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Autore: xlouisjuliet    17/03/2013    1 recensioni
Louis non lo sa, ma il cuore di Harry ha iniziato a galoppare sin da quanto ha bussato alla porta, accelerando sempre più i battiti man mano che la distanza tra loro diminuiva. Ed ora, ora che sono corpo contro corpo, cuore contro cuore, ora che i loro respiri ed i loro profumi si mischiano, Harry potrebbe restare così per sempre. Lui lo sa, lo sa benissimo che il castano lo considera solo il suo migliore amico. Lo sa che è fidanzato con Eleanor, lo sa che è un ragazzo etero. Ma non può fare a meno di sperarci, di farsi fantasie su loro due. Sa anche che finirà per soffrire, come ogni volta d’altronde.
{Larry}
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Why don't you love me?
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Parte II.


Louis quella sera torna tardi. Cerca di aprire la porta facendo meno rumore possibile, non vuole svegliare Harry. Si chiede chi sia la fortunata che Harry aveva invitato a cena. Si chiede anche se abbiano solo mangiato o se abbiano anche fatto altro. Poi però pensa che non sono affari suoi e proprio non riesce a capire perché gli interessino questi dettagli. A lui basta che Harry sia felice, tutto il resto viene dopo.
Ed Eleanor?
Che domande. Eleanor è Eleanor, Harry è Harry. Sono due parti talmente importanti ma così diverse nella vita di Louis che non può nemmeno paragonarle. Si sente male solo al pensiero, ma c’è una vocina racchiusa in un cassetto remoto del suo cervello che gli sussurra che lui sceglierebbe sempre Harry. Ma non l’ascolta, non vuole ascoltarla. Allora ascolta il silenzio ovattato che regna in casa, nella casa che condivide con il suo migliore amico.
Si toglie le scarpe lasciandole in un angolo della stanza. Appoggia la giacca e la cravatta sul bracciolo del divano. Poi si dirige in cucina per vedere in che stato è ridotta. Immagina ci siano pentole e piatti da lavare, la tovaglia spiegazzata sul tavolo magari macchiata da qualche goccia di vino. Invece rimane stupito, la cucina è più pulita che mai.
Non sarà riuscito a dormire e allora avrà pulito la cucina, pensa facendo spallucce.
Poi, in punta di piedi, sale le scale di legno. Vorrebbe andare a letto, è stanco. Ma una forza calamitante lo spinge verso la porta di Harry per assicurarsi che dorma. E’ tipico di Louis avere questo senso protettivo nei confronti del minore. Allora apre la porta ascoltando il respiro regolare del riccio.  Sorride richiudendo la porta.

La mattina dopo Harry ha le occhiaie ed è più pallido del solito. Si sente stanco, ha paura di star covando qualche virus ma non vuole ammalarsi, anche se gli farebbe piacere passare le sue giornate sommerso dalle calde coperte del suo letto. Ancora più preferirebbe che fossero le braccia di Louis a scaldarlo, ma scaccia immediatamente il pensiero.
Sono quasi le undici quando scende e sente dei rumori in cucina. Si affaccia ad essa timoroso, con il terrore di trovare il finimondo. Perché questo succede quando Louis Tomlinson decide di mettersi ai fornelli, ma non questa volta. Il riccio trova il suo migliore amico a petto nudo intento a sistemare le ultime pietanze su un vassoio, un sorriso sornione sul volto. Poi alza lo sguardo azzurro incontrando quello verde di Harry e fa una smorfia di disappunto:  «Volevo portarti la colazione a letto».
Nonostante tutto il dolore della sera precedente il minore sorride perché ha sempre amato le attenzioni che Louis gli dedica. Ma ormai è in piedi, quindi si siede accanto a Louis iniziando a mangiare in silenzio.
I minuti passano scanditi dal tic toc dell’orologio ma nessuno dei due ci fa caso, entrambi immersi nei propri pensieri mentre le loro gambe si sfiorano ad ogni movimento.
Harry si pulisce le labbra con un tovagliolino di carta arancione –il suo colore preferito- ed ha appena deciso di perdonare l’altro per la sera precedente perché alla fine non è colpa sua. Lui non è a conoscenza dei sentimenti di Harry, quindi non può fargliene una colpa. Ma Louis decide proprio in quel momento di parlare mandando all’aria tutti i pensieri positivi del riccio.
«Allora –si schiarisce la voce- com’è andata ieri sera Haz?»
Non sa davvero perché l’ha chiesto. Forse perché era la prima volta che invitava qualche ragazza a casa. Forse perché era il suo migliore amico e si sentiva fin troppo protettivo nei suoi confronti, fatto accentuato dalla differenza di età tra i due.
Non l’avesse mai chiesto. Harry si irrigidì all’istante ripensando a come aveva trascorso la serata mentre l’altro si divertiva a fare il fidanzatino perfetto.
«Qualcosa è andato storto?» chiede allora il castano cercando di nascondere la nota di preoccupazione mentre gli poggia una mano sul ginocchio.
Il riccio però si scosta spostandosi dal ragazzo che così tanto lo faceva soffrire. Rischiava di scoppiare da un momento all’altro. E coì successe.
«Oh no, è andato tutto a meraviglia. Mi sono divertito tantissimo a cercare di mangiare qualcosa tra le lacrime per non rendere tutto il mio lavoro inutile. Ho anche provato a guardare Titanic ma non ci sono riuscito, Di Caprio da giovane ti assomiglia troppo. Poi non avendo sonno ho passato mezza nottata a pulire la cucina. Ma, a parte questo, direi che è andato tutto a meraviglia!»
Louis non riesce a capire, ci prova sul serio. Harry lo vede da come aggrotta le sopracciglia ed increspa le labbra. Ma non ci arriva, o forse semplicemente non vuole arrivarci.
«Harry cosa stai dicendo?»
Ed il riccio decide così, su due piedi, di dirgli tutto. Perché non ce la fa più a tenersi tutto dentro, deve condividere il peso con qualcuno. E Louis aveva detto che poteva sempre parlargli di tutto, vero?
«Cosa sto dicendo mi chiedi? Sto cercando di dirti quello che mi tengo dentro da anni ormai. Louis possibile che non capisci? A me sembra così evidente, Cristo! –si passa le mani sul viso cercando di infondersi coraggio perché, a vedere il viso impallidito di Louis, non è più così sicuro di quello che sta facendo- Lou, tu sei innamorato di Eleanor quindi penso tu possa capirmi quando ti parlo di come ci si sente a vedere la persona che si ama. Le gambe molli, il battito del cuore che accelera, non solo le farfalle ma una vera e propria tormenta nello stomaco, la voglia infrenabile di baciare le sue labbra. L’amare tutto quello che riguarda lui, ogni sua piccola sfaccettatura, difetti compresi.»
Louis vorrebbe bloccarlo e dirgli che lui queste cose per Eleanor le sentiva, ma ora non più anche se non sa il perchè. Poi pensa sia meglio restare zitto.
«Ma che diavolo sto facendo? –si domanda Harry scuotendo i ricci, prende un respiro e continua –quindi si come avrai capito sono gay, tremendamente gay. Non ho mai provato nulla per nessuna ragazza e magari penserai che tutto ciò è sbagliato, un errore. Lo penso pure io perché questa mia stupida stranezza mi ha portato ad innamorarmi della persona migliore che io abbia mai conosciuto nonché mio migliore amico. E mi sento tremendamente in colpa per quello che ho appena fatto perché probabilmente ho mandato all’aria anni e anni di amicizia ma non ce la facevo più. Scusa Louis, scusami davvero»
Le lacrime hanno iniziato a scorrere liberamente sulle guance di entrambi, uno di fronte all’altro. Nessuno dei due ha il coraggio di fare la prima mossa. Louis sa che ora dovrebbe dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ce la fa. Allora il corpo di Harry viene attraversato da un singhiozzo profondo, proveniente direttamente dal suo cuore che ormai sembra irrimediabilmente rotto. E corre, per la prima volta in vita sua scappa da Louis. Sale le scale il più velocemente possibile e si rinchiude in camera. Gira la chiave e scoppia in un pianto a singhiozzo senza freno. Pensava di aver finito le lacrime la sera precedente, ma si rende conto che non aveva mai provato il vero dolore, nulla di così forte. Questo dolore lo distrugge lentamente, sgretolandogli il cuore come se fosse fatto di carta pesta.
Nella cucina invece il castano si asciuga le lacrime con un tovagliolo là vicino. Prende una maglietta, la prima che trova, ed esce di casa. Ha bisogno di parlare con Niall, non può affrontare tutta quella situazione da solo. Non può restare in quella casa mentre al piano di sopra il suo migliore amico –lo era ancora?- piange per colpa sua. Perché questa volta è Harry a non sapere. Harry non sa che prima di conoscere Eleanor Louis era convinto di essere gay. Aveva anche avuto alcune storie con dei ragazzi, nulla di serio, ed era sempre preso di mira dai bulli. Poi era arrivata lei che l’aveva salvato, facendogli provare qualcosa che lui aveva chiamato amore.
Ed ora, dopo tutto quel tempo, Harry gli dice di essere gay ed innamorato di lui. Sul serio, aveva bisogno di una pausa.


«Sta iniziando a piovere Louis, non pensi dovresti rientrare?»
Niall lo guarda come si guarda un fratello ferito a cui si vuole un mondo di bene. Lo osserva bene. I capelli più spettinati del solito gli ricadono sugli occhi azzurri in cui chiunque avrebbe potuto notare una nota di tormento. Ha la testa abbandonata al seggiolino della macchina in cui sono riparati mentre fuori inizia il temporale. Sembra senza forze e non osa immaginare come sia ridotto Harry. Per questo vuole che Louis rientri in casa. Per quanto possano farsi del male, stanno meglio insieme che da soli.
Niall lo abbraccia cercando di trasmettergli tutta la forza che ha in corpo, poi gli fa cenno con la testa di andare.
Il castano allora sospira ed esce riparandosi con il cappuccio della felpa dalla pioggia. In pochi passi raggiunge la porta di casa e si da mentalmente dello stupido per non averla chiusa a chiave. Spera che Harry stia bene e decide di controllare.
Parlare con Niall gli ha fatto bene, ha messo un po’ le idee in chiaro. Ha parlato tantissimo, pianto. Si è sfogato ed ha capito che non gli importa in che modo, ma senza Harry non può stare. Questa è l’unica cosa di cui è realmente certo.
Appoggia un orecchio alla porta della camera del riccio cercando di captare qualche rumore, nulla. Prova ad abbassare la maniglia, ma la porta è chiusa a chiave. Sospira pensando che è tutta colpa sua, se non fosse stato così cieco tutto questo non sarebbe mai successo. Bussa ma nulla risponde al suono. Il panico inizia ad assalirlo mentre leggere goccioline di sudore freddo iniziano ad imperlargli la fronte. Bussa una, due, tre volte ancora e poi inizia a chiamarlo a gran voce con tono angosciato. E’ allora che sente la voce del riccio –è roca e flebile ma l’avrebbe riconosciuta tra mille- che gli dice di andarsene. E per Louis è la cosa più bella che abbia mai sentito, lacrime di felicità iniziano a rigargli le guance perché, davvero, aveva pensato al peggio.
Poi sente un tuono e sobbalza. Fissa la porta che lo separa dal riccio e lo prega di farlo entrare. Harry ha paura dei temporali, Louis lo sa. Ogni qual volta un tuono giunge alle sue orecchie il riccio scoppia  in un singhiozzo, il corpo percorso da mille brividi, la testa nascosta sotto al cuscino. E tutto ciò non succede solo se c’è il castano ad avvolgerlo. Ma non può farlo entrare, sta troppo male. Quindi non risponde sperando che se ne vada.
Louis Tomlinson però, si sa, è ostinato per natura. Non si arrende, bussa un’altra volta e non ricevendo risposta si siede sul pavimento freddo, la testa appoggiata alla porta mentre può distinguere benissimo ogni sussulto e singhiozzo di Harry ed anche il suo cuore piange con lui.

Harry ormai sta perdendo le forze, gli fa male la testa e non ne può più di sobbalzare ad ogni scoppio del cielo. Il cuscino è ormai inzuppato dalle sue troppe lacrime. E’ allora che decide di mettere da parte il proprio orgoglio per l’ennesima volta. Scosta le coperte esponendo il suo corpo all’aria fredda, poggia i piedi nudi per terra e rabbrividisce. Non senza fatica arriva alla porta, fa scattare la serratura ed apre la porta. Fa per andare avanti ma i suoi piedi incontrano un ostacolo che lo fanno cadere rovinosamente a terra. Immediatamente due braccia forti che riconoscerebbe sempre lo stringono forte. Louis lo culla sul proprio petto come si fa con un bambino piccolo ripetendogli come una cantilena che andrà tutto bene. Che c’è lui e questa volta davvero non lo lascia più. Gli dice che senza lui non può vivere, gli dice che lo ama –perché si, finalmente l’ha capito-  e lo bacia dolcemente tra i ricci sudati e scompigliati.
Poi, quando Harry si sta per addormentare, Louis lo prende in braccio e lo porta nel proprio letto accoccolandoglisi contro. Gli accarezza una guancia con la punta del pollice e lo stringe più che può.
«Harry? –lo chiama prima che entrambi scivolino tra le braccia di Morfeo. Il riccio mugugna qualcosa sul petto di Louis, allora il castano continua- ti amo»
«Ti amo anche io»
Poi cadono entrambi nel sonno con il cuore più leggero ed il sorriso sul volto.



LOOOOOOL
Sto tipo fangirlando da ieri. Troppo troppo Larry in questi giorni, il mio povero shipper heart non regge. Meglio per voi, così vi libererete di me una volta per tutte.
Okay inizio con ringraziare le bellezze che hanno messo tra ricordate/seguite/preferite. Davvero io vi amo abnjslad. Però non ho avuto nemmeno una recensione, che cosa brutta :c
Tanto è finita pure questa cosa, avevo detto che era una one shot divisa in due parti u.u
E avete visto? Niente finale triste. Nessuno viene investito, nessuno si uccide, tutto si sistema, quanto sono brava? Lol
Bene vi ricordo che su twittah sono @lousgoodness anche se non ci sto più ultimamente, mentre su tumblr sono xperfectboobear.
Nel mio profilo trovate le altre one shot che ho scritto, sono tre Larry, una Ziall, una Harry/nuovo pg e una Louis/nuovo pg.
Vado allora, ciao ciao *saluta con la manina*.
Ps. Quanto non era bella louis con i capelli rossi? Absjka
Pps. Louis preferisce stare con Harry che con la sua lovely girlfriend e sono a Manchester, non per dire.
  
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