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Autore: _Ve    07/03/2013    1 recensioni
Storia di una ragazza diversa dalle altre. Elisabetta Lensy, 17 anni, una vita che non le piaceva e un pessimismo comune a pochi. Le cose cambieranno quando incontrerà delle persona capaci di farla sorridere? Dal primo capitolo:
"Quel ragazzo sorrideva sempre, ero colpita. No, non colpita in quel senso, io avevo chiuso da parecchio coi ragazzi. La mia ultima storia non si era conclusa nel migliore dei modi. D'altronde, diciamolo, i ragazzi sono dei coglioni. Ne trovano una con due tette soddisfacenti, la riempono di complimenti, se la portano a letto e poi la scaricano. È così che funziona."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Betta, giusto?"
 

Zayn-Facciadaschiaffi-Malik ci venne incontro, seguito dal suo amico. Non riuscii a vedere chi era in quanto era andato a posare la giacca sull'appendiabiti. Dopo avermi salutata, Accy (il diminuitivo di facciadaschiaffi) dedicò la sua attenzione a Giada. Con questo ovviamente intendo dire che le ficcò la lingua in bocca e che posizionò le sue mani in posti di norma non palpabili in pubblico. Stetti lì, in imbarazzo, ad osservare i due chirurgi (dai rumori provenienti dalle loro bocche capii che in quel momento era iniziata l'esplorazione della gola) per circa due minuti, quando l'amico di Zan Zan mi riportò alla realtà con un "Ehi! Ma io ti conosco!". Mi voltai di scatto e riconobbi la faccia di Na... Ni... Beh, del tipo dell'ospedale.

"Betta, giusto?", mi disse con un largo sorriso.

"Proprio io. Tu ti chiami..."

"Niall, e sono offeso per questa tua dimenticanza", scherzò.

"Me lo ricordavo, era solo per metterti alla prova e vedere se sapevi come ti chiamavi.", risposi ridendo. Quel ragazzo era un portento, era riuscito a mettermi di buon umore.

Nei venti minuti successivi erano arrivati anche gli altri ospiti e, una volta che ci trovammo tutti nel giardino, la festà iniziò. La gente ballava, beveva, si baciava e tutti sembravano divertirsi. Vidi in mezzo al giardino una ragazza davvero appariscente, aveva un vestito color fucsia che, per così dire, non lasciava molto spazio all'immaginazione. Poi, quando il dj mise un lento, notai un tipo, evidentemente in imbarazzo, che stava chiedendo di ballare a una ragazza, la quale accettò con piacere. Insomma, tutti sembravano stare bene ed io ero probabilmente l'unica che si stava annoiando. Mi sembrava che la musica fosse troppo alta e che la gente fosse davvero tanta, eravamo tutti appiccicati.

"Non ti stai divertendo molto, vero?", disse Niall leggendomi nel pensiero. Dopodiché si sedette su una sedia vicina alla mia. Sembrava di buon umore, sul suo viso non c'era nessuna traccia di tristezza. Lo osservai con attenzione e, dovevo ammetterlo, era davvero bello. Rimasi incantata dai suoi occhi;erano blu. Ma proprio blu-blu. Non blu scuro o azzurrognolo, solo blu.

"E' così facile da capire?", risposi. Tutti mi avevano sempre detto che ero impassibile e che fosse davvero difficile capire cosa provavo.

"E, sentiamo, cos'è che ti diverte?" A questa domanda avevo già la risposta da un po' di tempo.

"Niente." Ed era vero. Non mi divertiva niente. Voglio dire, mi piaceva l'alcool, era un ottimo modo per svuotare la testa e non pensare più a niente, ma non trovavo divertente bere. Almeno, non da quando l'anno prima era successa quella cosa.

"Sei... Strana. Tu sei una di quelle persone convinte che la vita sia una merda, ma sei tu che la fai diventare tale." Ma lui chi era per sapere cosa la mia vita era o non era?! Come si permetteva? Stavo per alzarmi e andarmente quando un'altra voce (evviva!) chiamò il mio nome.

"Betta!" Dicendo queste parole, il cugino di Giada mi fece l'occhiolino. Oh, quanto non lo sopportavo quando faceva così.

"Haz, non è il momento, vai a fare il tacchino da qualche altra parte." risposi.

"Simpatica come sempre! Comunque ero venuto per presentarti i miei amici... Lui è Liam, quello dell'altro giorno, e lui è Louis"

"Harry?" Niall portò l'attenzione sul nuovo arrivato.

"Niall! Anche tu qui!", gli rispose Louis.

Aspé. Mi sfuggiva qualche collegamento. Harry, Liam, l'altro tipo e Niall si conoscevano?

"Aspettate un attimo, non capisco più nulla! Voi vi conoscete?!", esposi in miei pensieri ad alta voce.

"Più o meno da quando abbiamo sei anni, dolcezza. Ci eravamo persi di vista... Non ti aspettavo di trovarti qui Niall! Betta, per una volta nella tua vita sei servita a qualcosa", mi rispose il simatico cugino di Giada.

"Ma allora sei tu, Betta! La tipa un po' pazza del negozio!", esclamò Louis.

Oh, fantastico. Anche il commesso conosceva Harry? No, non ero pronta a ricevere così tante informazioni insieme. Il mio cervello aveva bisogno di calma.

"Ah, ehm, credo di sì... Cioè, sì, certo che io sono io!" Figura di merda number 2, la vendetta.

"Oh beh, hai le idee chiare, vedo", dette queste parole, scoppiò a ridere seguito dagli altri tre simpaticoni.

Dopo quella emozionante (si fa per dire) conersazione, me ne tornai in casa. Avevo mal di testa e non avevo intenzione di fermarmi a parlare ancora con qualcuno. Nel salotto il rumore era più ovattato ed ebbi così l'occasione di ripensare a quello che mi aveva detto Niall.

Era davvero il mio modo di pensare che faceva diventare la mia vita una schifezza? Secondo me no. La vita era un fregatura, un'immensa bugia. Mi bastava pensare all'incidente dell'anno prima, a quel fottuto incidente. Quello in cui mio papà non era stato l'unico a rimetterci. Ripensandoci, mi vennero le lacrime agli occhi. Ma non era solo questo; la mia vita faceva schifo e basta. Ero un persona nella media, non di quelle strapopolari e neanche di quelle odiate da tutti, non mi piaceva il mio fisico e la mia famiglia era come se non ci fosse. Insomma, ero un persona insignificante, di quelle di cui ti dimentichi nel giro di dieci minuti.

 

***

 

Alle due la festa finì e, dopo che Giada ebbe aperto i regali, tutti gli invitati se ne andarono. O meglio, quasi tutti. Erano le due e mezza quando Giada rientrò in casa, seguita da suo cugino (accompagnato dai suoi due amici), dal suo ragazzo e da Niall.

"Giada, restano anche loro a dormire qui questa notte!" Avevo deciso durante la festa di restare a da lei per la notte, ma se avessi saputo che ci sarebbero stati anche loro probabilmente non avrei accettato l'invito. Provai a pensare positivo e mi accorsi che, in realtà, non c'era nessun problema. Io avrei dormito in camera di Giada, distante da loro, no?

"Ah... Okay... Beh, io vado a prepararmi, in camera tua! Buonanotte a tutti." Puntai verso le scale, quando una mano mi fermò.

"Ehm... Betta... In camera mia volevamo starci io e Zayn. Se non è un problema potresti dormire qui in salotto, sul divano, tanto loro -" e indicò i ragazzi "- hanno portato il sacco a pelo", disse arrossendo di colpo.

Oh, prima o poi l'avrei uccisa.

 

Hello everybody!

Scusate per l'immenso, schifosissimo ritardo ç_ç. In 'sto periodo ho da fare per la scuola e non ho più avuto il tempo di scrivere. In più, aggiungiamo il fatto che ho una connessione di merda che va e viene quando vuole :c

SCUSAAATEEEEEE!

In 'sto capitolo abbastanza merdoso Bettuz ha scoperto che i ragazzi si conoscono :D E, per sua sfortuna, dovrà dormire nella loro stessa stanza... Sì, sarà una sfortuna dal suo punto di vista u.u

Come sempre, grazie a tutte quelle che hanno recensito il capitolo precedente e grazie a tutte quelle che continuano a seguire questa storia. Vorrei scrivere i vostri nomi ma ho paura che salti la connessione, perdonatemi :c

Grazie anche a chi magari ha letto questa storia senza lasciare recensioni, per me sono importanti anche le "lettrici silenziose".

Mi eclisso, un bacio.

Ve.

  
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