Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Ashbear    14/03/2013    1 recensioni
Rinoa e Squall. Una storia per tutti coloro che non avrebbero mai voluto che la storia d'amore finisse. Nella buona e nella cattiva sorte, questa storia segue i primi quattro mesi della loro relazione. È il viaggio della scoperta, il viaggio che insegna.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DANCING IN TIME
scritto da Ashbear, tradotto da Alessia Heartilly e Shu
~ Capitolo XXIII: Un tempo per rimanere in silenzio ~

16 giugno

Affondò nell'acqua calda, con il profumo di gardenie fresche che le riempiva i sensi. Era una fonte di paradiso; il suo corpo si immergeva nei momenti tranquilli di piacere solitario. La giovane Strega non riusciva a ricordare l'ultima volta in cui aveva fatto un bagno, figurarsi l'ultima volta in cui aveva avuto il lusso di rilassarsi in una vasca che traboccava schiuma. Rinoa sorrise malinconicamente, prendendo un pugno di bolle iridescenti sopra al pelo dell'acqua. Soffiò dolcemente sulla schiuma, guardandola volare nell'aria come fiocchi di neve senza peso.

Chiuse gli occhi, ascoltando la musica rilassante della radio. La pace la avvolse, mentre sentiva che il suo corpo resisteva alla tentazione di dormire. La sua mente era da qualche parte nel mezzo tra il regno del sonno e quello della coscienza, e il secondo svaniva rapidamente.

Negli ultimi giorni si era trovata a fantasticare sulla settimana successiva; onestamente, non aveva pensato ad altro da quando era partita da Trabia solo due settimane prima. Parte di lei non poteva negare un lieve disagio al ritorno di Squall; si erano rivelate così tante emozioni laggiù. Era partita sentendosi come se ci fossero parole non dette tra loro, e sperò che il ritorno di Seifer non avrebbe impedito un qualsiasi progresso nella loro relazione. Dio, odiava dubitare di qualsiasi cosa. Ma nessuna di quelle preoccupazioni importava al presente - questo era il suo momento di relax. Lui sarebbe stato a casa presto; non c'era conforto più grande del sapere quella semplice cosa.

Aprì gli occhi e si guardò nuovamente intorno, cercando di combattere la sonnolenza. Il bagno principale era bellissimo, con una combinazione di marmo nero e bianco, illuminato da dettagli dorati. In qualche modo, se Squall fosse stato 'costretto' ad avere un bagno elegante, questo si sarebbe adattato alla sua personalità. L'aggiunta di una grossa vasca idromassaggio era una sorpresa ironica, per lei. Di nuovo, rifletté tra sé e sé su come Squall l'avrebbe probabilmente considerata nulla più che uno spreco di spazio.

Rinoa sorrise apertamente, immaginandosi la sua reazione iniziale a tutto l'appartamento. Guardando il pavimento, immaginò che Edea avesse avuto qualcosa a che fare con il design. Nessuno avrebbe considerato quell'ampia quantità di armadi a muro, o di mettere qualcosa di così frivolo come una vasca da bagno. Eppure, non vedeva l'ora di essere la prima a fargli fare un giro nel suo nuovo alloggio. D'altra parte, sperava che non sarebbe sembrato troppo presuntuoso da parte sua; a volte si trovava a mettere in discussione persino le sue idee più semplici.

Affondò di più nell'acqua: sapeva che sarebbe stato praticamente impossibile, una volta che lui fosse tornato. Quindi colse quel momento rubato come una rara opportunità, una che non poteva proprio farsi scappare. Se Squall avesse mai saputo che aveva fatto un bagno da lui, immaginava che l'avrebbe infastidito, per via di come avrebbe potuto riflettersi su di lui. Tutto stava ancora andando secondo il manuale per quanto riguardava la relazione, più o meno - a parte uscire con una Strega, men che meno una dipendente del Garden.

La dura e fredda verità era che Squall Leonhart non era ancora stato accettato da molti dei suoi compagni studenti. Anche se si era guadagnato una discreta quantità di rispetto, altri credevano la stessa cosa che credeva Seifer: che tutto gli fosse stato dato su un piatto d'argento. Il Garden era soprattutto politico e quando parecchie persone si riunivano, non mancavano i disaccordi. Sì, lo avrebbero volentieri seguito in battaglia, ma questo non significava che non covassero riserve sulla sua veloce ascesa al potere. Non avevano mai mancato di rispetto al suo comando e alla sua autorità, solo ad alcune delle sue scelte. Per lo meno stando ai sussurri tra alcuni studenti, anche se Rinoa cercava di non dar loro troppo peso.

Certo, anche il permesso che lei aveva avuto di rimanere al Garden aveva sollevato un sacco di domande sgradite, per quanto la riguardava. Forse si era semplicemente trovata ad essere più cosciente di questo fatto dopo aver parlato con Seifer. Era vero - era troppo preoccupata di quello che pensavano gli altri. Lo era sempre stata. Ora era tempo di lasciar perdere le preoccupazioni da adolescente e concentrarsi sulla sua relazione. Comunque, trovava difficile ignorare alcuni dei commenti che sentiva, anche se la maggioranza degli studenti era estremamente amichevole. Sospirò; non era il momento di indugiare sulle cose negative, solo di concentrarsi sulla felicità rilassante di quell'interludio.

Dopo la sua visita all'appartamento con Selphie, l'idea di un lungo bagno tranquillo le era sembrata di un fascino insondabile. E come al solito, si era trovata lontana dalla forza irresistibile. Quando Edea era tornata a Balamb dall'orfanotrofio, due giorni prima, Rinoa aveva trovato la sua occasione. Raccogliendo infine il coraggio, la giovane Strega aveva esposto l'idea alla moglie del Preside. Rinoa aveva bisogno di una conferma, voleva una qualche specie di permesso ufficioso, sapere di non star violando nessuna norma del Garden. La donna aveva sorriso con una risatina furba; a volte Rinoa credeva che l'ex Strega sapesse più di quanto dava a vedere.

La settimana successiva le sarebbe sembrata la più lunga della sua vita, passata a guardare ogni ticchettio dell'orologio. Grugnì di nuovo, rendendosi conto di quanto patetica sembrasse. Quando era diventata così per un ragazzo? Ok, il ragazzo in questione era Squall... ma comunque quel senso di indipendenza che una volta era così prezioso per lei sembrava un po' banale.

Alzando le braccia, Rinoa si abbassò anche più profondamente nella coperta di bolle. Nemmeno nei suoi sogni più selvaggi aveva immaginato che la schiuma fosse così densa. Era solo per la classificazione del film che aveva visto così tante bolle che riempivano così completamente una vasca da bagno. Si fece l'appunto mentale di ringraziare Quistis per il consiglio sulla marca del bagnoschiuma; non si sentiva così rilassata da tempo.

La musica lasciò spazio a uno spot, e si prese quel momento per infilare il resto della testa sotto l'acqua. Chiuse gli occhi, lasciando che la solitudine e l'acqua calda le avvolgessero completamente il corpo. Ok, forse andare completamente sotto una massa di bolle insaponare non era una mossa intelligente al momento; si sentiva pungere agli angoli degli occhi. Le voci dalla radio sembrarono alzarsi di volume quando emerse finalmente dall'acqua, togliendosi in fretta la schiuma dal viso.

"...e poi c'è il bagno."

Le ci volle solo un millesimo di secondo perché la sua mente capisse che la voce non veniva dalla radio, ma da dietro la porta del bagno. Se avesse potuto urlare "non entrate!" lo avrebbe fatto, ma era troppo tardi.

La porta si aprì all'improvviso e lei rimase scioccata mentre i suoi occhi incontravano quelli di un'altra persona. Cioè, credeva davvero che fosse una sola, dato il fatto che trovava difficile vederci chiaramente. D'altra parte, forse era una buona cosa che non potesse vederci bene... si trovò momentaneamente a cercare di non immergersi ancora sotto la schiuma, come se in qualche modo avesse cancellato tutto... sì, certo... perché lei, sempre lei?

"Oh mio Dio," mormorò piano Rinoa abbassando lo sguardo. Si nascose il viso tra le mani come se in qualche modo quello risolvesse la situazione.

Lui, dal canto suo, era più che senza parole, ed era raggelato, più freddo di un laghetto di Trabia. Alcune gocce di schiuma le cadevano dalle punte dei capelli nella massa sottostante, e lui cercò di non seguire il percorso di ogni singola goccia. Anche se in quei momenti gli occhi di lei erano coperti, e in un certo senso ne era estremamente grato. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era essere colto a... fissare.

"Quindi Squall, come ti sembra?"

Meraviglioso, pensò, assicurandosi di non dirlo ad alta voce. D'altra parte, l'abilità rudimentale di parlare in quel momento era più lontana del villaggio degli Shumi. La voce di Zell si fece più vicina al Comandante. All'avvicinarsi della seconda persona, Rinoa trovò finalmente il coraggio di guardare ancora verso la porta. Poteva a malapena vedere un'altra figura in ombra da dietro. Davvero, questo non era... bello.

Squall si riebbe, per lo meno un po'. Con un tempismo perfetto il Comandante si voltò, spingendo via con forza l'esperto di arti marziali dalla soglia. La porta si chiuse con così tanta forza che i muri del bagno tremarono un momento.

"Che c'è, amico? Il bagno è così brutto o cose così?"

"No..." Quella fu l'unica parte della risposta di Squall che Rinoa riuscì a decifrare, seguita poi da alcune sillabe di Dio sapeva cosa.

In quell'istante voleva morire per l'imbarazzo, ma una parte più grande di lei voleva vestirsi e andare a dargli il bentornato... beh, almeno un bentornato come si deve. Come succedeva spesso, Squall aveva davvero un modo di sorprenderla; sfortunatamente, stavolta, lei aveva trovato il modo di sorprendere ugualmente lui. Sperava che lui capisse, e forse che trovasse una sorta di umorismo nella situazione più tardi - molto più tardi. Dato che immaginava che Zell probabilmente si stava già divertendo un sacco con quella situazione.

*~*~*~*~*

Rinoa riuscì in fretta a uscire dalla vasca, e ad asciugarsi il più veloce possibile. Si vestì, infilandosi un paio di pantaloncini grigi e una maglietta troppo grande. Aveva ancora i capelli bagnati, raccolti in una coda di cavallo lenta. Si guardò allo specchio e si levò in fretta la schiuma restante ancora appiccicata ai capelli.

Con un profondo respiro, aprì la porta che portava alla camera da letto principale, raccogliendo il coraggio di uscire e affrontare l'imbarazzo che meritava così ampiamente. Esitante, seguì il corridoio, pensando di correre indietro e chiudersi nel bagno. Ok, non era la scelta più matura al momento, ma aveva un suo fascino. Con suo shock, Squall era nel salotto da solo, appoggiato al muro con aria indifferente. Almeno il resto dell'umiliazione con Zell poteva esserle risparmiata per un altro momento.

"Sorpresa," disse lui con voce monotona aggrottando un sopracciglio.

"Sì, sì, lo è davvero." Lei cercò di rimanere calma e composta, piegando la testa e comportandosi fisicamente come se non fosse colpita, anche se dentro era tutta in subbuglio. Il fatto che lui sembrasse tradire pochissima emozione non era incoraggiante, ma Squall non era mai un libro aperto. Almeno non sembrava troppo scocciato; d'altro canto, non era sicura di quale sarebbe stata la sua reazione in quella particolare evenienza.

"Cid ha cercato di localizzarti, ma sembrava che tu non fossi... disponibile."

"Uhm... già... scusa," balbettò lei spostando gli occhi sulla cucina. Forse, in qualche modo, poteva nascondersi in tutto quello spazio libero. O forse poteva provare ad evocare una magia Stop e guadagnare l'uscita. Ma con la sua fortuna avrebbe finito per farlo esplodere - più o meno come era successo durante lo sfortunato incidente della sedia e del ragno qualche mese prima. Beh, tecnicamente il ragno se l'era cavata senza un graffio da quella parte della faccenda. Ok, nessuna delle sue scelte era sul lato maturo, ma in quel momento avevano il loro fascino. Quindi si morse nervosamente il labbro, cercando di cavarsela con tutta la maturità possibile. Avrebbe confessato il suo, beh... il suo fare qualcosa di tipicamente 'Rinoa'.

"Per cosa?" chiese lui, sempre senza tradire nessuna emozione.

"Non avrei dovuto usare la tua vasca... so che questa è la tua stanza e avrei dovuto pensare a come sarebbe sembrato. Mi dispiace, Squall... era da tanto che... beh da tanto che non facevo... voglio dire... non è una scusa, lo so! La doccia nella mia stanza è così piccola e io..." Le parole svanirono mentre le sembrava di seppellirsi più a fondo nell'idiozia ad ogni cosa che diceva. Imparare quella dannata magia Stop iniziava ad avere sempre più fascino, mentre si rimproverava per quel casino.

"Tu cosa?"

"Mi dispiace e basta. Non userò più la tua vasca."

"Mai?" chiese lui sull'offensiva, facendo alcuni passi in avanti.

"Prometto," rispose piano lei cercando di non farlo arrabbiare. Sentiva sempre di avere la capacità di incasinare qualsiasi situazione se ne aveva l'opportunità.

Si trovò in piedi direttamente davanti a lei, a guardarla negli occhi. Lei si sorprese quando le sue braccia le circondarono la vita, e la attirarono a lui.

"Sai, non dovresti fare promesse che non puoi mantenere," la informò, muovendo una mano sulla sua schiena. "Sai come prendo seriamente le tue promesse. Ora guardami negli occhi e dimmi che non intendi mai più fare un bagno qui."

"Beh, uhm..." riuscì a balbettare lei prima che lui la attirasse in un bacio profondo. Stringendolo di più, gli mise le braccia sotto la giacca, accarezzando ogni centimetro della sua schiena fino alle spalle. Quando infine si separarono per respirare, lui posò la guancia sui suoi capelli umidi.

"Sembri... pulita," disse piano, solleticandole l'orecchio.

Questa volta toccò a Rinoa essere senza parole; sembrava quasi non da lui scherzare su una situazione come quella.

"Ah ah," rispose lei, leggermente confusa, cercando di tornare composta.

"Sai quanto sei fortunata che non siano entrati per primi Cid o Zell? E ti rendi conto che domani sarà l'argomento forte tra i nostri amici?"

Rinoa quasi voleva ridere a quella frase. Domani? Avrebbe dovuto provare con dieci minuti più tardi; era più in pari con la velocità del gossip. Ma sapeva che sarebbe rimasto nel gruppo, e anche Squall onestamente doveva crederlo, perché la stava prendendo bene. Eppure lei sentiva che non avrebbe mai dovuto metterlo in quella situazione imbarazzante, per quanto potesse essere non intenzionale.

"MI dispiace così tanto, Squall, davvero. Non avevo idea che saresti tornato oggi..."

"Non devi. Non c'era modo che tu lo sapessi, o non si chiamerebbe sorpresa." Aggiunse le ultime parole sottovoce, ma di proposito a voce abbastanza alta perché lei sentisse. "Ma ne è valsa proprio la pena."

"Che? Squall!" Lo spinse via, sorpresa dalla battuta, picchiandolo giocosamente sul braccio.

"Oh, cosa? Non posso dire che è valsa la pena tornare a casa dalla mia ragazza?"

Cercò di sorridere, sperando che lei avrebbe creduto che voleva dire quello... anche se, di nuovo, non poteva negare che ne era valsa la pena su tutt'altro livello. Non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva nemmeno in milione di anni. Almeno aveva la 'scusa ragazza' su cui appoggiarsi.

"Squall... sei a casa!" Lei lo disse a voce alta, come se se ne fosse appena accorta. Proprio come al loro secondo incontro, Rinoa gli si gettò tra le braccia - anche se stavolta lui non la spinse via. "Sai, la stai prendendo terribilmente bene, che hai fatto al mio ragazzo?"

"Sono stanco, forse più tardi in serata me ne renderò conto, e allora mi arrabbierò con te."

"Troverò una penna e lo segnerò sul calendario, Leonhart."

"Meglio una matita; so come sei fatta sul tenere appuntamenti."

"Hey, mi offendi!" Il Cavaliere rise, con l'aria di chi la sa lunga, senza rispondere mentre stringeva forte Rinoa. "Va bene Squall, potrebbe essere vero, ma posso comunque offendermi... giusto?"

"Va beh," rispose lui scuotendo la testa. "Adesso muoviti, ho detto a tutti che li avremmo visti per pranzo... ed eravamo in ritardo già due minuti fa. Meno male che ho detto di scriverlo a matita."

*~*~*~*~*

Sei giovani adulti sedevano tra studenti e staff del Garden. Erano passate settimane dall'ultima volta che il gruppo era stato insieme. Sembrava che una famiglia si fosse riunita, per quanto potesse essere mischiata. Selphie e Irvine erano seduti vicini; Squall aveva notato che erano diventati più vicini in quei mesi. Si chiese in silenzio quando aveva iniziato a notare quelle cose - men che meno a prendersi il tempo di apprezzare la cosa. Quistis era vicina a Selphie, giocherellando tranquilla con un'insalata che aveva ordinato. Rinoa era alla destra di Squall; era stranamente molto calma... poteva solo intuire perché. Zell era alla sua sinistra, infilandosi vivacemente i suoi adorati panini in bocca; nessun uomo dovrebbe annusare prodotti derivati dalla carne, era semplicemente innaturale, decise il Comandante.

"Allora, Seifer fa il bravo?" chiese Irvine, mentre prendeva il sale e ne scuoteva una quantità enorme sulle sue patatine.

Rinoa rimase in silenzio, mescolando la sua zuppa. Non era qualcosa di cui voleva parlare apertamente, e nelle settimane successive al suo ritorno era stata stranamente silenziosa sulla cosa. Squall la guardò di sfuggita, decidendo che questa era una domanda a cui doveva rispondere lui, non solo come suo Cavaliere, ma anche come qualcuno a cui non piaceva vederla a disagio per quella situazione.

"Sì." Squall non sentiva il bisogno di elaborare. Lui e Rinoa si scambiarono uno sguardo e sentì la mano di lei appoggiarsi dolcemente al suo ginocchio. Forse in quel contatto trovarono entrambi supporto reciproco; sapevano che quell'argomento era spiacevole per entrambi. Per non parlare del fatto che non avevano avuto tempo di sistemare le cose da quando lui era tornato, meno di un'ora prima.

"Pensi che proverà mai a tornare qui?" Selphie non era certo l'unica a chiederselo, era solo la prima a dirlo apertamente.

"Forse."

La semplicità della risposta del Comandante scioccò tutti, tranne Rinoa che aveva già accettato quella possibilità nelle ultime settimane. Poteva sentire lo sguardo fisso di quattro paia d'occhi che guardavano lei, in attesa di una qualche risposta.

"Davvero, ho imparato ad accettare l'idea," rispose mite mentre Squall muoveva la mano sotto il tavolo, avvolgendo lentamente le dita intorno alle sue. "Ragazzi... non potrò mai dimenticare ciò che ha fatto, ma posso perdonarlo... fino ad un certo punto. So che è difficile da spiegare, forse sarò l'unica che potrà avvicinarsi a capire cosa ha passato." Chiarì velocemente la sua prima risposta. "Squall e io staremo bene, qualunque cosa succeda... non importa se tornerà. È qualcuno del nostro passato che ha molti più ostacoli da superare di noi."

"Intendi demoni?" chiese Irvine, mettendo un braccio intorno a Selphie.

Rinoa sorrise al cowboy. "Sì, immagino di sì... credo che tutti dobbiamo affrontarne qualcuno. Onestamente però, se non fosse stato per lui, non avrei chiesto l'aiuto della SeeD, tanto per cominciare... quindi, anche con il senno di poi, è difficile desiderare che non sia successo. Avevo bisogno di conoscerlo, per arrivare a dove sono oggi... anche se un'altra strada sarebbe stata più semplice, non vorrei mai che non fosse successo niente."

"Tecnicamente non era stato manipolato da Artemisia?" Di nuovo, Selphie aveva un modo tutto suo di fare le domande nella mente di tutti. A volte poteva essere estremamente diretta, ma lei era semplicemente fatta così.

Rinoa guardò il tavolo; capiva l'argomento anche troppo bene. "No... non proprio. È difficile da spiegare... Artemisia aveva un suo modo di contorcere e distorcere la realtà. Ha mai controllato le sue azioni? No. Ma è come mostrare a qualcuno un film che contiene solo le parti peggiori di se stessi, ripetutamente, fino a quando alla fine la tua mente inizia a credere che sei davvero così... alla fine perdi la volontà e la sanità mentale... e non rimane altro da fare che cedere."

L'idea che Seifer tornasse era passata per la testa di tutti, ma il suo ritorno significava qualcosa di diverso per ciascuno di loro. Ma c'era da aspettarselo; la sua relazione con ognuno di loro era estremamente diversa, indossava una maschera e una personalità diversa per ognuna delle sue relazioni. Forse nessuno di loro avrebbe mai conosciuto il vero Seifer Almasy, o forse Artemisia sarebbe stata l'unica a farlo...

Il gruppo rimane stranamente silenzioso per alcuni istanti; nessuno sapeva cosa dire dopo le parole che erano state dette. Doveva essere un momento felice, un ritorno a casa che tutti avevano atteso per mesi. Selphie guardò intorno al tavolo, prendendosi la responsabilità di riportare il clima festoso. Decise di cambiare argomento, per uno che credeva sarebbe stato del tutto libero da sentimenti tesi.

"Allora, Squall, ti piace il tuo nuovo appartamento? Ti è piaciuto tutto?" chiese, mentre tirava l'involucro di una cannuccia al suo ragazzo. Irvine lo schivò abilmente, e andò a finire contro la spalla di una matricola dietro di loro. Per fortuna, il ragazzo non sentì il contatto della carta, eppure Zell, Selphie e Irvine si trovarono a cercare di trattenere le risate.

"Che c'è?" disse Squall bruscamente, senza sapere affatto dell'involucro che era volato accanto al cowboy. Pensò immediatamente che stessero ridendo dell'incidente della vasca da bagno.

Rinoa aveva continuato a mescolare la zuppa con fare assente, guardando l'insalatina sul suo vassoio. Anche lei fraintese le risate del gruppo per qualcosa di non legato a un pezzo di carta volante e stropicciato. Invece credette, come Squall, che si stessero riferendo a una situazione piuttosto imbarazzante di cui sperava di non parlare mai più.

"Va bene, va bene, va bene!" annunciò Rinoa un po' troppo ad alta voce; alcune matricole lì vicino si voltarono a guardarla. Infilzò una carota della sua insalata con forza quasi letale. Si prese un attimo per calmarsi e le matricole tornarono a fare quello che stavano facendo, lasciando in pace il gruppo. "Sì, sì, mi hanno sorpreso a fare un bagno! È stata del tutto colpa mia, ma giuro che se dite una sola parola a chiunque farete la fine di questa carota molto presto." Alzò la forchetta per sottolineare la minaccia.

A questa battuta, Irvine spuntò senza grazia la bibita, mentre persino Quistis cercò di non tossire il boccone che aveva in bocca. Selphie si coprì la bocca, completamente scioccata, mentre Squall chiuse silenziosamente gli occhi desiderando per un momento di poter essere ovunque tranne lì. E Rinoa desiderò disperatamente imparare quella magia Stop... persino Morfeo... qualunque cosa. Si sarebbe fatta un appunto mentale di allenarcisi - onestamente, sarebbe utile nella sua vita.

"Parola mia!" esplose infine Selphie, ridendo istericamente. "Che?"

"Ehm... Rinoa, io non ho detto niente," ammise Zell timidamente, cercando di calmare le risate.

"Voglio morire adesso," borbottò Rinoa mettendo la testa sul tavolo e coprendosi le orecchie con le mani. Non poteva credere che Zell avesse mantenuto il segreto che lei aveva appena annunciato spudoratamente a tutti.

"No, no... non dirlo nemmeno, Rin..." Quistis sorrise e si allungò ad accarezzare il braccio dell'amica per consolarla. "Potrebbe succedere a chiunque. Davvero." Persino l'insegnante stava ancora cercando di trattenere le risate.

"No, no, non è vero," ribatté Rinoa con la faccia nascosta, mentre agitava la mano per minimizzare il commento. In qualche modo, cose come quelle non succedevano mai a Quistis o Selphie; lei era sempre in testa nei 'momenti di stupidità'.

"Ah, sì, immagino che possa assolutamente succedere a Zell," cercò di intervenire Selphie per consolare Rinoa, anche se Irvine rise di più a quel commento. "Beh, no, non intendo da Squall-" Selphie si fermò in fretta prima di peggiorare la situazione. Ora tutti iniziarono a ridere di nuovo, tranne Squall, che cercava di rimanere il più invisibile che poteva.

Il Comandante lo prese come il segnale che era ora di andarsene; iniziava davvero a sentirsi troppo sopraffatto dagli ultimi eventi. Per non parlare del fatto che la conversazione era iniziata ad andare per il... beh, molto peggio. Non aveva mai pensato che sarebbe venuto un giorno in cui avrebbe preferito parlare di Seifer. A cosa era arrivata la sua vita? Anche se onestamente non voleva cambiarla per nulla al mondo, c'erano ancora momenti in cui voleva strisciare dietro le vecchie barriere.

"Ho un incontro," affermò, sperando che avrebbero lasciato perdere, ma erano 'loro' - non rendevano mai le cose semplici.

"Certo..." Irvine rise; non credeva alla scusa del Comandante. "Con chi di preciso?"

"Qualcuno." Squall cercò di trattenere il sarcasmo, ma voleva solo andarsene. Aveva davvero un incontro, ma non voleva nemmeno parlarne.

Rinoa riuscì a sorridergli, anche se in quel momento voleva solo nascondersi sotto al tavolo. "Ciao," disse; non era sicura se doveva seguirlo o no. Parte di lei credeva che forse avrebbe dovuto, l'altra parte di lei pensava che poteva essere una forzatura dopo una situazione estremamente imbarazzante. Doveva dargli tempo e spazio; non era ancora abituato a questa cosa di 'avere amici', soprattutto allo stuzzicarsi a fin di bene che spesso accompagnava le migliori amicizie.

Lui sospirò un momento, mentre iniziava ad allontanarsi. Sapeva che stavano solo giocando, e non era davvero colpa loro. Non poteva aspettarsi che cambiassero, così come loro non potevano aspettarsi che cambiasse lui. Certo, ognuno di loro poteva crescere, ma quello non andava mai di pari passo con il cambiare per qualcuno. Lui teneva a loro per come erano - era quello che rendeva i suoi amici davvero unici, ma comunque un po' irritanti. D'altra parte, era sicuro di non essere lui stesso una passeggiata per la maggior parte del tempo.

Quindi, forse, semmai poteva sorprenderli tutti, non parlando dell'incidente del bagno - quello non sarebbe ancora successo, per non dire mai. Si voltò, posando il vassoio nel carrello dei piatti sporchi. Fece alcuni passi indietro, e notò che tutti tranne Zell lo stavano guardando: quest'ultimo era troppo impegnato a mettere una quantità inconcepibile di senape sul suo panino. Quel povero ragazzo era rimasto senza panini per quasi due mesi. Per Zell, si trattava di una tragedia a cui bisognava rimediare subito.

"Ho un incontro con la Madre," disse dolcemente prima di fare una lunga pausa. Poi si voltò, ma non se ne andò prima di dire le ultime parole al gruppo. "...E mi fa piacere essere a casa."

Di certo non era ovvio, ma sapevano cosa stava dicendo. Balamb era diventata più del posto in cui viveva, era un posto in cui si sentiva a suo agio, circondato da persone a cui teneva.

Rinoa gli lanciò un'occhiata curiosa. Forse c'era altro nelle sue parole, ma lei in qualche modo era rimasta colpita dall'idea che vedesse la Madre. Edea non era più coinvolta nelle operazioni del Garden, almeno nessuna che andasse oltre i consigli quando Cid aveva bisogno di sostegno. Questo significava che era più che probabile che la visita fosse di natura più personale. Volevo chiederglielo, ma aveva abbastanza buon senso per non farlo. Gliel'avrebbe detto con i suoi tempi, e lei lo rispettava abbastanza da dargli privacy.

I loro occhi si incontrarono per un momento e Rinoa si sentì percorsa da un brivido freddo. Non era abituata a quella sensazione, e parte di lei sapeva che l'avrebbe capita di più. Eppure era abbastanza consapevole da sapere che non era qualcosa che veniva sentito in maniera convenzionale, piuttosto era quel legame che nessuno dei due sapeva spiegare esattamente. Qualunque cosa riguardasse la riunione - riguardava lei. Forse era la ragione per cui era tornato a Balamb prima del previsto; non le aveva detto il motivo, ma d'altra parte lei non l'aveva chiesto. La giovane Strega cercò di nascondere la sua apprensione, ma in qualche modo credeva che lui potesse percepirla. Lui le rivolse un cenno della testa, e in qualche modo questo la calmò, almeno momentaneamente. Si trovò affascinata da tutto quello che stava provando, mentre lo guardava andare al suo incontro.

Eppure, non poté evitare di sorridere mentre i suoi amici la guardavano. "È a casa." Rinoa ripeté il sentimento che lui aveva condiviso poco prima, e sentì una serenità che non aveva avuto in settimane. "È a casa."

*****
Nota delle traduttrici: scusate il ritardo :) vi ricordo come sempre la newsletter, aggiungo anche la pagina facebook dedicata ad Ashbear, da cui potete seguire gli aggiornamenti in italiano e inglese, e come sempre ogni commento verrà tradotto & inoltrato ad Ashbear. Siccome abbiamo aperto su ff.net un account apposito, lo useremo per pubblicare le recensioni tradotte, e tradurremo poi ogni eventuale risposta dell'autrice, inviandole come risposte alle singole recensioni se serve. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Ashbear