persone.
A un certo punto noto Zayn, balla in modo strano e mi fa ridere, e quando sorride mi si apre il cuore.
Ho sempre sognato di vederlo ‘tunzeggiare’ e ora che ho l'occasione sono bloccata dietro questo bancone.
«Merda.» L'ho trovato.
In un angolo, lontano dalle luci e con una birra in mano, sorride e ridacchia guardando l’amico.
Istintivamente mi volto dall'altra parte e mi copro il viso.
Poi rifletto… 'Probabilmente così non mi riconosce.'
Torno frettolosamente al mio lavoro e finalmente verso l'1:00 il mio turno termina.
Devo comunque aspettare Debbi, quindi decido di nascondermi in un camerino, così avrei evitato di incontrare uno dei due, o peggio ancora di farmi riconoscere.
Sono seduta sulla sedia quando qualcuno bussa sullo stipite.
Mi volto con poca voglia per controllare chi è.
Mi alzo di scatto dalla sedia e faccio un passo all'indietro.
«Scusa se ti ho spaventata, mi domandavo dove posso trovare il bagno.» dice non smettendo di fissarmi.
«Come ci sei arrivato fino ai camerini?» gli chiedo irritata.
«Non lo so, sai com'è, si gira e si gira e ci si perde.»
Ma che cazzo sta dicendo?
Mi avvicino lentamente e esco dal camerino senza sfiorarlo.
Imploro non so chi, sperando che non mi abbia riconosciuta.
Lo porto fuori da lì e passiamo in mezzo al casino.
Le persone si strusciano e molte non avrebbero problemi a scopare davanti a tutti.
Gli indico il bagno degli uomini e lui mi ringrazia.
Ho il cuore che non smette di battere velocissimo.
Quando mi volto per tornare verso i camerini, sento che mi prende per il polso e mi volta di nuovo verso di lui.
E anche se non sempre ha una forza impressionante nelle braccia.
Mi ritrovo dentro il bagno degli uomini con lui, contro il muro e il suo viso a massimo tre centimetri dal mio.
«Cosa fai?» chiedo preoccupata, agitata, con il fiatone di fronte a quegli occhi.. di fronte a LUI.
«Credevi che non ti avessi riconosciuta vero? Devo ammettere che senza i tacchi e quel vestitino appari molto diversa.» mi sussurra all'orecchio per poi tornare a guardarmi negli occhi.
Io ora cambio espressione e lo fisso negli occhi impassibile.
«Cosa vuoi?» gli chiedo irritata.
Lui scoppia a ridere e fa un passo all'indietro mollandomi il braccio.
Istintivamente copro il tatuaggio.
«Niente.» mi assicura.
«Bene, allora ciao.» dico aprendo la porta.
Esco fuori e la musica mi rincoglionisce.
Corro nei camerini.
Sono le 2:53 e Debbi ora torna.
Non riesco a fare a meno di pensare a ciò che è successo e Debbi si accorge che sono pensierosa.
Le dico che non ho niente e di non preoccuparsi.
Verso le 3:21 di notte usciamo dal locale, già vestite per fare quell'altro lavoro.
Le mie mani tornano a tremare dalla paura e Debbi mi stringe forte a sè.
Lei trova già pane per i suoi denti all'uscita del locale, io invece voglio tornare prima a casa per lasciare il cellulare.
Quando svolto l'angolo non credo ai miei occhi.
«Cosa ci fai qui?»






•••

Buon pomeriggio amori!
Scusatemi un sacco se sono stata assente per un sacco di tempo, so sorry. Ho avuto una serie di problemi che non sto qui a raccontarvi… Comunque, sono tornata con il nuovo capitolo!!! Spero vi piaccia.
Inoltre ringrazio tutte quelle che hanno recensito o messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate: un doppio meow ❤
Poi, mi sono scaricata gimp – finalmente – e ho creato il banner per questa storia. Vi piace?
Inoltre volevo dirvi che sono disposta a realizzarvi dei banner nel caso me lo chiediate.
Bene, ora vado. E aggiornerò tra pochissimo, contateci.
Bacioni.

  
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