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Autore: LisasCreativity    13/03/2013    2 recensioni
La vita è tata cattiva con me e io sono attiva con lei.
Non le do fiducia non le credo, ma quando il massimo esponente della merda in cui vivo mi si presenta davanti capisco che per quanto spaventoso, vivere non è poi così male.
Una storia soprannaturale dalle tinte rosa si legge tra queste righe..
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1

Era mattina, mattina presto. Quel momento della giornata, attorno alle quattro e mezzo in cui non distingui se sia giorno o ancora notte. In questo caso , però, era notte.
Il buio della mia camera riempiva ogni cosa, oscurandone le fatture e, dal canto mio, la cosa mi sollevava. Solitamente si ha paura della notte ma come potrei essere spaventata nell’unico momento della giornata in cui non mi è concesso avere paura? L’unico in cui non rischio di trovarmi davanti un ombra che strilla tutti i miei peccati, l’unico in cui i miei occhi non vedono, le mie orecchio non sentono e la bocca non ha il ferroso retrogusto di sangue!
Il mio nome è Lisa, non ho un cognome.
I miei genitori mi hanno lasciato in quel buco di orfanotrofio all’età di due anni, quando anno deciso che la vita da genitori non faceva per loro. Certo, ci hanno provato! Ma pare che le loro forse non siano bastate..
Ho vent’anni, mi hanno sempre decantato i migliori occhi di questo mondo. Azzurri, ghiaccio. I capelli sono rossi fuoco e non sorrido, mai.
Da piccola ero veramente adorabile, ma nessuno mi ha mai voluto con se perché tutte le volte che sono stata presa in affidamento i mostri dentro di me hanno scatenato i loro oscuri poteri, distruggendo tutti quelli che volevano la mia felicità. Sono stata affidata quattro volte, in ogni caso le giovani coppie che mi volevano con se si sono suicidate. In un primo momento sono stata al centro delle attenzioni di tutti ma dopo il terzo episodio sono stata emarginata bollata come “la pazza che porta al suicidio”.
I mostri che si dimenano nella mia anima mi hanno fatto impazzire, sono una matta da legare. Non lo dico per vantarmi metto solo in chiaro le cose, se vi aspettate una zuccherevole storia di amore o un adorabile racconto di animali parlanti avete sbagliato. Questa sono io, la mia storia, i miei fantasmi, perché li ho e cosa mi porta ad odiarli, i miei girovagare tra compassionevoli psicologi e duri direttori ospedali psichiatrici, questa sono devi soltanto continuare a leggere!

12 Giugno 1985  5 anni/Fergie

È mattina, il sole splende. Questo mi ricorda che è il giorno del sorriso, cioè se c’è il sole tutti sorridono e per evitare di attirare attenzioni su di me ho deciso che sorriderò anche io. Glia altri dicono che sono una musona ma non è vero! Con Fergie, la mia amica immaginaria, mi diverto molto. Come ho detto prima si chiama Fergie, ha otto anni e sa già leggere e scrivere perciò lo ha insegnato anche a me, dice che sono molto brava e ho un futuro! Ha i capelli biondi con i boccoli in fondo e gli occhi azzurri, la boccuccia rosea e carnosa. Porta sempre un abitino rosa e bianco con le calze spesse di cotone color panna e delle ballerine abbinate al vestito.
Oggi, come tutti i giorni, aspettavo che comparisse dietro di me. C’era il sole e tutti erano a giocare, tutti tranne me. Seduta alla finestra guardavo quei bambini ridere e schiamazzare di gusto.
-Ciao Lisa –qualcuno mi chiamò, era Fergie ma non aveva la sua solita voce gaia e intelligente, in lei c’era qualcosa di inquietante.
Mi girai di scatto e la porta si chiuse dietro la bambina. Mi guardava con aria di superiorità ostentando i suoi vestiti, un tempo perfetti, strappati. Un ghigno animalesco le si dipinse in faccia, un ghigno malvagio, spietato e si avvicinò a me.
Mi era davanti e guardandomi torreggiava su di me. Io la guardai impietrita dal terrore, certa che se avessi chiuso gli occhi e poi riaperti lei sarebbe scomparsa ma non funzionò. Così, indomita, Fergie si staglio su di me e mi sgraffiò in viso, io iniziai ad urlare.
Poi più nulla.

  
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