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Autore: niall_s juliet    20/03/2013    1 recensioni
Un nuovo addio.
Era tutta una vita che era costretta a dire addio.
Adesso di nuovo.
Che serviva farsi sempre nuovi amici per poi dargli sempre addio ?
All'arrivo nella nuova città , il suo incontro con il ragazzo misterioso poi non fu dei più cordiali . I due si dichiarano subito guerra e poi sono scintille , lui era suo nemico e avrebbe dovuto odiarlo no ? Ma c'era sempre qualcosa che li univa e c'era qualcosa che cambiò quell'odio in un sentimento ambiguo , troppo contorto che spingeva sempre entrambi tra le braccia dell'uno e dell'altro .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano solo le 4.30 quando quell’inutile aggeggio molto più comunemente denominato sveglia cominciò a trillare nella mia camera, rendendo quella giornata una bella merda solo al risveglio che diventò subito più piacevole quando la zittii con un colpo secco mettendo fine a quella tortura, dando così sollievo alla mia povera testa che già stava per scoppiare.
Mi stiracchiai e strofinandomi gli occhi mi misi a sedere sul letto, pregando con tutta me stessa che quella mattinata fosse solo un incubo.
Non ero io a dover lasciare Sidney per Londra vero ?
Non ero io che dovevo abbandonare i miei migliori amici vero ?
Sbagliato, stava capitando tutto a me.
Nonostante avessi voluto rimanere a letto e dormire, mi alzai, tirai fuori qualcosa dall'armadio e raggiunsi il bagno, mi feci una doccia. Pronta, mi stravaccai sul letto in attesa di andar via e gettando un occhio sul comodino impugnai il cellulare come se da quel giorno fosse sacro. Sarebbe stato l'unico mezzo che mi avrebbe permesso di ascoltare la voce allegra della mia Jane affiancata da quella calda e rassicurante di Matt .- Hai finito ? Dobbiamo andare dannazione ! 
- Arrivo un attimo.
Afferrai la valigia e trascinandomela dietro mi fermai alla porta della mia camera, solo per osservare per l’ultima volta quella camera che amavo e che avrei dovuto abbandonare. Poi con il cuore a pezzi uscii dalla stanza, chiudendomi la porta le spalle e raggiunsi Grace in cucina.
- Dannazione Allie, era ora ! hai preso tutto ? - mi chiese in attesa di una risposta. - Andiamo su – mi disse lei aprendo la porta di casa e lasciando che il gelo entrasse in casa mentre lei si dirigeva all’auto .
La raggiunsi e durante il tragitto “casa-aeroporto” non disse nulla , si limitava a guidare l’auto con lo stereo acceso come se volesse uccidere quel silenzio che c’era , lasciando che nella macchina si sentisse solo al canzone dei Coldplay che stavano trasmettendo .
- Sono sicura che ti troverai bene in quella scuola – disse fingendosi gentile.
- Sarei stata meglio qui, accanto alle persone che amo. – risposi io acida.
-  Non fare la bambina. Troverai degli amici anche lì.
-  E quindi ? Ma tu sai che cos’è un’amicizia vera ? Di quelle che non dimentichi mai ? Di quelle che ti scaldano il cuore, quando ce l'hai a pezzi ? Mi spieghi come faccio a sostituire Jane e Matt ? Ma alla fine con chi credevo di parlare ? Parlo con te che ti sforzi per fare di tutto per distruggere la vita di tua figlia. Hai reso la mia vita un tremendo incubo cazzo. -  accompagnai quest’ultima frase con un pugno sul cruscotto dell’auto al quale lei sbarrò gli occhi stupita.
- Scendi siamo arrivate, il tuo aereo atterrerà qui tra poco.- disse poi aprendo la portiera per evitare il discorso.
Ormai sola in auto, la seguii afferrando la mia valigia e dirigendomi fino all’entrata dell’aeroporto seguita da Grace che sorrideva entusiasta.

***

“Il volo 534 diretto che parte da Sidney verso Londra atterrerà tra poco, si pregano i gentili passeggeri di avvicinarsi all’uscita dell’aeroporto grazie”

- Oh tesoro, fa attenzione e telefonami non appena arrivi al college okay? – mi abbracciò quasi sforzandosi di piangere come se di me gliene fosse mai fregato qualcosa.
- Okay, ciao. – risposi acida staccandomi dall’abbraccio.
Tirai su il manico della valigia e mi diressi verso l’uscita dell’aeroporto finchè delle urla, dei singhiozzi, dei tonfi simili a dei passi mi fermarono di colpo.
- Allie ! 
Mi voltai e vidi corrermi incontro Matt e Jane che appena mi raggiunsero mi saltarono al collo stringendomi forte e bagnandomi le guancie con le loro lacrime.
- Ragazzi , sapete che soffro d’asma così mi uccidete – risi io commossa.
Non andartene ti prego Allie – mi supplicò Jane con il viso a chiazze nere per il mascara tutto colato .
Siete venuti qui a salutarmi.– sorrisi dolce.
Credevi che ti avremo lasciato andare così ? – mi sorrise Matt.
Allie, devi sbrigarti ! Muoviti ! – urlò Grace strappandomi dalle braccia di Jane.
- Lei. Lei. Che pena che mi fa. Non la perdonerò mai di questo chiaro ? Mi sta portando via la persona più importante della mia vita solo per il suo stupido lavoro, per la sua ambizione – le gridò Matt infuriato.
- Senti ragazzino, portami rispetto. Appena avrai tu un lavoro e dovrai pensare a mantenere tua figlia potrai, solo allora, giudicarmi. E poi andiamo tra qualche mese vi dimenticherete tutti di Allie – rispose Grace arrogante guadagnandosi solo sguardi sdegnati da tutti noi.
- Non ci dimenticheremo mai di Allie, ma di lei sì. Farò tutto ciò che in mio potere per rimuovere dalla mia mente il suo volto. 
- Vi voglio bene ragazzi e vi prego, telefonatemi sempre in qualsiasi momento. – li salutai abbracciandoli forte.

“Ultimo richiamo per il volo 534 diretto che parte da Sidney verso Londra atterrerà tra poco, si pregano i gentili passeggeri di avvicinarsi all’uscita dell’aeroporto grazie”

- Credo di dover andare. Mi mancherete, un sacco. Ciao Matt, ciao Jane. - li salutai per l'ultima volta voltandomi verso l'uscita.
- Allie ! - un grido mi impose di girarmi. - Ci rivedremo vero ?
- E' una promessa Jane. -
sorrisi io voltandomi ancora una volta.
- Ricorda che ti amo. - gridò Matt facendo spuntare sul mio volto un sorriso.

Mi amava. E lo sapevo bene.

***

Finalmente dopo svariate e terribili ore di viaggio atterrai a Londra. Il viaggio era stato terribile, avevo sempre avuto paura degli aerei.
Andai a ritirare la mia valigia per poi cominciare a seguire la mandria di persone che si dirigeva verso l’uscita finchè non vidi una ragazza di bassa statura saltellare per l’aeroporto sbracciando. Era Cassey e non era cambiata per niente.
- Ciao Allie. - mi salutò Cassey abbracciandomi. - Santo cielo, sei cresciuta e sei bellissima.Come stai ? – mi abbracciò Cassey.
- Cassey, diciamo che potrei stare decisamente meglio. – risposi io .
- Vedrai che ti troverai bene qui a Londra, ne sono sicura. Vieni andiamo, ti accompagno al dormitorio del college.
Annuii distrattamente cominciando a camminare fino all’uscita dell’aeroporto e raggiungendo l’auto rossa di Cassey. In macchina restai in silenzio fissando le immagini di Londra scorrere attraverso il finestrino finchè l’auto non si fermò davanti ad una costruzione antica, molto carina, dovevo ammetterlo.
- Ecco questo è il dormitorio – disse Cassey eccitata neanche fosse lei a dover star rinchiusa lì dentro – Adesso entra ci saranno Rachel e Victor che ti mostreranno la tua camera, se dovessi avere bisogno di me chiamami tanto il mio numero ce l’hai.
- E’ quasi vicina all’aeroporto quindi se un giorno dovessi decidere di evadere posso farlo tranquillamente. – risi io prima di salutarla e scendere dall’auto.
Suonai il campanello mentre Cassey andò via; venne ad aprirmi una signora dal viso dolce intorno alla quarantina che mi sorrise sin da subito.
- Oh ciao ! Tu devi essere Allie Jeffrey ! – sorrise lei.
Rachel ? – azzardai io per poi capire di aver azzeccato in risposta al suo sorriso.
- Già mi conosci allora. - ridacchiò lei afferrando la mia valigia.-  Sono la cuoca e la governante di questo posto. Vieni entra, sei la benvenuta qui. – rispose lei sempre allegra facendomi spazio per farmi entrare.
Mi guardai intorno e più che un dormitorio per poveri collegiali mi sembrava un hotel di lusso , era tutto così bello lì dentro , aveva tutto un carattere antico che affascinava .
- Signorina Jeffrey.– rimbombò cupa la voce di un uomo che cominciò a scendere le scale .
- Salve. – risposi io intimorita dalla vista di quel signore sulla cinquantina che in confronto alla casa era davvero terrificante. Era cupo, misterioso e aveva uno sguardo che incuteva paura.
- Venga con me, Rachel vieni con noi e porta la valigia della Jeffrey.
Salimmo al piano di sopra, attraversando un corridoio che sembrava non finisse mai poi si fermò di scatto davanti ad una porta che aprì.
-  Bene questa è la sua camera che condividerà con altre due ragazze che dopo avrà modo di conoscere. Sistemerà tutto dopo adesso le spiego un po’ come funzionano qui le cose. La porta alla destra da’ ingresso alle stanze dei ragazzi, quelle a sinistra come ha visto a quelle delle ragazze, è severamente vietato passare le sere fuori dal proprio territorio. La sveglia è alle 6.00, avrà a disposizione un’ora per lavarsi e prepararsi, alle 7.00 c’è la colazione quindi deve essere presente immediatamente nella sala pranzo, alle 8.00 deve essere già a scuola , le lezioni cominciano alle 8.15 signorina. Il pranzo è alle 12.30 nella mensa della scuola, tornerà al dormitorio intorno alle 16.30 dopo di che avrete del tempo libero. La cena è alle 20.30, il coprifuoco è alle 21.30 ciò significa che alle 22 lei dovrà essere nella sua camera con le luci spente a ronfare, e le conviene essere obbediente perché non tollero ritardi altrimenti...
- Altrimenti cosa ? – chiesi io intimorita .
- Altrimenti questo. – uscì dal taschino della sua giacca uno spazzolino da denti – Credo che non le piacerebbe dover lucidare il parquet. – spiegò lui malefico .
- Direi di no – risi di gusto io per poi smetterla improvvisamente sotto il suo sguardo severo.
Adesso può sistemare le sue cose , tra 30 minuti torneranno i suoi compagni. - a quella notizia abbozzai un sorriso. Era un brutto segno il fatto che volessi già andar via ?
Victor girò i tacchi e si dirise in una stanza che doveva essere il suo studio, lasciando me e Rachel sole. - Fa sempre paura a tutti i nuovi arrivati. Tranquilla è proprio così.
- Dovrò abituarmici ! A dopo. – sorrisi io entrando in camera.

***

Avevo appena finito di sistemare le mie cose, i vestiti nell’armadio, la mia foto con Matt e Jane sul comodino.
- Merda un altro 3 a Biologia, se ne prendo un altro dovrò sentire le noie di mia madre. – sbuffò una ragazza dai capelli rossi entrando in camera seguita da un’altra ragazza mora – E tu chi cavolo sei ? – chiese la rossa accorgendosi della mia presenza.
- Ciao io sono Allie, sono nuova qui, vengo da Sidney. – risposi io cercando di attacare subito bottone.
- Ah si ? – sorrise lei – Chi se ne frega ! – aggiunse tornando seria per poi entrare in camera e buttarsi a peso morto sul letto.
- Oh beh, anche a me fa piacere conoscerti.– risposi io ironica seguita dalle risa della ragazza mora alle sue spalle.

Da considerare un bell'inizio ?
 
   
 
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