Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Roylove    23/03/2013    3 recensioni
una ragazza che ama disegnare, il nostro caro Clopin che si legherà molto a lui beh tutta da leggere! Ricorrerà la storia del gobbo di notre dame ma con un personaggio in più e visto dai suoi occhi e quelli di Clopin. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora ciao a tutti, e finalmente dopo diversi tentativi falliti, sono riuscita a postare questo nuovo capitolo. Come sempre voglio ringraziare di cuore tutti coloro che recensiscono, vi voglio bene! E poi chi segue la storia, anche se non si fa sentire :-) Beh dopo questo vi auguro buona lettura!






                                                            Estranei alla corte

POV Oreliè:



Mi svegliai tutta rintontita , ricordavo solo la dolcezza delle parole di Clopin e le sue carezze. Mi alzai, sentii un tranbusto provenire dal palco dove si impiccavano gli intrusi, uscii dalla tenda curiosa di vedere cosa stesse accadendo, trovai una folla radunata davanti all'impalcatura, dove Clopin il nostro amato re stava , e con lui anche un uomo gobbo e un uomo alto e biondo. Entrambi gli estranei erano imbavagliati, e si dimenavano come pazzi, direi che era più che normale, a nessuno piace il pensiero di morire senza poter far niente.
Mi avvicinai e intanto Clopin parlava alla corte.
-Radunatevi gente, abbiamo due cappiucci questa sera! Una biforcazione, due spie di frollo!-Disse Clopin prendendo una cappio.
Al nome "Frollo" ci fu un "buuuu" collettivo.
Clopin tormentava i due estranei andando verso di loro canticchiando delle cose sulla nostra giustizia, devo dire che anche se era un processo era alquanto buffo.
Quando stava per tirare la leva, una voce fin troppo familiare lo fermò.
-FERMO!-Disse la voce femminile, era Esmeralda insieme a Djali la sua capretta.
Clopin si bloccò e Esmeralda salì a liberare le due povere vittime.
-Sei pazzo! Lui è il soldato che ha difeso la famiglia del muniaglio e Quasimodo mi ha aiutata a fuggire dalla cattedrale.-Spiegò Esmeralda dopo che ha liberato i due.
-Ma perchè non l'hanno detto?-Disse Clopin.
-L'abbiamo detto.-Dissero in coro i due uomini.
-Gente ascoltate, Frollo sta venendo quì, sa dove vi trovate, arriverà all'alba.-Disse l'uomo biondo avvicinandosi a noi.
A quel punto la gente corse a smontare tutte le tende e a preparare le proprie cose. 
Io non feci in tempo neanche ad arrivare alla tenda mia e di Clopin e venni colpita da qualcosa, dritta alla spalla sinistra, l'urto mi fece cadere all'indietro e finalmente capii che ero stata colpita da una freccia. Una freccia, ma scagliata da chi? Mi rialzai e notai davanti a me una guardia del giudice Frollo.
-Ora tu vieni con noi!-Disse la guardia prendendomi per un braccio e trascinandomi con forza verso altri compagni catturati.
Quando arrivai dove tenevano tutti gli altri notai che li c'erano anche Ana con  suo marito e Clopin, che subito si preoccupò per la ferita alla mia spalla sinistra.
Intanto in lontananza vedevo Esmeralda, il gobbo e l'uomo alto e biondo parlare con un uomo abbastanza vecchio, vestito di nero , capii che quello era Frollo, l'uomo più odiato di Parigi.
-Portate via questi zingari, lei sarà la prima ad essere uccisa.-Disse Frollo indicando Esmeralda. 
Io ero rimasta atterrita da quelle parole, quindi ci avrebbero uccisi tutti? No, non ora che finalmente avevo ritrovato una famiglia.
Ci portarono alla piazza davanti Notre Dame, la cattedrale era sempre così maestosa. Ci avevano rinchiuso in carressti con sbarre, delle prigioni mobili insomma.
Io ero con Clopin ,Ana , suo marito e l'uomo biondo che era venuto ad avvertirci. Ero seduta ad un angoletto intenta a premere sulla ferita provocata dalla freccia , il sangue non voleva fermarsi e il dolore anche, intanto guardavo i soldati preparare il luogo dove ci avrebbero uccisi, e un grande rogo dove Esmeralda era già legata, non potevo pensare che sarei morta, al solo pensiero una lacrima mi rigò la guancia.
Sentii una mano premere sulla mia ferita, mi voltai ed erano Clopin e Ana .
-Tranquilla cherie, si sistemerà tutto. Ora fammi vedere la ferita.-Disse levando la sua mano e la mia dalla ferita.
La mia spalla non era messa molto bene, la ferita si stava infettando, Ana aveva un fazzoletto nella sua tasca e mi fasciò la ferita.
-Serve un dottore e al più presto.-DDisse Ana a Clopin.
-Ma come hanno fatto a scoprire la Corte?-Chiesi.
-Non so, ma questa volta dovremo essere più fortunati del solito.Febo hai con te qualche pezzo di ferro appuntito?-Chiese Clopin.
-No Clopin, sono spiacente, non ho niente.-Disse il biondo.
Così si chiamava Febo, buono a sapersi.
A quel punto arrivò l'alba, e Frollo salì sul rogo preparato per Esmeralda e iniziò a dichiarare la sentenza.


POV Clopin:


Non potevo permettere che tutto questo accadesse, Esmeralda, Oreliè , Ana e noi tutti, non potevamo farla finita così, dovevamo fare qualche cosa.
Dopo aver pronunciato la sentenza Frollo appiccò i roghi e il fuoco divampò sotto Esmeralda.
-No!-Urlammo assieme io, Febo, Ana e Oreliè.
Vedevo Esmeralda perdere i sensi e la rabbia ribolliva in me.
Ad un certo punto sentimmo le campane della cattedrale suonare, di sicuro era Quasimodo , sperai che almeno lui era in condizioni migliori per poter fare qualche cosa.
Le mie preghiere furono esaudite, dalla cattedrale vidi Quasimodo fiondarsi sul palco dove era allestito il rogo, e prendere Esmeralda e portarla in salvo alla cattedrale.
Intantoo Febo era riuscito a rubare le chiavi ad una guardia e ci liberò, corremmo fuori da quella prigione mobile e attaccammo le guardie.
Non ci capivo più niente, le mie emozioni erano confuse, odio, rabbia, paura e gioia per essere libero.

POV Oreliè:


Libera ed Esmeralda salva, ora si che credevo che Dio esistesse.
Uscimmo dal carretto e Ana mi portò in un luogo sicuro dalla battaglia contor le guardie.
-Oreliè noi dobbiamo rimanere quì, saremo di troppo li.-Spiegò Ana.
Guardavamo la lotta , avevo paura, ma non per me, ma per Clopin, avevo paura che gli facessero del male.
D'un tratto sentì qualcuno che mi sollevò, era una guardia che mi trascinò da Frollo.
-Capitano Frollo, ecco una delle gitane.-Disse tenendomi stretta.
Intanto che cercavo di liberarmi vidi Ana in lontananza che cercava di venire verso di me, ma veniva spinta dietro da delle guardie.
-Ah bene, il tuo volto mi sembra molto familiare.-Disse Frollo.
Ci fu una piccola pausa e poi gli occhi del giudice si illuminarono come un fulmine.
-Mah si! Sei la ragazzina che il padre era un pittore, ho dato l'ordine di bruciare la tua casa, credevo fossi morta anche tu in quell'incendio. Beh, ora rimedierò a questa mia svista.-Disse lui con una tocia in mano.
Mi legarono ad un palo e sotto buttarono della paglia secca, e Frollo ci diede fuoco.
Non respiravo , mi bruciavano gli occhi, tossivo, ma intanto cercavo di liberarmi. Per mia fortuna la guardia che mi legò non era brava con i nodi, e in pochi minuti mi liberai. Cercai di allontanarmi dal fuoco ma caddi a terra perdendo i sensi, l'unica cosa che ricordo era una macchia viola venire verso di me.



Continua, spero vi piaccia! 
  
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