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Autore: brightclaude    14/03/2013    0 recensioni
Cherry Bloom viene da Bloomington, Indiana.
E' la classica ragazza di provincia: fidanzata da una vita, genitori particolari, attaccata alle proprie origini, devota a Gesù e molto ma molto ingenua.
Per il padre è "usignolo", per la madre è "pulce", per il fidanzato Harry è "ciliegina", per l'amica Adrie è "tonta".
Ma per lei? Chi è Cherry Bloom?
Riuscirà a scoprirlo partendo da Bloomington per andare all'università di Stanford, in California?
E soprattutto, la partenza per Stanford con il suo primo amore Harry finirà come lei l'aveva prevista?
Da Cherry Bloom a Cherry BOOM. Tra una tapioca e l'altra.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Basta Tapioca!




Come dice sempre mia madre, “cara pulce, prima o poi tutto finisce”.
 
Tralasciamo il “cara pulce”.

Tornando a noi, io do sempre ascolto alle parole di mia madre. Insomma, mi ha sempre aiutata ad essere una ragazza educata , a modo, una ragazza migliore. I capelli, il vestiario, il mio ragazzo, le mie amiche. Ci ha sempre preso, in un modo o nell’altro. E poi, è mia madre. Come farei senza di lei?
Eppure, questa volta, non volevo crederle…e quindi eccomi arrivata al giorno del diploma dovendo affrontare una realtà che fino ad oggi ho sempre negato: il liceo che finisce. E ora?
-          Pulce! La tunica! Ti prego, non dirmi che te ne stavi andando senza!
-          Mamma, tutto okay, me ne sarei ricordata…

Non è vero. Mi dimentico sempre di tutto. Almeno delle cose materiali, sicuramente.

-          Gesù, come sei carina, fatti dare un’occhiata…Jack? Vieni qua, vecchio rimbambito!


A quella chiamata non poteva che rispondere mio padre, Jacob Bloom Senior. Il classico uomo di Bloomington. Folti baffi, camicia larga e sporca, stivaloni di pelle…con quell’accento da provinciale che spesso viene preso in giro dagli stranieri, ma che qui adoriamo tutti.

-          Spara il colpo, Wendy! …Per mille codirossi, tesoro, sei proprio da farli stendere tutti a terra!
-          Grazie papà…

In tutto ciò si erano fatte le.. nove e mezza?! Ma io devo ancora finire la colazione…

-          Santissimi numi, ma è tardissimo! Non arriverò mai in tempo per la preparazione! Ci vediamo alle 11, mi raccomando, puntuali!

Correndo verso la porta sento un ticchettio sulla spalla destra.

-          Dimmi, Jake, non vedi che sono in ritardo?!
-          Ti porto io, sorellina.

In un secondo eravamo già nel vecchio e verde pick up di Jacob Bloom Junior, per tutti Junior ma per me Jake, il mio fratello maggiore. Il fratello migliore che si potesse desiderare. Beh, tranne quando qualcosa non gli quadra. Quando non si fida di qualcuno, quando non capisce cosa faccio, chi frequento o con chi esco. Cose che accadono molto raramente (per fortuna) essendo questa città talmente piccola ed essendo le persone che frequento sempre le stesse dai tempi dell’asilo.

-          Grazie Jake. Ci vediamo alla consegna dei diplomi?

-          Penso di sì, cioè, spero di fare in tempo. Il capo mi ha aggiunto altri 30 chili di legna da tagliare e esportare dalla ditta entro mezzogiorno. Chiederò aiuto a Luke, mi deve qualche favorino!
-          Okay…sii prudente!
-          No, sii prudente tu! Sono io il più grande, da quando in qua sei tu a preoccuparti per me?!
-          Da quando a Bloomington  non accade niente di brutto se non nella ditta in cui lavori, fratellone, cioè da sempre!

Scesa dalla macchina, mi rendo conto di quanto sia sempre più vicina la fine di tutto questo. Jake che mi porta a scuola, mamma e papà che bisticciano mentre faccio colazione, Adrie che mi scioglie puntualmente le trecce perché dice che sono troppo “Pippi calzelunghe”, papà che mi saluta chiamandomi “usignolo”, l’onnipresente tapioca di mamma, gli strani discorsi del prof. di algebra.

-          Buongiorno ciliegina! Sei pronta per questa fantastica giornata?

-          Harry…

Mi saluta con un bacio a schiocco sulle labbra e mi accarezza i capelli. Un gesto che continua a ripetersi da circa cinque anni ma che non mi stancherà mai.

-          Come fai a chiamarla “fantastica”? È terribile! Tutto sta per finire! La scuola, le nostre abitudini da una vita, gli amici, le nostre famiglie…io sono terrorizzata.
-          Ma no, ciliegina, devi guardare il lato positivo. Andremo in California, alla Stanford! Nella stessa università, tu ed io con mille altri nuovi ragazzi e ragazze da conoscere… il football, i corsi, il sole, il mare…
-          Sì, infatti, per fortuna avrò te. Penso che da sola non ce l’avrei mai fatta a convincermi di lasciare lo stato dell’Indiana.
-          …Io penso che l’avrei fatto anche se fossi stato solo...

-          Come scusa? Non ho capito!
-          No, no, niente.

La scuola brilla. Tutto è pulito, pieno di fiori e di coccarde. La nostalgia già si sta impossessando di me. Ora piango.

-          Cherry! I tuoi stivali, sono quelli delle medie vero? Mi ricordi quella stupida festa in onore dei padri fondatori… Stai facendo, come al solito, scempio del tuo corpo. Ma che cavolo hai addosso? Ti giuro sembri mia nonna Tonia. Anzi, non credo che nonna Tonia si sarebbe messa quel vestito a balze. Scommetto che l’ha scelto la cara Wendy. Ma dove pensa di stare tua mamma? Nell’Isola che non c’è coi bimbi sperduti? Perché giusto là quel vestito sembrerebbe carino, ti giuro.
-          Sì, esatto, sono quelli, Adrie. E comunque sei gentile e cordiale come sempre! Come stai? Tu sei felice di finire a New York?

-          Lo so, cara, ma non ti si può guardare veramente…Ma me lo domandi? Non vedo l’ora, cavolo! Basta con tutto questo legno, canzoni country, leggende sugli indiani e tapioca! Voglio andare nella Grande Mela, Cher, conquistare il mondo del giornalismo… conquistare il Times!
-          A volte vorrei avere la tua sicurezza! Io chissà che fine farò a Palo Alto…
-          Tesoro, sarai nella Contea di Santa Clara. Hai idea di cosa voglia dire?
-          Ahhh, la regione si chiama Contea di Santa Clara?
-          Oh Santo Cielo. Beh, lo scoprirai domani.
-          Domani…è così vicino…

-          Reagisci alla vita, cazzo, Cherry! Ché altrimenti ti si mangiano!
-          Sì, lo so, “cazzuta”…
-          Brava, vedi che te lo ricordi? CAZZUTA, HOOSIER!

E corre via. Adrie corre sempre via. Ma che avrà da correre? Sempre con quei jeans attillati e quelle maglie di cantanti rock… È sempre stata più avanti di tutti in questa città. La gente ancora ricorda di quando alle elementari si presentò alla festa dei padri fondatori vestita da Spice Girl e l’anno dopo da Presidente Bush. Sono sicura che finirà in qualche enorme giornale e farà carriera. La mia migliore amica… Già mi viene da piangere, Santi Numi.
-          Indossate le tuniche! Preparatevi in fila! Portate qui i documenti e le tessere della mensa!

Okay, ora dove mi cambio…dove mi cambio…

-          Ci cambiamo insieme?
-          Harry! Che ti viene in mente, se ci scoprono poi…sarà scandalo per tutta la città!
-          Ma quale scandalo e scandalo…partiamo stanotte! Chi ci rivedrà più qui?
-          Tutti! Tutti ci rivedranno! Perché torneremo qua, prima o poi…vero?
-          Oh, ma certo, ciliegina… Stai tranquilla, rilassata, respira…

Mi massaggia le spalle e io gli rispondo sorridendogli spaesata. Questo è l’effetto che mi fa da sempre. Harry è la mia unica certezza, ora più che mai. Sarà il mio punto di riferimento a Stanford, l’unica persona di cui mi potrò fidare. Che bello. Stiamo insieme dalle elementari, sempre insieme, io e lui. A scuola, alle feste, a casa mia, a casa sua. Siamo come già sposati. E adesso Stanford ci unirà ancor di più. Harry…

-          Senti, ciliegina. Guy mi ha lasciato come regalo d’addio le chiavi dello sgabuzzino… Sai, per preparare lo scherzo di fine anno a quelli del Club dei Padri Fondatori. E quindi…
-          Guy? Ma chi il bidello?
-          Ma...non è questo il punto! Ho trovato dove cambiarci…
-          Dove?
-          Ehm. Seguimi.



Okay. Pronta per la consegna dei diplomi. Sudaticcia ma pronta. Cavolo, Harry quando ci si mette a fare il cattivo ragazzo, gli viene proprio bene. È proprio bravo a recitare! È bravo in tutto! È bravo a recitare, a giocare a football… Beh, non proprio in tutto... A scuola non è molto bravino. Sono anni che gli passo i compiti di algebra, diritto e di storia! Vabbe, in compenso però è carino. È così carino, con quel naso imperfetto, quei capelli sempre
 in disordine come se ogni mattina avesse fatto a botte col cuscino e quelle braccia, così… lunghe. Adoro le sue braccia lunghe. Sono così carine!

-          Ti sei incantata.
-          Eh, sì, scusa, sì?
-          Dicevo, ti sei incantata. E poi, perché sei sudaticcia?

-          Ehm, sa-salto ad ostacoli.
-          Salto ad ostacoli? Stamattina? Prima della consegna dei diplomi?
-          Salto ad o-ostacoli. Stamattina. Prima della co-consegna dei diplomi.

Se ne accorge, se ne accorge, se ne accorge…

-          Hai balbettato, Cherry Bloom! La tua è una grandissima stupidaggine! Scommetto che è stato Harry a farti fare quattro salti ad ostacoli!
-          Adrianna Maria Harmony Tolls! Ma cosa ti passa per la testa? Ma che parole usi?
-          Non chiamarmi col mio nome, sai che mi fa incazzare!
-          Allora basta parolacce, Santi Numi!
-          Santi Numi di qua, Gesù dillà… Sei come mia madre, diamine. Che mi ha dato questo nome da suora!
-          Dovresti essere contenta. Il nome Maria ti porterà fortuna nella vita! E dovresti essere un po’ più cortese, signorinella.
-          Ma va, va.

La cerimonia dei diplomi. Mi viene da piangere. No, non piangere Cherry, che altrimenti nella foto dell’annuario del Senior Year vieni male, poi sai che roba con tutte le zie che ti chiedono sei hai litigato con Harry, se ti sei fatta male… Già sei sudaticcia.

 
 
-          Gesù, piccola mia, eri bellissima, uno splendore! Vedi che il vestito a balze rosse e marroni che ti ha comprato mamma ti stava un incanto? Cavoletti!
-          Splendida, usignolo… Uno splendido usignolo.
-          Grazie mamma, grazie papà…
-          Andiamo a casa.
 
 

Promemoria: passare il pomeriggio mangiando un chilo di Tapioca con i biscotti non è consigliabile prima di salire su un’aereo. Perché? Perché sono in aeroporto e devo andare in bagno!

-          Pulce, non piangere, pulce! Ci sentiamo, giuro, tutti i giorni! Una volta la mattina, una la sera, così sei più tranquilla! Ecco, prendi questa vaschetta di tapioca. Ti farà bene alle cervella!

Come fa a dirmi di smettere di piangere mentre anche lei piange? E… la tapioca? Ora vomito… BASTA TAPIOCA!

-          No, mamma, grazie ma basta tapioca.
-          Vedi Jack-Jack? Già sta cambiando, non vuole la tapioca!! Poveri noi, perché abbiamo acconsent…
-          Mamma, mamma, prendo la tapioca. Mi tra-traquillizzerà mentre sta-starò in aereo.
-          Ecco. Brava la mia pulce.
-          Ciao usignolo. Mi raccomando. Mangia tanto e bevi un boccale di birra al giorno. E che provenga da queste parti, sia chiaro, per tutti i galli cedroni.
-          Sì, papà. Mi mancherete… Tanto…

Mi giro. Vedo Harry. Va tutto bene. Più o meno. Devo andare al bagno, mi sto sentendo male!

-          Cherry Bloom!
-          Adrie! Dio, come mi mancherai. Ci sentiamo, vero? Sempre?
-          Certo, tonta. Ci sentiamo via skype. Hai preso il portatile, vero?

Portatile….ecco cosa…

-          Mamma?
-          Eccolo, pulce. Ti scordi sempre tutto, ah ah!

Mi volto verso Adrie. Ha uno sguardo diverso stanotte.

-          Ma, hai gli occhi lucidi?

Si gira velocemente e si strofina gli occhi con le maniche della felpa degli Oasis. Chissà chi sono questi Oasis…

-          Ma cosa ti passa per la testa, scema! Tiè, prendi questi cd, impara qualcosa sulla musica vera.
-          Musica vera? Mi stai contestando Johnny Cash? Gli Oak Ridge Boys? La Carter Family?
-          Ma quale Ridge e Carter, giusto Johnny Cash ti faccio passare. Qua c’è un po’ di tutto. Oasis, Kings Of Lion, Ed Sheeran, The Killers, Lana Del Ray, Britney Spears, One Direction…
-          One chi?
-          Vabbè lasciamo stare. Se non fossi la tua migliore amica avrei abbandonato questa causa persa molto tempo fa! Tu ascolta tutto… E fa buon viaggio, Cher…
-          Ciao Adrie…

Mi volto verso l’imbarco e riconosco la sua voce roca nel sottofondo delle voci estranee.

-          Ti voglio bene, tonta.

Anche io ti voglio bene, Adrianna. E sì, nei miei pensieri uso il tuo nome intero, perché lo trovo bellissimo.

-          Ci siamo, cili.
-          Ci siamo…
-          Pronta?
-          Pronta. Insieme?
-          Come sempre. Stanford ci aspetta…
 

Respira. Prendi fiato. Via. Apnea.





(Dio, non mangerò più tapioca!)
 
 

 
 
 
 
  
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