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Autore: laviatraversa    24/03/2013    3 recensioni
La morte di Hermione Granger ha lasciato dietro di sé una scia di disperata sofferenza. I cuori affamati di chi la conosceva – e l'amava, l'amava davvero – chiedono giustizia. Le prove sono state analizzate, i risultati letti, confutati e riconfermati mille volte. Il verdetto è univoco: suicidio.
«Perché? Hermione, perché?». C'è chi non perde la speranza.
[…]
«Era come una ventata d'aria fresca, leggera come il sole di settembre; conosceva l'amore e non aveva paura di insegnarmelo.»
[...]
Dal secondo capitolo:
«James è bellissimo; è uguale a te.»
«Dici? Ha i tuoi occhi, però.»
«Spero che non debbano mai vedere ciò hanno visto i miei.»
«Non succederà; saremo sempre al suo fianco, Harry. Niente potrà mai fargli del male.»
«Nemmeno l'amore?»
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Sole di settembre'
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Il Sole di settembre



Act II
Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 17.00 del 04.06.2005


Ciao.”
Ciao ragazzi.


[…]


«Ora vuoi dirmi perché hai reagito così?»
«Io... non lo so.»
«Capisco che la cosa ti spaventi, ma non sei contento che Hermione abbia trovato un modo per comunicare con te?»
«No, se questo ha comportato la morte di qualcuno.»
«...»
«Non riesco a credere che l'abbia fatto.»
«Nemmeno io.»


[…]


«Riproviamo?»
«Sì.»

[…]


Ciao, Hermione.”
Ciao, Harry. Ciao, Luna.
“Come stai?”
Per essere un semplice ricordo, me la passo bene.
“Ricordo?”
Sì; so cosa hai pensato e la cosa mi delude.
“Cosa avrei dovuto pensare?”
Qualsiasi altra cosa.
“Non usare quel tono con me.”
Ti voglio bene.
“Non avresti fatto ciò che hai fatto, se mi avessi voluto bene davvero.”
È complicato.
“La morte è sempre complicata, ma questo non ti ha impedito di inseguirla.”
Lo so.
“Ora, per l'amor del cielo, vuoi dirmi perché l'hai fatto?”
Il perché della mia scelta non è facile da spiegare; ti prego di guardare con attenzione.



Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Corridoio del primo piano, ore 20.00 del 02.05.1998



I corridoi di Hogwarts erano ancora sommersi dalle macerie.
Rivedere quella scena, per Harry, era uno straziante colpo al cuore. Ogni due passi poteva scorgere un viso afflitto;
non aveva importanza se chi lo indossava fosse un vincitore o un vinto.
Hermione incedeva spedita pochi passi davanti a lui, sembrava diretta verso il secondo piano.
“Cosa diavolo sta facendo?”, pensò istintivamente.
Poi capì.
All'imbocco della prima rampa di scale – in quel momento ferme,
come in lutto – si era fermata e appoggiata ad una colonna; sembra in attesa.
Ciò che Harry vide poco dopo, poco prima di essere nuovamente catapultato nella triste realtà, gli spezzò il cuore.



Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 17.20 del 04.06.2005



«Sei tornato, finalmente.»
«Ero talmente preso dagli eventi che non mi sono neppure accorto che non eri lì.»
«Posso capirlo.»
«Non crederai mai a ciò che ho visto.»
«Sentiamo.»
«Ero nei corridoi di Hogwarts, poco dopo lo...
scontro
«Perché?»
«Non ne ho idea; so solo che Hermione era diretta da qualche parte. E io l'ho seguita.»
«Dove stava andando?»
«Pensavo che si stesse dirigendo al secondo piano, ma quando stava per salire le scale si è bloccata all'improvviso. Si è appoggiata ad una della poche colonne ancora integre e ha aspettato un paio di minuti. Il suo sguardo era triste, spaventato. Sembrava davvero molto turbata. Penso che aspettasse qualcuno e che sperasse che questi fosse ancora vivo.»
«E poi?»
«E poi è arrivato
Draco Malfoy


[…]


«Ancora non riesco a crederci.»
«Io non mi stupisco; ho sempre pensato che insieme sarebbero stati divinamente.»
«Perché dici questo? Tu lo sapevi?»
«No, non lo sapevo. Ma segretamente lo speravo.»
«Forse sei davvero pazza, Lunatica.»
«Non c'è bisogno di offendere, Harry. Capisco che sei sconcertato, ma non hai il diritto di trattarmi così.»
«Scusami. È solo che...»
«Tranquillo.»
«Dicevi?»
«Loro due hanno sempre avuto qualcosa, nei loro sguardi, di incredibilmente opposto. Insomma, lui era un purosangue conservatore che possedeva tutta la nobiltà che è possibile ottenere con la nascita. Lei, invece, custodiva nel suo cuore tutta la nobiltà d'animo di questo Universo.»
«Non ti seguo.»
«Insomma, erano le persone più diverse che uno possa mai incontrare. Lui è freddo, maligno, calcolatore. Lei era solare, gentile...
buona. Ma allo stesso tempo, per chissà quale assurda ragione, erano tremendamente simili.»
«Cosa vuoi dire?»
«Che entrambi erano...
soli. E infinitamente tristi.»
«Hermione non era sola! Aveva me, Ron, Ginny... Tantissime persone le volevano bene!»
«Sì, hai ragione. Io stessa le volevo bene come fossimo sorelle. Ma intendevo dire che entrambi cercavano
amore
«Hermione non avrebbe mai sposato Ron, se non l'avesse amato.»
«So che è molto brutto da dire, ma ho sempre pensato che Ronald fosse un...
ripiego, ecco. Una sorta di sfumatura al margine di un foglio infinito.»
«Non ti capisco, Luna. Davvero.»
«Forse non mi sto spiegando bene. Hermione aveva lo stesso sguardo di mio padre; lo sguardo di chi l'ha perduto, l'amore.»
«Non posso crederci.»
«Lo so, è difficile da accettare.»
«Più che difficile, direi impossibile.»
«Comunque, non sto dicendo che non volesse infinitamente bene a Ronald. Solo che non era
l'amore della sua vita
«Questo posso capirlo, ma che senso ha avuto il suo gesto?»
«A questo non so rispondere, Harry. Mi dispiace.»



Grimmauld Place, n. 21
Stanza di James, ore 23.30 del 04.06.2005


«Vieni a letto, amore. Hai bisogno di dormire.»
«Arrivo fra poco, Ginny. Voglio guardarlo ancora un po'.»
«Va bene, ma poi vieni a riposare. Hai una faccia spaventosa e...»
«È davvero bellissimo.»
«...non vorrei che ti ammalassi. Come?»
«James è bellissimo; è uguale a te.»
«Dici? Ha i tuoi occhi, però.»
«Spero che non debbano mai vedere ciò hanno visto i miei.»
«Non succederà; saremo sempre al suo fianco, Harry. Niente potrà mai fargli del male.»
«
Nemmeno l'amore
«Perché me lo chiedi?»
«Così.»
«Nemmeno l'amore.»
«Glielo auguro davvero.»



Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 3.45 del 05.06.2005


Sei ancora qui?”
Che domanda sciocca, Harry. Io starò qui finché tu non avrai... capito.
“E cosa dovrei capire?”
Questo.



Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Corridoio del primo piano, ore 20.05 del 02.05.1998


Hermione aveva il viso sporco e graffiato; se avesse potuto parlarle, Harry le avrebbe detto di andare nella Sala Grande e farsi controllare. Aveva paura che le sue ferite si infettassero. Razionalmente, sapeva che non poteva succederle niente – era già morta. Ma, se lasciava da parte la ragione, gli veniva spontaneo preoccuparsi della sua salute. Forse il suo errore era stato proprio quello: quando si era sentito bene – e vivere per lui era diventato spontaneo, naturale – non aveva più fatto caso alla salute mentale e sentimentale di Hermione. Si sentì egoista, maledettamente egoista.

[…]

Aspettavano da qualche minuto, ma a lui sembrava che fossero passati secoli. Muoversi nella psiche di Hermione era come nuotare in alto mare; se non si teneva a galla, rischiava di annegare.
Poi, quasi a salvarlo dalle sue paturnie mentali, arrivò Draco Malfoy.
Correva e si guardava intorno con profonda angoscia.

«Sei ancora vivo», disse lei. Sembrava che si fosse tolta un enorme peso dallo stomaco; e in effetti, scoprì Harry pochi attimi dopo, così era stato.
«Anche tu», rispose semplicemente lui.
Vista fin lì, sembrava un normalissimo discorso fra due persone che erano sopravvissute insieme –
volenti o nolenti. E probabilmente nessuno avrebbe mai fatto caso a due frasi così banali, passando di lì. Un problema, però, sussisteva; perché mai Draco Malfoy ed Hermione Granger avrebbero dovuto essere così felici di sapere l'altro sano e salvo? Non aveva senso.
«Ho avuto paura per te.»
«Non ti avrei mai lasciato sola, lo sai.»
«Sì, lo so.»
Harry non sapeva più cosa pensare; si sentiva un estraneo, uno spettatore abusivo di un momento tanto intimo da sembrare irreale.
Improvvisamente, voleva chiudere gli occhi.
E lo fece, quando i due si baciarono.



Grimmauld Place, n. 21
Soffitta, ore 4.15 del 05.06.2005


Cazzo.”
Che linguaggio poetico, Harry.
“Sai, sono un tantino sconvolto.”
Più che comprensibile, non lo nego.
“Ora posso sapere cosa diavolo significava quello che ho visto?”
Tu rifiuti di guardare, Harry.
“Non ci riesco, è più forte di me; vederti avvinghiata a... a quello lì.”
Draco.
“Da quando lo chiami così, Hermione? Quando è iniziata questa buffonata?”
Sarò anche morta, ma non ti permetto di offendere i miei sentimenti.
“Sentimenti? Come potevi provare sentimenti per una persona del genere?”
Tu non c'eri; non hai idea di come lui sia – o almeno fosse – realmente.
“Dimmelo tu.”
Non posso. Non appena hai pensato “Dio, voglio uscire di qui. Immediatamente.” la tua magia, per te, ha operato in modo tale che ogni meccanismo di questo ricordo fosse danneggiato.
“Sei sempre stata una strega più forte di me, Hermione. Non raccontarmi cazzate!”
Harry!
“Scusa.”
Forse ero una strega più forte di te, Harry. Ma, per l'appunto, lo ero. Le parole vengono scritte su queste pagine grazie a un... residuo, ecco. Un residuo della mia magia. L'ho depositato in questo quaderno per far sì che, quando l'avessi trovato, capissi. Ma ora non è più possibile.



Grimmauld Place, n. 21
Camera padronale, ore 5.50 del 05.06.2005


«Cosa fai ancora sveglio?»
«Penso.»
«E a cosa, di preciso?»
«A tutto e... a niente.»
«Molto logico.»
«Niente è logico, se si parla di magia.»
«E questa dove l'hai presa? Credo che Luna ti sia influenzando un po' troppo. Sono preoccupata.»
«Lei crede in me. E crede in Hermione.»
«Anche io credo in te, Harry! E volevo tantissimo bene ad Hermione. Ma, come ti ho già detto, la vita va avanti. Non puoi vivere appoggiandoti sul suo ricordo.»
«...»
«Rispondimi quanto ti parlo, Harry.»
«Scusa, la parola ricordo mi ha fatto venire un'illuminazione.»
«Di che genere?»
«Non importa. Grazie!»



Casa Lovegood, periferia di Ottery St Catchpole
Ingresso, ore 06.15 del 05.06.2005


«Arrivo, arrivo!»
«Aprimi subito, Luna! Forse ho trovato una soluzione.»
«Buongiorno, Harry.»
«Buongiorno, Luna. Ora, vogliamo andare al sodo?»
«Sono tutta orecchi.»
«Ieri sono entrato di nuovo nel ricordo di Hermione e questo è andato un po' più avanti. Come ti ho già detto, in quel corridoio lei si è incontrata con Draco Malfoy.»
«Sì, questo lo sapevo già.»
«Quello che tu non sai, è che dopo si sono baciati.»
«Oh.»
«Già. Comunque, ti dicevo, dall'orrore ho desiderato uscire di lì e, subito dopo, sono tornato nella mia soffitta.»
«Quindi non sai cosa è successo dopo.»
«No.»
«Capisco. Vedi Harry, c'è qualcosa che non ti ho detto.»
«Cosa?»
«...»
«Rispondimi subito, Luna. Cosa cazzo hai visto?»
«Quel due maggio maledetto, la sera, come tu ben sai eravamo tutti accampati nella Sala Grande. Bene, verso le due di notte avevo bisogno di andare in bagno. Così, sono andata al bagno di Mirtilla che, stranamente, era l'unico non distrutto negli scontri.»
«Continua.»
«Poco prima di varcare la porta ho sentito dei...
lamenti. All'inizio ho pensato che si trattasse di Mirtilla, ma quando sono entrata ho trovato Hermione. Piangeva disperatamente, rannicchiata in un angolo del pavimento. E... e lei...»
«E lei?»
«Si stava letteralmente strappando i capelli dalla testa.»
«Santo cielo.»
«Pensavo fosse dovuto allo stress, ma da quando si è tolta la vita non faccio che pensarci ogni notte.»
«Pensi che fosse pazza, Luna? Mi stai dicendo che la mia migliore amica era pazza? Parli proprio tu!»
«Hermione non era pazza. Penso solo che...»
«Cosa pensi, eh? Avanti, sentiamo.»
«Io credo solo che avesse una psiche estremamente fragile.»
«Non è possibile; lei era così...
forte
«Le persone forti sono quelle che crollano per prime, Harry. Lo sai meglio di me.»


[…]


«Bevi un po' di tè, Harry. Starai meglio.»
«Grazie, Luna. Scusa per la scenata di prima, ma...»
«Stai tranquillo; posso capire ciò che provi.»
«Mh.»
«Prima, quando sei arrivato, hai detto che forse avevi la soluzione.»
«In un certo senso sì; me l'ha suggerita Ginny, anche se involontariamente.»
«Dimmi tutto.»
«Quando sono uscito dal ricordo, Hermione mi ha detto che avevo rotto il meccanismo del quaderno. O qualcosa del genere.»
«Oh, è un bel pasticcio.»
«Già. Poi, però, ho pensato: perché non parlare con il diretto interessato? C'era anche lui. Solo lui può dirci cosa si sono detti, cosa è successo fra loro in seguito.»
«Ottima idea, Harry.»
«Spero solo di scoprire qualcosa di più.»
«Lo spero anche io.»


Note dell'autrice: anche il secondo capitolo è finito. E, probabilmente, non state capendo niente. Credo che questo fosse un po' il mio intento, mentre lo scrivevo. Perché prima di darvi risposte, devo trovarle io stessa. Non so ancora dove ci porterà questo viaggio nell'amore di Hermione, ma spero che vogliate fare le valige, allacciare le cinture e partire con me.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci e abbracci,
egoica

ps: penso che il ritmo di aggiornamento sarà più o meno sempre questo: 10-11 giorni.


  
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