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Autore: EuphemiaMorrigan    21/03/2013    10 recensioni
AU. Comica/Romantica/Drammatica.
SasuNaru.
-Dall'ultimo capitolo-
Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke, lasciate un messaggio e vi richiameremo. Se ne avremo voglia.
Se sei Sai: Visto le vendite? Ti ho battuto ancora.
Muori.
Se sei Ino: Nee-chan, non vorrei che tuo marito si suicidasse.
Ammazzalo e raggiungilo.
Se sei Nagato: Sono in perfetto orario con la scadenza.
Non è assolutamente vero.
Se siete Sakura, Hinata o Tenten: Tranquille, ho tutto sotto controllo.
E voi che ancora ci credete...
Se sei Gaara: Amico, mi devi un caffè.
Ed io ti devo un pugno.
Se sei Hidan: Lode a Jashin!
Non riesco a capire chi è più cretino tra te e Naruto.
***
***
Gensaku-sha ripercorre, a modo proprio, alcune vicende del manga.
Con personaggi casinisti, pazzi ed eccessivamente rumorosi.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Una “tranquilla” giornata in Accademia-

Parte due.

 

Note: Hola mie amore (?)... Se la scena lemon (Di Haku e Zabuza. Quella tra Sasuke e Naruto ci sarà al prossimo °Si gioca l'effetto sorpresa°) è troppo spinta DITEMELO che modifico; purtroppo non riesco a regolarmi con il rating... Vi saluto e ci leggiamo lunedì o martedì, bisogna vedere quanto riesco a scrivere con i parenti mutanti che mi invadono casa. Bacioni! Scusate eventuali errori sono riuscita a rileggerlo solo due volte, me ne servono minimo cinque per beccarli tutti o quasi! ^^'

 

Ci siamo... Pensò deglutendo sonoramente e pregando ogni Kami di non farlo morire proprio quel giorno. Di non farlo morire senza aver fatto l'amore almeno una volta con Naruto. L'aveva lasciato in caffetteria, con la promessa che a fine lezioni lo avrebbe prima presentato ad i suoi amici e successivamente portato a parlare con Zabuza.

Anche se sapeva che il suo sensei non avrebbe mai dato il suo consenso per una cosa del genere, mai, nemmeno per tutto l'oro del mondo si sarebbe prestato per divenire un personaggio di un manga. Lo conosceva fin troppo bene. Inspirò profondamente ed entrò in aula, sentendo su di sé le occhiate di alcune compagne di corso; come al solito. Scosse la testa infastidito e salutò Karin, Sasori e Deidara con un cenno del capo; sedendosi poi accanto alla ragazza che, grazie al cielo, da quando frequentava Suigestu si comportava con lui solo come una buona amica.

«Sasuke-kun ti senti bene?» Domandò lei, leggermente preoccupata dal pallore sulle guance dell'amico.

«Mmm... Sì» Rispose portandosi una mano dietro al collo e massaggiandoselo, avere una spada di Damocle, dalle fattezze di Momochi Zabuza, sopra la testa era snervante.

Deidara si sporse verso di loro e ridendo disse «Rin-Rin, lascialo perdere. Sicuramente è colpa del suo ragazzo che se lo sta sbattendo troppo!».

Uchiha alzò un sopracciglio e lo fulminò sul posto con un'occhiataccia, fece schioccare la lingua pronto ad insultarlo quando vide Sasori dargli un pugno in testa e parlare incolore «Come io sbatto te! Per questo sei scemo, ti ho sfottuto fuori tutto il cervello».

Karin gonfiò le guance, piangendo per le silenziose risate e dovette posare le braccia sul banco e la testa su queste per non farsi udire dal professor Momochi che aveva appena varcato la soglia della classe.

Deidara guardò male il suo ragazzo e gli sussurrò all'orecchio «Quando finisce l'ora di Momochi ti faccio saltare in aria».

Sasori si limitò a sbadigliare e mandarlo a quel paese con un esplicativo gesto delle dita. O meglio del dito.

Sasuke ghignò divertito e leggermente più rilassato, ma non parlò. Con Zabuza in aula aprire la bocca sarebbe stato un suicidio.

La classe era così silenziosa che gli studenti parevano morti.

«Ciao. Teste di cazzo! -Iniziò mostrandosi più alterato del solito- Oggi dovete ringraziare un vostro compagno -No, oddio. No... Pensò Sasuke tornando ansioso- Il caro Uchiha-kun mi ha rovinato la mattinata, per cui: Test a sorpresa, che vale come un esame scritto. Contenti?» Domandò in fine con un sorriso soddisfatto, osservando i visi di tutti i suoi studenti scattare verso Sasuke Uchiha e maledirlo con lo sguardo.

Kami! Perché?... Si domandò il ragazzo avvertendo l'aura omicida dei suoi compagni di corso, se non fosse stato un Uchiha avrebbe sbattuto la testa sul banco fino a morire.


Intanto, seduto al tavolo della caffetteria, Naruto si guardava attorno con curiosità: non aveva mai frequentato l'università e per lui era tutto nuovo. Osservò divertito due uomini completamente vestiti di verde chiacchierare ad alta voce con uno strano tizio dai lunghi e lisci capelli neri.

«Orochimaru! Non abbatterti per così poco, la forza della giovinezza dimora in te» Esclamò ilare l'uomo più grande dando delle forti pacche sulla spalla all'altro.

«Ha ragione papà. Sensei io credo che lei sia il più giovane tra di noi! Si nota anche dai capelli, chi a cinquant'anni li avrebbe così lunghi?» Disse il ragazzo dalle folte sopracciglia imitando il padre e “consolando” il suo sensei.

Orochimaru abbassò la testa e ringhiò al suo interno, chiedendosi cosa avesse fatto di male per sopportare i due contemporaneamente.

Naruto ampliò il sorriso ascoltando la loro conversazione e si appuntò mentalmente di chiedere al Teme chi fossero, magari in futuro poteva usare anche loro. Fischiettando sereno addentò un altro pezzo del suo tramezzino al tonno ed abbozzò su un foglio di carta le loro figure; bevve un sorso di tè, stiracchiò le braccia e si grattò il naso. Ignaro che, in quel momento, l'amore della sua vita stesse rischiando di morire.


«Lei non può farlo» Si lamentò uno dei tanti ragazzi, sbattendo le mani sul banco e provocando mormorii di approvazione nei suoi compagni.

Perfetto assisterò ad un omicidio in diretta. Grazie al cielo non il mio... Pensò Sasuke, leggermente preoccupato dal fatto che Karin lo stava guardando con odio. Forse morirò anch'io oggi... Si disse ancora, distanziandosi leggermente da lei ed estraendo un foglio di carta; prima di iniziare a scrivere le sue ultime volontà udì la risposta del sensei.

«Hai ragione, non posso. Perdonami. Come ti chiami ragazzo?» Chiese con una voce stranamente gentile e dolce.

Non dirglielo... Pensarono all'unisono Karin, Deidara e Sasuke.

Povero scemo... Pensò invece Sasori sbuffando annoiato.

«Matsu Odedara» Rispose il giovane tranquillamente.

IDIOTA!!...Si urlò in testa praticamente tutta la classe

Zabuza allargò il sorriso, mostrando i denti leggermente affilati e disse «Matsu... FUORI DALLA MIA AULA, PER SEMPRE!» Gridò, puntando un dito in direzione della porta.

«COME?!» Gracchiò il giovane, intimorito e sorpreso.

«Fuori. Altrimenti ti ci sbatto a calci in culo» Ribadì l'insegnante guardandolo con astio.

Il ragazzo si alzò dalla sua postazione e con un cipiglio sul viso uscì senza dire nulla. Mai mettersi contro Momochi Zabuza. Mai. La cosa positiva era che non l'aveva ucciso.

Sasuke sospirò dando dello scemo a quel ragazzo e tornò a pensare a se stesso, stilando il suo testamento: “Io Sasuke Uchiha, morto per mano di: o il Demone della nebbia alias Zabuza Momochi, o uno dei miei... Conoscenti... Sasori No Danna e Karin Uzumaki sono i più papabili al ruolo di miei assassini. Dichiaro di NON voler donare i miei organi, sono miei e me li tengo. Voler essere cremato, non mi va di occupare spazio inutile. Inoltre lascio i miei averi a Naruto Uzumaki. Dobe, ti amo. Mi spiace di non avertelo mai detto. Con la speranza che i miei voleri vengano accolti. Sasuke Uchiha, morto troppo giovane e senza aver ancora fatto sesso con il suo amato”.

«Uchiha si può sapere che diavolo fai?» Chiese Momochi inclinando la testa ed osservandolo scrivere qualcosa prima ancora di aver consegnato il test.

«Testamento, sensei» Rispose incolore l'altro, piegando il foglio ed infilandoselo nella tasca dei Jeans scuri.

Zabuza si ritrovò a sorridere divertito e poi disse, quasi lodandolo «Bravo. Fai bene, ha ragione Orochimaru. Sei intelligente».

Ummm... Almeno mi ha fatto una specie di complimento... Pensò Sasuke, aspettando tranquillamente di scoprire per mano di chi sarebbe passato a miglior vita.

Karin ancora lo osservava con odio.

Sì, l'avrebbe ucciso lei.

Deidara stava preparando dell'argilla.

O forse lui.

Sasori aveva estratto da non si sa dove un coltello.

Ok era il più probabile.

Zabuza si leccò le labbra mostrando i denti da squalo.

Forse... Sarebbe stato più d'uno il suo assassino.


Naruto posò un gomito al tavolino e poggiò una guancia sul palmo aperto, sbuffando annoiato si guardò ancora intorno non notando più nulla di interessante. Erano passate solo due ore da quando era lì e già si stava stufando di aspettare Sasuke. Una candida e curata mano gli sfiorò la spalla destra facendolo sussultare «Scusa, ti ho spaventato?» Domandò lo stesso ragazzino (O ragazzina?) di quella mattinata.

Naruto lo (La?) guardò e, decidendo di rimanere sul vago, rispose «No. No. Più che altro mi hai sorpreso».

Haku si sedette al tavolo davanti a lui e sorrise «Posso stare qui? Zabuza ha lezione e da solo mi sto leggermente annoiando».

«Certo. Non c'è problema. Oh io sono Naruto Uzumaki» Si presentò cordiale. Forse dal nome riesco a capire di che sesso è...

«È un piacere conoscerti Naruto, io sono Haku Yuki. -Osservando la faccia basita dell'altro aggiunse con una smorfia- Sono uomo, non capisco perché tutti mi diano della femmina» Finì lamentandosi a bassa voce.

«Scusa. -Pigolò avvilito il biondo- È che sei molto carino, cioè non prenderla male non voglio offenderti» Aggiunse velocemente agitando le mani in modo convulso.

Lui scoppiò a ridere cristallino e lo tranquillizzò «Non fa niente, ormai ci sono abituato».

Naruto sorrise di rimando. Ok, è inutile aspettare il Teme... «Posso chiederti un favore? Non è nulla di che, davvero. Però mi faresti un piacere enorme».

«Cosa?» Domandò sbattendo le palpebre e guardandolo con curiosità.

L'altro sospirò «Vorrei usare te e Zabuza per il mio manga. Per favore, non dovete fare nulla, solo darmi il consenso per disegnarvi. Purtroppo non vi posso pagare» Lo informò giungendo le mani in forma di preghiera.

Manga?... Si chiese stupito «Aspetta! Tu sei Naruto Uzumaki?» Domandò facendosi d'improvviso concentrato e felice.

«Emmm... Sì, mi sono presentato prima» Rispose questo grattandosi la testa.

«No. No. Non in quel senso. Sei il Naruto Uzumaki di Konoha. Il Ninja» Dichiarò ampliando il sorriso e puntandogli un dito contro.

Questo annuì, leggermente imbarazzato, ancora nessuno l'aveva riconosciuto e si sentiva a disagio in una situazione del genere.

«E vuoi davvero inserire me e Zabuza nel tuo manga?» Domandò eccitato con gli occhi che gli brillavano.

«Se non è un problema...» Mormorò Naruto con le gote arrossate per via di tutto quell'entusiasmo.

«CERTO CHE NO!» Trillò contento, alzandosi dalla sedia e trascinandoselo dietro.

Naruto arrancò seguendolo e chiese «Ma dove stiamo andando?».

«Da Zabuza» Rispose ovvio l'altro.

«Ma ora non ha lezione?» Domandò ancora facendo una smorfia di dolore, quel ragazzino era sì carino, ma aveva una forza sovrumana. Gli stava spezzando un polso.

«Oh e chissenefrega! Faremo un'opera pia salvando i suoi studenti» Affermò ilare continuando a tirarlo dietro di sé ed arrivando di fronte l'aula di Momochi; senza nemmeno bussare vi entrò trascinando dentro Uzumaki.

«MA CHI CAZ...?» Zabuza si fermò a metà frase osservando con un cipiglio sul viso il suo fidanzato/seccatura e quell'altro insulso ragazzino che teneva per mano. E già li s'incazzò.

«Zabuza! Naru ha avuto un'idea fantastica» Esclamò felice, avvicinandosi a lui e fregandosene di più di duecento paia di occhi puntati su di lui.

Oddio! Mi ammazzano il dobe... Pensò Uchiha piombando nel panico, si alzò dal suo posto e scese fin alla cattedra scoccando un'occhiata stranita a Naruto e alle loro mani intrecciate.

Naru?!... Zabuza parlò glaciale e cupo «Quale idea fantastica -Calcò la parola- Ha avuto Naru. -Ringhiò quest'ultima- Tesoro» Sibilò infine.

«Già -S'intromise Uchiha incrociando le braccia al petto e cercando di bruciare con gli occhi le loro mani. Ancora. Maledettamente. Unite- Deve essere qualcosa di assolutamente meraviglioso» Sputò fuori quella parola come veleno.

Ma Teme si è rincoglionito? Gliel'ho detto prima... Si disse esterrefatto avvertendo l'aura omicida dei due. Perché conosco tutti pazzi?... Perché li attiro come la carta moschicida?...

Haku, abituato agli attacchi di pazzia dell'amante, alzò le spalle incurante e lo informò «Sai quel manga che mi piace tanto? Quello con i Ninja. Lo scrive Naru -Due ringhi soffocati arrivarono alle sue orecchie- e... Vuole inserirci come personaggi. Ovviamente io ho det...».

«Neanche morto!» Affermò duro il “Demone della nebbia” non lasciandolo nemmeno concludere la frase.

Naruto, leggermente in soggezione dai tizzoni ardenti di Sasuke puntati sulla sua nuca, s'intromise e parlò in tono cordiale «Mi farebbe molto piacere avere lei e Haku come personaggi e giuro che non dovrete fare nulla. Niente pose od altre scocciature, l'unica dote che ho è la memoria fotografica. Dovreste solo dire di sì».

«NO!» Disse perentorio il professore. Non gli piaceva quel biondo idiota. Primo perché aveva osato ridere di lui e secondo perché se ne stava appiccicato ad Haku, che era di sua proprietà.

Haku assottigliò le labbra, mollò la presa sulla mano di Naruto e si avvicinò a pochi centimetri da Zabuza, si alzò sulle punte per arrivare a guardarlo negli occhi e puntandogli un dito sotto al naso lo minacciò acido «Tu ora dici di sì, oppure ti scordi di scoparmi per i prossimi venti anni. Mi hai capito? E non ti azzardare a dire “Chissenefrega ti lascio e ne trovo un altro” perché te lo taglio con la tua stupidissima spada da collezione!».

Questo grugnì di disappunto «Si chiama Kubikiri Hōchō non stupidissima spada da collezione. La leggenda dice che...».

«Me ne fotto di che dice la leggenda, di sì e basta» Ordinò ancora.

Sasuke lo guardò stupito, quel ragazzino aveva il coraggio di mettersi contro Momochi e la cosa più assurda era che. Uno: non l'aveva ancora sbranato. Due: stava vincendo.

«FATE COME CAZZO VI PARE! -Gridò, per poi scostarsi dal fidanzato e dire- Voi fecce della società... AL PROSSIMO ESAME INIZIATE TUTTI CON CINQUE VOTI IN MENO!» Poi voltò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta.

Sentendo quella frase tutti gli studenti si misero le mani nei capelli guardando sempre con più odio Sasuke Uchiha, perché era comunque colpa sua! Se Karin non fosse stata fermata da Deidara sarebbe corsa a strangolarlo seduta stante «Lasciami dannato! Lasciami, lo uccido. Uchiha maledetto, ti ammazzo con le miei mani!» Sbraitava senza sosta.

«Rin-Rin tesoro, non ora. Lo uccidiamo con calma dopo» Gli disse all'orecchio con voce carica di disprezzo.

Sasuke sospirò avvilito e abbassò la testa, ringraziando i Kami del fatto che aveva stipulato testamento quel giorno.

Proprio mentre Naruto stava per consolare il suo fidanzato e tentare di trascinarlo via senza farsi uccidere anche lui, l'uscio si riaprì «Uchiha -Sibilò Zabuza- Tu invece inizierai con dodici voti di meno. Ciò vuol dire che dovrai prendere TRENTA!» Concluse con un sorriso che proveniva direttamente dall'Inferno, sbattendo di nuovo la porta.

Suicidio... La cosa migliore da fare in questi casi è il suicidio!... Pensò il ragazzo cadendo in depressione ogni secondo di più.

Uzumaki gli baciò una tempia con amore e abbracciandolo lo rincuorò «Suvvia, Teme una cosa positiva c'è».

«E cosa?» Domandò sentendo la disperazione premere sempre di più dentro di lui.

L'altro sorrise solare «Ho i personaggi per il nostro manga».

Dobe, questo non mi consola per niente... Pensò stringendo la presa sui suoi fianchi.


Maledetto Haku e le sue minacce. Stupido stronzetto viziato. Dittatore. Menefreghista. Acido... Zabuza era, finalmente, tornato a casa e se ne stava seduto sul divano; con indosso solo un paio di pantaloni e con uno schifoso bicchiere di spremuta d'arancio in mano. L'alcool era vietato e se solo avesse provato a bersi mezza birra Haku l'avrebbe sbranato ed appeso sul balcone per le palle.

Proprio in quel momento il ragazzo fece il suo ingresso nel salone, osservò la sua faccia burbera con un sorriso e si avvicinò a lui, gli tolse il bicchiere dalle mani e si sedette tra le sue gambe, posando il viso nell'incavo del suo collo e massaggiandogli le spalle tese.

L'altro grugnì «Sono ancora incazzato».

Haku non disse una parola, fece scorrere le mani delicate e flessuose lungo il torace ampio e le diresse fin al suo inguine, frizionandolo da sopra la stoffa dei pantaloni.

«Ora sono solo leggermente alterato» Affermò roco Zabuza arpionandogli i glutei e maneggiandoli tra le mani. Lo voleva nudo, così con un colpo di reni cambiò le loro posizioni ghignando contento e mostrando i denti affilati. Haku gemette sonoro avvertendo le mani grandi dell'amante spogliarlo e carezzare ogni suo punto, infilò le sue dentro i pantaloni della tuta e gli sfiorò il membro masturbandolo velocemente e gemendo soddisfatto quando sentì i denti di Zabuza mordergli la carne bollente del collo.

L'uomo mosse le dita verso la bocca socchiusa del più piccolo premendole sulle labbra gonfie e spingendole all'interno; sorrise quando la sua lingua cominciò a leccarle con gusto ed impazienza. Quando furono abbastanza umide le liberò da quella cavità calda e passandole su tutto il corpo del giovane le puntò sulla sua apertura, sfregandole su questa e spingendo l'indice al suo interno.

Haku s'inarcò estraendo le mani dai suoi pantaloni, ansimando di piacere allargò le gambe madide di piccole gocce di sudore e socchiuse le palpebre quando le dita divennero tre.

Zabuza si morse a sangue il labbro inferiore vedendo il corpo minuto e candido sotto di lui, ancora si stupiva della perfezione di Haku, ed ancora si chiedeva il perché stesse con un uomo così burbero e asociale. Non credeva di meritare tanto. Decise di lasciar perdere quegli stupidi pensieri ed estraendo le dita si sfilò l'unico indumento che lo copriva.

Il più piccolo alla vista del suo inguine teso allargò ancora di più le gambe, sollevando il bacino ed afferrandosi le cosce magre con le mani; sorrise di aspettativa avvertendo la punta farsi strada al suo interno ed urlò colto da un enorme piacere quando lo riempì del tutto.

L'altro mosse i fianchi verso di lui posando le mani sulle sue guance e baciandolo con veemenza, arpionò le sue cosce affondando le dita nella tenera carne e, mentre i colpi aumentavano di velocità e forza, se le allacciò alla schiena; ringhiò appagato sentendosi stringere dalle sue pareti calde e con potenza lo sbatté ancora più forte, penetrando nel suo antro bollente e colpendo ripetutamente la sua prostata. Riempendolo poi con il suo seme.

Haku singhiozzò di piacere, con gli occhi lucidi ed adombrati dalla passione; lo stomaco si contrasse dolorosamente avvertendo il liquido colare tra le sue gambe e la schiena si arcuò mentre si liberava tra i loro corpi sudati con un sospiro di godimento.

Zabuza, sfiancato, si accasciò su di lui e mormorò al suo orecchio, con il respiro spezzato «Non sono più arrabbiato».

L'altro gli circondò le spalle larghe e sorridendo rispose «L'avevo capito. Ti amo».

«Mmm... Ancora mi chiedo il perché» Affermò con un soffio lontano, strusciando la testa nell'incavo del suo collo e respirando il suo profumo.

Haku gli tirò i capelli e disse, sicuro e convinto, «Perché tu e solo tu sei l'unica ragione per cui esisto Zabuza. Farei di tutto per te, unicamente per te».

Il più grande lo abbracciò ancora più forte, tentando quasi di farlo entrare in lui, modellando il suo corpo contro di se e parlò dolcemente «Grazie, Haku». Non aveva bisogno di aggiungere altro, in quel misero grazie c'era tutto l'amore e la gratitudine per quel ragazzino testardo che l'aveva salvato. Ogni singolo giorno lo salvava.

   
 
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