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Autore: Nabi_Kim    07/10/2007    1 recensioni
Varie presenze di Final Fantasy VII, VIII, X, X-2, XII si incontreranno nella mitica città di Rabanastre, per vivere nuove avventure più o meno piacevoli! Cosa combineranno i nostri eroi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Appena entrati a Rabanastre, i tre poterono tirare un sospiro di sollievo.
Reno posò Yuffie a terra, e Cloud ne approfittò per prenderla per il polso e tirarla a se. Poi guardò con aria di sfida il rosso.
- Ehi, vi ho aiutato! - strillò quest’ultimo, difendendosi.
Yuffie non disse nulla per incolparlo, perché sapeva che quello che diceva era vero, ma Cloud continuava ad insistere.
- Sei nostro nemico, quindi gira a largo! - ribadì, sempre più ostile. La presa al polso della ragazza si fece sempre più stretta, tanto da far male.
- Ehi, Cloud, mollami! - disse lei, cercando di divincolarsi. Lui la lasciò, scusandosi.
- Tu! - strillò Reno contro Yuffie. - Ridammi i miei soldi! - le disse. Il tono però, era troppo aggressivo per i gusti di Cloud, che si parò dinanzi all’amica in segno di protezione. - Non l’ho nemmeno toccata! - esclamò il rosso, che iniziava davvero ad infastidirsi dal comportamento dell’altro ragazzo.
- Ed è meglio che tu non lo faccia! - ribadì il biondo.
Reno avvicinò la mano alle proprie armi, e anche Cloud fece lo stesso, quando una voce li fermò.
- Siete come due bambini! - urlò Yuffie. Loro non dissero nulla, ma si resero conto che il loro comportamento rispecchiava quello di due marmocchi che si contendevano una macchinina.
Poi la ragazza si allontanò, con passo infuriato, lasciando soli i due ragazzi, che la guardarono andarsene, con sguardo imbarazzato per il comportamento sostenuto. Poi si voltarono l’uno verso l’altro, ma senza volere recuperarono l’atteggiamento di poco prima.
- Ridatemi i soldi! - disse il rosso.
- Un ladro li ha rubati a Yuffie, non li ha lei! - ribadì Cloud.
Reno stette zitto un attimo, come spiazzato dalla risposta, ma si riprese subito.
- Sta di fatto che me li ha rubati! La tua amica è una poco di buono! -
- Senti chi parla! - esclamò il biondo. Poi questo si allontanò, alla probabile ricerca di Yuffie, mentre l’altro rimase lì, nella piazza delle porte.

La città era bella e tranquilla, e per due persone abituate a vivere su un aeronave era molto piacevole gironzolare. Inoltre, la città traboccava di Viere, perciò Fran non si sentiva particolarmente estranea al luogo. Anche se non si sarebbe sentita così neanche in un posto di soli huma.
Balthier passeggiava con lentezza per le vie, mentre Fran al suo fianco lo seguiva silenziosa. Capitava che tra i due nascesse un silenzio profondo, ma le poche volte che succedeva era incantevole. Le orecchie erano disturbate solo dal chiacchierio della folla che li circondava, che giungeva a loro debole e lontano.
D’un tratto, delle parole giunsero a Balthier.
- Perché parli sempre tu per me? - gli chiese Fran.
Lui stette zitto, non sapendo cosa rispondere. Aveva sempre la parola pronta, ma in quella situazione, soprattutto per il tono della voce dell’amica, rimase muto. Lei continuò, non avendo una risposta.
- Quel ragazzo aveva ragione. - mormorò. Poi però si volse verso l’amico, sorridendogli. Lo faceva poche volte, veramente poche, ma quando lo faceva era stupendo. Lui ne rimase quasi affascinato. - Mi fa piacere, in ogni caso. - disse.
Lui le sorrise, ricambiandola. La guardò ammaliato per qualche secondo, finché qualcuno non gli finì addosso.
- Ma è una maledizione!? - strepitò lui, ripensando che era la seconda volta che succedeva loro una cosa del genere.
- Scusi… - mormorò una voce femminile. Questa alzò lo sguardo dispiaciuto, e lo posò sul volto del giovane che la guardava irritato.
Era bionda, e sembrava avere parecchia fretta. Questa si allontanò velocemente, continuando a correre. La taverna distava poco lontano da lì, e Rikku sperava che Rinoa fosse riuscita a coprirla. Corse fino all’entrata. Poi si fermò, si sistemò frettolosamente i capelli e rientrò. La taverna era vuota, non c’erano ne clienti ne camerieri. Il che era strano, a quell’ora doveva essere aperta.
Fece qualche passo all’interno, e si avventurò verso la cucina a passo lento e leggero. I tavoli erano puliti ed integri, perciò non erano avvenute risse talmente furiose da far chiudere il locale. Non sembravano esserci animali indesiderati, come topi o ragni. Sembrava tutto perfetto.
Aprì la porta della sala in cui si cucinava, e non vi trovò in apparenza nessuno. Poi sentì un rumore alle sue spalle, e si voltò di scatto provando un pizzico di paura. Non vide nessuno, ma quando una mano le si posò sulla spalla, ebbe l’impulso di urlare. Si girò e riconobbe la persona che l’aveva toccata.
- Papà! - strillò. Tirò un sospiro, perché aveva temuto di trovare un ladro. In fondo, non si era sbagliata di molto.
Lui sorrise alla figlia, mostrandole un sacchetto.
- Guarda cosa ti ho portato! - le disse, contento. Lei lo prese, sapendo già cosa ci fosse all’interno. Difatti, non appena lo aprì, vide quello che aveva immaginato di vedere: denaro.
- Dove lo hai preso? - gli chiese. Quello rubato ai giovani che l’avevano seguito gliel’aveva già consegnato.
- L‘ho fregato a un allocco, qua fuori… - si vantò lui, con finta modestia.
Lei lo guardò, improvvisamente spaventata da un idea.
- Non ti ha visto in viso, giusto? - chiese.
Lui fece una faccia non troppo rassicurante.
- Diciamo che… potrebbe essere… - rispose, vago.
Un rumore alla porta li distrasse. Una voce stava gridando.
- Maledetto ladro! Ridammi i soldi! - strillava.
Rikku si concesse per un secondo di guardare male il padre, poi lo spinse verso la porta sul retro.
- Tu va’, io lo distraggo! - gli mormorò, poi lui ringraziando riprese a correre verso un’altra uscita.
Lei di avviò verso l’entrata, e aprì di uno spiraglio la porta.
- La taverna è chiusa! - disse, risoluta.
- Un ladro è appena entrato qua! Mi ha fregato i soldi! - strillava il ragazzo derubato.
- Qua dentro ci sono solo io, e ti posso assicurare che non c’è nessun ladro! - ribadì lei.
Lui strinse i denti, furioso.
- Se non c’è nessuno, fammi dare un occhiata! - continuò. Lei si arrese, pensando che il padre a quell’ora doveva essere già lontano.
- Ve bene, entra… - disse di malavoglia, aprendo completamente la porta. Il ragazzo biondo entrò furtivo, guardandosi intorno per trovare il ladro. - Però ti precedo io! - ribattè lei. Lui annuì, e la ragazza si avviò verso il retro, per far dare un occhiata veloce al giovane.
Accostò la propria mano alla maniglia, e proprio mentre lo stava facendo qualcosa impedì alla porta di aprirsi. Cercò di spalancarla, ma invano. Poi sentì una voce dall’altra parte, e avvicinò l’orecchio al legno per sentir meglio.
- Rikku, sono io… - mormorò suo padre. - Hai presente i due ragazzi che mi stanno inseguendo? Beh, ce n’è una che sta cercando di entrare nel retro. L’ho momentaneamente bloccata. - le sussurrò, e lei si paralizzò.
- Tutto bene? - le chiese il ragazzo. Lei si allontanò dalla porta e gli sorrise senza riflettere.
- Si, ma la porta sembra bloccata. - gli disse. Lui sollevò un sopracciglio. - Se noi non possiamo entrare, figurati un ladro! - continuò lei.
Lui stava per chiederle gentilmente di farlo provare, ma sentì una voce.
- Ti ho trovato! - gridò una voce femminile.
Lui non aspettò più niente, e scostò bruscamente Rikku. Schiuse la porta, e riconobbe a che qualche metro lontano da lui una faccia conosciuta.
- Yuffie!? - chiese, riconoscendo il viso della ragazza.
- Tidus! - esclamò lei. Poi gli sguardi di entrambi caddero sul ladro che se la stava svignando.
Rikku osservò senza muovere un dito i due ragazzi inseguire il padre fuori dalla locanda, dalla porta sul retro. Poi si sedette per terra, e pregò perché il padre tornasse a casa salvo, almeno quella sera.



Nabi: eccomi di nuovo! I primi quattro capitoli sono già stati scritti, perciò fino al prossimo aggiornamento sto tranquilla. Ma da quello in poi, i capitoli saranno postati con più calma.
Grazie ancora a Yuffie18 per la recensione! Piccolo spoiler (mi diverto troppo ad anticipare…): Reno e Yuffie sono i miei personaggi preferiti in assoluto, perciò chissà che tra i due…
Basta, mi fermo qua, se no non c’è più gusto.^^ Alla prossima!!!
  
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