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Autore: Anita Directioner    12/03/2013    2 recensioni
Una yogurteria, un bambino e suo fratello, sono ingradienti perfetti per sconvolgerti la vita, no?
« Non pensi che dovrei smetterla di vederlo? » Domandai alla ragazza alle mie spalle, sdraiata sul letto.
« E perché mai? Cosa potrebbe succedere di male? »
Già, cosa mai potrebbe succedere, dopotutto?
*Questa è una FF cliché, quindi fottetevi e fatemi scrivere i miei cliché.*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Nel testo ci saranno delle parole colorate e/o sottolineate, quando le trovate cliccate col destro e fate 'apri in una nuova scheda', poi guardate la magia c: lol*


CHAPTER SEVEN
- What the fuck I wear? -


 

 
« E ora che minchia mi metto? » Esordii io, fine come al solito, guardando con le mani nei capelli il mio armadio perfettamente in ordine.
« Se tu ti fossi preparata prima invece di aspettare sempre l’ultimo… » Disse Ilaria appoggiata allo stipite della porta della mia camera, nemmeno lei era vestita. Inclinai la testa e risposi: « Carina come al solito. – Lei sorrise – E, non vorrei essere proprio io a dirtelo, ma nemmeno tu sei pronta. »
La bionda si staccò dalla porta. « Ma io ho tutto qui dentro. » Disse toccandosi una tempia con l’indice sinistro, dopo di che se ne andò lasciandomi nuovamente con il mio dilemma.

« Che ore sono? » Urlai con la testa dentro l’armadio, non molto dopo la mia chiacchierata con Ilaria.
« Non c’è bisogno che urli, sono qua! » Disse… un momento, chi minchia è nella mia camera? « Isy, fottiti! » Mi portai una mano sul cuore, mi aveva fatto perdere almeno dieci anni di vita, era lì, seduta con le gambe incrociate sul mio letto da chissà quanto tempo… Poteva almeno dirmelo.
« Oh oh stiamo calmine! A nessuno piacciono le ragazze volgari. » Se ne uscì lei scendendo dal mio letto e venendomi incontro, scrollò i lunghi capelli biondi e poi mi prese la guancia con la mano destra, stritolandomele.
« Dì alla zia Isabella cosa c’è che non va. »
Tolsi la sua mano e la guardai storto, lei non parve faci caso.
« Punto primo: non farlo più, mai più; punto secondo: non chiamarti zia Isabella da sola, è deprimente e imbarazzante; terzo e ultimo punto: non so che cosa mettermi! »
« E io cosa ci sto a fare qui? » Domandò lei retorica, prima di farmi cenno di spostarmi da davanti all’armadio, lei ci entrò praticamente dentro, alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa.
E mentre lei frugava tra le mie cose mi concessi qualche istante per ammirare il suo outfit: le gambe snelle e abbronzate erano accentuate da dei corti pantaloncini di jeans chiari e borchiati, una maglia a maniche lunghe violacea con la scritta ‘TAKE IT EASY’ e corta fino all’ombelico ricopriva la leggera canotta nera con una croce di strass, infine calzava delle scarpe blu notte con la zeppa e delle borchie coi brillantini; mentre per il trucco era stata sul semplice e mi piaceva, un ombretto blu sfumato con uno nero, matita, mascara e un rossetto rosso. Mi piaceva come stava e mi piaceva che stesse scegliendo lei per me.
Non appena pensai questo la bionda si girò con i mano una caterva di cose, le poggiò tutte sul letto e poi, tirandosi i lunghi capelli sciolti, da un lato si mise all’opera iniziando ad abbinare e scartare cose. Nel frattempo io mi spostai davanti al mio specchio, aggiustandomi la lunga linea di eyeliner nero e il rossetto rosa chiaro.
Dopo dieci minuti abbondanti aveva scelto, una montagnetta di vestiti era ai piedi del letto, mentre disteso e ordinato sul mio letto stava ciò che Isabella aveva scelto per me, mi alzai dal pavimento e mi avvicinai. « Ma è stupendo! Grazie Isy! » Esclamai saltandole addosso, lei sorrise. « De nada bella, ora vestiti che tra poco usciamo, ti aspetto giù! »
« Okay, mi vesto e scendo! »
Detto fatto, infilai tuttoin men che non si dica e poi mi spostai davanti allo specchio. Non avrei mai pensato che quel vestito rosso, leggermente stretto in vita da una sottile cintura di un rosso meno intenso, abbinato alla giacca nera di pelle e alle zeppe nere borchiate sarebbe stato bene. Adoravo questo look, ficcai nella borsa di cuoio marrone lo stretto indispensabile ed uscii dalla camera.
Non appena feci un paio di passi qualcuno mi trascinò in una stanza, si era Angela. « Non penserai mica di uscire con i capelli così vero? » Domandò alzando un sopracciglio critica, io mi guardai innocente allo specchio, avevo lasciato semplicemente i capelli sciolti. « Si, per… » Lei non mi lasciò terminare la frase: « Non aggiungere altro, siediti e lasciami fare. »
Adoravo Angela, ma quando faceva la guru dei capelli era un pochetto altezzosa, anche se in fondo mi piaceva assai farmi conciare i capelli, soprattutto da lei… Era bravissima! Così come avevo fatto prima con Isy, squadrai l’abbigliamento, il trucco e soprattutto i capelli di Angi.
Tutto sommato era un abbigliamento molto casual e semplice: una salopette a pantaloncino scura, sotto una camicetta corta azzurra senza maniche, ai piedi portava delle Vans stupende con la texture di una galassia viola, blu, bianca, in poche parole stupenda! Sopra, per completare il tutto, una giacchetta di jeans lasciata aperta; anche il trucco era molto semplice e genuino: ombretto dorato, mascara e lucidalabbra leggermente perlato, ma i capelli erano la vera opera d’arte, una treccia a spiga di grano magnifica!
« Ahia! » Esclamai chiudendo un occhio dal dolore, Angi mi avevo infilzato la testa con qualcosa… « Se tu stessi ferma! Comunque ho finito, guarda. » Mi esortò lei facendomi alzare e conducendomi davanti a un piccolo specchio, mi aveva legato i capelli in un elaborato chignon con tanto di treccia intorno, semplicemente l’amavo!
« Grazie Angi! – Le dissi scoccandole un bacio sulla guancia – ma ora è meglio se scendiamo. » Lei annuì e io la precedetti uscendo.
Mentre percorrevamo il lungo corridoio delle stanze da letto intravidi Ergy che metteva a punto gli ultimi dettagli del proprio vestiario.
Notai che indossava dei meravigliosi jeans neri con decori floreali più scuri e una camicia con le maniche arrotolate rosa antico con delle borchie sul colletto, era intenta a infilarsi delle altissime scarpe rosa chiarissimo, mentre poco più in là sul letto vidi una pochette nera borchiata.
« Siamo tutte borchiate, yo! » Le urlai, Ergy alzò la testa di scatto facendo muovere i boccoli castani e notai che aveva un trucco non molto marcato da gatta, mi sorrise e io ricambiai continuando a camminare, Angi era già scesa. In effetti era vero, per ora in tutto gli outfits che avevo visto c’era almeno qualcosa con le borchie, chissà se anche le altre due ragazze avrebbero avuto qualcosa in questo stile…
Fantasticando ero già arrivata a metà delle scale, ma mi fermai per poter scrutare meglio Ilaria e i suoi vestiti, così mi accovacciai.
Shorts neri con borchie, una maglia a mo’ di poncho nera con la scritta “MATH SUCKS” in bianco, delle converse rosse con le borchie sui lati e una grande pochette rossa sempre con le borchie; il tutto completato da due semplici trecce dietro la nuca, un lucidalabbra rosa e un trucco sui toni del marrone e del nero.
« Ho vinto! » Esclamai alzandomi in piedi, le tre ragazze nel salotto si voltarono di botto verso di me, non volevo urlarlo ma mi era scappato.
« Cosa? » Domandò Ergy che nel frattempo aveva sceso le scale con me.
« Che tutte abbiamo almeno un particolare con le borchie. » Spiegai schietta, le ragazze si guardarono per qualche istante poi scoppiammo tutte a ridere.
« E’ vero! » Disse Ilaria tra una risata e l’altra, ma quando ci fummo calmate e dopo aver respirato a fondo mi accorsi che mancava Sarah.
« Ma Sarah? » Domandai ma a nessuno in particolare.
« Boh, andiamo a chiamarla! » Rispose Ergy alzandosi dal divano sul quale era seduta e così facemmo tutte, andando alla porta. Non appena Angi ebbe chiuso a chiave la porta arrivò Sarah quasi correndo. « Scusate il ritardo, mi ero addormentata. »
« Non c’è problema, stavamo venendo a chiamarti. » Dissi mettendole il braccio attorno al collo e camminando; in quel momento mi fermai a guardare come era vestita, dovevo accertarmi se la ‘storia borchie’ era vera, così iniziai a scrutarla da cima a piedi. Indossava una carinissima gonna rosa acceso a vita alta, leggermente più larga sulla fine, dentro alla quale aveva infilato una maglietta bianca a righe blu scuro, completando il tutto con delle ballerine rosa e un giacca nera; ombretto argentato, matita, mascara, lipgloss rosato e voilà! Ecco Sarah la modella.
« Un momento… - Dissi qualche istante dopo – Sarah non vale, non hai niente di borchiato! » Lei dapprima rimase perplessa, ma poi, guardandosi intorno, capì ed esclamò: « Guarda la pochette! » In effetti era vero, la piccola pochette nera recava delle piccole borchie che formavano la bandiera dell’Inghilterra.
« Si! Può andare! » Urlai tutta contenta salendo in macchina, le ragazze risero.
Erano le 16:31.







BEEENEEE! FATE FINTA DI AMARMIII!
Bien, sinceramente non so cosa dire *un tuono, good* solo che mi scuserete ma amo descrivere e fare gli outfit e questo capitolo parla solo di questo... E' semplicemente di passaggio, quindi non i biasimo se non vorrete neppure spendere un paio di parole in una recensione.
ORAAA vi saluto perché devo andare ad aggiornare un'altra FF (link) solo per Joanne, perché l'amo troppo, quindi alla prossima gente! Spero arrivi presto lol

Anita xx ( @jambalaiaa on twitter)
  
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