Il giorno dopo Kiba si alzò
tranquillo, gli allenamenti si sarebbero tenuti nel pomeriggio come il giorno
prima. Si sedette sul letto e guardò verso il comodino. Lì aveva una foto con
lui ed Hinata abbracciati. L’avevano scattata un mese prima o poco più. Decise
di girarla per non provocare altro dolore. Fece appena in tempo che la porta
della camera fu spalancata da sua sorella con un tale fracasso che Akamaru si
alzò di soprassalto e si mise ad abbaiare.
- Buono, Akamaru. Cosa c’è?
Perché tutto questo rumore?-
- Hinata è giù di sotto che
ti aspetta-
-
Coooosa??-
- Hai capito bene, Kiba!
Muoviti se no se ne va!-
Il ragazzo si alzò e corse
fuori dalla porta e giù dalle scale.
- E copriti almeno, mica
puoi andare a dorso nudo!-
Kiba fece capolino nella
stanza beccandosi la maglietta lanciata dalla sorella in faccia. La indossò
velocemente e corse giù fino al cancello dove Hinata lo
attendeva.
-
Eccomi!-
La ragazza si girò e
arrossì violentemente. Kiba indossava una maglietta e dei boxer con su dei
cagnolini. E lei che non era nemmeno abituata a vedere i suoi parenti in giro
con pantaloni corti fu invasa da un profondo imbarazzo.
Il ragazzo si guardò e
alzando un dito in segno di attesa le disse: - Aspetta un attimo, arrivo
subito!-
Corse su e trovò di nuovo
la sorella ad aspettarlo con un paio di pantaloncini in mano.
- Grazie!- Kiba glieli
strappò delle mani e scappò di sotto.
- Perdonami, Hinata. Mi ero
appena svegliato!-
- Scu..scusami allora torno
più tardi!-
- No no figurati. Vieni.
Hai già fatto colazione?-
La ragazza mosse il capo
ancora abbassato per l’imbarazzo in senso negativo.
- Ti andrebbe un cappuccino
con la brioche?-
- S...se
c’è...-
- Certo!
Vieni-
Kiba le fece strada, non
prima di aver intimato alla sorella di non farsi vedere in giro per
casa.
Entrati in cucina fece
sedere la ragazza e le portò delle brioche appena sfornate: una al cioccolato e
una alla marmellata. Poi si affaccendò ai fornelli per preparare un cappuccino.
Qui ci vorrebbe Choji... Ah no. Lui è
quello bravo a mangiare, non a cucinare!
Dopo qualche minuto un
odore di bruciato invase la stanza.
- Oh no! Il cappuccino è
bruciato! Ehm... Va bene lo stesso un caffè?-
-
S..sì-
- Ok, dammi due
secondi-
Finalmente il ragazzo
riuscì a preparare un caffè decente per entrambi.
- Allora, come mai sei
venuta a trovarmi?-
- Volevo ri...ripeterti il
compito per o...oggi-
- Va
benissimo!-
Hinata consegnò timidamente
al ragazzo il foglio con su scritte tutte le tecniche che conosceva e iniziò a
esporle oralmente, ogni tanto balbettando ma molto meno del solito.
- Sei
bravissima!-
- Gra...grazie-
La ragazza sorrise e Kiba
tra un po’ si sciolse lì davanti a lei. Fecero colazione insieme raccontandosi
ancora qualcosa del loro passato. Nonostante fossero già passati due giorni,
Kiba non era ancora riuscito a mettersi il cuore in pace e si chiedeva come mai
la ragazza non riuscisse a ricordarsi di lui. Anche continuando a parlargli di
se non riusciva a farle tornare la memoria. Poi gli venne in mente una cosa: uno
dei primi giorni che aveva conosciuto Hinata l’aveva portata nel punto
panoramico di Konoha e avevano visto insieme il tramonto. Decise allora che
quella sera le avrebbe riproposto la cosa. Magari avrebbe mosso qualcosa in
lei.
Il mattino passò
velocemente e alla fine Hinata tornò a casa per pranzare. Si sarebbero poi visti
durante il pomeriggio. Quella volta però Kiba era in ritardo: era così intento a
giocare con Akamaru che non si era accorto dell’ora. Arrivato sul posto degli
allenamenti ci trovò già tutti gli altri.
- Scusa il ritardo,
Kurenai-sensei. E’ colpa di Akamaru- disse il ragazzo indicando il cane che lo
osservava con aria assassina.
- Non fa niente. Bene,
avete fatto il compito?-
Tre risposte affermative.
Uno alla volta i tre ragazzi esposero i loro scritti e alla fine Kurenai si
complimentò con loro. Poi gli disse che l’indomani sarebbero iniziati gli
allenamenti, già dal mattino.
Shino se ne andò via
subito, seguito da Kurenai che aveva sempre qualche
impegno.
Come sempre rimasero Hinata
e Kiba da soli. Il ragazzo si avvicinò alla Hyuga e le propose di andare al
punto panoramico, visto che avevano finito prima dell’ora di cena. Hinata
accettò volentieri.
Mentre camminavano per il
villaggio incontrarono Naruto in compagnia di Sakura. Hinata appena lo vide
diventò bordeaux e si nascose dietro a Kiba.
- Ehi Kiba! Come va? Ciao
Hinata!- il biondino arrivò vicino ai ragazzi e si sporse dietro all’Inuzuka
salutando la Hyuga.
- C...C...Ciao
Na...Naruto-
- Come va la vostra
storia?-
Kiba lo guardò con
intenzioni omicide mentre Sakura gli tirava una gomitata nello stomaco con uno
sguardo che voleva dire “Ma sei scemo o mangi sassi?”
- Ah già...Scusate. Beh ora
io e Sakurina ce ne andiamo...Buona serata-
Sakura scosse la testa e,
prendendo Naruto per l’orecchio sinistro, proseguì la strada salutando i
due.
Hinata riuscì finalmente a
tirare un sospiro di sollievo e a tornare quasi al suo colore
normale.
- Non è giu...giusto che
Naruto-kun a...abbia occhi so...solo per Sakura-chan...-
- In fondo è innamorato-
Kiba voleva a tutti i costi cambiare discorso ma la ragazza non sembrava
intenzionata a mollare.
- I...io non riesco a
fa...farmi notare-
- Forse perché non sei la
ragazza adatta per lui-
- E allora chi...chi
sarebbe il mi...mio ragazzo i...ideale?-
Io... – Non saprei, forse lo
conosci ma non hai ancora capito che è lui-
Hinata iniziò a pensare a
tutti i ragazzi che conosceva: Neji, no di certo, era suo cugino; Choji, non lo
conosceva bene ma non avevano niente in comune; Shikamaru, nemmeno a pensarci, a
lei non piacevano i ragazzi pigri e svogliati; Shino, troppo riservato e troppo
simile a lei; Lee, troppo sicuro di se; Sasuke, il più richiesto tra tutte le
ragazze di Konoha, troppo distante per lei. Non aveva trovato nessuno che
potesse essere la persona che cercava.
-
Andiamo?-
Hinata si risvegliò dalla
specie di trance in cui era caduta pensando.
- S...si
scusa-
Ripresero a camminare e
dopo un po’ raggiunsero il punto panoramico, il tramonto era vicino. Quella era
stata una bella giornata quindi anche il tramonto doveva essere
fantastico.
- Co...cosa facciamo
qui?-
- Siamo venuti a vedere il
sole tramontare-
- Uao...- Che cosa romantica! Hinata guardò con
occhi sognanti verso il sole ormai rosso. Come le sarebbe piaciuto essere lì con
Naruto, ma anche Kiba non le dispiaceva, anche se lo conosceva
appena.
Kiba la guardò: era così
bella anche quando era assorta nei suoi pensieri. Si avvicinò a lei e le
circondò la schiena con le braccia. Hinata ebbe un piccolo sussulto. Poi cercò
di svincolarsi dalla presa del ragazzo.
- S...scusa ma i...io
non...- non fece in tempo a finire la frase che scappò via con le lacrime agli
occhi, estremamente confusa.
Kiba si lasciò scappare
un’imprecazione e battè un pugno sulla staccionata che racchiudeva il posto
pericoloso perché dava su un burrone. Come posso essere stato così stupido? Ho
appena conquistato la sua fiducia e faccio una scemata del genere. Non mi
parlerà mai più!
Il tatuaggio rosso che
c’era sulla guancia di Kiba improvvisamente si bagnò. Si sedette a terra
piangendo a sua volta. Akamaru, che aveva assistito alla scena da poco lontano,
si avvicinò al ragazzo e iniziò a leccargli il viso per farlo smettere di
piangere. Kiba lo accarezzò affettuosamente e lo abbracciò, sussurrando qualcosa
sottovoce.
Qualcosa che la ragazza
dagli occhi quasi bianchi nascosta dietro agli alberi al limitare della foresta
non riuscì a capire.
- Kiba! Svegliati, è
mezzogiorno!-
La sorella del ragazzo
entrò nella sua stanza e gli tolse le coperte di dosso.
- Lasciami
stare-
- Dai, brontolone! E’
pronto da mangiare-
- Non ho
fame-
- E poi hai gli
allenamenti!-
- Non ho voglia. Non ci
vado-
- E invece sì!
Muoviti!-
Hana si buttò sul
letto del fratello e iniziò a scuoterlo e a fargli il solletico. Kiba si alzò di
scatto e fece cadere la ragazza per terra.
- Ti ho detto di lasciarmi
stare! Vattene!- le gridò con tutta la voce possibile, quasi
ruggendo.
- Non è il caso di
scaldarsi tanto! Cosa ti è successo?-
- Non sono affari tuoi- il
ragazzo si rimise sdraiato dando la schiena alla sorella.
- Hai litigato con
Hinata?-
Silenzio.
- L’avevo capito- continuò
poi la ragazza.
Kiba si girò verso di lei
con la voce tremante.
- Mi ha dimenticato.
Durante quella missione ha colpito la testa e ha cancellato i ricordi di
me-
- Ah- La ragazza rimase
sorpresa. No, non aveva capito.
- Mi dispiace- continuò poi
abbracciandolo. Il fratello ricambiò e le raccontò del giorno
prima.
- Hai agito di impulso
perché sei fatto così. Però non devi arrenderti: Shino ha ragione. Cerca di
farti ricordare con qualche gesto importante che ti lega a lei- gli
disse Hana accarezzandogli i capelli - E ricordati che non siamo sempre qui
pronti ad aiutarti. Non devi scoraggiarti ma andare
avanti-
- Va bene. Ma ora cosa devo
fare?- Kiba tirò su con il naso.
- Vai a cercarla e a
chiederle scusa, se ci riesci. Perché tu sei orgoglioso, ma in questo caso mi
sembra più importante riconquistare Hinata-
L’Inuzuka annuì, si alzò e
si preparò per uscire. Prima, però, si girò verso la sorella e la ringraziò,
mentre lei sorrideva soddisfatta.
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Voilà la terza e penultima parte della ff! Entra in gioco anche Hana, la sorella di Kiba. I due sono molto legati e lui le vuole molto bene (qui la ragazza ha lo stesso ruolo di Shino, è una consigliera di Kiba!), mi piace questo legame che c'è tra di loro, gli Inuzuka sono una delle famiglie più unite! Ancora una volta faccio soffrire Kiba...mi sento cattiva ma presto avrà la sua rivincita...Povera Hinata è confusa! Non sa se scegliere di continuare a sognare Naruto o di aprire gli occhi e vedere Kiba che la aspetta... Visto che l'ho finita l'aggiorno stasera!!
x Lala_Chan: grazie mille di tutti i complimenti!! Sono contenta che ti piaccia questa storia!
x binky: grazie mille ache per gli auguri!! A me dispiace che questa coppia non sia apprezzata da tutti, è una delle migliori! Comunque ecco qui la continuazione!
ciao ciao a tutti bacioni Silvia