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Autore: Brooklyn_Rogers    17/03/2013    2 recensioni
Questa fanfiction è quasi totalmente slegata dall'opera di Tite Kubo: gli unici personaggi di rilievo saranno Zaraki Kenpachi, Ikkaku Madarame e Yumichika Ayasegawa.
Detto questo, se Zaraki avesse deciso di lasciare il Gotei 13 per diventare più forte, chi sarebbe il nuovo capitano?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayasegawa Yumichika, Madrame Ikkaku, Nuovo personaggio, Zaraki Kenpachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3-Past
 
Il capitano Kenpachi uscì per la prima volta dal Seireitei dopo tanto tempo, avventurandosi per la prima volta nel quartiere dal quale proveniva, il suo vice sulla spalla.
-Ken-chan, c’è qualcosa di strano…- disse la bambina dai capelli rosa all’uomo, che annuì inquieto.
-Non ti preoccupare.- nonostante ciò, mise una mano sull’elsa della spada.
Un’ondata di reiatsu lo investì, forte.
L’Angelo della sconfitta, ecco perché era lì. Un misterioso individuo stava facendo a pezzi ogni sfidante che gli capitasse sotto tiro, andando in giro con delle bende sulla faccia. Ma ogni singola persona era tornata sì ricoperta di ferite, ma ancora viva. Barcollante, ma viva. Tutti raccontavano che l’angelo della sconfitta aveva esitato al momento del colpo di grazia e li aveva semplicemente fatti svenire con un colpo sulla nuca. Al risveglio, erano da un dottore.
E Angelo? La prima parte del nome da dove veniva?
Era stranamente leggiadro, quasi fluttuante e aggraziato, come le straordinarie creature alate che piacciono tanto agli esseri umani.
-Ken-chan, è una persona pericolosa?
-Sì, ma tu non devi preoccuparti, non lascerò che ti sfiori.- entrò nella baracca dalla quale usciva il reiatsu e fu enormemente stupito nel trovarsi di fronte un essere così minuscolo che quasi si faceva fatica a crederlo. Aveva il volto scoperto, infatti si abbassò subito cercando di nascondersi. Troppo tardi. Ormai il capitano aveva scoperto che dietro la maschera dell’Angelo della sconfitta si nascondeva una ragazzina di poco più di dieci anni, impaurita, dagli occhi rossi e i capelli blu.
Sentendosi minacciata, velocemente, quasi impercettibilmente, sfilò la spada dal fodero e la puntò contro Zaraki Kenpachi.
-Stai indietro.- gli intimò.
-Sei una shinigami, vero? Forse non te ne sei nemmeno resa conto.- il gigantesco capitano aveva capito che quella impugnata dalla ragazzina era una zanpakuto. Lei non rispose.
-Come ti chiami?- non rispose ancora e aggrottò la fronte.
-Capisco. Parecchia gente qui non ha un nome.- proseguì.
-Ma io ce l’ho un nome: l’Angelo della sconfitta.- ribatté.
-E questo nome ti va davvero bene? Non ne preferiresti un altro?- lei abbassò la lama, continuando però a stare all’erta.
-No. Tu preferiresti un nome diverso da quello che hai?
-Allora un compromesso: che ne dici di Tenshi? Vuol dire sempre angelo.- lei sorrise e annuì.
-Vieni.- le disse lo shinigami –Ti porto nella nostra accademia.
 
Quando dalle zone più basse del Rukongai qualcuno riesce a entrare all’accademia degli Shinigami, essa si divide in tre gruppi: chi ne è spaventato, chi ne è disgustato e chi se ne frega.
Ryuuji Tsuyoi apparteneva a quest’ultima fazione. Era al suo secondo anno di accademia e già faceva bella figura con la sua posizione da studente più popolare.
Non aveva mai parlato con Tenshi, l’aveva incontrata nei corridoi qualche volta, ma non si era nemmeno mai voltato a salutarla, nonostante frequentassero insieme parecchi corsi. Ma tutto questo durò fino a quella lezione.
Tsuyoi Ryuuji, il ragazzo più popolare, e Tenshi, la shinigami evitata da tutti, vennero misi in squadra insieme durante la missione di esercitazione per lo sterminio degli hollow.
-Hey, ragazzina, vedi di non intralciarmi.- le consigliò lui. Tenshi non rispose e rimase al centro dell’arena di combattimento in piedi, senza fare una piega.
-Hey, mi hai sentito?
-Chiudi quella fogna. Sto cercando di concentrarmi.- la “voce” di un hollow si sentì arrivare da dietro Ryuuji. La ragazzina non si mosse, a differenza del tredicenne che si era già buttato contro l’essere con la spada sopra la testa, urlando.
-Ma sei stupido?- senza che lui se ne fosse accorto, Tenshi era salita sulla sua spada e aveva estratto la propria, tagliando la maschera di netto al mostro.
Caddero a terra entrambi, il ragazzo di schiena e lei in piedi senza scomporsi.
-Ma chi sei tu…- non ebbe il tempo di finire la frase che la futura capitano sfilò fuori dall’impugnatura la guardia a forma di shuriken e se la tirò alle spalle, colpendo un altro hollow, stavolta parecchio simile a una scimmia.
-Ah, lo sapevo che non era abbastanza per te.- istintivamente la ragazza puntò la spada in quella direzione, ma la abbassò subito.
-Capitano Kenpachi…- mormorò.
-Eh?- fece Ryuuji.
-Piuttosto, vedi di insegnare qualcosa di utile al ragazzino.- istintivamente lui si tirò su e puntò un dito contro la ragazza.
-Ma si può sapere che succede? E perché tu hai uno shuriken al posto della guardia nella spada?- il capitano Kenpachi sorrise.
-Ovvio, no? Ti trovi davanti a uno dei più grandi combattenti che la Soul Society conosca: l’angelo della sconfitta, altrimenti detta Tenshi, la matricola dell’accademia.

  
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