...Did you ever love
somebody?
(...Hai mai amato
qualcuno?)
Capitolo
3
IL GIORNO
SEGUENTE
Mattina presto. Amy era sveglia da un po’ nella
sua stanza d’albergo dove stava da qualche
tempo, da quando si era recata a Fujisawa a
trovare Patricia, Oliver e la Newteam con
Julian…il suo Julian…aveva aspettato
praticamente tutta la vita di essere la sua
ragazza, la ragazza del suo capitano, il
“principe del calcio” Julian Ross… E ora??
Possibile che l’arrivo di un ragazzo che non
vedeva da molti anni e che anche allora non la
contraccambiava, potesse causarle una tale
confusione? E chissà perché, poi, con Julian er…
E’ così felice…Ma i suoi pensieri
furono interrotti dallo squillo del telefono
della sua stanza…
“Pronto?!”
“Signorina Amy?!”
“Si sono io”
“Qui alla reception c’è una persona che
desidererebbe incontrarla!”
“Mi potrebbe dire il suo nome, scusi?”
“Questa persona preferirebbe non dirlo…”
“Ah…capisco, le dica che scenderò fra un attimo,
grazie!” “Ma chi può
essere???”
La ragazza prese la sua borsetta e prese
l’ascensore, curiosa di vedere chi fosse la
misteriosa persona, ma anche con una strana
ansia, che la accompagnava sin dal
risveglio…
Appena le porte si aprirono, si trovò davanti
Julian…
“Ciao Julian!!!”
“Amy… avrei bisogno di parlarti adesso, se
puoi…” Perché era così…TROPPO serio?
“Si, certo, ma cos’è quella faccia?” Gli si
avvicinò preoccupata.
Lui si allontanò di scatto e si girò “Vieni,
andiamo qui al parco”
“Ma cosa…?” “Si,
arrivo!”
I due iniziarono a camminare fianco a fianco,
senza dire una parola.
Raggiunsero una panchina in una zona ancora
deserta del parco, anche per l’ora piuttosto
mattutina. Si sedettero, ammirando i piccoli
brillanti che i raggi del sole nascente creavano
sull’acqua del laghetto dinanzi a loro. Tutto
era avvolto da una luce magica, irreale,
candida…la tipica luce del mattino. I capelli di
lei erano mossi da una leggera brezza, così come
le foglie ancora ricoperte dalla timida
rugiada…Due piccoli uccellini erano davanti a
loro, e stavano giocando con una briciola di
pane… I due ragazzi avevano entrambi paura di
spezzare, con le loro parole, quella
meravigliosa atmosfera…
“E’ fantastico qui, non è vero?!”
“Già.”
Ancora un attimo di silenzio…
“Amy..”
“Dimmi!”
“Tu…tu provi ancora qualcosa per Patrick, non è
vero?!”
“Cosa?!”
“Si…hai capito benissimo, Amy!”
“No, guarda che ti sbagli, io…”
“Almeno non mentire a te stessa, se proprio vuoi
farlo con me!!!”
“No…”
“Senti, forse è meglio se per un po’ non ci
vediamo, che ne dici?”
“E… e perché?” Gli occhi le divennero lucidi
“Beh, almeno avrai la possibilità di chiarire i
tuoi sentimenti e decidere se è me che ami, o
lui…” “Ma io…”
“Shhht!Niente obiezioni, ok?! Ora è meglio che
me ne vada”
“…” Iniziò a piangere, fissandolo negli occhi
“NO!!!”
Lui li girò di scatto, sussurrando “Non riesco a
vederti piangere…” e se ne andò di
corsa“Julian!”
Mattina presto alla scuola superiore Nankatsu.
Nell’edificio deserto, dal campo di calcio si
sentivano alcuni rumori. Era Patty che, arrivata
prima come al solito, stava trasportando
all’esterno del casotto adibito a magazzino i
palloni per l’allenamento della NewTeam.
Ne stava faticosamente trascinando una cesta
stracolma quando uno le scivolò rotolando
via.
“Ma porca…!!!”
“Ehi Patty!!! Bonjour finèsse!”
“Eh eh eh! Ehi, ma tu che ci fai qui?” Guardò la
ragazza in piedi davanti a lei, che teneva in
mano il pallone “fuggitivo”. Aveva gli occhi
lucidi “Scusa se ti disturbo, ma so che a quest
ora ci sei solo tu qui, avevo bisogno di
parlarti” Una lacrima le rigò il volto.
“Cos’è successo…?” Le due si sedettero e Amy
iniziò a raccontare la sua storia.
Patty ci restò letteralmente di sasso. (NdPatty
a forma di sasso: “Toglimi, fammi diventare
normaleeeeee!” NdA: “Ma dai, sei così
carina!^.^” “Io sono sempre carina, ma mi
spieghi come posso continuare se sono un sasso”
“Boh, magari ti faccio baciare da qualcuno…sai,
sassi, rospi, non cambia molto…” “PIANTALA” “Ok,
ok, ma perché mi faccio prendere per i fondelli
da tutti i miei personaggi?!”)
Patty: “Mi dispiace”
Amy si limitò a sorriderle, poi: “Scusa, forse
non avrei dovuto dirlo proprio a te…”
“No, cosa dici, siamo amiche, no?!”
“Ops! Ma è tardissimo! Devo andare! Ciao! Ci
sentiamo!” Corse via, mentre Patty continuò il
suo lavoro.
Dopo poco arrivò Holly. Vedendola alle prese con
i suoi “migliori amici” si offrì di
aiutarla.
“Ciao Patty!”
“Ciao capitano!”
“Ti aiuto!” Le prese il cesto e lo mise al suo
posto.
“Oh, grazie, non dovevi!”
“Beh, Patty…ehm…che mi racconti?”
“Mm?! Niente di speciale…”
“Ah.”
Patty notò che era triste, lei non lo voleva
così...rivoleva il suo Holly, quello dei vecchi
tempi, sempre allegro e pronto a dare una mano a
tutti, ma che gli stava accadendo?
“Anzi, no…a dir la verità qualcosa c’è…tu sei
l’unico a saperlo, per adesso” Gli si avvicinò e
lui la ascoltò interessato “Beh, vedi… poco fa è
venuta qui Amy piangendo… perché…”
“…Perché…?”
“Julian l’ha lasciata, proprio stamattina.”
“Eh?!”
“Si, è proprio così! Mi raccomando, mi fido, non
farne parola con nessuno, non fare…come Bruce!”
diventarono entrambi color peperone
“Ehm…non preoccuparti. Cavolo, ma è incredibile!
E quale sarebbe il motivo?”
La ragazza s’incupì “Ecco…è perché…”
“…Si?”
“Perché a Amy piace Patrick!”
I due erano imbarazzatissimi, soprattutto Oliver
“Oh…io…scusa…non volevo…”
Patty guardava per terra “Holly…non so cosa
fare!” Lo guardò per momento negli occhi, poi
gli si buttò fra le braccia. Holly divenne
ancora più rosso, se possibile, ma poi la
strinse a se.
Restarono così per quello che a loro sembrò un
lungo istante… “Patty, posso chiederti una
cosa?”
“…Si”
“Non ti offendere, ma…tu… sei felice con
lui?”
Per tutta risposta, si strinse ancora di più a
lui.
“Perché è questo l’importante…” Anche lui la
strinse un po’ di più.
Ma la magia di quel momento si spezzò a causa di
una “delicata vocettina” che li fece staccare di
colpo
“AAAARRRRRGGGGGHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
!!” Bruce era davanti a loro, con gli occhi
sbarrati. (NdA: AH AH AH ME AUTRICE
SADICAAA!!!!!!!!!)
“Io…tu…voi…io…non…”
“Bruce, CALMATI per favore”
“ANF! ANF! l’avevo detto io, che prima o poi…
Holly, ti sei svegliato, allora? Congratulazioni
Patty! Cavoli che colpo…Ma quando è successo? E
ditemi, vi sposerete???”
“No, ma…”
“Cavolo, manager, ma tu non avevi un
ragazzo?”
Patty andò da lui e, molto finemente, gli diede
un calcione “Non hai capito niente, idiota!” E
scappò via infuriata lasciando il poveretto a
terra.
“Ehm…Bruce…non è come pensavi…vedi…”
“Oufff! Però quella è manesca proprio! Comunque,
se non è così, mi spieghi cosa ci facevate lì
tutti avvinghiati!”
Il capitano arrossì “Ehm…niente…beh, non te lo
posso spiegare per ora”
“Ok, ok, bravo , non fare come me…”
“Ah, già… ho saputo…guai anche per te, vero? Ti
devo chiedere scusa, in parte è stata anche
colpa mia, spero che vada tutto bene…”
“Per niente, fino a che Patty non perdonerà
ufficialmente Evelyne, lei non mi parlerà più…
Benvenuto nel club dei problemi, amico..”
In quel momento iniziarono ad arrivare gli altri
giocatori, e l’allenamento cominciò. Ma dopo un
po’ Holly si avvicinò a Bruce “Mi spieghi una
cosa?Come mai eri qui così presto
stamattina?Cercavi una manager???” Fece un
sorrisetto malizioso (NdA: ?!?!?!), che spiazzò
Bruce.
“Umpf!No, cercavo Patty per chiederle di parlare
a Eve, ma dopo quello che è successo stamattina
dubito che mi darà ascolto…Sigh!”
“Oh… Idea!!! Visto che è stata anche colpa mia
verrò anch’io da Patty dopo gli allenamenti, e
le spiegheremo tutto, vedrai che capirà!”
(NdA:U-uuuhhh un attacco d’intelligenza
acuta?!)
“DAVVERO?!?! Grazie, sono commosso!!!! Snif!”
Saltò addosso al povero capitano,
aggrappandosi
“BRUUUUCCCEEEE!!!!!!! Umpf! Aspettami qui!
Guarda come si fa!”
Il capitano corse via e Bruce lo seguì con lo
sguardo fino a quando arrivò vicino al casotto
delle manager, dove Susy, Evelyne e Patty
stavano stendendo gli asciugamani lavati. Si
avvicinò a quest ultima, dopo aver dribblato un
“attacco-ti-salto-in-braccio” di Susy, e le
disse qualcosa. Lei arrossì, ma “tutto nella
norma”, pensò Bruce, Patty diventava un peperone
anche se solo Holly la salutava…”Mah!”
Poi tornò da lui, spiegando tutto: le aveva
semplicemente detto di restare ad aspettarlo
quella sera, dopo l’ultimo allenamento… “Ah,
capisco. E dimmi una cosa: gliel’hai spiegato
che ci sarò anch’io?”
“Eh? No, perché, avrei dovuto??”
“Ecco. Adesso capisco. Niente, lasciamo perdere.
Non cambierai mai, vecchio mio.”
“Eh?!”
Evelyne, intanto, dopo aver calmato Patty e
Susy, per motivi diversi, ovviamente, stava
maturando un dubbio: “Io ho visto…ho visto
che, prima di parlare con Patty, Holly stava
confabulando con Bruce…chissà cosa staranno
macchinando, c’entrerà qualcosa con
me?Cavoli,devo saperne di più, anche perché
Patty da quel giorno non mi ha mai rinfacciato
niente, però la sento fredda e
distante…uffa…devo assolutamente farmi
perdonare”
Fine degli allenamenti mattutini. Come al solito
tutta la NewTeam, managers comprese, erano in
perenne ritardo per il suono della prima
campanella di inizio delle lezioni. La
situazione era tragicomica. ^^;;; Una volta
cambiatasi e indossata la divisa, correvano in
classe per una disperata lotta contro il tempo.
Tutti insieme ora si stavano dirigendo verso
l’aula, tranne Susy, che era già arrivata,
sollevando dietro di loro un polverone
incredibile.
Bob Denver era davanti a tutti per fare strada
spazzando via i poveri malcapitati che si
trovavano lì, nel posto sbagliato al momento
sbagliato, sfruttando la sua mole.
Bruce e Evelyne si stavano misurando in una
personalissima gara, lei per evitare lui, lui
per raggiungere lei. La ragazza stava mostrando
le sue doti da velocista (era infatti durante
una di quelle mattine che una ragazza del club
di atletica la aveva notata e proposto di far
parte della squadra…) correndo più forte di
lui(Oliver gli aveva imposto duri allenamenti
per migliorare la sua velocità dopo aver notato
che la loro manager lo batteva nella corsa…),
mentre lui cercava di raggiungerla. Un continuo
superarsi, con qualche difficoltà di Bruce per
le gomitate non proprio ortodosse che Eve gli
tirava… La voce di Bruce che implorava di
ascoltarlo, zittito subito da una gomitata. Il
resto della squadra dietro che rideva a
crepapelle incitando entrambi…
In quel casino Holly era riuscito ad avvicinarsi
a Patty… “Patty, ehm…scusa per stamattina, io
non volevo…” “Oh, no, non è mica colpa tua!”
“Sicura?” “Si, si, ma ora pensa a correre…ti
aspetto stasera, allora!” “Ok!” E finalmente
entrarono in classe, appena in tempo. La classe
ormai non faceva più caso a quella scenica
entrata, era un’abitudine!
Durante le lezioni Patty era soprappensiero:
Cavoli, adesso che ci penso…oggi ho
abbracciato Oliver Hutton. Bene. Dunque: ho un
ragazzo e oggi ne ho abbracciato un altro. Non
so perché ho fatto quello che ho fatto. Poi
Patrick piace ad Amy, la mia migliore amica.
Vabbè, questa è un’altra storia. Anche lui mi ha
abbracciata. Mi ha chiesto se con lui sono
felice. Ma che cosa voleva dire? Poi è arrivato
Bruce, non so se per fortuna o no... Quella
portinaia da strapazzo. Per fortuna non ha detto
niente agli altri. Avrà imparato la lezione,
dopo quello che è successo con Eve? Boh. Poi
Holly mi ha chiesto di aspettarlo stasera, dopo
gli allenamenti. Mi dovrà parlare? Di che cosa??
E se…??? Oddio!!! Non ci capisco più niente!!!!
Sigh!
Sera. Gli allenamenti sono finiti. Patty si sta
cambiando, agitata per la serie “toccami e
proverai sulla tua pelle una carica da 10.000
volt”. Le manager hanno preferito evitarla. Non
era giornata. Tutti se ne erano andati (in
teoria), e Eve, nel casotto delle manager, era
rimasta sola con Patty. Evitando di guardarla,
le chiese tutto d’un fiato “Ma sai cosa ti deve
dire il capitano, per caso? Riguarda mica anche
Bruce?” “Eh?”(Hollyte acuta) “Ma mi stai
ascoltando?” “Uuuhh…curiosa, è?” “Uffa,
piantala” era arrossita fino alle orecchie “Hi
hi hi…no, non lo so e ho una paura matta che…”
“Che?” “E’ che stamattina sono successi un po’
di casini…” Le raccontò la storia, e anche le
sue paure... “Oh. Ora capisco.” “Ecco.” “Patty!”
“Si?” “Ti devo dire una cosa e…oh! Guarda
lì!”
Intanto, nello spogliatoio maschile… “Allora,
sei pronto, Bruce?” “E tu?” “No.” “COSA VUOL
DIRE NO???” “Beh, improvviserò!” “Andiamo bene…”
“Su, è ora, vieni. Patty ci sta aspettando nel
casotto delle manager. Vedrai, andrà tutto
benone. Parola di Oliver Hutton.”
I due andarono verso il luogo dell’appuntamento,
quando sentirono degli strani rumori, tra cui
delle grida di Patty, provenire dal suo interno.
Si scambiarono un’occhiata di preoccupazione e
corsero subito alla porta, e la aprirono. Il
primo a farlo fu Holly. “Patt…” Uno dei suoi
amici, un pallone da calcio, era andato
inspiegabilmente a finirgli in faccia,
colpendolo in pieno. “EHHIIII!!!Holly, mi rubi
il lavoro?!” Fece Bruce, vedendoselo cadere
davanti ai piedi. “EHI, MA COSA…???” Davanti a
loro, una scena incredibile: Patty ed Evelyne
stavano litigando furiosamente, urlando come due
pazze e tirandosi addosso una contro l’altra i
palloni dei cesti per gli allenamenti… I due si
guardarono di nuovo, sbigottiti, poi si fecero
un cenno e corsero verso di loro, trattenendole
per cercare di bloccarle. Ma le due non
cedevano, sembravano indiavolate, e mollavano
calci a tutto andare, non solo ai palloni, (in
particolar modo Eve verso Bruce…Patty si
limitava a cercare di liberarsi dalla stretta)
urlando “dolci paroline” che, visto il rating
della fanfic, è preferibile evitare… “Ragazze,
smettetela, ve lo devo ordinare, d’altronde sono
il vostro capitano, no?” Ma nessuna delle due lo
stava ascoltando… “MA SI PUO’ SAPERE COSA CAVOLO
VI E’ PRESO????????” “Cosa ci è preso, Holly?!
Questa oca si permette di andare a spiattellare
in giro i miei segreti, per di più a persone
MOLTO riservate!” Patty lanciò un’occhiataccia a
Bruce “Ma se ti ho già chiesto scusa, cosa vuoi
che faccia, ancora? Devo scalare il Fuji?” “Si,
brava, e già che ci sei fatti un bagnetto nella
lava!” “Piantala, lo sai che non è colpa mia!”
“No, è colpa mia, guarda!” “Ma la vuoi smettere?
E’ tutta colpa di questo qua!” (indicando Bruce,
ovviamente) “Si, ma chi è che glielo ha detto?”
“Si però guarda che…”
“BASTAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Bruce
era scoppiato. Perlomeno aveva fatto zittire le
due furie. Trascinò da una parte Holly
dicendogli “Non doveva andare tutto bene?!” “Si,
in effetti questo non doveva fare parte del mio
piano…” “Ah, piano! Non eri l’improvvisatore
folle, tu?!” “Oddio, guarda!” Le due si stavano
lanciando ancora i palloni addosso…Fra un po’
avrebbero rotto qualche vetro… “Vieni, Bruce,
facciamo un’azione kamikaze…” “Eh?
FACCIAMO?!” I due si misero fra le due, e
dopo qualche pallonata in faccia le due si
fermarono. “Ohhh…uhhh…fermate il mondo che
voglio scendere…bell’amico che è il pallone, eh,
Holly!...” “Piantala, Bruce! Bene, ragazze, che
ne dite di una tregua e di una bella
chiacchierata civile?!” I due poveretti erano
distrutti… Le loro espressioni si tramutarono
ben presto in stupore quando videro le due
“litiganti” mettersi a ridere a crepapelle…
“Scusate ma ci siamo persi qualcosa?!” I due
dovettero aspettare ancora un bel po’, prima che
le due smettessero di spanciarsi e iniziassero a
spiegare. Fu Patty la prima. “Beh, vedete
ragazzi, diciamo che questo era uno scherzettino
innocente…” “CHE COSA?!?!” i due gridarono
all’unisono “si, vedete, io e Eve stasera ci
siamo chiarite, mentre ti aspettavo,
Holly,proprio quando vi abbiamo visti arrivare
qui insieme, poi abbiamo fatto due più due,
visto che Eve vi aveva visto parlare stamattina,
e abbiamo deciso all’istante di dare una
lezioncina a Bruce…” “Ah, brave, adesso sono
offeso! Umpf! Brutte streghe!” “CHE COSA?!?!”
adesso furono loro due a gridare all’unisono. Le
due si fecero un cenno, poi Patty prese Oliver e
lo trascinò fuori con sè… Si ritrovarono fuori
al buio. “Scusa ma bisogna che restino da soli…”
“No, no, figurati…” (NdA:vecchio marpione!)
Silenzio. “Ehm…Holly…” “Si?” “Ehm…scusa per le
pallonate, i calci e tutto il resto…erano
necessari…”
“Ah, beh, niente, figurati…eh eh… sai che hai un
tiro niente male?!” La poverina divenne un
pomodoro in mezzo secondo netto… (Patty porta la
mano ai capelli e ne tira fuori una scatolina.
La prende e la porta fino davanti alla faccia di
Oliver. Al suo “prego, fai pure!...” ne esce
fuori –tipo scatola con pagliaccio che salta
fuori- una mini Rossana con un martello che si
ingrossa all’istante. Mini-Sana dà una
martellata ad Holly e, rimpicciolendosi il
martello, ritorna nella scatolina, che Patty fa
scomparire di nuovo tra i capelli) Holly: “Oh,
scusa, Patty, io non volevo certo offenderti,
cioè… Ehi, sbaglio o ho un bernoccolo sulla
fronte?! Ma come cavolo…?” “Saranno le zanzare!”
“Oh. Ma non siamo in novembre?!” “Si, ma è una
specie un po’ tarda.” “Ah. Si. Giusto.” “Eh eh
eh…” “Ehmmm… Comunque! Ti chiedo di nuovo scusa
per stamattina, Patty…” “E per cosa, scusa?
Anzi, sono io che ti devo ringraziare, tu mi
stavi solo consolando…” “Oh, beh, vedi, io…”
“Si, si, veramente, grazie per quello che hai
fatto per me!” “Ah, allora io cosa dovrei dire
di tutti questi anni che hai passato ad
aiutarmi? Però…”
Intanto, all’interno del casotto delle managers,
Bruce ed Evelyne stavano ritirando i palloni
dopo quella “piccola scenetta”… “Certo che tu e
l’altra matta ne avete fatto di casino, eh?!”
“Eh, sai, tutto questo aveva molteplici scopi,
sai com’è…” “Ah…E quali ad esempio?” “Beh, uno
era quello di fartela pagare, bello!” “Ah. E
l’altro?” “Divertimento puro.” Un enorme
gocciolone comparve sulla testa del difensore.
“Comunque… ora con Patty è tutto a posto, no?”
“Si, tutto ok, grazie.”
“Quindi…beh…allora…cioè…anche fra noi…” “No,
carino, questo non c’entra. Patty mi ha
perdonata e ne sono felicissima, ma ciò non
cancella quello che mi hai fatto, Bruce! Io mi
sono fidata di te, ti ho confidato un segreto e
tu cosa hai fatto? Sei andato subito a
spiattellarlo in giro! Capisco che il fatto che
il capitano fosse lì è stata solo una
coincidenza, ma è proprio il fatto di tradirmi
che mi ha dato fastidio! Sei uno stupido,
Bruce!” Lui si girò verso di lei, e abbassò lo
sguardo. “Lo so perfettamente, Eve, hai
ragione…” Il ragazzo sorrise mestamente e aprì
la porta, per andarsene.
Esterno del casotto. “…Però…” disse Patty,
fissandolo negli occhi. “Beh…tu non hai ancora
risposto alla domanda che ti ho fatto
stamattina” Dicendo questo, si avvicinò a lei e
le mise le mani sulle spalle, protettivamente.
La ragazza lo guardò dritto negli occhi,
arrossendo leggermente. “Beh, io…” Ma proprio in
quel momento la porta si aprì… “Oh, ma voi
due…sta diventando un’abitudine…”
Dopo un
attimo di imbarazzo, notarono però che Bruce
aveva detto quella battuta con una piattezza
incredibile, e inoltre non li aveva nemmeno
guardati in faccia, e se ne era andato
lentamente senza fermarsi, con le mani in tasca,
triste…
“Beh, Holly, qui è successo qualcosa, senti, tu
vai a sentire Bruce, io vado da Eve”
“Si, però…”
“Non preoccuparti, vado a casa con lei! A
domani!” E corse nel casotto “Scampata anche
stavolta”
“Ehi, Bruce!”
Il chiamato in causa si girò, con espressione da
“fantasma”(avete presente le “virgolette”
sintomo di depressione in Rossana?!)… “Eh? Che
c’è, Holly?”
Oliver si inquietò alquanto…un gocciolone gli
comparve sul capo… “Ehm…no, niente, cioè…volevo
chiederti…com’è andata…”
Un gocciolone comparve anche a Bruce… “Oh…
secondo te, Holly?!”
“Eh eh eh… già…che stupido…eh eh…”
“Senti, non ti preoccupare, va tutto bene, ma
ora è meglio che vada a casa, è tardi…” Corse
via…
“Aspetta, Bruce!”
“Ehi, Eve!” Patty la trovò a sistemare i palloni
(NdA:ce n’erano, eh!?!), sembrava stranamente
tranquilla…se l’aspettava in lacrime…
“Mah…”
“Oh, ciao, Patty!”
“Beh, che mi dici di Bruce?! Qui c’è qualcosa
che non quadra…”
“Si, lo so, ora ti spiego…”
“Sarà meglio!”
“Gli ho detto che anche se io e te abbiamo fatto
pace, questo non perdona ciò che mi ha
fatto…”
“Dai, non credi che sia ora di
perdonarlo?Poveretto, aveva una faccia…Non ha
già pagato abbastanza?”
“Infatti l’ho perdonato, dentro di me!”
“Come scusa?”
“Si, però ho deciso di fargliela pagare ancora
un po’…non so, magari solo domani ancora! Sono
curiosa di vedere cosa si inventerà”
“Certo che sei proprio b******a dentro!”
“Lo so!” E entrambe scoppiarono a
ridere…
Mattino seguente. Piazzale all’entrata
dell’istituto Nankatsu. Tom era appena arrivato,
pallone al seguito, quando vide un gruppetto di
ragazze davanti a lui. Passando di fianco a
loro, si trovò davanti a una scena incredibile:
All’interno del cerchio di ragazze vi era Bruce,
con espressione triste e demoralizzata, e tutte
lo stavano consolando, passandogli fazzolettini
e ascoltandolo con espressione materna…Lo sentì
dire: “Si, è successo proprio così, ragazze!” E
qualcuna: “Oh, poverino!”, passandogli un atro
fazzoletto “Grazie…snif!...”
Tom, capita la situazione, si fiondò
immediatamente all’interno del gruppetto,
prendendolo per il “coppino” e trascinandolo
via… “Ehi!” “Scusate, ragazze, vieni qua, tu!”
Riuscì a portarlo in un angolo tranquillo, e
durante la corsa, trascinò anche il povero
Benji, che si trovò a suo malgrado sulla
traiettoria…
“Anf, anf… Certo che siete pesanti, voi
due!”
“TOM, COSA CAVOLO TI E’ PRESO??TRASCINARE ME, IL
GRANDE SGGK(NdA:ecco, ci
risiamo…NdBenji:qualcosa da obiettare, per caso?
NdA: no, no, per carità…), IN QUESTO
MODO!!!”
“E scusa, dai, eri a portata di mano, e poi fai
anche tu parte del piano!”
“Che piano???”
“Aiutare Bruce!”
“Ah, già!sai che…”
Ma Becker non lo stava ascoltando:“Bruce, tu
però sei uno stupido! E se Evelyne ti avesse
visto attorniato da tutte quelle ragazze???”
“Ma uffa! Sempre a insultare, voi altri…”
“Ma se ce ne saranno state almeno 10!!!!!”
“Ehi, Harper, certo che Becker ha ragione!
Bravo, il tuo è un’ esempio da seguire per i
poveri sf***ti come te!”
“Ehi, sempre gentile, tu, eh?!”
“Lo so, grazie, comunque, sapete che…”
“Comunque, Tom, guarda che lo sapevo che Eve
arriva sempre più tardi… E poi ieri sera ci ho
riprovato, ma niente!”
“Si, ma questo non vuol dire che…”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
HHHH!!!!!!!”
Tom e Bruce si ritrovarono a terra tramortiti
dal richiamo di Benji…
“MA SEI FUORI?!?!”
“B-Benji, hai mai pensato di fare il
baritono?!”
“Oh, grazie per il complimento, Bruce! Ah-ehm,
dicevo… IIIIOOOO sarei quello FUORIII?!? Siete
voi che non avete prestato la dovuta attenzione
al grande Benjamin Price!”
“Eh?!”
“ECCO, VISTO?! E’ MEZZ’ORA CHE CERCO DI DIRVI
UNA COSA!!!!!”
I due si guardarono allibiti “Ah, scusaci,
Benji!”
“Ora va meglio. Già già.”
Due goccioloni comparvero sulle teste dei due
poveretti… Fu Tom il primo a riprendersi
“Comunque…cosa volevi dire, Benji!”
Il portiere si girò per cercare qualcosa dentro
lo zainetto, e dopo qualche minuto lo tirò
fuori, davanti alle facce sconvolte degli altri
due… “ECCO QUA!!!”
(Si, lo so, questa può sembrare una scena
dalla…ehm…dubbia moralità…ma non lo è!
^^;;;)
Intanto, al campo d’allenamento della NewTeam,
come al solito Patty era stata la prima ad
arrivare.
Stava come al solito trascinando l’enorme cesta
di palloni, quando sentì una voce dietro di
lei…
“Ciao,tesoro!” La ragazza arrossì di colpo,
capendo di chi si trattava, ma cosa ci faceva
lì?
“Patrick?!” Il ragazzo era proprio dietro di
lei
“Ti aiuto?”
“No, no, lascia, faccio da sola! Ma piuttosto tu
che ci fai qui? E’ proibito dal regolamento
l’ingresso agli estranei…” Disse posando la
cesta. Il ragazzo, allora, le si avvicinò da
dietro e le circondò la vita facendo arrossire
sempre di più Patty… “Lo so, tranquilla, ma non
ce la facevo più a starti lontano, è un po’ che
non ci vediamo…”
“A-allora non potevi chiedermi di uscire come
fanno le persone normali?”
“Guarda che ci ho provato, ma tu eri sempre così
impegnata…”
“Si, però…” “Scusami
Patrick, ma ho le idee troppo confuse…io…non
potevo…io…”
“Però?”
La ragazza si liberò cominciando a tirare fuori
i palloni uno ad uno per pulirli “…Però adesso
arrivano tutti i ragazzi e se ti vedono qui cosa
succede?”
Un pallone rotolò fuori dalla cesta (NdTutti: Ma
che è, una mania?! NdA: Ah Ah Ah qua i palloni
sono telecomandati da me, autrice sadicaaaa!!!!)
e la manager corse a prenderlo, accucciandosi.
Appena si rialzò trovò Patrick davanti a lei. I
due si guardarono a lungo negli occhi, poi
improvvisamente lui la abbracciò forte.
“P-Patrick…”
“Mi sei mancata tutti questi anni…”
“…Anche tu…” Sorrise. In fondo, era proprio un
ragazzo dolce…
A quelle parole, lui si staccò leggermente da
lei, e le avvicinò il volto…le loro labbra erano
vicine…troppo vicine… lui lentamente si
avvicinava di più…sempre di più…
“Patrick…questo…questo sarà il mio primo
bacio?! Si.. lui è il mio primo ragazzo…prima o
poi doveva pur succedere…ecco...è proprio
adesso…qui…Però…NO! Aspetta un attimo, Patty!
Questo è veramente il primo bacio che sognavi
sin da bambina? Quello romantico, con il
principe azzurro…si, è così che deve essere, non
qui , con la paura di essere scoperti… e poi… da
7 anni il “principe azzurro” non è Patrick…è un
altro…Holly…”
Intanto, quei tre… “Ma…ma quello è…oddio Benji,
non credevo che tu…”
“Embè? Se Tom legge Playboy, tutto è possibile,
no?! Ma che resti un segreto tra noi! Se arriva
qualcuno ditemelo!” Intanto Tom gli si era
lanciato addosso “Scemo, urla un po’ più forte,
così ti sente Schneider in Germania!”
“Ehi, metti via! Arriva Holly!” Benji si
affrettò a mettere nello zaino “la cosa”, mentre
gli altri gli si pararono davanti con due facce
da ebeti… “Buongiorno capitano!”
“Uh?! Che ci fate già qui, ragazzi?! Ehi, Benji,
che fai? Vedere!”
“Ehm…niente, niente, mi era sembrato di sentire
dei rumori di topi nella cartella…”
“Ah…beh, Benji, forse dovresti studiare un po’
di più, non credi?! Andiamo, forza!”
I tre lo seguirono al campo, con tre enormi
goccioloni in testa…
“Ci…ci è cascato…eh eh…
Holly rimane sempre Holly!”
“Holly…Holly…Holly…Holly…”
Patty cercò di staccarsi da Patrick, ma lui non
desisteva, anzi, si avvicinò più velocemente, ma
lei si divincolò ancora di più e abbassandosi
riuscì a sfuggirgli. Lo guardò un attimo negli
occhi, arrossendo, poi si girò per correre
via.
“Patty, perché lo hai fatto?” Lui la stava
trattenendo per un braccio.
“S-Scusa…io…non lo so…”
“Ma ci dev’essere una ragione! Avanti!” Rafforzò
la stretta. Patty iniziò a piangere come una
bambina, rannicchiandosi per terra…
Bruce, Benji, Tom e Oliver si stavano dirigendo
allegramente verso il campo. I primi due
davanti, a prendersi in giro come al solito,
mentre gli altri due discutevano su nuovi schemi
di gioco.
Benji stava ancora illuminando Bruce sulle
proprie doti da portiere quando si sentì
strattonare da lui, che gli indicò un punto in
mezzo al campo, dove stavano Patty
e…Patrick…e…oh no! Si stavano per baciare! LUI
non doveva vedere!!!
“Capitano! Guarda là! Un asino che vola!”
“Eh?!” Intanto Bruce illuminò Tom sulla
situazione… “Non lo vedo!”
“Lì! Un caimano che cambia colore!”
“Eh? Eh?” Gli altri due si misero fra lui e la
coppietta, per bloccargli la visuale..
“Ehi…aspetta, Benji! Non me la conti giusta… non
è il caimano che cambia colore… è il
camaleonte!” Gli spiegò Holly
Tom e Bruce si avventarono su Benji per
dargliene di santa ragione, e troppo tardi si
accorsero dell’errore: avevano lasciato la
visuale libera a Holly!!! Troppo tardi: aveva
visto tutto, e ora li guardava immobile…sembrava
sotto shock…
Tom: “Tutto bene, Holly?”
Bruce: “Ops!”
Benji: “C***O!!!”
Un lunghissimo attimo di silenzio…
Benji: “Ehi, ma che succede? Non si baciano
più?!” doppia gomitata da Bruce e Tom (Sapete,
per la serie Elefante che cammina in una
cristalleria…)
Bruce: “Guardate, la manager sta piangendo…”
In quell’istante Holly partì come un razzo verso
loro due, seguito a ruota dagli altri tre…
“Patty, tutto bene?”
La ragazza alzò lo sguardo… “Holly, ragazzi, che
ci fate qui?”
Benji: “Beh, sai, quella cosa chiamata
allenamento…” Tripla gomitata. (Qui è per la
serie Elefante che fa ginnastica mattutina in
una cristalleria…)
Patty si asciugò le lacrime “Si, si, grazie
capitano!”
“Forse è meglio che io vada…” Patrick se ne
andò, ma passando vicino ai tre sussurrò ad
Oliver
“Colpa tua, amico, dovevi svegliarti prima…”
Holly, si girò di scatto verso di lui, che corse
via, mentre Tom e Bruce cercavano di trattenere
Benji dall’uccidere il fidanzato della loro
manager…
Poi il capitano si girò nuovamente verso di lei,
“S-scusami se vi ho interrotto, io…"
“N-no, figurati…”
Amy era seduta in un bar, aveva la testa fra le
nuvole, proprio quelle che osservava
distrattamente dalla vetrina.
“Cavoli… è passato solo un giorno e mi manca
da impazzire…sono stata una stupida…una stupida
a lasciarlo andare via così…ora lo so…è LUI…è
lui che amo…chissà cosa mi era preso… forse
perché non vedevo Patrick da tanto…bah! Non ha
più importanza adesso…devo riuscire solo a
convincerlo che lo amo ancora, anzi, più di
prima…devo assolutamente riuscire a
parlargli…lui è tornato a Tokyo…basta! Ho
deciso! Vado da Patty, le spiego tutto e mi
scuso, e poi prendo il primo treno! Aspettami,
Julian!”
Istituto Nankatsu, è appena suonata la
campanella dell’intervallo. (NdA:Perché
l’intervallo c’è, nella scuole giapponesi, non è
verooo?! ^^;;;;;;;;;). Gli studenti si avviano
all’esterno delle loro classi, chi addentando
enormi panini (vedi Bruce), chi provandoci con
tutte le ragazze (vedi Benji), chi parlando di
calcio (vedi Holly e Tom). Ad un tratto si
diffuse la voce dell’altoparlante: “La signorina Patricia Gatsby è
desiderata all’ingresso principale”
La ragazza si diresse velocemente all’ingresso…
“Chi sarà mai???”
Tom e Holly stavano ancora tranquillamente
discutendo su un tiro ad effetto quando Tom si
sentì “afferrare dolcemente” da Bruce, che se lo
portò via di corsa… “Scusa capitano ma mi
serve…ciao ciao!”
Appena se ne furono andati, si voltò per tornare
in classe, ma si scontrò con Patty.
“Ah…Patty, ti hanno chiamato all’altoparlante,
vero?!”
“Si! Perché non vieni con me?!” E se lo trascinò
appresso (NdA: ma che è, ‘na mania?!?!)
Intanto…
“Allora, ragazzi, è giunto il momento di
iniziare col piano di Benji!”
“Si, dai, vediamo!”
Il portiere tirò fuori dallo zaino il misterioso
oggetto, un piccolo libro che posò sul banco in
mezzo a loro tre :”Ta-daaa!!!Ecco a voi Il
manuale del donnaiolo irresistibile !Ora
basterà leggere e seguire per filo e per segno
tutti i passi, e la manager ti cadrà fra le
braccia!”
“Ohhhhhh! Dici davvero!”
“Certo, Bruce!”
“Scusa, non per essere scortese, ma…è la tua
Bibbia, per caso?”
“COME OSI?!?! Il grande SGGK non ha bisogno di
inutili libretti! Io già all’asilo contavo
centinaia di vittime!” (NdA: ecco che ci
risiamo…)
“Sarà…”
“Amy!”
“Ciao Patty! Ah, ciao anche a te Holly!”
“Cosa ci fai qui? Che bella sorpresa!”
“Ti devo dire una cosa…non preoccuparti, ci
vorrà poco! Holly, puoi sentire anche tu…”
“Ah, ok…”
I tre si diressero verso il campo di calcio,
dove si sedettero sulla panchina delle
managers.
“Oliver, tu sai che…che Julian mi ha
lasciata?”
“Si, so tutto, mi dispiace…”
“Ecco…da quel momento, ragazzi, ho capito che è
lui il ragazzo di cui sono innamorata, anche
perché mi è mancato tantissimo…”
Patty posò una mano sulla spalla dell’amica “Ne
ero certa.”, disse, sorridendole.
Amy ricambiò il sorriso. “Già… Quindi, Patty,
questo significa che Patrick per me non conta
nulla, tranne che come amico, capisci cosa
intendo?”
“…si, certo…”
“Quindi amiche come prima?”
“Sicuro! Più di prima!!!”
“Bene! Ora Patrick è tutto tuo!” Patty diventò
rossa…
Ma Amy continuò…”Beh, se è proprio quello che
vuoi…” Facendo un occhiolino in direzione di
Holly, che era paonazzo come Patty… “Che carini!
Buona fortuna a tutti e due! Holly, io tifo per
te, lo sai! Ciao ciao!!!” E corse via, lasciando
i due poveretti nell’imbarazzo più totale.
“C-chissà cosa intendeva, Patty!”
“M-ma…” Eh-eh, magari non l’ha capito
davvero…^^;;;;;;;;;
“Torniamo in classe?”
“Si…Senti Patty…”
“Si?”
“Non ce l’hai con me per stamattina, vero? Io
non volevo, davvero, è solo che…beh, quando ti
ho visto piangere mi sono preoccupato e non so,
mi è venuto istintivo correre lì…non intendevo
impicciarmi…” Holly parlava a testa bassa e
stava arrossendo visibilmente… (NdHolly: Voglio
anch’io un cappellino come Benji!Uèèèèèè!!! NdA:
SBONK! Non cominciamo a prendere vizi!)
Patty lo osservò per un lungo istante, e non
poté fare a meno di sorridere “Com’è carino!
Mi viene voglia di dirgli ciò che provo, ma non
so ancora se è la cosa giusta…Patrick quando
vuole sa essere così dolce…e non mi ha mai fatto
soffrire, né aspettare per sette lunghi
anni…anche se stamattina, mi ha stretto il
braccio così forte…
“No, Holly, guarda che non devi chiedermi scusa,
anzi!Grazie per esserti preoccupato per
me…veramente!”
“M-ma…ti ha fatto qualcosa di male? Ho visto che
stavi piangendo… Se vuoi confidarti, sai che
sono qui!”
“Oh…beh…grazie capitano, ma non importa,
davvero, niente di rilevante!”
“Ok, se lo dici tu! Però…non hai ancora risposto
alla mia domanda: sei felice con lui?”
Patty arrossì “oh si, va tutto bene!”
“Sicura?”
“Certo!”
“Bene” Holly si intristì “Però promettimi che se
ci dovesse essere qualcosa che non va me lo
dirai!”
“Ok, grazie!” Entrambi arrossirono, poi
tornarono verso la loro classe.
Intanto…
“Ecco, Bruce, guarda qui! Mossa numero 14: Le
ragazze amano le gentilezze e i regali fatti con
il cuore. Direi che per te potrebbe andare!
Adesso ci serve solo il regalo! Dei fiori, per
esempio!”
“Si, Tom, perché io posso uscire e andare dal
fiorista! Oltretutto non ho neanche un
soldo!”
“Oh, Harper, come la fai lunga! Non vedi?!
Fatti con il cuore! Quindi basta il
pensiero! Vieni con me!” Benji partì di corsa
con appresso gli altri due. Arrivarono in
cortile, dove molto finemente iniziarono a
cogliere i fiori dalle aiuole… Fatto un bel
mazzetto, Bruce, seguito dai due, partì di corsa
per portarli a Evelyne, e glieli mostrò. “Ecco,
Eve, un regalo per te!Ma cosa…?!”
La ragazza stava indicando qualcosa dietro le
sue spalle. Lui si girò…
“OH-OH!!!!!!.........”
“Harper! Price! Becker! In presidenza!
FILATEEEE!!!!!”
(Huber: non si colgono i fiori dalle aiuole!!!
Bang!!!!! (© Aldo Giovanni e Giacomo) NdA: no!
L’ambulanza del manicomio
nooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
) La ff è stata sospesa perché l’autrice è
impedita a causa della camicia di
forza…^^;;;;;;;;;;)
(NdA: AH AH AH ME AUTRICE SADICA!!! MI SONO
SLEGATA PER LA GIOIA DI TUTTI VOI!!!! AH AH
AH!!!!! NdTUTTI: Eccola che è tornata!
V____V;;;;;)
Intanto un treno si allontanava veloce dalla
cittadina di Fujisawa, con destinazione
Tokio…
Pausa pranzo. “Forza, Bruce! Sei pronto?!”
“Eh insomma…”
“Mh?!”
“Beh, Tom, per oggi ci siamo già presi una nota
dal preside…”
“Embè?!”
“Ma Benji!!!”
“Non rompere Harper, se una piccola idea ci ha
causato qualche piccolo inconveniente tecnico
non vuol dire che sarà sempre così, no?!”
“Si, però…”
“Vuoi che ti vada a chiamare Holly per una
rinfrescatina su come è importante non
arrendersi… la parabola del “Su con la vita,
siamo sotto solo di 4 gol?!”…eh?!”
“Ma questo è un ricatto!”
“Uhh! Sagace!”
“Vafff…”
“Dicevi?” L’SGGK alzò minacciosamente la testa
dal suo piatto di pasta…
“Ehm…niente niente!!!”
“Ok, ora vai a sederti in mezzo a quelle ragazze
e comincia a fare lo scemo con loro, e ogni
tanto le lanci un’occhiata sexy…se sei
capace…”
“Certo che si!!! Ma non mi permetteranno mai di
fare lo scemo con loro!”
“Don’t worry, le abbiamo già pagate.”
“Ah…” T_T
“Forza, sbrigati! Ah ah ah…questa è la tappa 21,
La gelosia fa sempre colpo !!!”
“Ok, ok” Bruce si alzò e raggiunse il tavolo
delle sue compagne… il suo sguardo, però, era
sempre rivolto a una certa manager che ogni
tanto ricambiava il suo sguardo, anche se per
pochi attimi, dopodiché si girava di scatto,
continuando a chiacchierare con le sue
amiche…
“Ehm…buongiorno, bellezze! Come va la vita?! Non
preoccupatevi…AH AH! Ora c’è Bruce Harper, il
difensore della nazionale giovanile giapponese,
a tenervi compagnia!!!” All’apparenza sembrava
il solito sbruffone! ^^
Si sedette fra le ragazze, che cominciarono a
sorridergli e ad ascoltare le sue imprese. Tutto
ciò non passò inosservato a Patty e soprattutto
a Eve, che non riusciva a credere ai suoi
occhi…
“Ma com’è possibile?!?!”
“Già…”
“Qui c’è sotto qualcosa! Nella normalità lo
avrebbero cacciato via a calci, no?!”
“Appunto.” Patty vide Bruce e Tom che guardavano
soddisfatti Bruce “Forse ho capito. Guarda
là!”
“Uhm…è vero! Scommetto che sono stati quei due a
pagarli o roba del genere!” Le due si misero a
ridere, (poi Eve decise che quel pomeriggio lo
avrebbe perdonato).
Tokio. Campo di calcio della Mambo, pomeriggio.
Inizio degli allenamenti. Tutti i giocatori
erano negli spogliatoi a cambiarsi, ma Julian
Ross si trovava già a palleggiare davanti alla
porta. Appena tutti uscirono, iniziò a gridare
ordini sul riscaldamento. Gli altri avevano
notato il suo improvviso cambiamento, e anche
l’assenza della manager, ma lui era sempre stato
evasivo…
Ad un tratto lo videro bloccarsi e fissare un
punto oltre la rete… “Manager!”
Fujisawa, scuola Nankatsu. Spogliatoi della
Newteam.
“COFF! COFF!” “CHE
PUZZA!!!” “ARGH!! NON CE
LA FACCIO PIU’!!!”
“Esagerati! Per un po’ di profumo! Non trovate
che sia sensuale?! Me lo ha prestato Benji!”
“Già, mossa numero 24!”
“Eh?!”
“Niente, niente.”
“Sarà anche buono ma ne hai messo troppo! Puzzi
come una capra!” (NdHolly: Offendi, per
caso?)
“COME OSI?!”
Oliver entrò “Forza ragazzi, è ora di iniziare!
Ma che puzza c’è?”
In campo nessuno stava vicino al poveretto, che
finì in panchina, dato che correndo emanava il
suo “profumo sensuale”… tutto questo fra le
risate delle managers…
Alla fine dell’allenamento, Patty raggiunse i
ragazzi negli spogliatoi, aprendo la porta senza
bussare “AAAAHHHH!!!!! Ops, scusate, è che ero
un po’ distratta…” Ma ormai le avevano già
lanciato addosso una decina di magliette e
asciugamani…tutti erano in mutande…arrossì come
un pomodoro… “Patty, ma tu prima apri e poi
bussi?!?”
“Scusate, scusate…”
“Che c’è, Patty, avevi bisogno?” Oliver le si
avvicinò dopo essersi infilato il primo paio di
pantaloncini trovati…
“Si, ehm, Bruce, potresti venire un attimo con
me?”
“IO?! Credevo volessi parlare col capitano!”
“Ah-ah-ah, spiritoso come sempre!” Detto questo
i due uscirono, ma Patty riaprì di scatto la
porta dicendo “Comunque…complimenti a tutti per
il fisico!”, facendo la linguaccia e mettendosi
a ridere… “MANAGER!”(coro)
“Beh, che c’è, manager? Dovevi dirmi
qualcosa?”
“Non io, ma qualcun altro!” Lo trascinò al
casotto delle manager, lo spinse dentro e uscì
chiudendo la porta. “Patricia Gatsby! Sei
impazzita????”
“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la
voce
Tokio. Gli allenamenti della squadra erano ormai
finiti. Una ragazza stava aspettando qualcuno,
in piedi appoggiata alla recinzione. Si voltò,
un rumore di passi… “Capitano!”
“Amy, si può sapere che cosa ci fai qui?”
“Ma come…?”
“Perché non sei a Fujisawa dal tuo
amichetto?”
“Perché ho preso la mia decisione!”
“Non ci avrai messo un po’ troppo poco?”
“No…ehi, per favore, ti vuoi fermare?!” Il
ragazzo infatti si stava dirigendo verso casa,
inseguito da lei. Si fermò di colpo. “Si, però
fai in fretta, è tardi.”
“Ok…” Gli passò oltre e si girò, per poterlo
fissare bene negli occhi…
“… Mi sei mancato, lo sai?!” Disse arrossendo…
lui tentava di evitare il suo sguardo…
“Amy…dimmi cosa devo fare con te…sei solo tu
che puoi sapere qual è il ragazzo giusto per
te…anche se Patrick non ti ha mai amata e non
potrà mai amarti…però non voglio essere un
ripiego…e la mia paura è quella di esserlo
sempre stato…fin dall’inizio…questo non potrei
sopportarlo…”
Lui non diede
nessun segno.
“Julian…sei tu quello che amo…sono stata una
stupida a mettere in crisi il nostro rapporto
per una persona che non mi considera
nemmeno…”
Lui la interruppe fissandola negli occhi con
aria severa “Io sono stato da sempre solo un
ripiego per te. Dimmelo sinceramente.”
La ragazza si portò una mano alla bocca e gli
occhi le si riempirono di lacrime. “Per di più
poi è iniziata la storia del cuore, che ti ha
impietosito…così, eccoci qua.” La continuava a
fissare. Lei gli si avvicinò. Uno schiaffo.
“Ecco. Adesso sono io che ti tiro uno schiaffo.
(NdA:si riferisce a quello che lui le aveva
tirato durante la partita contro la NewTeam nel
primo torneo nazionale) Come puoi solo
lontanamente pensare che io possa fare una cosa
del genere?” Era infuriata “Non hai capito
niente! Se non ti avessi amato veramente, con
tutto il cuore, pensi che ti sarei stata vicina
per sette lunghi anni, anni passati a pulire
palloni e lavare magliette solo per amore del
calcio? Quello me lo hai fatto venire tu! E poi
perché secondo te avrei detto a Oliver di
lasciarti vincere quella partita…l’ho fatto solo
per te! Anche lui era mio amico, non lo ho fatto
di certo per rovinare la sua carriera
calcistica! Io… io ti amo più della mia stessa
vita, Julian Ross, adesso sta a te decidere!” Lo
stava ancora fissando… si guardarono negli occhi
per un lungo attimo…lei stava piangendo
intensamente, poi si voltò e iniziò a correre.
Ad un tratto si sentì afferrare per la vita e
stringere forte da dietro “…capitano!” Lui non
si mosse, né disse una parola. Sentiva il suo
mento appoggiato sulla sua spalla. Un singhiozzo
strozzato. “Non lasciarmi, mai più…” Lei si girò
verso di lui “Ma tu…tu stai piangendo!” Lo
strinse forte a se. “Anche tu non devi mai più
lasciarmi. Non ce la farei senza di te.”
Un lungo bacio, seguito da un lungo, lunghissimo
abbraccio.
“Ciao Bruce!” Il ragazzo si girò verso la
voce
“Manager!” Gli stava sorridendo
“Ti devo dire una cosa”
“Ah…” “Speriamo…”
Arrossì leggermente “Ti ho perdonato!”
“Eh?!”
“Hai sentito benissimo!”
“Eh?!” Avvicinò una mano all’orecchio
“Piantala!” Gli tirò un pugno in testa, poi
scoppiarono a ridere entrambi “Piuttosto,
Bruce…”
“Si?”
“Ma che puzza c’è?”
Qualche giorno dopo…
“Ted, passa quella palla!”
“Ecco!” “Allargati sulla
fascia!” “Tieni, Bruce,
scatta in avanti!”
“Ok Holly!” .........................
STUMP!!!!!
“AAAAAAAAHHHHHHHHIIIIIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAA
AA!!!!!!!!” Il difensore come al solito aveva
colpito uno degli asciugamani, peccato che
dietro ci fosse una delle managers… (NdBruce:…e
dall’urlo sovrumano e mooolto femminile credo
anche di sapere quale.
NdManager-misteriosa-con-martello-da-10t:dicevi,
Bruce?!?)
“Ops!”
“Bruce, sei sempre il solito!!!” Tutti i
giocatori corsero dalla manager non ancora
identificata…
“Patty, tutto bene???” Il capitano della NewTeam
si avvicinò con aria preoccupata (che destò
parecchie gomitate da parte degli altri) alla
manager che si stava massaggiando la fronte con
un lacrimone che gli scendeva da un occhio…
“Si, si, grazie Oliver… ANCHE SE STAVO MEGLIO
PRIMA!!!!” Disse guardando di sottecchi Harper…
“Ouff! Che esagerata! Scusa, scusa…Hmf!”
“Grrr! Bruce!!!!” Stava per iniziare la solita
lite…
“Ok, ok, evitiamo…vieni Patty, ti accompagno in
infermeria! Voi fate qualche tiro in porta,
intanto!” Si allontanarono fra le risatine della
squadra, anche se tutti, in fondo, si auguravano
che fra quei due nascesse qualcosa…
Arrivati in infermeria… “Oh! Ma non c’è
nessuno!” (NdA: Che strano, vero?! Non
guardatemi male! NdHolly: ma come fanno a
guardarti? NdA: ah già!)
“Beh, non importa capitano! Sto bene, davvero!
Torna pure in campo!”
“Ma figurati!...Aspetta! Guarda! Lì c’è la
crema! Questa dovrebbe andare bene!” (NdA: Ma
ri-guarda un po’!!! ^______^) “Se vuoi te la
metto io…” @^___^@
Patty arrossì “Ah, si,ti ringrazio!” Si sedette
e Holly iniziò ad applicare la crema.
“Siamo così vicini…sento il cuore battere
forte! Basta! Ho deciso! Gli devo dire quella
cosa…”
(NdA: NO!NON QUELLA! AH AH AH!)
“S-senti Holly…”
“Mh?!”
“T-tu una volta mi avevi detto che se avessi
avuto dei problemi avrei potuto parlartene…”
Lui la guardò negli occhi “Si, proprio così! Ma
perché, c’è qualcosa che non va?”
“Si…è per Patrick.” Abbassò gli occhi. Holly
strinse forte il proprio pugno, quasi a farsi
male.
“Cosa ti ha fatto di nuovo? Dimmelo!”
“Eh?! No, no, lui non centra… almeno non in quel
modo…”
Il capitano si calmò. “Meglio per lui…sennò
questa volta il Drive Shot sul faccino non
glielo toglieva
nessuno!” “In che
senso, allora?”
“Beh, non sono più sicura di voler stare con
lui… diciamo che mi ha deluso, quella mattina al
campo…quando siete arrivati tu e gli altri…”
“Ah…capisco…” ?__?
“…Io credo di volerlo lasciare…”
“Non ci posso credere! Finalmente! Patty lo
lascerà…così…ehm…si, avrò più possibilità con
lei!”
“…”
“E’ che per me rimarrà pur sempre una persona
importante, un amico…e sarà molto dura quando
glielo dirò…”
“Beh, credo di si…” immagino…
“…e in quei momenti avrò bisogno che tu mi stia
vicino, Holly! Avrò bisogno del tuo aiuto! Te…
te la sentiresti?” Patty lo fissò speranzosa,
arrossendo. “Tu sei l’unico che conosco da tanto
tempo e poi…”
Oliver per tutta risposta la abbracciò… “Ma
certo! Conta su di me! Non c’era nemmeno bisogno
di chiederlo! Io ci sarò sempre!”
“Grazie, grazie di cuore!”
“Beh, ora che ne dici di tornare? Sennò ci
daranno per dispersi!” “Si
capitano!” Sorrisero
Tornando videro la squadra riunita a bordo
campo, attorno a due figure note…
“Amy! Julian!”
“Ah, eccoli i due piccioncini! Allora…?” Bruce
si avvicinò con aria maliziosa al numero
dieci…
“Sempre il solito!”
Ci pensò Julian a salvarlo… “Ciao ragazzi! Siamo
venuti a farvi un salutino!”
“Ciao!” Patty guardò Amy negli occhi, e le due
sorrisero… la stessa cosa fece Oliver (beh, dopo
un po’…) con Julian…entrambi avevano capito ed
erano felici per loro…non c’era bisogno di
parole…