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Autore: micchan91    12/03/2013    5 recensioni
TakuRan (Attenzione: in questa fan fiction Shindou e Kirino non sono migliori amici e non si conoscono. Nessuno dei due frequenta la Raimon!)
Cammino lentamente nel corridoio semi buio, sto cercando di fare meno rumore possibile per non farmi scoprire dalle persone che mi stanno disperatamente cercando. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e saltuariamente qualche singhiozzo esce dalle mie labbra sfuggendo al mio controllo, perchè questa vita doveva capitare a me? Mi chiamo Shindou Takuto e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? E io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, se non avete un briciolo di aspettative nella vostra vita!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Continuo a fissare la cugina di Kirino, che poi non ho mai saputo come si chiamasse nonostante io ci sia anche uscito a ballare, e sento il cuore esplodermi.

< Che significa che lui non c'è più? > le ripeto e lei tira un lungo respiro, non sarà mica morto?

< Lui ti ha aspettato a lungo, i tuoi genitori gli hanno fatto fare i peggio lavori costringendolo a dei turni estenuanti e togliendogli spesso anche il giorno libero, ma lui non ha mai desistito. Continuava a dire che quando tu saresti tornato avresti voluto rivederlo ancora quì e per questo stringeva sempre i denti e andava avanti. Dopo un anno la storia della vostra relazione è stata praticamente dimenticata, anche perchè quasi tutti quelli che lavoravano quì se ne sono andati perchè soprattutto tuo padre era diventato intrattabile. Non ho ancora capito perchè i tuoi non si sono limitati a cacciare via Ranmaru, ma credo che sia perchè i miei genitori li avevano minacciati di fare una vertenza se lo avessero buttato fuori senza un valido motivo. E poi il valido motivo l'hanno trovato, Ranmaru era stato mandato ad aggiustare il tetto e ha messo male un piede cadendo di sotto e si è rotto una gamba, subito i tuoi genitori gli hanno dato i soldi della liquidazione e l'hanno cacciato visto che adesso avevano un valido motivo e non rischiavano la vertenza. > mi dice sconsolata ed io la guardo con aria persa, il mio Kirino non è più quì, ha sofferto per tanto tempo inutilmente.

< Lui dov'è adesso? > chiedo dopo qualche minuto di silenzio, devo assolutamente rivederlo e niente mi impedirà di attuare il mio piano!

< E' tornato a vivere con i miei genitori. Voleva tornare dai suoi, ma non si è voluto allontanare troppo da quì, sempre perchè non voleva essere troppo lontano da te quando saresti tornato. Adesso sta lavorando come cameriere in un bar-ristorante > mi informa

< Mi daresti il suo numero di cellulare per favore? O di casa? > le chiedo e lei mi osserva per qualche secondo

< Ti prego, io non l'ho dimenticato e lo amo ancora. Non ho intenzione di farlo tornare quì, ho un piano per portarlo lontano da tutto questo e renderlo felice! > le dico serio e lei tira fuori dalla tasca un foglietto scrivendoci sopra un numero di telefono per poi porgermelo.

< Non ha il cellulare, questo è il numero di casa dei miei genitori. Spero veramente che tu riesca a farlo felice perchè non l'ho mai visto così abbattuto come in questi due anni > mi dice, poi si congeda da me lasciandomi solo. Stringo forte il bigliettino e corro a prendere il telefono di casa, immediatamente compongo il numero con le mani tremanti e cerco di calmarmi, uno squillo, due squilli, tre squilli. Al settimo squillo qualcuno risponde

< Pronto? > è la voce di una donna, deve essere la zia

< Salve, parlo con la zia di Kirino Ranmaru? > chiedo

< Si sono io, chi parla? > mi chiede perplessa

< Sono Shindou Takuto. Kirino è in casa? > il cuore oramai sembra volermi schizzare fuori dal petto, dall'altro capo del telefono sento solo silenzio

< Kirino al momento non è in casa > mi dice piano ed io stringo gli occhi, vorrei tanto sapere chi me la sta tirando!

< Sa quando dovrebbe tornare? > chiedo giocherellando nervosamente con il filo del telefono

< Adesso è a lavoro, tornerà verso le 3:00 o le 4:00 di mattina > dal suo tono capisco che deve sapere cosa è successo tra di noi

< Può dirgli per favore che ho chiamato e che sono tornato a casa? >

< Certo.....> la sua risposta è quasi sussurrata

< E gli dica anche che presto verrò a prenderlo! Deve solo aspettare qualche giorno e sarò da lui, è una promessa! > aggiungo convinto prima di attaccare e sento sua zia sussultare

< Lo spero tanto > sussurra nuovamente

< Ti aspettiamo allora, Shindou > mi dice gentilmente e attacca, io fisso il telefono e mi fiondo in camera iniziando a sistemare le mie cose. Le giornate successive le passo accanto a mia madre che è tutta presa dall'organizzazione lampo della mia festa, è riuscita in pochi giorni a trasformare la casa, si è fatta stampare centinaia di inviti che invierà praticamente a tutte le persone più facoltose del paese, ha organizzato il catering e ha chiamato un'intera orchestra che suonerà per tutta la sera. Io partecipo senza una particolare attenzione, ho provato altre volte a richiamare Kirino ma è sempre a lavoro, praticamente mi hanno detto che fa i doppi e anche i tripli turni per potersi permettere da solo gli studi, ma è stato felicissimo di sapere che io sono tornato e che mi aspetta con ansia.

Manca ormai un giorno alla festa, il giardino è stato addobbato e riempito di tavoli, è stato allestito un gazebo per l'orchestra e mia madre ha deciso che suonerò anche io, tanto avevo già deciso di farlo. In fondo devo fare una buona impressione sul signor Nishimura se voglio che il mio piano abbia successo, per fortuna ha accettato il mio invito che mi sono premurato di inviargli personalmente per evitare che venisse perso o dimenticato.

La mattina del mio compleanno mi sento agitatissimo e quando mi sveglio non so perchè la prima cosa che penso è che oggi oltre ad essere il mio compleanno è anche quello di Kirino e soprattutto è praticamente il nostro anniversario, esattamente tre anni fa ci siamo conosciuti, quanto vorrei sentirlo...ma devo pazientare solo un altro po', se oggi andrà tutto come previsto potrò stare con lui per il resto della mia vita. Mi alzo velocemente dal letto e pochi minuti dopo la mia vecchia balia bussa alla porta, quando la vedo ho un nodo allo stomaco, in questi giorni non si era fatta vedere siccome era stata mandata a svolgere altre mansioni, stranamente ho un moto di affetto verso di lei e mi salgono le lacrime agli occhi mentre lei mi sorride dolcemente. In fondo nonostante tutto è la donna che mi ha cresciuto e che mi è stata accanto per ben quindici anni, anche lei stava solo eseguendo gli ordini di mio padre nel non avere contatti troppo intimi con me, ma in questo momento nel suo sguardo ci leggo il suo reale affetto nei miei riguardi

< Signorino...siete diventato grande > mi sussurra ed io le sorrido, poi mi avvicino a lei e con la mano chiudo di scatto la porta per evitare che qualcuno veda quello che sto per fare e metterla nei guai e la abbraccio forte.

< Grazie di tutto > le dico e lei ricambia l'abbraccio

< Sono fiera di voi, siete cresciuto proprio bene. Mi dispiace per ciò che è successo ma ho dovuto farlo...> mi dice prossima al pianto e io mi stacco

< Tranquilla, la colpa è tutta di mio padre > dico serio, poi le sorrido nuovamente

< Allora, cosa indosserò oggi? > le chiedo felicemente e lei mi tira fuori un completo elegante per poi aiutrami ad indossarlo

< Siete bellissimo > mi dice alla fine mentre mi lega al collo la cravatta ed io mi guardo allo specchio soddisfatto

< Oggi è un giorno speciale > dico più alla mia immagine riflessa che alla mia balia e lei mi mette una mano sulla spalla senza smettere di sorridermi. Gli ospiti iniziano ad arrivare per il pranzo ed io saluto tutti molto calorosamente, quando vedo il signor Nishimura gli corro incontro

< Buon giorno signor Nishimura > lo saluto e iniziamo subito a chiaccherare sedendoci al tavolo, io senza aspettare più di tanto inizio ad esporgli i miei pensieri pregando con tutto me stesso che lui accetti e che non abbia cambiato idea su ciò che mi aveva proposto tempo fa. Parliamo a lungo e lui sembra entusiata della mia proposta tanto che quasi subito mi dice: < Mostrami cosa sai fare al pianoforte e sarò felice di darti il mio consenso > ed io non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo e mi siedo sullo sgabello del pianoforte portato dall'orchestra

< Mi dica cosa vuole sentire e l'accontenterò > gli dico sorridendo e lui mi dice una delle sonate più difficili, io subito poggio le dita sui tasti e senza nemmeno cercare lo spartito inizio a suonare a memoria senza mai sbagliare una nota. Mai come in questo momento sono felice di aver preso tutte quelle estenuanti lezioni di pianoforte. Il signor Nishimura, come anche tutti gli altri ospiti, rimangono incantati dalla mia esecuzione e quando finisco tutti mi applaudono con calore.

< Allora? Ho il posto? > chiedo e lui mi guarda sorridendomi dolcemente

< Quel posto è sempre stato tuo > mi dice ed io sento che potrei saltare di gioia, ovviamente mi contengo e gli porgo la mano

< La ringrazio infinitamente, quando posso inziare? > chiedo impaziente, il mio piano è andato a buon fine!

< Per me anche domani > mi dice scherzando

< E domani sia > io però sono serio. Lui mi guarda divertito

< Ti aspetto allora > ha capito la mia voglia di iniziare, da domani sarò molto, molto, molto lontano da quì! Passo la serata a chiaccherare con gli ospiti, anche se l'unica cosa che vorrei fare adesso è schizzare fuori da quel cancello e correre dal mio amore, ma continuo a ripetermi che devo pazientare solo un altro po', andrò da lui solo quando tutto sarà perfetto! La festa è un successone e tutti si stanno divertendo, io sono così di buon umore che chiacchero con chiunque incontro, sono amabile con tutte le ragazze che ci provano con me senza ignorarle o rispondergli acido come invece avevo fatto alla mia festa a sorpresa dei miei quindici anni. Chiacchero anche con le infinite vecchiette snob che non fanno altro che chiedermi della fidanzatina, che io dico sempre che oggi è assente, ma che presto ho intenzione di sposarla facendole felici e ballo con almeno un centinaio di ragazze continuando a rievocare nella mia testa la serata in discoteca con Kirino che non ha niente a che vedere con questi balli noiosi e monotoni in cui non ci si diverte per niente. Alla fine la festa si conclude verso le 23:00 ed insieme ai miei genitori mi accingo a salutare tutti gli ospiti, mio padre è venuto solo per mantenere le apparenze, ma non si è degnato di rivolgermi la parola se non quando era strettamente necessario. Uno degli ultimi ospiti ad andarsene è il signor Nishimura

< La ringrazio infinitamente per essere venuto. Ci vediamo domani > gli dico salutandolo e vedo mia madre lanciarmi un occhiata di traverso, lui mi sorride e mi stringe la mano

< Sarà un onore averti con noi > mi dice e si congeda. Quando anche l'ultimo ospite lascia la casa mia madre mi si avvicina e mi guarda perplessa

< Cosa voleva dire il signor Nishimura prima? > mi chiede ed io le sorrido sprezzante

< Mi ha offerto un lavoro come insegnante di pianoforte nella sua scuola ed io ho accettato. Inizio domani...quindi...addio! > le dico entrando in casa e lei mi segue

< Ma la sua scuola è dall'altra parte del paese! > mi dice, io tiro dritto per le scale senza degnarla nemmeno di uno sguardo

< Takuto, tu non puoi andartene! > mi urla isterica ed io mi blocco per guardarla, è ferma all'ingresso di casa fasciata nel suo pomposo abitino verde e mi guarda persa, oramai non mi fa più lo stesso orribile effetto di prima, io le sorrido e poggio una mano sul corrimano delle scale

< E invece lo sto facendo > le dico e lei si porta la mano al cuore

< Takuto, tu devi restare quì! C'è da organizzare la tua festa di fidanzamento...e...e poi sei appena tornato. Tu non puoi andartene! > continua lei ed io le sorrido ironico, è questa la sua unica preoccupazione? Il fatto che adesso non potrà più vantarsi del suo giocattolino? Mi dispiace mamma, io ho intenzione di essere felice da oggi in poi

< Ti manderò una cartolina > le dico semplicemente e finisco di salire le scale per poi chiudermi in camera mia, le sue urla mi arrivano anche a lunga distanza ed io mi sdraio sul letto beandomi di questa rivincita, domani effettuerò gli ultimi preparativi e dopo di che Kirino sarà mio per sempre.

 

 

Angolino dell'autrice

Ho aggiornato presto presto così che spero che le minacce di morte non saranno messe in atto xD

Non volevo far essere così cattivo Shindou, ma sua madre mi sta troppo sulle scatole se l'è meritato U_U invece alla balia ho voluto dare una seconda possibilità per essere perdonata, in fondo stava solo eseguendo gli ordini assurdi del padre di Shindou!

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo!

Spero che questo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

Bacio <3

  
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