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Autore: DownAgain    23/03/2013    2 recensioni
Storia ispirata alla saga degli X-men con nuovi personaggi. Ambientata in una seconda scuola per mutanti a Londra, diretta da Ororo Munroe, detta Tempest.
Non tutto rispecchia la vera storia degli X-men, ci sono pochi capitoli dove compaiono i personaggi originali. Non fate le moraliste, sò che il Professor Xavier é morto.
« Ascolta Liam, non voglio combattere con te ok ? Sono cambiata credimi ! » il ragazzo non rispose, sparando un altro colpo che Charlotte schivò. « Smettila Liam ! In che lingua devo dirti che é colpa di ... » ma poi si ricordò che i suoi genitori la stavano osservando, lo sentiva. Decise dunque di combattere, per dimostrare ai suoi che la tatto ipnosi >era ‘funzionata’ e per placare un altro sentimento incontrollato che le bruciava lo stomaco. Liam caricò di nuovo la pistola trovandola però scarica. Charlotte approfittò di quel momento di distrazione per immobilizzarlo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Vivien stava vegetando nella sala giochi, mentre osservava Louis barare a carte. Il povero disgraziato con cui giocava era un ragazzo del secondo anno, gay e molto bello. Un Liam infuriato passò dalla sala giochi diretto al giardino, Vivien riuscì persino a vedere la vena del suo collo pulsare incessantemente. Istantaneamente lo seguì, balzò inpiedi seguendo il ragazzo nel giardino Ovest della scuola.
“Liam !” il ragazzo non si fermò, continuò a marciare cercando di seminare la ragazza dietro di lui. Liam quando si arrabbiava perdeva la pazienza e l’autocontrollo e l’ultima cosa che voleva era proprio sfogarsi su Vivien.
 
“Andiamo Harry, non sei una femminuccia ! Colpisci quel cazzo di sacco, più forte !” Harry sferrò un altro pugno alla sacca che si ruppe.  Harry sospirò, abbassando la testa.
“Che ti prende, figliolo ?” chiese l’allenatore, avvicinandosi e porgendogli la sua bottiglietta d’acqua.
“Non lo sò.” Rispose bruscamente lui. Raccattando i guantoni e uscendo di corsa dalla palestra dell’ala Ovest.
Alzando lo sguardo vide chiaramente Vivien seguire Liam attraverso gli alberi del giardino. Non diede loro peso, entrando nella sala giochi comunicante con esso. Louis stava giocando a carte con il mutante più sexy del secondo anno, ed era abbastanza risaputa la sua orientazione sessuale. Harry si accigliò avvicinandosi a Louis e posando entrambe le mani sulle sue spalle.
“Ciao ragazzi.” Urlò fin troppo forte.
“Ciao Harold. Finito l’allenamento ?” chiese Louis buttando un cinque di cuore sul tavolo e mangiando la carta dell’avversario, che sbuffò.
“Ok, ho capito. Hai vinto.” Il biondo buttò le carte sul tavolo e si abbandonò sulla sedia. Louis sorrise maliziosamente.
“Domani sera alle nove in punto, vicino al portone principale.” Disse. Il ragazzo annuì, si alzò uscendo dalla sala.
“Cosa... cos’era questo ?” chiese Harry mettendosi accanto a Louis che nel frattempo rimetteva a posto le carte.
“Una partita a briscola ?” rispose ovvio Louis.
“Ha-ha. Avete un appuntamento ?” rise sarcasticamente prima di sputare la domanda con tono innervosito.
“Geloso ?” chiese Louis al ragazzo squadrandolo. Harry sbuffò uscendo dalla sala giochi. Non aveva più voglia di parlare con lui.
 
“Dai, vedrai che tutto si risolverà. Ora vado a parlare con Liam e gli spiego come sono andate le cose.” Charlotte sbuffò avvolgendo le braccia intorno al bacino di Zayn, che ricambiò l’abbraccio.
“E se lo dice a Vivien ?” urlò lei staccandosi dall’abbraccio a balzando in piedi. L’ultima cosa che voleva era litigare con Vivien. Erano passate ore da quando Liam aveva scoperto la cosa, e da allora Charlotte non aveva fatto altro che imprecare.
“Allora dovrai spiegarle te come stanno le cose. Hai sbagliato Charlotte, ma sei un umana. Quasi umana. Insomma é normale.” Charlotte ridacchiò e poi decise di andare a cercare Vivien, mentre Zayn chiamava.
“Ok, io vado a cercare Vivien, tu parli con Liam ?” il ragazzo si alzò dalla panchina in cui si erano seduti e abbracciò la sua ragazza rassicurandola.
Charlotte compose il numero di Vivien  che rispose immediatamente.
“Dimmi, mongola.” Charlotte sospirò sollevata. Non era incazzata, oppure Liam non glielo aeva ancora detto ?
“Dove sei ?” le chiese immediatamente.
“Nella sala giochi a battere Louis a monopoli, ti unisci a noi ?” Charlotte sorrise.
“Volentieri.”
“Poi ti devo raccontare qualcosa riguardo Liam. È strano.” Charlotte degluttì annuendo.
“Ok, arrivo.” Chiuse la chiamata incamminandosi verso l’altro lato della scuola.
 
“Hey ...” Zayn mise una mano sulla spalla di Liam che sospirò.
“Secondo te é davvero cambiata ?” chiese Liam al ragazzo alzando lo sguardo e fissandolo nel suo.
“Io non sò come era prima, sò solo che é davvero pentita di ciò che ha fatto in passato e sò anche che se ci pensa prima di andare a dormire le vengono gli incubi e urla sempre il nome di Vivien. Ma posso giurarti che é una ragazza buona e che non farebbe mai del male a qualcuno intenzionalmente.”  Liam sbuffò di nuovo.
“Tu non hai idea di cosa ci ha fatto passare quella ragazza.”
“Ma non era lei.” Lo interruppe Zayn. Aveva recentemente scoperto che la madre di Charlotte é –o era- la mutante con la tatto-ipnosi più potente al mondo.
“E se la tatto-ipnosi ha ancora effetto su di lei ? Se non sbaglio ha avuto un incontro con sua madre tempo fà. E se l’ha toccata e l’ha di nuovo stregata ? Non puoi saperlo Zayn, quella ragazza può essere pericolosa.” Quelle parole colpirono Zayn, che rimase a bocca aperta. No, la sua Charlie é buona. A quest’ora avrebbe già agito. Vero ?
“A quest’ora ci avrebbe già consegnati a suo padre, non credi ?” nemmeno lui credeva alle sue stesse parole. Insomma non aveva notato nessun cambiamento in Charlotte.
“Non credo più in niente, Zayn.” il ragazzo corrugò la fronte, quando un po’ di vento si inalzò portando alle sue narici un profumo femminile che all'inizio non riuscì a distinguere.
“Amico, profumi di .... Vivien ?” concluse sorridendo.
“Oh ... –Liam si innervosì leggermente ma sorrise- mi ha visto uscire qui in giardino e vedendo che ero furibondo mi ha seguito. Tranquillo non le ho detto nulla. Charlotte la adora e lei adora Charlotte.” Zayn sorrise di nuovo.
“E come ci é finito il suo odore addosso a te ? Sesso tra i boschi ?” chiese lui maliziosamente, ricevendo un colpo dal suo amico.
“No, coglione. L’ho abbracciata. Ne avevo bisogno, ecco.” I due scoppiarono a ridere.
 
“Oh, scusa pensavo fossi fuori.” Il tono di voce di Niall era talmente freddo che Ororo rabbrividì, mentre quella sensazione di vuoto nel petto si allargava.
In altre circostanze si sarebbe messa ad urlare perché non aveva bussato, e perché quella non era una sua proprietà. Si limitò a fissarlo in silenzio e poi tornò a fissare il muro. La stanza era buia, solo l’abat-jour accanto al letto era  accesa e il cellulare di Ory emmetteva una luce blu, il telefono squillava ma lei non era intenzionata a rispondere. Niall sentiva puzza di chiuso, da quando non vedeva Ororo girare per i corridoi ? Giorni ? Settimane ?
“Ero venuto a prendere la mia felpa del Manchester, domani vado allo stadio con i ragazzi.” Chiuse la porta alle sue spalle avvicinandosi all’armadio. Ororo non rispose. Niall aprì l’armadio, frugandoci dentro e buttando i vestiti della ragazza per terra, nell’intento di innervosirla. La ragazza non dava segni di vita. Era viva, sì ma non si muoveva. Perlustrò l’armadio in lungo e in lergo senza trovarla da nessuna parte.
“Ero sicuro ce l’avessi tu. Avresti almeno la decenza di aiutarmi a cercarla ?” sbottò lui fulminando –non letteralmente- la ragazza con lo sguardo, ma lei non si girò a guardarlo. Con grande sorpresa Niall notò che la stava indossando lei, la felpa le copriva il sedere lasciando le gambe nude scoperte. Vederla in quello stato impietosì Niall che si avvicinò alla ragazza senza sapere cosa fare o cosa dire.
“Sono io quello che dovrebbe vegetare in camera sua, non tu.” Nel suo tono non c’era rimprovero, solo tanta dolcezza e un po’ di sarcasmo. Notò il numero infinito di chiamate perse sul cellulare della ragazza e sospirò. Non parlava nemmeno con Louis.
“Si può sapere che hai ?” le chiese sedendosi sulla scrivania per osservarla in viso. Quasi si spaventò. Era pallida, quasi bianca, gli occhi erano tremendamente spenti e gli zigomi marcati. Notò con estremo dispiacere che si era tagliata i capelli, le ciocche bionde erano sparse sul suo letto.
“Ho il cancro al seno.” Rispose la ragazza, sembrava doloros persino parlare per lei, lasciando Niall completamente a bocca aperta.
“Tu ... da quando lo sai ?” chiese lui accarezzando una mano alla ragazza che sentì il buco nel petto espandersi.
“Pochi giorni.” Accanto e lei giaceva una busta, che Niall prese in mano leggendo il risultato delle analisi.
“Sei anche anemica Ororo ?!” Niall non credeva ai suoi occhi: la ragazza di cui era ancora innamorato si stava distruggendo sotto i suoi occhi e lui non lo aveva neppure notato. La sua Ororo era caduta in depressione. Calde lacrime cominciarono a scendere dagli occhi di Ororo che presto si ritrovò a singhiozzare.
“Mi dispiace così tanto Niall. Ero troppo orgogliosa per venire a parlarti, e arrabbiata e ... sono imperdonabile ma sono stata punita, vedi ?” Niall scosse la testa abbracciando la ragazza e accarezzandole i capelli, quello che ne rimaneva. La parte davanti era stata tagliata fin sopra le spalle mentre la parte dietro era ancora intatta. I capelli avevano perso tutto il volume e la lucentezza di una volta.
“Non dire così, ti prego. Il cancro si può curare, tu ti curerai e starai meglio ok ?”
Ororo non dormiva da giorni, ma tra le braccia di Niall ci mise davvero pochissimo a rilassarsi, mentre lui la faceva sdraiare sul suo letto e le accarezzava dolcemente la schiena cantandole una canzone.


***


Che dire ? Mi dispiace da morire ma ero caduta in depressione per un periodo di tempo, poi ho avuto gli esami universitari, poi sono succese un sacco di cose e ora sono di nuovo in depressione. Credo.
Mi dispiace da morire.
Spero il capitolo vi piaccia, ve lo aspettavate ? Heiiiiiiiin ? 
   
 
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