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Autore: billrussell    19/03/2013    1 recensioni
[The Night Angel Trilogy di Brent Weeks]
[The Night Angel Trilogy di Brent Weeks]A causa di una serie di eventi Kylar Stern si ritrova nel mondo dello strigo Geralt di Rivia. I due spadaccini si trovano a combattere fianco a fianco contro dei terribili nemici che minacciano la stabilità di entrambi i loro mondi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Era ancora buio quando aprì gli occhi.

Ormai erano due settimane che si svegliava in piena notte, certe volte non si addormentava neanche.

Gli occhi azzurri guizzarono veloci per la stanza pronti a rilevare qualunque tipo di pericolo, accertatane l'assenza il ragazzo rilassò i muscoli tesi e si tranquillizzò.

Un'altra notte in bianco.

Posò lo sguardo sulla ragazza addormentata al suo fianco: l'esile figura era coperta da una sottoveste che ne definiva le forme perfette; le gambe magre erano rimaste scoperte e il ragazzo fece scorrere la mano sulla pelle liscia e calda.

Il corpo della ragazza era una miscela di sensualità e atletismo.

I capelli rossi erano sciolti ed erano sparsi sul cuscino, tra essi risaltava una ciocca bianca dovuta all'aver maneggiato Curoch, la spada del potere, tre anni prima.

Kylar si inebriò ancora per qualche attimo di tanta bellezza e poi la baciò delicatamente sulle labbra cercando di non svegliarla.

Alzatosi indossò i suoi soliti vestiti da sicario di un grigio screziato di nero. Anche se non era più un sicario quei vestiti erano comodi e Kylar non ne avrebbe fatto a meno.

Dopo essersi messo la cintura con le armi e aver preso Retribution, la spada che per anni era stata del suo maestro, si diresse alla finestra: fuori era buio ma gli occhi di Kylar vedevano come se fosse giorno.

Passerò anche questa notte ad allenarmi.

Il ragazzo spiccò un balzo dalla finestra e sparì nel buio della notte.

Nella stanza appena lasciata Kylar non si era accorto che la ragazza si era svegliata; Vi si alzò per andare alla finestra, una lieve folata le scompigliò i capelli mentre scrutava tra le tenebre nella direzione in cui era sparito il ragazzo.

''Cosa ti turba Kylar? Cosa ti preoccupa tanto da non farti più dormire?''; le domande si persero nella notte trasportate dal vento.

Viridiana Sovari richiuse la finestra e tornò a dormire, con il pensiero rivolto all'uomo che amava.

 

Quando Kylar rientrò alla Cappella era ora di pranzo. Dirigendosi verso la mensa si imbatté in alcune novizie che lo guardarono con una sorta di ammirazione mista ad un rispetto che solitamente veniva rivolto al proprio padre.

Ormai erano tre anni che Kylar si era trasferito alla Cappella e le novizie rimanevano sempre un po' sorprese nel vederlo vagare per i corridoi di un luogo a cui solo alle donne era consentito entrare.

Kylar, che riteneva che la maggior parte delle Sorelle fossero donne insopportabili e senza scrupoli pronte a tutto per la fama, si era convinto a rimanere alla Cappella solo per Vi, la quale grazie alla sua influenza aveva spento sul nascere ogni obiezione.

Un altro motivo che aveva spinto la portavoce Istariel Wyant ad acconsentire a quella situazione era il fatto di non volersi inimicare un uomo come Kylar.

Mentre si dirigeva al tavolo di Vi, Uly e altre tre giovani Sorelle, Kylar si rese conto che dopotutto fermarsi alla Cappella non era stata una cattiva idea; quando c'era bisogno dava una mano e per il resto del tempo si allenava.

Qualche volta aveva seguito anche qualche lezione per imparare a padroneggiare meglio alcune magie.

''Goditela finché puoi'', la voce del Ka'kari risuonò nella sua testa.

É quello che cerco di fare.

''Quando il Midcyru sarà in pericolo ci sarà bisogno di te e allora avrai ben poco tempo per rilassarti.''

Perché, invece di irritarmi con questi discorsi, non mi illumini sul significato dei sogni che faccio la notte. Visto che sai sempre qualunque cosa.

Il Ka'kari non seppe o non volle rispondere, così Kylar, con il suo pasto in mano, si sedette vicino a Uly.

''Ciao Kylar'', lo accolse la piccola apprendista, abbracciandolo.

Ora che Uly aveva ritrovato i suoi veri genitori, Kylar era diventato per lei come un fratello maggiore; dopotutto il padre della ragazzina era stato il suo maestro e lui lo considerava come un padre, e l'uomo, anche se non lo aveva mai ammesso, lo considerava a sua volta come un figlio.

''Ciao Uly'', rispose Kylar ricambiando l'abbraccio. ''E buongiorno a voi bellissime signore'' rivolgendosi a Vi e alle tre Sorelle con un inchino esagerato a cui Vi rispose con un occhiataccia.

Durante il pranzo Kylar rimase in silenzio, come suo solito, mentre le sue commensali parlavano delle lezioni pomeridiane.

Nessuna di loro provò ad invitarlo in una conversazione qualsiasi, sapevano che durante i pasti Kylar non amava chiacchierare, soltanto Vi ogni tanto lanciava qualche occhiata verso di lui per cercare di capire il suo stato d'animo.

Finito di mangiare il ragazzo si alzò e si congedò dalle Sorelle, ''allora buon proseguimento della giornata ragazze. Vi se non hai lezioni ti aspetto in camera'' e detto questo le stampò un bacio sulle labbra e si allontanò.

Vi, per nulla tranquillizzata dal solito comportamento spensierato di Kylar, aveva ben capito cosa voleva fare in camera e contava proprio su quello: per quanto lui fosse abile e dotato a letto, Vi era più esperta in quel campo e sapeva sempre come soddisfarlo.

Se Kylar voleva fare l'amore con lei avrebbe dovuto confidarsi e raccontarle ciò che lo turbava.

Vi non lo aveva mai ricattato negandogli il sesso, però per amore era disposta a farlo e lo avrebbe fatto.

  
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