08/03/2013
1 recensioni02 - Cuddling somewhere
Nezumi non era uno che coccolava. Non era nemmeno uno che diceva cose gentili in generale. Ecco, diciamo che ripudiava addirittura la compagnia di qualcuno che non fossero i piccoli topi robotizzati. Tutto questo, quando non si trattava di Shion.Ah, il nostro caro Nezumi non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva da morire passare le braccia attorno al vitino sottile di quel ragazzo, e tirarselo contro, specie quando dormiva, e non poteva fare quell’espressione stupita e sgranare gli occhi, cosa che, oltre a causargli un mezzo infarto, lo avrebbe davvero fatto andare in confusione. Un po’ perché non ci capiva più niente quando Shion gli parlava troppo da vicino, o gli stava anche solo a mezzo metro di distanza, un po’ perché era così ingenuo che davvero si chiedeva quanti anni in realtà avesse.
A stento credeva si trattasse davvero di un genio. Tutti quei trofei che aveva visto quattro anni prima dovevano essere falsi. Decisamente.
Si chiese a cosa stesse pensando, lanciò una lattina e, dopo un piccolo salto, raggiunse l’altro ragazzo, intento a lavare uno dei numerosi cani di Inukashi. La ragazza non era li. Nezumi non stette nemmeno a chiederselo, guardò le piccole spalle dell’altro muoversi mentre sfregava la spugna sul pelo sporco del cane e non resistette alla tentazione. Si piegò, bene attento a non farsi notare, e passò un braccio attorno alle spalle di Shion, la guancia premuta contro la sua, lo sguardo sul cane –quello di Shion era troppo sorpreso, se l’avesse guardato ora, con gli occhi rossi sgranati sarebbe svenuto, in preda alla sindrome di Stendhal *.
-Nezumi?-
Quando si voltò a guardarlo si sentì quasi le gambe cedere. Rimase immobile, il braccio ancora attorno alle spalle dell’altro, dopo di che si lasciò andare a terra, seduto dietro di lui, le gambe aperte ai suoi fianchi, un braccio ancora attorno alle spalle, l’altro che ora gli passava attorno al vita. Nezumi, rosso per la prima volta nella sua vita in viso, poggiò la fronte contro la schiena dell’altro, e non rispose nemmeno.
Nezumi non era uno che coccolava.
“Stupido Shion”.
N.d.a.
* Riporto la precisa definizione da Wikipedia per la sindrome di Stendhal "La sindrome di Stendhal, detta anche sindrome di Firenze (città in cui si è spesso manifestata), è il nome di una affezione psicosomaticache provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza, specialmente se esse sono compresse in spazi limitati."
Sindrome di Stendhal a parte ( oleee sono acculturata e.e ) eccomi con la seconda giornata dell'OTP challenge u.u L'idea di fare coccolare Shion dal mio piccolo Nezumi sul luogo di lavoro è stata.. beh, è venuta con un disegno a dir la verità AHAHHA
Al solito, niente di che, ma tanto per tenersi in forma e scrivere sempre, facciamolo e.e
hope you like it :33
Miki