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Autore: CelsteKiss    04/10/2007    16 recensioni
[...Neji era bello, intelligente e misterioso. E in più aveva due occhi straordinari. Erano bianchi. "Bianco sporco per la precisione", si disse Tenten tra sé e sé, senza nemmeno rendersene conto...] La mia prima long-ficcy tt su Naruto. Coppie NejixTenten, SasuXSaku, ShikaxIno e NaruXHina...prima o poi veranno fuori tutte! Recensite in tanti... xxxBaCiOtToxxx
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-Questa ficcy non è scritta per scopi di lucro, ma per puro e semplice divertimento. I personaggi non sono miei, ma del maestro Masashi Kishimoto-

 

:.: Make me a smile:.:

 

Tenten era una ragazza normale.

Non era bellissima come gran parte delle sue compagne.

Non si distingueva per abilità particolari.

Non era un genio in nessuna materia.

Ma aveva un bel sorriso.

Glielo dicevano sempre, in tanti.

E lei, nonostante continuassero a dirglielo,

non ci trovava nulla di particolare.

Aveva un gran senso del dovere e detestava le ingiustizie.

Credeva in tutto, o magari,

si fidava solo della gente.

Era gentile, orgogliosa e testarda, ma aveva piena

fiducia nell’amicizia e nell’amore.

Tenten era carina, intelligente e sincera.

Tenten credeva ancora nel

Principe azzurro, ma questo,

 preferiva non dirlo.

Era una ragazza normale, come tutti noi.

Con un dono speciale.

Sapeva far sorridere chiunque.

Sempre.

 

Neji era un ragazzo popolare.

E popolare era a dir poco. Era l’elité, il meglio, il boccone

succulento al quale ogni ragazza aspirava.

Ne aveva avute tante,

eppure non ne ricordava neanche una.

Neji Hyuuga non era il Principe azzurro.

Non era simpatico, gentile e non parlava quasi mai.

Borbottava, a volte, perché forse

si sentiva superiore agli altri.

Parlava solo con alcune persone, che anche quelle,

infondo, non lo capivano mai veramente.

Neji non provava nulla.

Viveva la sua vita tra calcio e discoteca,

ma non aveva mai conosciuto nessuno

che lo facesse sorridere.

Non ne era capace.

E Neji non sorrideva anche perché

non c’era nulla per il quale valesse la

pena farlo.

Non sorrideva, eppure, avrebbe

voluto provarci,

almeno una volta, anche lui,

a sorridere. 

 

:.: Keys of a locker:.: capitolo 1...

 

Tenten varcò il portone della scuola, la borsa sulle spalle. Ogni giorno, per nove mesi, passava oltre quella porta, pronta a sorbirsi cinque interminabili ore di lezioni. E strano ma vero, Tenten odiava alzarsi presto. Certo, odiava molte altre cose, ma alzarsi la mattina di sicuro era una delle peggiori. Prima di andare a scuola, impiegava sempre svariati minuti per sistemarsi i capelli, che per giunta restavano nello stesso modo di prima, altri svariati minuti per vestirsi, e ancora altri per mangiare qualcosa che le impedisse di svenire per carenza di zuccheri. E per giunta, arrivava quasi sempre in ritardo.

Tuttavia, c’era una cosa che, a sentire sua madre, le restava sempre bellissima.

Il suo sorriso. E anche se lei non ci credeva, presto se ne sarebbe accorta...

- Ciao Ten!- esclamò a voce alta un ragazzo dalle sopracciglia esageratamente folte, avvicinandosi, riscuotendola dai suoi pensieri.

- Ciao Lee- rispose con un sorriso, raggiante.

Rock Lee era il suo migliore amico. Da una vita. Anche se a dir la verità, era uno dei pochi che aveva e che le volevano bene.

- Fa freschino questa mattina, non è vero?- proseguì, stringendosi nel bomberino azzurro, tremante. Dopotutto erano i primi di novembre...

Lee parve illuminarsi solo in quel momento.

- Tenten – esordì, parandosi davanti e poggiandole con solennità entrambe le mani sulle spalle – anche se il freddo è contro di noi, ci basta contare sulla giovinezza e sul suo infinito potere per sconfiggerlo-

Ora i suoi occhi brillavano di una luce strana, rivolti verso il cielo grigiastro.

- Lee...mica dobbiamo disputare un incontro di boxe. Ho detto solo che fa freddo-

- La giovinezza è sempre tutto, comunque- ribadì, arrabbiato.

La ragazza si passò una mano sul viso, rassegnata. Quando Rock Lee incominciava a parlare della giovinezza, qualunque affermazione fuori luogo veniva presa per un insulto.

- Mi spieghi chi ti imprime in testa tutte queste cretinate?- domandò, avvicinandosi al suo armadietto.

- Ma il maestro Gai, naturalmente-

Tenten sospirò nuovamente. Una piccola nuvoletta uscì dalla sua bocca, salendo verso l’alto. Era incredibile come l’inverno fosse già alle porte...

- Sai Lee...a mio parere dovresti smettere di fare karate. Stare in compagnia di quel tipo nuoce gravemente hai tuoi neuroni-

- Ma che dici Ten?- fece Lee, incredulo – Si vede che non lo conosci bene, altrimenti avresti già capito da tempo che persona fantastica è. Semplicemente il migliore, il più forte, il numero uno...-

Tenten smise di ascoltarlo. Quando Lee attaccava a parlare, o meglio a glorificare il maestro Gai, il suo insegnante di karate, era inutile tentare di fermarlo.

“Uno che ti dice “Corriamo insieme verso il tramonto” non mi sembra poi così fantastico. Al massimo un po’ strano, quello si...” pensò, prendendo le chiavi dell’armadietto dalla tasca dei jeans, sorridendo appena.

-Tenten, dovresti incominciare a fare qualche sport anche tu. Mantenersi in forma è importante. Soprattutto per una ragazza-

- Stai dicendo che sono grassa?-

Lee sbiancò completamente.

- Nooo Ten...ma che vai a pensare? Penso solo che potresti divertirti praticando qualche sport...- disse, grattandosi la testa, imbarazzato.

- Non credo di farcela. I compiti, le ricerche... sono impegnata ventiquattrore su ventiquattro. Non credo che riuscirei a regolarmi con gli impegni, se praticassi anche uno sport...-

- Però scommetto che per lui avresti tempo in qualsiasi momento- disse, indicando improvvisamente qualcuno oltre le spalle della ragazza, con ironia.

Tenten arrossì violentemente, rifiutandosi categoricamente di voltarsi. Sapeva di chi stava parlando Lee, e in quel momento, desiderò ardentemente sparire, rimando immobile per non farsi notare. Almeno finché Lee non la costrinse a voltarsi ,facendole cadere dalle mani le chiavi dell’armadietto con un piccolo colpetto sul braccio.

Tenten maledisse il giorno in cui quell’essere era entrato a far parte della sua vita.

Prese coraggio. Inspirò. Espirò. Poi si voltò. Dopotutto le chiavi non si raccoglievano da sole. Purtroppo...

Se al mondo fosse esistito qualcosa di veramente perfetto, di sicuro Neji Hyuuga sarebbe stata la perfezione sottoforma di persona. Tenten deglutì, non osando ancora abbassarsi per raccogliere le chiavi. Non ora che poteva vederlo, almeno.

Neji Hyuuga, faceva parte del gruppo di ragazzi che ogni rappresentante del sesso debole avrebbe voluto portarsi a letto. Il pensiero ben poco religioso che affollava costantemente la mente delle ragazze presenti nella scuola.

Il pensiero che costantemente affollava la mente di Tenten.

Neji era bello, intelligente, e misterioso, desiderato perfino da ragazze più grandi di lui. Aveva i capelli scuri, lunghi fin sotto alle spalle, e due occhi meravigliosi. Erano bianchi. Bianco sporco per la precisione, di disse Tenten tra sé e se, senza nemmeno rendersene conto. Aveva passato ore intere ad osservarli, cercando di trovarci dentro qualcosa, ma era inutile. Gli occhi di Neji le ricordavano tanto la neve. Ma non quella bianca, appena caduta dal cielo, ma quella già a terra, calpestata dalla gente. Avevano lo stesso colore. La stessa tristezza. Eppure erano così belli.

Quando li sentiva fissi su di se, aveva sempre la sensazione che da un momento all’altro le sue guance avrebbero preso fuoco. Non era timida, solo che con Neji era diverso. Quando c’era lui, perdeva ogni contatto con la realtà, la mente esternava ogni pensiero e la sua bocca faticava ad articolare più di cinque parole insieme.

E Neji le faceva questo effetto circa dieci volte al giorno. Ovvero quando con gli occhi le perforava la schiena e la spogliava dentro. Cioè ogni volta che la incontrava...

Neji camminava in avanti, seguito a ruota dal suo gruppo di amici.

Sasuke Uchiha, Naruto Uzumachi e Shikamaru Nara. Il meglio che la scuola aveva da offrire.

Sasuke frequentava la stessa squadra di calcio assieme a Neji, ed era uno dei titolari.

Naruto era capitano della squadra di basket e Shikamaru, essendo più grande di un anno, attraeva le ragazze come le api venivano attratte dal miele pur non facendo niente.

Il cuore di Tenten iniziò a battere forte, mentre la salivazione diventava sempre più difficile. Abbassò meccanicamente il viso al passaggio di Neji a pochi centimetri da lei. La sua faccia aveva assunto una colorazione vagamente rossastra e credette di avere anche qualche linea di febbre.

Neji avanzava fissandola insistentemente, e appena le fu davanti, si fermò.

Tenten trattenne il fiato.

Neji si abbassò e raccolse le chiavi dell’armadietto che le erano cadute poco fa. Poi le si avvicinò ulteriormente e gliele porse.

- Tieni- disse, porgendole le chiavi.

Tenten bisbigliò qualcosa d’incomprensibile. Neji parve addolcirsi, guardandola in un suo momento di debolezza...

- Come?- fece, camminando verso di lei. Ancora, pensò Tenten...

- G...grazie...- sussurrò, prendendo le chiavi dalla mano del ragazzo, sfiorandogliela involontariamente.

Tenten sussultò, arrossendo.  Neji ritrasse la mano di scatto, come se la ragazza gli avesse dato la scossa. Tutti gli occhi erano puntati su di loro. Solo Lee stava sorridendo, guardando con orgoglio Tenten. Evidentemente considerava questa situazione un buon passo avanti...

Neji la cercò con gli occhi, mentre lei cercava inutilmente di sostenere lo sguardo di un centinaio di persone che la fissavano sorprese, accompagnati da un lieve mormorio sul fatto che uno come Neji si fosse abbassato a raccogliere qualcosa ad una come Tenten. In più la testa aveva preso a pulsargli in modo insopportabile, come se volesse esplodergli. Non si sentiva per niente bene e la situazione non l’aiutava di certo.

Lui aprì la bocca per dirle qualcosa, ma una gomitata da parte di Sasuke gliela richiuse. Le lanciò un ultimo sguardo, prima di sparire dietro l’angolo con gli altri ragazzi, mentre la campanella suonava in sottofondo.

Tenten si lasciò andare contro il suo armadietto man mano che la folla di curiosi andava disperdendosi per le aule, in tempo per l’inizio delle lezioni. Si poggiò una mano sul cuore, che batteva come impazzito.

Lee si parò al suo fianco, mostrandole il pollice alzato, in segno di vittoria.

- Occhi-bianchi sa essere anche gentile. A quanto vedo, in questo periodo sembra davvero molto cambiato...- affermò, superandola ed entrando in classe.

Tenten sorrise, entrando a sua volta nell’aula. Stringeva le chiavi dell’armadietto tra le dita.

Forse Lee aveva ragione. Qualcosa stava veramente cambiando.

 

[E sarebbe veramente cambiato...]

 

Allora...eccomi qua con la mia prima long-fiction tt narutiana. Naturalmente i protagonisti sono i miei adorati Neji e Tenten ma man mano che la ficcy si evolve, ci saranno anche le coppie SasuSaku, NaruHina e l’altra mia amatissima ShikaIno.

Se l’inizio vi fa schifo, ditemelo così la cancello e evito di fare una figuraccia...

Grazie...

 

_-_Anticipazione_-_

[...Stavolta aveva veramente osato troppo. Guardò il ragazzo con occhi furenti e si mise davanti alla piccola Hinata, per proteggerla. Se quello avesse voluto farle del male, prima sarebbe dovuto passare sul suo cadavere.

Anche se non ci avrebbe messo poi così tanto, dato che la febbre aveva ripreso a salire e si sentiva terribilmente male. In più il cazzotto di prima le pulsava in modo incredibile sulla guancia. Bastarono pochi secondi e svenne, cadendo a terra sotto gli occhi di Hinata che tremava come una foglia.

Prima di svenire, però, vide chiaramente una figura parasi davanti a lei...]

 

xxxBaCiOtToxxx

 

p.s: Se vi piace, sappiate che aggiornerò ogni lunedì, dalle tre alle quattro del pomeriggio.

  
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