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Autore: LuluXI    22/03/2013    1 recensioni
La riunione di quella sera era di vitale importanza: il giorno dopo ci sarebbe stata la battaglia decisiva, quella che avrebbe decretato, se tutto andava secondo i piani, la sconfitta di Napoleone e della Grande Armata, che ormai aveva perso buona parte dei suoi uomini.
_______
Russia: 1812
Il gelido inverno costringe Napoleone Bonaparte e la sua armata ad un'ingloriosa ritirata mentre i russi, capitanati dal generale Kutuzov, li inseguono senza dar loro il tempo di riposarsi. Il desiderio di riscatto dell'armata russa è forte: troppi compagni d'arme sono morti sotto i colpi del nemico. Milo Bolkonskij è pronto ad affrontare l'ultima battaglia, ma è assalito dal ricordo dei compagni morti; di uno, in particolar modo.
[AU! Siete avvisati. Ambientata in Russia al tempo di Napoleone]
[Partecipa alla Challenge "Chi, Con chi, Che cosa facevano"]
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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(*)Tu mugissais ainsi sous ces roches profondes;
Ainsi tu te brisais sur leurs flancs déchirés;
Ainsi le vent jetait l’écume de tes ondes
Sur ses pieds adores
 
Un soir, t’en souvient-il? Nous voguions en silence;
On n’entendait au loin, sur l’onde et sous les cieux,
Que le bruit des rameurs qui frappaient en cadence
Tes flots harmonieux.


 
4 dicembre 1809: Mosca
 
Milo Bolkonskij odiava i salotti e le feste, abituato com’era al campo di battaglia. Tuttavia quando suo padre e sua madre, mentre era in licenza, gli avevano chiesto di prendere parte agli eventi della vita mondana di Mosca, non aveva potuto rifiutare: i suoi genitori, ci tenevano troppo. Così si era seduto su quella carrozza che lo avrebbe portato a casa Bezuchov, dalla famiglia più importante della città. Non appena aveva messo piede in casa la padrona, Saori Bezuchov, lo aveva accolto con un calore a suo parere eccessivo, dato che si erano visti si e no due volte. In poco tempo gli vennero presentati tutti gli invitati ma dopo cinque minuti aveva già dimenticato tutti i nomi.
 
“Oh, ecco la figlia di mia cugina! Venite, ve la presento!”
Il nome della ragazza fu l’unico che a Milo non fu concesso dimenticare, viste le lodi che furono intessute per lei, la giovane Shaina Kuragin, pupilla della signora Bezuchov. Milo si pentì ben presto di aver accettato l’invito, visto che fu costretto a passare tutto il tempo con la ragazza che per lui non aveva niente di speciale. Di una bellezza comune e con un carattere da maschiaccio malcelato, Shaina gli ricordava più un amico con cui ubriacarsi che una donna da chiedere in sposa. Stando a come si comportava la padrona di casa, che gli aveva presentato tutta la famiglia, elogiandolo con parole che prima di allora aveva pronunciato solo sua madre (da lì nacque in lui il sospetto che sua madre potesse aver preso parte a quel piano per fargli trovar moglie), sembrava che l’intenzione fosse proprio quella: far si che, presto o tardi, si potesse combinare il matrimonio.
 
Si intrattenne con la famiglia Kuragin a parlare di politica e di affari militari, raccontando di qualche battaglia a cui aveva partecipato, fino a quando dalla porta del salone non entrò un ragazzino della servitù annunciando l’arrivo di Camus Kuragin.
“E’ mio fratello maggiore” specificò Shaina sebbene non fosse, secondo Milo, strettamente necessario: in fondo avevano lo stesso cognome e se erano fratelli la somiglianza si sarebbe notata. Ma mai in vita sua Milo fece una previsione più sbagliata: quando Camus Kuragin fece il suo ingresso l’ufficiale Bolkonskij faticò a credere che il ragazzo entrato nella sala in quel momento potesse essere il fratello della ragazza con cui stava parlando. L’unica cosa che avevano in comune era la forma degli occhi: il portamento, i lineamenti del viso, l’incedere sicuro e altezzoso di Camus nulla avevano a che vedere con quelli della ragazza. Ma ciò che più colpì Milo del suo aspetto furono i capelli rossi, che sembravano fiamme più vive di quelle che danzavano nel camino. Che fosse valsa la pena di partecipare a quell’estenuante conversazione?
 
“Voi siete nell’esercito?” gli domandò Camus una volta concluse le presentazioni e Milo si ritrovò ad annuire.
“Allora ricordo bene” proseguì il giovane Kuragin “Mi era parso di avervi già visto.”
“Io invece non ho mai avuto quest’opportunità” rispose Milo, chiedendosi come avesse fatto a non notarlo: l’esercito russo contava molti soldati, questo era vero… ma se Camus lo aveva visto, possibile che lui non lo avesse notato in mezzo alla folla?
Giusto per assicurarsi di non essere stato confuso con qualcun altro riportò la conversazione sulle campagne militari che aveva combattuto e i luoghi che aveva visitato: effettivamente lui e il giovane Kuragin si erano ritrovati nello stesso luogo nella stessa occasione almeno due volte: dunque era possibile che Camus si fosse accorto di lui.
 
Dopo una lunga conversazione venne l’ora per i Kuragin di ritirarsi e lo stesso fece Milo. In carrozza ripensò a quanto successo ed era grato alla signora Kuragin per averlo invitato a far loro visita quando preferiva. Certo, era stato invitato perché potesse passare il suo tempo con Shaina ma dato che anche Camus era in licenza ci sarebbe stato anche lui: dunque le probabilità di rivederlo erano alte. Rientrato a casa dovette raccontare ai suoi genitori com’era andata la serata e lui parlò con piacere della famiglia Kuragin fino a quando non venne l’ora di coricarsi.
 

(*)Muggivi così sotto queste rocce profonde;
Così ti rompevi sui loro fianchi strappati,
così il vento gettava la schiuma delle tue onde
sui suoi piedi adorati.
 
Una sera, ti ricordi? Navigavamo in silenzio;
Non si udiva da lontano, sull’onda e sotto i cieli,
Che il rumore dei rematori che colpivano con ritmo
Le tue onde armoniose.
(Alphonse de Lamartine: Le Lac)
 

 
Note:
Si, è un capitolo terribilmente breve. E si, non è neanche scritto benissimo. Perdono, davvero. La scuola mi sta massacrando. Non ho quasi più tempo neanche per dormire (il che, è grave). Se non fosse stato per la mia passione per la scrittura, avrei già smesso di scrivere fan fiction da qualche mese… invece tiro a campare. Il tutto, grazie anche a chi mi segue e sostiene sempre. Alla prossima! :)

   
 
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