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Autore: _Freehugs_99    09/03/2013    3 recensioni
Ehm..probably...ehm...i think..mh..bananas. AHAHAHA non sapevo che scrivere. Pace e amore per Serena.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josh Devine, Liam Payne, Niall Horan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Who was that boy?
 
 
*passate le cinque ore*
 
 Anne 
La prof. continuava a spiegare la lezione, non accorgendosi dell’orario che si faceva sempre più tardi. Nella classe c’era ansia, agitazione. Tutti quanti si guardavano intorno, compresa io.
Niall si voltò verso di me cercando spiegazioni con occhi perplessi; mi limitai a scrollare le spalle.
D’un tratto sentimmo squillare un cellulare. La prof. smise di parlare e si bloccò guardandosi intorno. Immediatamente si sentirono dei cori innocenti dire ‘il mio non è’ ‘il mio è silenzioso’ ‘il mio è spento.’ Ma il cellulare continuava a suonare.
La professoressa si girò verso la cattedra e, prendendo la borsa, cominciò a cercare qualcosa, forse proprio il telefono. Infatti prese il mano il suo cellulare e, uscendo dalla classe, rispose.
Sul subito ci fu un brusio, che cazzo stava succedendo? Vedemmo l’insegnante rientrare in aula e, con un cenno della mano a mezz’aria, ci indicò la porta, segno che potevamo andare a casa.
Guardai Sarah, già intenta nel rimettere i libri nello zaino, la stessa cosa facevano tutti gli altri.
Avevo il disastro sul banco, tra cartacce, pezzetti di gomma, penne ovunque e robe varie.
Tirai un sospiro e, tiratomi su le maniche, cominciai a sistemare il più velocemente possibile.
Mi alzai dalla sedia e, intrufolandomi in mezzo ai miei compagni di classe, mi diressi al pattume, dove buttai via ciò che avevo in mano. Guardai fuori dall’aula: la professoressa andava avanti e indietro con il telefono attaccato all’orecchio. Era seria, evidentemente era qualcosa di importante. Aggrottai un sopracciglio ma scossi la testa lasciando perdere. Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi infilai di nuovo in mezzo all’ammasso di studenti intenti a infilarsi i giubbotti.
Arrivai davanti al mio banco e cominciai a mettere i vari libri nello zaino, mentre tutti i miei amici erano appena usciti dalla classe.
 
“solito, non mi aspetta mai nessuno.” Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa.
 
“se vuoi ti do una mano.” Mi girai e un ragazzo dalle guance rosee porse la mano verso il banco.
 
“vedo che hai ancora un po’ di cose da mettere nello zaino.” Continuò guardando i miei libri sul banco, le mani appoggiate leggermente sui fianchi.
 
“ in effetti..grazie Niall.” Sorrisi, lo stesso fece lui.
 
Prese fra le mani più libri che poteva e, facendo attenzione a non farli cadere, li mise nel mio zaino, mentre io mi occupavo di mettere le penne sparse per il banco dentro il mio astuccio.
 
“Di nulla.” Sorrise di nuovo, era davvero dolce.
 
Misi l’astuccio nello zaino e, una volta chiuso, me lo appoggiai in spalla.
Presi la mia sciarpa di lana calda e me la avvolsi intorno al collo.
Ci dirigemmo fuori dall’aula, salutando l’insegnante, ma quella non ci degnò nemmeno di uno sguardo.
Niall guardava il pavimento mentre camminava, lo stesso facevo io.
 
“ma Sarah? Dov’è?” alzò lo sguardo verso di me e lo stesso feci io con lui.
 
“non ne ho idea, penso che sia uscita insieme agli altri. Ed è strano, di solito mi aspetta.” Gli scappò un sorriso e ritornò a guardare il pavimento.
 
Passammo davanti alla classe di mio fratello, dove anche lì, tutti quanti erano ansiosi di sentire il dolce suono della campanella. Mi fermai un minuto, prendendo per il polso Niall, che si bloccò.
Lasciai la presa avendo notato che Niall capì.
 
Cercai mio fratello partendo dalle prime file e lo trovai nella terza fila accanto alla finestra intento a scrivere o disegnare qualcosa sul libro. Cominciai a muovere le mani all’aria per farmi notare, provai anche a sussurrare il suo nome, ma invano. Non mi sentiva.
Ricominciai a gesticolare all’aria e il suo compagno di banco si accorse di me. Con un sorriso malizioso parlò a mio fratello, che poi mi guardò.
Notai subito che spostò la testa a destra, voleva vedere chi avevo dietro di me  con aria interessata, poi ritornò a guardare me.
 
“esco, ti aspetto fuori.” Sussurrai, ma lui non sembrò capire. Intanto il suo amico continuava a guardarmi di continuo con un sorriso stampato in faccia.
 Ritornai a guardare Liam cercando di fargli capire al meglio le mie intenzioni.
 
“ho detto che ti aspetto fuori!” sussurrai un po’ più forte, ma aggrottò la fronte e socchiuse gli occhi. Alzai gli occhi al cielo e gli indicai di avvicinarsi.
 
Andò indietro con la sedia, facendola strisciare e prendendo un temperino e una matita, si alzò e venne davanti alla porta fingendo di temperare la matita che aveva in mano.
 
“esco, ti aspetto fuori.” Sussurrai indicando con il pollice l’uscita. Niall se ne stava a guardare in silenzio.
 
“come? Perché?”  Liam guardò il ragazzo biondo dietro di me e gli sorrise in segno di amicizia, anche se penso che non gli stava molto a genio. Ritornò a guardarmi.
 
“te lo spiego dopo.” Tagliai corto. Non mi andava di stare lì, davanti alla porta della sua classe, a raccontargli tutto quello che era successo.
Liam annuì, diede un’ultima occhiata al ragazzo dietro di me e si voltò, tornando al suo posto.
Si sedette nella sua sedia, che fece un rumore assurdo quando strusciò in avanti.
Il suo amico continuava a guardarmi maliziosamente, ma feci finta di non vederlo e mi girai verso Niall.
 
“Andiamo.”
 
Ci dirigemmo all’enorme porta d’uscita che spinsi con forza.
Una ventata d’aria fredda mi investì facendomi rabbrividire e socchiudere gli occhi. Lasciai che la porta si richiudesse da sola con un tonfo.
 
Cercai di nascondere il mio viso dal freddo, inclinando leggermente la testa verso il basso, così da coprirmelo fino al naso nella sciarpa calda.
 
“Hai freddo?” Niall mi guardava con i suoi occhi blu intenso.
 
“Un po’, ma non impor..” si fermò, lasciando che lo zaino che aveva in spalla scivolasse lungo la sua schiena fino a cadere per terra. Si sbottonò la giacca che indossava e, una volta sfilata, la prese in mano guardandomi. Mi si avvicinò e appoggiò la sua  giacca profumata sulle mie spalle. Il suo respiro caldo riuscivo a sentirlo sul mio collo.
Si allontanò guardando il risultato.
 
“Va meglio?” i suoi occhi mi guardavano interessati.
 
“Sì, grazie..” il mio viso si tinse di rosso, abbassai lo sguardo a terra, ma feci appena in tempo a vedere un sorriso nel suo volto.
Raccolse il suo zaino da terra e se lo mise sulle spalle.
Ci allontanammo dall’entrata e, poco più lontano, mi appoggiai al muro della scuola. Niall fece lo stesso.
 
“Devi aspettare tuo fratello..Liam, giusto?” tirò fuori una conversazione.
 
“Sì, vuole che lo aspetto. E comunque la corriera arriva circa cinque minuti dopo che esce, quindi dovrei aspettare ugualmente.”
 
“Mh, capisco..” annuì leggermente.
 
“Ma quando cazzo arriva Liam? Ho fame.”
 
 
 Liam 
Ma quando cazzo suona la campana? Ho fame. L’ultima ora con fisica poi; è stupendo.
Il tempo non passa mai, i minuti sembrano infiniti.
Guardai Josh, intento a battere il suo record di Fruit Ninja sul cellulare, non mi stupisco se poi prende quattro alle interrogazioni.
 
“cazzo!” strusciò indietro con la sedia indicando lo schermo del cellulare. “mi mancavano due punti, cazzo, due.” Josh era agitato.
 
 Alzai gli occhi al cielo e ritornai a guardare l’ora sul cellulare: due minuti e la campana avrebbe suonato.
Mi infilai il cellulare in tasca e cominciai a preparare lo zaino mettendoci dentro il mio astuccio e i quaderni che avevo in più sul banco.
 
Guardai tutti i miei compagni di classe. C’era chi giocava con il telefono, chi si mandava bigliettini, chi si disegnava sulla mano, e chi ne ha più ne metta. Nessuno ascoltava il professore, ma era normale all’ultima ora. Anche se sembrava che il prof. non continuasse a capire, riusciva sempre ad incazzarsi per qualcosa che facevamo noi. Anche per uno sbadiglio, intendo.
Perciò eravamo piuttosto attenti a non fare “mosse” azzardate..o almeno, quasi tutti.
 
Vidi una mano alzarsi nella prima fila. Guardai meglio; era di Martin.
Martin era il solito secchione: occhiali, apparecchio e lentiggini. Sembrava il tipico saputello dei film. Quello che se l’insegnante assegna dei compiti già fatti, diventa un vigile urbano e glielo ricorda. Quello che a qualsiasi domanda risponde correttamente. Quello che è un genio in tutte le materie, ma una schiappa in ginnastica.
 
“prof, mi dispiace interrompere la sua interessante lezione, ma volevo ricordarle che mancano, se i miei calcoli sono corretti, sessanta secondi esatti al suono della campana. Cinquantanove, cinquantotto, cinquantasette, cinquantas..”
 
“ti ringrazio Martin.” Cercò di farla corta il professore.
 
Martin si ricompose nel suo banco, sistemandosi i piccoli occhiali da vista.
Il professore smise di parlare per un secondo osservandoci.
 
“fate lo zaino.” E si alzò dalla cattedra dirigendosi al pattume per buttar via la carta della caramella che ora aveva in bocca.
 
Presi l’unico libro che mi era rimasto sul banco e lo infilai nello zaino, che subito dopo chiusi.
Sfilai dalla sedia il mio giubbotto e, la manica destra per prima, poi quella sinistra, me lo misi, per poi chiudere la zip.
Mi risedetti sulla sedia, aspettando il suono della campana. Ero il primo ad essere già pronto, mi piace fare le cose prima di tutti, a differenza di Anne.
 
Mi voltai verso Josh, il quale, per fortuna, aveva già iniziato a mettersi il giubbotto e il cappello.
Alzai gli occhi al cielo.
 
“Muoviti, Josh. Tra poco la campanella….” *driiiiiiiiiiiiiiiiin.* un rumore assordante rimbombò nella scuola. Assordante, ma anche piacevole: il dolce suono della campanella.
 
Immediatamente tutti quanti alzarono in piedi, lo stesso feci io. Mi girai verso Josh, intento a mettersi lo zaino in spalla.
Mi avviai verso la porta della classe ifiltrandomi tra i miei compagni di classe cercando una via d’uscita. Riuscii ad “evadere” dalla classe, dietro di me c’era Josh che mi seguiva, come sempre.
Nei corridoi c’era una confusione infernale, tutti quanti cercavano di uscire da scuola.
Voltai la testa e vidi una ragazza bionda, molto carina. Ci sorrise, ma non ci feci molto caso, volevo andare da mia sorella; era con quel ragazzo e non mi fidavo a lasciarli soli.
Accellerai il passo, ignorando tutto e tutti. Non sentendo più nessuno dietro di me tenermi il passo, mi girai e, come sospettavo, Josh si era fermato da quella ragazza. Si sorridevano a vicenda, evidentemente stavano flirtando. Tipico. Alzai gli occhi al cielo (con lui lo facevo spesso.) e tornai sul mio passo.
La porta d’uscita era già aperta, così uscii subito.
Voltai la testa prima a sinistra, poi a destra per cercare mia sorella. Girai l’angolo e la vidi appoggiata al muro con lo stesso ragazzo di prima. Mi fermai.
Stavano parlando amichevolmente, ogni tanto scoppiavano in qualche risata. Mi scappò un sorriso a vedere Anne felice. Ma la mia espressione cambiò completamente quando vidi sulle spalle di mia sorella una giacca azzurra non sua, ne ero certo.
Mi misi a camminare velocemente, volevo interrompere qualsiasi cosa stavano facendo.
 
“Ehi, Anne!” scuotevo la mano in aria.
 
Lei alzò la testa dal muro e si voltò verso di me. Immediatamente sorrise e, con un cenno della mano, mi salutò. Ricambiai il saluto con un sorriso. Subito dopo si voltò pure il ragazzo, e il mio sorriso diminuì di molto. Gli feci un piccolo cenno di saluto con la testa, giusto per educazione.
 
“Oh, finalmente sei qui!” si spostò dal muro e mi venne incontro abbracciandomi.
Il biondino si mise le mani nelle tasche dei jeans e si morse il labbro inferiore guardandoci.
Subito dopo Anne si staccò da me e indicando il suo amico, ci fece presentare.
 
“Liam, lui è Niall.” Sorrisi leggermente.
 
“Niall, lui è Liam.” Il suo amico mi guardò.
 
“Piacere di conoscerti, Liam” sorrise e mi porse la mano. Allungai il braccio e gli strinsi la mano.
 
“Piacere.”
 
Anne ci guardava sorridente, le mani sui fianchi.
Non sapevo cosa dire, che conversazione tirare fuori. Semplicemente speravo che la corriera arrivasse presto. Il più presto possibile.
 
Mi scappò un sussulto quando sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla. Mi voltai.
 
“Ehi, amico!” era Josh. Aveva fatto presto a finire il suo ‘flert’ con quella bella biondina.
 
Spostò lo sguardo da me ad Anne e si inumidì il labbro inferiore con la lingua.
 
“Ehi..” fece l’occhiolino. Oh, ma perfavore!
 
Anne si limitò a salutarlo con un misero “ciao.” e abbassò lo sguardo a terra.
 
Subito dopo Josh guardò Niall infastidito. Non gli disse niente, fece finta di non averlo visto.
Dio, ti prego, fai arrivare quella fottuta corriera.
 
Vidi una ventina di persone incamminarsi verso la strada, quelli più lontani correvano. Mi girai e vidi una corriera. Speravo con tutto il cuore che fosse la nostra così mi avvicinai per controllare meglio. Grazie al cielo era proprio quella.
 
“E’ arrivata la corriera!” esclamai verso Anne e Josh.
 
Josh mi venne in contro molto velocemente, voleva prendere i posti milgiori.
Anne andò più con calma.
 
Anne
Finalmente arrivò la corriera, stavo morendo di fame. Liam e il suo amico si incamminarono verso di essa per cercare di prendere i posti migliori, penso.
Mi voltai verso Niall, aveva lo sguardo a terra.
 
“Grazie per la giacca, Niall. Ora puoi riprendertela.” Misi le mani sulle mie spalle, prendendo la giacca profumata e gliela porsi.
Niall la guardò, poi mi guardò negli occhi.
 
“Puoi tenertela.” Mi spinse le mani con la giacca verso il petto.
 
“No, in corriera c’è caldo. Tu ne hai più bisogno. Davvero” gliela riporsi.
 
Scosse la testa in segno di disapprovazione.
 
“No, tienila tu.”
 
“Niall, davvero non ne ho bisogno. Ma grazie per prima.” Risposi con fermezza.
 
Mi guardò e, vedendo i miei occhi decisi, si arrese.
 
“…va bene. Ah, di nulla.” Gli diedi la sua giacca e mi allontanai.
 
“Vado, la corriera non può aspettarmi per sempre!” si mise a ridere.
 
“Va bene, ciao!” fece un cenno di saluto con la mano.
 
“Ciao!” ricambiai il saluto.
 
Mi misi a correre per arrivare dalla corriera, dove mi aspettava Liam.
Arrivai appena in tempo e, salendo, mi voltai e salutai di nuovo Niall.
Appena ricambiò sorrisi e, rivoltandomi, mi diressi verso la metà della corriera, dove Sarah mi aveva tenuto il posto vicino a sé.


SAZIO AUTRICE.
Ciao a tutte/i! Innanzi tutto volevo ringraziarvi per le recensioni! :)
Parlando del capitolo..non mi sembra un gran che. Avevo voglia di postarlo il più presto possibile, quindi ho cercato di accorciare un po'.
Purtroppo non ci sono stati "colpi di scena" come mi aveva proprosto una mia amica, ma ce ne saranno nei prossimi capitoli. ;)
Per adesso spero solo di ricevere qualche recensione anche se questo capitolo non è venuto per niente bene. Perdonatemi. ç_ç

- Freehugs.
 
 
  
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