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Autore: Sara1598    10/03/2013    5 recensioni
Il racconto è ambientato nei pressi del centro di Londra e vede come protagonista la ragazzina 16enne, Ale.
Ale è figlia di un ex politico italiano, attualmente in carcere per uso di sostanze stupefacenti e madre ignota.
Per dare una svolta alla sua vita, decide di voltare pagina al passato e trasferirsi con la madre adottiva nel centro della più bella città della Gran Bretagna. Sarà nei guai e nelle pazzie che avrà luogo un incontro assai strano che coinvolgerà lei e un'altra futura conoscenza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fu in quelle strade deserte, quasi spaventose, dove la malavita regnava, che due occhi verdi da gatto mi rapirono

. Quel grande frastuono di uomini ubriachi e pazzie per un attimo si fermarono e la mia mente rimase concentrata su quello sguardo ipnotico e su chi lo possedeva.

Assonnata dal tardo orario, cercai di focalizzare il contesto della vicenda nella quale era immerso il ragazzo misterioso di cui vi citavo prima, ma in meno di un minuto Jess mi prese sottobraccio e mi trascinò via da quella che lei chiamava “Gentaglia”, alla quale bisognava stare alla larga per evitare spiacevoli inconvenienti.

Mentre camminavo, rintracciai ovunque quello sguardo magnetico, ma invano. Si era già sciolto negli innumerevoli vicoletti dei quali Londra era la regina mondiale.

Era fatta. Infatuata da un ragazzo che avevo visto sì e no di traverso. Se la mia matrigna avesse saputo ciò che pensavo, mi avrebbe rinchiusa in casa e fatta digiunare per giorni e giorni. Non voleva che seguissi lo stesso percorso di mio padre, a meno che, non volessi tornare in Italia.

“Ale, quella è gente malata. I gatti stanno nei vicoli a bere, non le persone.” Continuava a ripetermi lungo il tragitto, prima di arrivare a casa.

Dopo circa un quarto d’ora di camminata intensa, eccoci davanti alla portone della villa “Primrose”. Aprimmo la porta e difronte a noi si diramava il paradiso in tutto il suo splendore. A me, sinceramente, di tutte quelle cianfrusaglie poco importava. Ero immersa nei pensieri e più ragionavo, più cresceva l’ansia di rivedere quel misterioso volto dagli occhi smeraldo. E’ solo che: non potevo.

Non potevo rovinare lo stretto legame che accomunava me e Jess, per uno stupido sbirro ubriaco che, chissà, magari era pure un criminale. Non potevo. Se l’avessi fatto, mi sarei sentita in colpa per l’eternità. No, Ale. Trattieniti.

Subito dopo essere entrata dalla porta di ingresso, cercai disperatamente un bagno. In quella struttura tutto appariva estremamente piccolo, data la maestosità dell’immobile. Trovata la stanza che cercavo, mi misi a lisciare per qualche minuto i miei lunghissimi capelli bruni e, con uno stile impacciato, infilai un pigiama in cotone pesante e due paia di pantofole simpatiche, quelle con raffigurato “Topolino”.

Andai nella mia stanza, erano le 24.01, minuto più, minuto meno non avrebbe cambiato le cose.

Ero frastornata. L’immagine indelebile di quell’incontro assurdo continuava a navigare nel mio cervello, senza un senso logico. Tanto, che decisi, in piena notte, di uscire allo scoperto, alla ricerca di quello sguardo, che avrei fatto mio per l’eternità. Ore 24.37, l’emicrania si espandeva e se la matrigna mi avesse scoperta a scappare da uno sbirro, sarei tornata in Italia, a fare compagnia a mio padre nel centro di recupero per alcolisti. Di certo, un futuro degno della mia persona.

Abbozzai qualche capo sexy dall’armadio, per mimetizzarmi tra la folla notturna londinese e passo, dopo passo, con molta cautela cercai di dirigermi verso la porta centrale della villa. Ad ogni piede che muovevo, saliva la paura di essere scoperta da Jess. Dopo circa dieci minuti di naufragare nella casa, riuscii a sbarazzarmi di tutto e tutti, pronta per andare alla ricerca di quel ragazzo, chiunque egli fosse.

Mentre percorrevo a passi lenti, un marciapiede a ridosso di un ospedale: lo vidi.

Lui mi osservava con un’aria inqueta, quasi con l’intento che volesse farmi sua da un momento all’altro.






[SCUSATE PER LA LUNGHEZZA, MA HO AVUTO POCO TEMPO E SONO ALLE PRIME ARMI. SPERO COMUNQUE CHE VI SIA PIACIUTO E CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI X]
  
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