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Autore: Variabile    26/09/2007    1 recensioni
Cosa fareste se scopriste di essere stati adottati? E che il vostro padre naturale era un cavaliere? E che ora voi dovrete seguire le sue orme? ( è la mia prima fic a capitoli! Abbiate pietàààààààààààààà!) Grazie. IMPORTANTE: I primi quattro capitoli, non sono molto fantasy! Sono per lo più introduttivi, per spiegare la storia vera e propria: mi dispiace, se volete potete partire a leggere dal quinto, ma non vi assicuro che capirete molto! XDXD
Introduzione modificata dall'assistente amministratore Lupus
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La lettera LA LETTERA

Stava seduto appoggianto con la shiena ad un muretto, i capelli neri e gli occhi azzurri illuminati dal sole del tramonto, quando una ragazza gli si avvicinò e gli chiese: -Stephan? - Sospirò. -Cosa c'è? - -Ti vuole tuo padre. Dice che è arrivato un documento per te. -
Si alzò incuriosito dal fatto: nei suoi 17 anni di vita non aveva mai ricevuto una lettera. Non ne arrivavano mai molte nel villaggio dove viveva, Ham. Doveva essere qualcosa di molto importante e si sentiva addosso una strana frenesia, simile a quella che ha un bambino prima di aprire i propi regali a Natale. Corse a casa, schivando i passanti della strada principale, ed entrando in quella che a prima vista appariva subito come la bottega di un fabbro. Si chiuse la porta alle spalle, boccheggiando per lo sforzo della corsa.
Suo padre lo stava aspettando seduto su una sedia di legno, con in mano una lettera vergata dal sigillo in ceralacca del capo delle isole dove Stephan viveva. Gli porse gentilmente la lettera. Rimase per un attimo imbambolato davanti alla lettera, con il suo costoso sigillo di ceralacca. La voltò dall'altro lato, per leggerne il mittente: -A Stephan Malory, da Sua Maestà il Re delle Isole di Kayre. - A bocca aperta, stupefatto, la aprì. Fece questo gesto quasi automaticamente., rompendo il sigillo reale. Ne estrasse un fogli dal quale balzava all'occhio una calligrafia ordinata, pulita e precisa. Fortuna che sò leggere... Pensò Stephan. Con la pergamena tra le mani, valutò la lettera.

Sua maestà, Re delle Isole di Kayre,
intende comunicare a Malory Stephan, l'intenzione di accoglierlo nella sua dimora come cavaliere, per imparare l'arte della spada e del combattimento...

Suo padre, ascoltandolo, lo guardava con gli occhi sgranati.
-Perchè io? Io non sò combattere, sono il figlio di un fabbro! ...- Sbottò ad un tratto Stephan. Il padre aveva improvvisamente abbassato lo sguardo. Il ragazzo inclinò la testa come per capire l'atteggiamento del padre e il significa della lettera. -Padre... Cosa vuol dire ciò?-
Silenzio. Silenzio. Un silenzio di quello che rompono l'aria e tolgono il respiro. Una timore improvviso e ingiustificato si fece strada nel cuore di Stephan.
-Malory non è il mio cognome! Ne tanto meno quello di mia madre, ne quello di un mio parente alcuno! Ci deve essere un errore! Devo andare a chiedere al capo villaggio delle spiegazioni...-
Silenzio. Stephan sarebbe presto scoppiato ad urlare, se non fosse state per il padre, che in quel momento diede segno di volere parlare.
-Continua a leggere ,per favore. - disse pacatamente il padre.

... Il signorino sarà quindi atteso al castello del Re, sull'isola di Giantstray. La sua istruzione inizierà il primo giorno del mese di Novembre. Potrà portare con se degli effetti personali, se ne possiede. -

C'è un errore. E' un errore. Io non sono Stephan Malory. IO non diventerò cavaliere!
Continuava a ripetersi quelle parole, per tranquillizzarsi. Guardava il padre con due occhi che imploravano una risposta soddifacente a placare la sua curiosità e il suo timore.
-Non c'è nessun errore. Come temevo.- disse il padre, a bassa voce. Ma Stephan continuava a non capire. Non comprendeva un progetto più grande di lui del quale, però era protagonista. Non se ne dava una spiegazione. Il perchè di ciò era una domanda martellante nel suo cervello in quei minuti.
-Ti ho mai raccontato di quella guerra scoppiata quindici anni fa, dove il Re spodestò il governatore precedente?-
Annuì impercettibilmente con il capo. -Non capisco casa centri con tutto questo!- Stava alzando il tono di voce. Era impazie di conoscerer la verità, e si stava mettendo ad urlare.
-Quindici anni fa, scoppiò una guerra nell'isola di Giantstray. La gnete scappava nelle isole vicine con mezzi di fortuna per scappareai soldati. Poi piano piano vennero conquistate tutte le altre isole da un condottiero, Erik Malory, seguace del Re... Mi segui?-
-Non capisco! Non ci credo! NON CI VOGLIO CREDERE ! Malory è un cognome diffuso e comune, NO?-
- Si ma un giorno, di Malory non si seppe più NIENTE! E un giorno, quindici anni fa, un soldato sporco di sangue e morente venne alla mia porta, con un fagotto. Un bambino di due anni..-
La soria diventava sempre più folle...
Il padre riprese: -Mi disse di allevarlo come mio, a patto che lo proteggessi e lo chiamasso Stephan! Di lui, poi seppi solo che morì sulla via del ritorno-
Stephan scattò in avanti, prendendo il padre per il colletto della maglia e tirandolo a sè, con uno strattone. Le due faccie ora erano molto vicine.
-MENTI!- disse il ragazzo.
Poi si accasciò a terra, inginocchiato, come chi è sorpreso improvvisamente da un forte malore. A terra continuava a mormorare che si stava sbagliando. Poi ad un tratto, dopo alcuni minuti, si alzò in piedi. ormai era tanto alto da poter guardare suo padre dritto neglio occhi.
-Non ti credo. Ma comunque ho deciso di...-
Il padre assunse un espressione stupeffata.
-PARTIRO'-
  
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