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Autore: Never Stop Dreaming    11/03/2013    0 recensioni
Questa storia parla di due migliori amici che dopo tanti anni di lontananza si rincontrano e scoprono che fra di loro non vi è più solo amicizia,ma molto di più...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Capitolo 2)
Quel giorno mi svegliai con più vitalità del solito,non che ne avessi molta,ma l'idea di partire,di rivedere Liam,di conoscere una nuova città mi rendeva felicissima e positiva...
Avevo terminato fin da ieri di fare le valigie,ma un po' insicura girai tra le stanze a controllare se mi ero dimenticata qualcosa,anche la più banale..
Le cose fondamentali le avevo prese,quindi potevo stare tranquilla...
Il pomeriggio prima di partire riordinai un po' la mia camera.
Nonostante a mia madre non le importasse più di me,io le volevo comunque bene e prima di lasciare casa le scrissi una lettera,sperando che l'avrebbe letta,forse...
Scrissi:
"Cara mamma,non ci è voluto molto per far si che la mia vita cambiasse, due orribili mesi per cambiare il nostro rapporto,spesso mi chiedo se io per te esisto ancora...Nonostante io ti voglia ancora un mondo di bene non so se il sentimento è reciproco, penso proprio di no,non ti importa più come sto,ciò che faccio,se piango,se rido,se mi faccio del male....ciò mi fa pensare che tu con un estraneo ti comporteresti in modo più affettuoso e confidenziale che con me,questo mi fa stare davvero tanto male e oggi ho capito che non posso continuare a vivere così,a vivere con te,e ho deciso di andarmene...
                                                  Addio"
Presi tutto e con le lacrime che rigavano il mio viso uscì di casa,abbandonando tutto e tutti....
Presi un taxi che mi condusse all'aeroporto,portai con me qualche libro da leggere nell'attesa che l'aereo partisse e durante il viaggio...
Aspettai a lungo e quando il megafono annunciò il mio volo mi apprestai a raggiungere l'aereo.
Sedetti al mio posto e continuai la mia lettura iniziata in sala d'attesa,accanto a me vi era un bimba molto dolce che giocava con le sue preziose bambole.Mi ricordò molto me quando,da piccola, collezionavo Barbie.Le avevo tutte Barbie principessa,Barbie e i suoi cuccioli,Barbie veterinaria e possedevo anche Ken,in assoluto il mio preferito.Dopo questo piccolo Flashback continuai la mia lettura,quel libro era davvero accattivante e il mio sguardo era attento ad ogni singola parola,anche se qualche volta fantasticavo un po'.Il viaggio durò più di 1 ora e quando arrivai non riuscì subito a mettere a fuoco tutto ciò che avevo attorno.Presi il mio trolley,chiusi il mio libro e iniziai a guardarmi intorno,era tutto così bello e luminoso,ma presto la mia attenzione si rivolse ad una folla all'ingresso dell'aeroporto.Mi avvicinai con cautela,facendomi spazio tra la folla per riuscire ad uscire,sinceramente non mi importava per chi o cosa quelle ragazze fossero lì,io volevo solo riincontrare la mia vera famiglia,cioè Karen,Liam,Ruth,Nicole e Geoff.Il ragazzo che passava in mezzo alla folla acclamato da tutte,notò i miei movimenti un po' goffi mentre cercavo di attraversare la folla,mi prese la mano e notando il mio braccialetto assunse uno sguardo stupefatto ma allo stesso tempo interrogativo,mi tirò con se e mi disse "Vieni con me".Il suo tocco aveva qualcosa di familiare e avevo l'impressione di averlo già visto da qualche parte.Mi trascinò dentro la sua macchina,eravamo seduti sui sedili posteriori e la folla stava diminuendo.
Io:"Grazie per avermi aiutato"
Lui:"Figurati"
Io:"Scusa ma adesso avrei una certa fretta,grazie ancora"
Stavo per aprire la portiera quando mi prese la mano e mi disse "Aspetta".
Lui:"Ti ruberò solo un secondo"
Io:"Dimmi"
Lui:"Il tuo braccialetto,chi te lo ha dato?"
Io:"Bhe è un braccialetto un po' infantile per una ragazza di 19 anni come me,ma per me ha molto significato.Infatti questo braccialetto me lo ha regalato un mio carissimo amico,è l'unico ricordo che ho,e tenerlo al mio polso mi fa sentire più vicina a lui.Dato che abita qui a Wolverhampton e anche io ora sono qui,vorrei andare a trovarlo. Ops,scusa ti starò sicuramente annoiando con questi discorsi"
Lui:"No continua"
Io:"Come puoi ben vedere qui c'è la lettera L,che è l'iniziale del suo nome,infatti questo braccialetto lo ha realizzato lui apposta per me e adesso non puoi immaginare quanto lui mi manchi.Quindi come avrai ben capito questi bracciali non sono in commercio."
Mentre raccontavo le lacrime invasero i miei occhi e iniziarono a rigare il mio viso.
Lui:"Strano che non siano in commercio,perché io ne ho uno identico al polso da circa 13 anni"
Mi mostrò il suo braccialetto,lo riconobbi subito,quello lo avevo fatto io per Liam il giorno prima della sua partenza e anche io avevo messo l'iniziale del mio nome,questa era l'unica differenza tra i due bracciali.
Senza neanche pensarci due volte abbracciai il ragazzo,non riuscivo a trattenere l'emozione e piansi.
Io:"Liam!!"
Lui:"Erica!!"
Ci staccammo e lui mi asciugò le lacrime,io lo abbracciai ancora una volta senza lasciarlo respirare.
Liam:"Mi sei mancata tanto"
Io:"Anche tu tantissimo"
Ci guardammo per qualche minuto,osservando l'un l'altro i vari cambiamenti.
Liam:"Sei cambiata molto"
Io:"Liam sono passati 13 anni,anche tu sei cambiato"
Liam:"Già hai ragione,ma che ci fai qui?"
Io:"Se vuoi vado via"
Liam:"No,ora che ti ho trovato non ti lascio più!"
Un sorrisetto era appena spuntato sul mio volto,quel sorrisetto che non compariva da molto tempo..
Liam:"Io intendevo dire,perché sei venuta a Wolverhampton?"
Io:"Ho vinto un concorso,e devo fare uno stage qui"
Liam:"Quanto ti fermerai?"
Io:"Un mese"
Liam:"Un mese" ripeté un po' malinconico.
Io:"Cos'hai?"
Liam:"È poco"
Io:"Per me è un eternità"
Liam:"Comunque vuoi che ti dia un passaggio dove sei diretta?"
Io:"Se ci tieni"
Liam:"Certo"
Passammo dai sedili posteriori ai sedili anteriori,allacciammo le cinture,Liam inserì la chiave e mise in moto.
Durante il tragitto parlammo un po',mi raccontò della sua ragazza e soprattutto mi disse che in questi ultimi due anni le cose erano cambiate parecchio dato che faceva parte dei One Direction,il gruppo che ormai tutto il mondo conosceva.
Sicuramente lo avevo visto in una delle tante riviste dato che sono i cantanti più gettonati in questo periodo,sono in tutte le copertine.
Arrivammo difronte casa sua quando mi disse...
Liam:"So che hai fretta,ma perché non scendi un attimo e saluti tutti,gli farebbe molto piacere una tua visita"
Io:"Ok!"
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso la porta d'ingresso, Liam suonò al campanello e una ragazza dai capelli ricci ci aprì,appena vide Liam i suoi occhi si illuminarono e gli saltò addosso dandogli un lungo bacio.Li lasciai soli nel loro momento d'intimità e mi apprestai ad entrare,Ruth e Nicole mi saltarono addosso abbracciandomi,barcollai un po' e caddi sul divano.Diedi un abbraccio a Karen e a Geoff che erano felicissimi di vedermi.
Liam:"Visto chi ti ho portato mà"
Karen:"Tesoro ma io lo...."
Le diedi una gomitata bloccandola,e le sussurrai "Voglio fargli una sorpresa."
Karen:"Si bello di mamma,Danielle me lo lasci un po' il mio bimbo"
Abbracciò Liam e gli fece un interrogatori di quarto grado "È andato tutto bene,hai mangiato,hai preso la febbre?Sei stanco ora?"
Liam:"Mamma ho 19 so badare a me stesso"
Io:"Questa è bella Liam"
Non potei trattenere le risate...
Mi presentarono Danielle, sembrava una ragazza apposto anche se rispetto a Liam aveva un carattere un po' più freddo...
Liam:"Sai io non voglio essere scortese ma che ne dici se ti accompagno vorrei andare a letto,sono stanco"
Io:"Ma io sono già arrivata da circa....un quarto d'ora..."
Liam:"Cosa??"
Io:"Non ti liberi così facilmente di me Liam"
Liam:"Mi spieghi di cosa stai parlando?"
Io:"Non è complicato da capire...rimarrò qui a casa tua per circa un mese..."
Liam spalancò gli occhi,guardò Karen aspettando una conferma e quando sua madre annuì,mi prese in braccio mi fece fare un giro e poi mi riportò con i piedi per terra.
Cenammo,mi ero scordata di quanto Karen fosse brava a cucinare,aveva preparato davvero una cena coi fiocchi...
Ero abbastanza stanca dopo il viaggio che avevo affrontato salotto e andai a letto.   
  
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