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Autore: MrMurkrow    10/03/2013    3 recensioni
Alistair Vanko è un agente sotto copertura di Cerberus. Ora, dopo gli eventi accaduti su Haestrom, Vanko rivede le sue posizioni nei confronti dell'organizzazione a cui appartiene e dovrà in tal modo confrontarsi con le dure prove a cui le sue decisioni lo porteranno.
Spin-Off di Mass Effect Reborn
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jack Of Spades'
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Capitolo 1: Nulla E’ Per Sempre



 
 
New Beginning
 
 
Lo sbuffo di fumo sale lentamente verso l’alto. Parte di esso scompare placido nell’aria, il resto si posa delicatamente sul vetro della finestra mettendo in evidenza alcune imperfezioni nella lavorazione. Qualcuno, una volta, disse che il fumo è come una bella donna: la ami, ma ti rendi conto che non è quella giusta per te. La lasci. Poi cominci a vagheggiarla, ti rendi conto che la tua giornata è triste senza di lei. E pian piano dimentichi guai e tormenti, incominci a scriverle, a pregarla di tornare con te. C’erano delle regole precise e ferree di Cerberus riguardo al fumo, ma Vanko non era dell’umore giusto per curarsene. A stento riusciva a tenere ferma la sigaretta per fare un tiro decente. Per colpa dell’ansia aveva già fumato quattro di quelle piccole bastarde e ne aveva fatto cadere in terra altrettante, preferendo accendersene altre invece che chinarsi per raccoglierle dal pavimento. Continuava a vedere la strage che Dogma aveva operato su Haestrom. Non riusciva a dimenticare i morti, le mutilazioni, il sangue e il corpo martoriato di Kai Leng. L’assassino di Cerberus era al momento sotto i ferri per essere rimesso a nuovo, ma ormai il danno era fatto. Alistair temeva di quel che avrebbe deciso di fare ora l’Uomo Misterioso al riguardo. Di sicuro Vanko avrebbe espresso la volontà da ritirarsi da quella caccia all’uomo non appena fosse iniziato il colloquio. Non era un agente portato all’azione, era un semplice passacarte, una spia, adatto per le missioni di infiltrazione sotto copertura…non un soldato come Leng. Si portò nuovamente la sigaretta alle labbra, tossì un poco quando la tirata arrivò ai polmoni, riempiendo gli alveoli di quella che era una vera tossina per loro. Non fumava una sigaretta da anni. Che sarebbe successo ora? Riassegnato al suo vecchio lavoro? Licenziato? Terminato? L’unica cosa certa era che Alistair voleva tornare da Lidia e dimenticare tutto perdendosi tra le sue braccia, ma sapeva bene che, nel 99,99% dei casi, non sarebbe andata così.
Un soldato si avvicina alle sue spalle. Un Mattock tra le braccia, non in posizione di tiro. Inespressivo, a causa dell’elmo che portava. Potente, a causa della sua corazza e portamento militare. Sicuro, dalla disinvoltura dei suoi passi. Svogliato, dal tono della sua voce.
“Signore? L’Uomo Misterioso è in attesa nella sala conferenze”, fece quello, gettando uno sguardo disgustato alle sigarette sparse scompostamente ai piedi di Vanko.
Alistair non rispose. Si limitò a spegnere lo strumento, con cui stava sfogando le sue paure, premendolo contro il vetro e poi gettandolo a terra insieme alle altre sue sorelle. Oltrepassò il soldato muovendosi a piccoli passi lenti e con testa china. Era arrivato il momento di rendere conto del suo fallimento. La porta della sala conferenze era sempre molto teatrale e sorvegliata da due soldati di Cerberus posti ai due lati dell’ingresso. Il solito fischio schiarì il movimento d’accesso verso la buia sala. Poche fosche luci a led a livello del terreno indicavano la strada da percorrere fino all’oloproiettore. Non appena Vanko fu al centro del cerchio, il quale avrebbe rimandato la sua immagine al suo interlocutore, cercò di assumere un atteggiamento composto e sicuro, ma il suo volto e i suoi occhi tradivano in pieno il suo reale stato d’animo. L’immagine bluastra del leader di Cerberus comparve dinanzi al russo, come al solito, con quegli occhi brillanti, i capelli lisci con alcuni ciuffi bianchi e la sigaretta nella mano destra.
“Alistair”, salutò quello, mentre spostava la sigaretta dalla bocca,
“Signore”, rispose, altrettanto rapidamente, Vanko.
L’Uomo Misterioso si alzò dalla sedia, su cui normalmente presenziava alle quelle chiamate, e fece qualche passo a destra e a sinistra. Si vedeva che non era un buongiorno dopotutto. Il fallimento di recupero di Dogma, l’eliminazione della Squadra Segreta, Kai Leng in sala operatoria in lotta tra la vita e la morte….no, decisamente il boss di Cerberus non poteva essere di buon umore in quel giorno.
“Cosa è andato storto laggiù? Tu lo sai Alistair? Tu sai dirmi perché ho perso la mia squadra composta da alcuni degli elementi migliori di Cerberus?”, chiese in tono irato, ma controllato.
“Signore…”, balbettò Vanko, “…Io non ero con la squadra al momento dell’attacco….l’agente Kai Leng aveva richiesto esplicitamente che rimanessi a bordo della navetta da sbarco con il pilota….Credeva che le mie abilità non sarebbero state utili in battaglia e, visto il risultato, direi che aveva pienamente ragione….non sarei servito a niente in quella battaglia….era bene oltre il mio livello di preparazione”
L’Uomo Misterioso diede un attimo le spalle al suo interlocutore per spegnere la sigaretta nel posacenere.
“Leng ha sottovalutato il suo nemico. Si credeva sempre intoccabile ed invincibile. Una pecca che minava le tutte le sue altre qualità sul campo. Ora, per colpa sua e del vostro fallimento, ho dovuto inviare Shepard a sistemare la cosa”
Vanko ebbe un fremito a sentire quel nome, “Non pensa che sia rischioso signore?....Voglio dire, non rischiamo che anche il comandante cada in combattimento contro Dogma?”
“Da quanto mi hai riferito, durante il vostro volo di ritorno alla Chimaera, gli unici rimasti in vita su quel sasso incandescente sono Dogma, Tali’Zorah e un altro Quarian. Ed aggiungo che, sempre secondo le tue parole, Dogma era ferito e molto provato dal combattimento con la Squadra Segreta….Sebbene sappia quanto sia importante il comandante per le nostre operazioni, voglio che questa faccenda sia chiusa all’istante. Inoltre le abilità di Shepard sono notevoli, soprattutto in combinazione con i membri della sa squadra….Sono convinto che possa farcela”, poi si girò verso Vanko, congelandolo con uno sguardo minaccioso sulla sua posizione, “Tuttavia…..se perderemo Shepard, ti riterrò personalmente responsabile Alistair”
Il russo sudò freddo a  quelle parole e si lasciò sfuggire uno sguardo spaventato ed insicuro, “Comprendo signore…”, riuscì solo a dire con un filo di voce.
L’Uomo Misterioso tornò a sedersi sulla sua poltrona intrecciando le mani in segno di riflessione, “Ti riassegno alle tue precedenti occupazioni Alistair. Sarai molto più utile dove ti trovavi prima. Tutto ciò rappresenta una enorme falla nei miei piani….torna alla tua casa su Illium…Presto avrai nuove direttive …che mi aspetto tu segua alla lettera”, lo minacciò puntandogli l’indice contro, “Sei congedato”, concluse infine il capo di Cerberus chiudendo la comunicazione.
 
A dispetto delle sue previsioni, il colloquio non era andato tanto male. Vanko era tornato alla sua vecchia occupazione, alla sua vecchia casa e dalla sua Lidia, la quale lo accolse con grande felicità al suo ritorno. Alistair si ripromise che avrebbe abbandonato ogni pensiero riguardante Dogma e quella missione maledetta. Era a casa con la persona che amava. Non gli serviva altro. Trovò il suo appartamento un po’ cambiato. In sua assenza Lidia si era premunita di fare diversi acquisti: tende di seta stavano ora sulle finestre, lasciando filtrare la tenera luce del tramonto proveniente dall’esterno; drappi rossi stavano ora nella parete sopra al letto, andando a disegnare la figura di cuspide leggera e sinuosa; due nuove poltrone di stoffa imbottita stavano ai lati di un basso, ma lungo, tavolo di cristallo, tutto posto in parallelo ad uno schermo di quarantatré pollici; infine un divano color nero pece era sistemato dietro il tavolino in modo che si avesse completa visuale sullo schermo. Il tutto era probabilmente costato un occhio della testa….se non entrambi, ma Lidia era la figlia del presidente della Kassa Fabrications e si poteva indubbiamente permettere quella spesa senza troppi pensieri.
“Hai fatto compere vedo”, disse, in un sorriso sorpreso, il russo.
Lidia lo prese per le mani e lo portò al centro della sala, staccandosi poi da lui per effettuare un paio di giravolte su se stessa, vantandosi del suo lavoro, “Ti piace vero? Ho pensato che era troppo grigio questo appartamento se dovevamo vivere insieme. Così mi sono arrangiata un po’”, concluse facendogli l’occhiolino.
“Vivere insieme?”, affermò preso alla sprovvista il nostro, “E quando l’hai deciso?”
Lei si ritrasse imbronciata, “Da quando tu sparisci per giorni con pochissimo preavviso! Voglio che passiamo più tempo insieme…lo sai poi come è papà, odia gli uomini che pensano più al lavoro che a me”
“Okey, okey. Ammetto di averti trascurata un po’ ultimamente, ma era un lavoro importante come quello che tuo padre svolge ogni giorno….Questo mi tiene lontano da te, ma non vuol dire certo che il mio amore sia scemato nei tuoi confronti….Preferisci il lato destro o sinistro del letto?”
Lei gli saltò al collo entusiasta, “Io prendo il lato a sinistra! Quello che da sulla finestra”
Vanko ci avrebbe scommesso tutti i suoi averi su quella scelta, conosceva bene la vanità della sua compagna Asari, “Lo sai si che la luce viaggia a trecentomila chilometri al secondo? I raggi solari ti colpiranno solo un microsecondo prima di me”
Lei gli fece la linguaccia, mentre si rotolava nel letto, “Il sole bacia i belli, come dite voi, ma prima i più meritevoli secondo me….e io sono la più meritevole. Che ne dici se ora mi porti un bicchiere di quella Vodka dalla tua riserva personale e brindiamo alla nostra salute”
Alistair si fece una grossa risata, poi si mosse lentamente verso la cucina, dove era posizionato il piccolo frigorifero a combinazione contenente le bevande tipiche del suo paese di provenienza. Ne riempì due bicchieri e, proprio mentre si stava per avviare verso Lidia, un messaggio arrivò al suo factotum. Lo aprì velocemente e il contenuto, breve e terribilmente coinciso, lo paralizzò all’istante.
 
 
Mittente: #Sconosciuto#
Contenuto: “Nuove direttive: Allestimento dei preparativi per l’attentato alla figlia del presidente della Kassa Fabrication. Attendiamo conferma di ricezione tra tre ore per la comunica dei dettagli.”
 
 
Un bicchiere cadde a terra frantumandosi, spargendo frammenti di vetro e il suo contenuto in tutta la cucina. Sbiancato in volto e con la mascella penzolante, Vanko incontrò lo sguardo di Lidia, la quale rideva di quello che credeva essere stato un movimento maldestro del compagno.
 
 
 
 
 
Noticola di fondo pagina di un corvaccio :
Questa era una piccola idea che mi è saltata in testa qualche tempo fa. Un piccolo completamento se vogliamo. Insomma, Alistair Vanko non aveva più trovato posto nella storia di Mass Effect Reborn, così ho deciso di dedicargli questa piccola parentesi personale per chiudere le sue vicende con dignità che meriterebbe. Non sarà una cosa molto lunga o approfondita ai livelli di Reborn, ma è una cosa che voglio fare sia per lui che per voi, ingannando l’attesa fino all’uscita di Rebellion.
Buona lettura a tutti, Spettinati!
  
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