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Autore: JustAFangirl    20/03/2013    3 recensioni
"Dopo colazione si preparò per il suo nuovo anno, la terza superiore. Un anno diverso, differente, si incontrano nuovi professori, si fanno nuove materie, e in più si conoscono nuovi compagni perché le ultime sezioni vengono smistate.
Ma di una cosa sola era certa: ci sarebbero state le sue amiche. Si conoscevano dalla prima media, e da li non si erano mai perse di vista, nemmeno a scuola, essendo in classe insieme. Era da circa…12 ore che non le vedeva, si. "
Questa è la prima ff che scriviamo a quattro mani, fateci sapere cosa ne pensate ;)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Αngolo autrici:
Hello, fans!
Eccoci qui con il nuovo capitolo, tanto atteso eppure tanto deludente (almeno per chi l’ha scritto ahahah).
Questo capitolo, lo ammettiamo, non è niente di che, ma è fondamentale per quelli che verranno dopo, quindi continuate a seguirci!
Grazie per chi l’ha messo nella preferite/seguite, lasciateci una recensione, anche piccina va bene!

Tyra e Percabeth
Capitolo 3
La mattina dopo Anna si svegliò alla buon’ora con un gran giramento di testa. Le prime ore della giornata passarono come ogni altra domenica, ovvero studiando. Dopo pranzo accese il computer per fare una videochiamata su Skype con le sue amiche.
‹‹O MIO DIO››. Sbraitarono tutte e tre appena Anna raccontò la sua serata.
‹‹Vorreste dirmi che voi non avete incontrato nessun ragazzo?›› Ribattè lei, nessuno rispose. ‹‹Ecco appunto.››
‹‹Hai ragione. Comunque io ho incontrato un tipo, alto, capelli castani, occhi verdi, e si chiama Leonardo.”›› Iniziò Marina, tutta esaltata.
‹‹W-wow.›› Commentò Francesca.
‹‹Io un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi azzurri di nome Marco.›› Tagliò corto Ilaria.
‹‹Ma allora ecco chi erano quei due nella stanza blu, a cui neanche si vedeva la faccia da quanto erano attaccati!›› Ilaria all’esclamazione di Marina avvampò di colpo, fissando la tastiera del suo computer.
‹‹Manchi tu, Francesca.›› Puntualizzò Anna.
‹‹Io… veramente…anche io ho incontrato uno che si chiamava Leonardo con i capelli castani e occhi verdi.››
‹‹Stai scherzando?›› Ilaria fu la prima a parlare dopo alcuni secondi di silenzio.
‹‹Affatto.››
‹‹Che gente che circola in giro.›› disse Marina disgustata.
‹‹Proprio.››
‹‹Uuuh! Mi è arrivato un messaggio da Michele!›› Sventolò in aria il cellulare Anna, lesse il messaggio e poi rispose.
‹‹Allora? Che ti dice?››
‹‹Niente, mi ha scritto “ciao”. Comunque ora devo tornare a studiare, a domani!›› La conversazione si interruppe dopo i vari saluti.
Anna non riusciva a smettere di pensare alla sera precedente, a quegli attimi che sembravano infiniti.

Il giorno dopo a scuola si rese conto che Linda, la ragazza che aveva incontrato con Riccardo, era in realtà una loro compagna di classe. “Ero davvero rincoglionita, allora” pensò fra se e se. Le lezioni passarono velocemente disegnando e leggendo manga. 
A ricreazione girarono per la scuola, trascinate da Francesca che voleva presentarle una persona misteriosa. Una volta arrivate davanti alla porta di una classe, Francesca scomparve oltre la soglia per poi riapparire con accanto una ragazza più alta di lei con corti capelli castano chiaro.
‹‹Ragazze lei è Malica›› Presentò lei. ‹‹ Malica, loro sono Anna, Ilaria e Marina.›› Dopo varie presentazioni , Francesca spiegò di aver conosciuto Malica alle elementari.
‹‹E perché ti ricordi dopo tre anni che entrambe siete in questa scuola?›› domandò Anna, come al solito non le sfuggiva niente.
‹‹L’ho incontrata sabato alla festa, stava bevendo un cocktail alla mela, e solo allora mi sono accorta che lei era la bambina che chiamavo “Marlena” perché mangiava sempre mele.›› 
‹‹Si, devo ammettere che mi hai stupita. In genere non sei molto sveglia, figurati quando sei ubriaca.›› Disse Malica, tutte risero, tranne Francesca.
‹‹Divertente la ragazza.›› Subito dopo la campanella suonò e le ragazze si salutarono.
‹‹E’ simpatica.›› Commentò poi Anna.
‹‹Si, molto.›› Disse Ilaria, cadendo dalle nuvole come sempre.
‹‹Però ha qualcosa di diverso.›› Marina si trasformò in un detective, prendendosi il mento fra indice e pollice.
‹‹Oh, non l’avete capito? Lei è una molto trasgressiva, più di me e Ilaria.›› Rise Francesca. ‹‹A lei piacciono le femmine.›› Tutte e tre la guardarono come se avesse appena detto che domani sarebbero sbarcati gli alieni.
‹‹Lei…cos…oooh.››
‹‹Chiudete quelle bocche e svegliatevi, forza andiamo a lezione.›› Detto questo rientrarono in classe per riprendere lezione, Anna si sedette al suo posto, accanto a Riccardo.

Pov Riccardo
Dopo ricreazione, passata a dare pezzi di merenda a quei disgraziati che la dimenticavano a casa, come sempre, tornò al suo posto. Non era male la sua nuova compagna di classe, simpatica, spiritosa e tosta, come lui. Ma non pensate male, a lui interessavano altri tipi di ragazze, quelle facili che andavano con chiunque, che giravano mezze nude, quelle tutte bionde ma con niente nel cervello, ecco.
‹‹Fuffy!›› E poi c’era Linda, la conosceva dalle elementari, e non si era mai capito che cosa ci fosse fra loro.
‹‹Cosa c’è ora?›› Borbottò, roteando gli occhi al cielo, come faceva quando era infastidito, ovvero sempre.
‹‹No, c’è scusami, ti disturbo? Ho irritato la tua quiete?›› Come al solito, permalosetta.
‹‹No, dimmi, muoviti.››
‹‹Pensavo, domani potremmo andare in centro.››
‹‹Si, con chi?››
‹‹Solo noi!››
‹‹Oh, si ehm, veramente devo studiare latino, si. ››
‹‹Accoglienti, traducimi la frase tre.›› Si voltò verso la cattedra, concentrandosi sulla lezione.
L’ora passò abbastanza divertente, facendo battute assieme ad Anna: spesso facevano battibecchi stupidi perché si, entrambi erano molto testardi e convinti delle loro idee.
‹‹No, ti dico di no.››
‹‹Ma si, è così invece!››
‹‹Ma scusa, non lo vedi che è come dico io?››
‹‹E no, eh! Guarda, si vede perfettamente.››
‹‹Di che discutete?›› Intervenne Marina, mettendosi il giubbotto alla fine dell’ora.
‹‹Se la cartina appesa alla parete è dritta o storta.›› Le rispose Anna, per poi tornare a discutere con lui.
‹‹Cose intelligenti, insomma›› Dissero Ilaria e Francesca ridendo.
‹‹Guarda che è un concetto fondamentale per l’umanità.›› Ribattè serio lui.
‹‹Appunto.››
Le ore passarono, le giornate anche, così come le settimane. E infine arrivò Novembre, portando con se il freddo e il gelo, spogliando gli alberi dalle proprie foglie rosse, gialle e arancioni.
I pomeriggi erano monotoni e noiosi, sempre a studiare, sempre a fare compiti. Eccetto per una cosa: i messaggi di Anna. Ormai erano diventati quasi migliori amici, fra un dibattito e una discussione, fra un libro e un altro.
‹‹Eh ma allora sei scemo.›› Quella era una delle solite frasi che gli rivolgeva Anna quando, secondo lei, aveva torto. E via con altri sbuffi, occhi roteati al cielo, scrollate di spalle.
Dall’altra parte c’era sempre Linda, che si intrometteva, cercando di difenderlo.
‹‹Fuffy ha ragione, Anna.››
‹‹No, ho torto invece.›› Diceva lui, per farla allontanare e continuare il discorso intelligentemente con la sua compagna di banco.
‹‹Guarda che scherzavo comunque, è ovvio che tu hai torto e io ragione.››
‹‹E certo, mi sembra logico.››
‹‹Più che logico.››
‹‹No, è logico e basta, senza il più.››
‹‹CON il più.››
Ogni tanto intervenivano i compagni che sedevano davanti a loro o dietro di loro, stufi dei loro battibecchi irragionevoli. Ma niente da fare, lui seguiva la sua logica, e così doveva tutto il mondo.

Pov Anna
Erano passati due mesi dalla prima festa, dove aveva conosciuto Michele, quel ragazzo era…non c’erano modi per descriverlo, le sembrava perfetto, semplicemente perfetto. Erano usciti insieme qualche volta, avevano riso, scherzato e così via.
L’avrebbe rivisto quel sabato e, se lo sentiva, sarebbe successo qualcosa di speciale.
‹‹Ti immagini se ti chiedesse di metterti con lui?›› Esordirono Marina e Francesca, con gli occhi sbrilluccicosi.
‹‹Ma va.›› Scosse la testa lei, in segno di dissenso.
‹‹Ehi Malica!›› Ogni tanto a ricreazione la andavano a trovare, era una ragazza simpatica, anche se aveva bisogno di farle spuntare il sorriso.
‹‹Oggi. Oggi ho incontrato una ragazza.››
‹‹Si, uhm, credo che quello tu lo faccia ogni giorno.›› Arricciò il naso Marina.
‹‹No no, una ragazza!››
‹‹Sssi, okaaay.››
‹‹Eccola!›› Tutte si girarono nella direzione in cui lei puntò il dito.
‹‹Ma quella…è Linda!›› Esclamò Ilaria, voltandosi di nuovo verso Malica.
  
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