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Autore: vale1991    24/03/2013    1 recensioni
Una giovane strega scoprirà che la coppia più famosa della storia della comunità magica in realtà non è morta quella sera a Godric's Hollow. Ma i Potter non si ricordano più di niente: né di Harry, né di Hogwarts, né del mondo magico o della magia. Con l'aiuto di Sirius, Remus e dei vecchi amici di Lily e James, Asia dovrà riuscire a far tornare loro la memoria e forse riuscirà a trovare anche l'amore..
Dal primo capitolo: "Appena vidi quella foto, capii tutto. I coniugi Potter non erano morti, erano lì davanti a me!”
Silente rimase interdetto per qualche secondo, poi alzò lo sguardo, che aveva tenuto fisso sulla tazzina del tè, e disse: “Oh Merlino! Com’è possibile che Lily e James siano vivi e che nessuno si sia accorto di nulla?”
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Eccomi tornata dopo secoli!! Scusate per questa lunga assenza ma è stato un periodo un pò incasinato, in più non avevo l'ispirazione adatta!! Comunque sono riuscita a finire il secondo capitolo ed eccolo qui per voi!! :) 
Spero che non vi schifiate troppo alla fine del capitolo!!
Recensite anche per coprirmi di insulti! Mi raccomando!! :P 
Baci 
vale1991





“Jane, cara! Vieni, rientra a casa che comincia a fare buio!”
“Arrivo, mamma! Due minuti ancora e sono a casa!”
Una donna alle sette di sera chiama sua figlia per farla tornare a casa per la cena: una situazione normale, per una famiglia normale. Apparentemente. Nessuno si era accorto delle tre persone in fondo al viale che le guardavano. Erano il professor Silente, Remus Lupin e Asia Cavalieri.
Quando Jane fu rientrata, i tre si avvicinarono piano piano alla casa e, coperti dal buio, stettero a guardare dalla finestra la famigliola.  Lily stava apparecchiando la tavola, aiutata da Jane, mentre James, seduto sul divano, guardava il telegiornale babbano. Si fecero coraggio, quasi dispiaciuti di dover rompere la loro routine con una notizia così sconvolgente, e si avvicinarono alla porta.
“Asia, sarebbe il caso che parlassi tu, dato che loro ti conoscono già. O meglio, conoscono tutti noi, solo che si ricordano solo di te. E, mi raccomando, non far trapelare nulla, attieniti al piano che abbiamo elaborato e andrà tutto bene. Spero.” Disse Silente nascondendosi dietro lo stipite della  porta insieme a Remus in modo da non essere visti.
Asia si sentì tutto il peso della situazione sulle spalle, ma con un lungo respiro riuscì ad accantonare le sue ansie. Con pugno deciso bussò tre volte alla porta. Da dentro si sentì un lieve vociare, poi uno spostarsi di sedie e, infine, la porta si aprì sulla piccola Jane.
“Asia!” disse allegra, “Cosa ci fai qui? Mamma! C’è Asia! Ti ricordi di lei, vero?” urlò alla madre.
In pochi secondi i signori Potter erano alla porta per salutare Asia, che ormai avevano accolto come una della famiglia.
“Ciao, cara. Come stai? Hai bisogno di qualcosa?” chiese Lily con fare materno.
“No, grazie signora McLennan. In realtà sono venuta a dirvi che vostra figlia Jane ha vinto una borsa di studio in una prestigiosa scuola inglese. È la stessa scuola in cui andrò a lavoro io una volta laureata e, se voi accettaste,sarei più che lieta di aiutare Jane nell’inserimento. Naturalmente i primi tempi è gradita anche la vostra presenza in modo che la ragazza si possa abituare all’ambiente nuovo pur stando vicino a voi. Questo è il modulo per compilare l’iscrizione,” disse porgendo loro dei fogli, “e questo è l’indirizzo in cui potete andare per avere maggiori informazioni, naturalmente i trasporti sono tutti pagati dalla scuola in modo da favorire il vostro arrivo nel minor tempo possibile. Per inciso prima consegnate questi moduli e più possibilità ci sono che vostra figlia abbia buoni posti, ma io non vi ho detto niente!”
In realtà tutto quello che Asia aveva appena detto ai Potter/McLennan era una bugia in modo da avvicinare Lily e James all’ordine, per poter spezzare gli incantesimi che erano stati fatti loro.
Dopo il discorso di Asia l’intera famiglia rimase interdetta e spiazzata in modo positivo per Jane e in modo decisamente negativo per Lily e , soprattutto, per James.
“Aspetta!” disse quest’ultimo, “Come sarebbe a dire che ha vinto una borsa di studio? Noi non avevamo fatto nessuna domanda!
“In effetti è una casualità che sia uscita proprio lei, perché viene scelto a caso un ragazzo o una ragazza fra i 10 e i 15 anni in Irlanda o Inghilterra e questo ragazzo, in questo caso Jane, ha diritto a una borsa di studio, vitto e alloggio gratuito per nove mesi, più vitto e alloggio per un mese per i genitori. Quando ho visto il nome di Jane sono rimasta sorpresa dalla casualità!” disse Asia sperando di sembrare convincente.
“Quindi noi non dovremmo pagare nulla per mandare Jane in questa scuola?” chiese Lily.
“Bhe le uniche costi che sono richieste alle famiglie, sono quelle per il materiale scolastico. Per il resto è tutto compreso nella borsa di studio. Logicamente nessuno pretende che voi decidiate subito, è per questo che ho pronti tre biglietti aerei per Londra, in modo che possiate andare a verificare gli ambienti e possiate parlare con degli esperti per accertarvi che sia tutto a norma.” Asia si stava arrampicando sugli specchi, non sapeva ancora cosa dire per convincere i Potter, aveva persino descritto, nel modo più babbano che conosceva, il funzionamento base dell’Istituto Galilei che lei stessa aveva frequentato.
Fortunatamente i coniugi stavano cominciano a propendere per il sì, infatti James prese la parola e disse: “Quando dovremmo prendere questo aereo per Londra per venire a vedere la scuola?”
“I biglietti scadono fra un anno, logicamente non potete aspettare così tanto per venire, altrimenti perderete il diritto alla borsa di studio. Io vi consiglio di venire fra non più di tre settimane così lei, signor McLennan, si potrà organizzare con il lavoro.” Disse la ragazza con fare professionale.
“Dai papà! Andiamo a vedere la scuola! Io ci voglio andare!” cominciò a gridare Jane che era già entusiasta della situazione.
“Va bene,” disse James/Sean “verremo a vedere questa scuola, ma ancora non è sicuro che ci manderò mia figlia, capito?” Jane cominciò a saltare di gioia per tutto l’ingresso. “Solo una cosa ti sei dimenticata di dirci, Asia. Come si chiama questa scuola?” chiese Lily.
“Oh, che sbadata! Vi ho detto tutto tranne il nome! Hogwarts, la scuola si chiama Hogwarts.”
A sentir pronunciare il nome della scuola, Jane vide che negli occhi dei genitori comparve una strana luce che non si seppe spigare in alcun modo, ma questo non le importava, l’importante è che la portassero a vederla. Anche Lily/Anne e James/Sean, nel sentir pronunciare il nome della scuola, sentirono in fondo al cuore un calore che non si seppero spiegare, come se la conoscessero già e che non poterono che attribuire alla sensazione di aver scelto la scuola giusta per la loro bambina.
 
Dopo la conversazione Asia, Silente e Lupin si allontanarono dalla casa e, quando furono certi che nessuno potesse vederli, si smaterializzarono di nuovo in Inghilterra, a casa del Preside.
“Asia, cara, sei stata spettacolare!” disse Silente.
“Grazie, professore. Ma ho fatto solo il mio dovere! Piuttosto, non pensate che bisognerebbe avvertire la comunità magica di questo fatto?”
“Per ora è meglio di no,” a parlare fu Lupin che fino a quel momento non aveva proferito parola, per lo shock di vedere uno dei suoi migliori amici, che lui credeva morto, vivo e vegeto davanti a lui. “ Però dovremmo avvertire Sirius, glielo dobbiamo. È andato in prigione per loro” disse con una certa commozione nella voce.
“Concordo con te, Remus. Ho deciso di avvertire prima te, perché sei molto più razionale di Sirius e sai come prenderlo. Non so cosa sarebbe successo se io avessi deciso di avvertire prima lui” disse Silente.
“Ma nessuno si chiede come tre persone siano scomparse per tutti questi anni per poi riapparire, oggi, in un posto così lontano da dove dovrebbero essere?” chiese Asia infervorata.
“Dubito che siano stati i Mangiamorte, loro solitamente uccidevano le persone, non le facevano sparire. Ma chi può essere stato? Albus, tu hai qualche idea?”
“Non voglio peccare di modestia, ma la mia mente brillante ha già elaborato più di una teoria. Solo che ancora non sono sicuro su quale sia quella esatta. Io consiglio di soffermarci su come dirlo a Sirius e Harry, e, soprattutto, come far tornare la memoria a Lily e James. Al resto penseremo poi” concluse il preside.
“Già, ma come facciamo a fargli tornare la memoria? So come si può modificare o cancellare, ma non ho idea di come farla tornare indietro!” disse Asia.
“Purtroppo l’incantesimo per far tornare la memoria è molto complicato, ma ho come la sensazione che la visione dei luoghi in cui vivevano e delle persone che hanno conosciuto, li aiuti enormemente! Dovremo portarli a Hogwarts e tu e Sirius dovrete essere là” concluse Silente come colpito da un’illuminazione.
“E il figlio dei Potter, Harry, non dovrà essere presente? Non credete che, magari, potrebbero riconoscere loro figlio meglio dei loro amici? In più credo che lui sia il primo a dover sapere che i suoi genitori sono vivi!” disse la ragazza.
“Sarei perfettamente d’accordo con lei, ma Harry ne ha passate tante e per lui sarebbe uno shock vedere i suoi genitori senza che loro si ricordino di lui. Poi non possiamo sapere quanto ci vorrà prima che torni loro la memoria, ci potrebbero volere settimane, forse mesi!” disse Lupin.
“Concordo con Remus, Harry non dovrà sapere dei suoi genitori e di sua sorella finché non sarà tornata loro la memoria.”
Mentre loro parlavano, un gufo dall’aria pomposa e ufficiale, entrò dalla finestra aperta planando nella stanza e atterrando sul tavolino davanti al preside seduto comodamente nella sua poltrona. Si diffuse il silenzio mentre Silente prendeva la pergamena arrotolata dalla zampa tesa dell’animale. I brillanti occhi azzurri del mago danzarono per alcuni secondi sulla pergamena, veloci come saette. Terminata la lettura alzò gli occhi sugli altri due e disse con aria allegra: “Bene, bene. Ho lasciato un amico in Irlanda per controllare la situazione e mi ha detto che Lily, James e Jane prenderanno l’aereo da Dublino domani mattina alle 7 e 30 e saranno Edimburgo alle 8 e 20 circa. Dobbiamo mandare un’auto per scortarli fino al castello e noi ci dobbiamo far trovare lì. Remus, Asia voi andate da Sirius. C’è un’altra persona che devo avvertire del ritorno di Lily e James Potter.”
“Signore, mi scusi,” disse Asia quasi con aria timida “io vi ho aiutato a convincere i Potter a venire qui. A cosa vi servo ancora? Non vi sarò solo d’intralcio quando loro arriveranno?”
“Asia tu non sarai d’intralcio! Per ora sei l’unica persona di cui i Potter si ricordano, e di certo dovrai essere presente quando Lily e James ricorderanno per aiutare la piccola Jane e per stare con lei. Non conosce nessuno di noi, quindi un volto amico, quando i suoi genitori cominceranno a ricordare, sarà utile per lei” disse Silente.
“E per le auto come faremo? Non possiamo chiederle in prestito al Ministero!” disse il giovane mago.
“Bhe, suppongo che l’unico modo sia di usare il Nottetempo, il mezzo di trasporto dei magni e delle streghe inglesi, basta tirar fuori la bacchetta sulla strada e lui arriva! Ti può portare ovunque, in Gran Bretagna!”concluse il preside notando la faccia confusa di Asia quando sentì pronunciare il nome del mezzo.
“ Sarebbe perfetto,” disse Lupin “ma se notassero qualcosa di strano durante la corsa?”
“Oh a quel punto ci inventeremmo qualcosa al momento. Di certo la fantasia non ci manca.. Dico bene?”
Asia e Lupin sorrisero approvando tacitamente l’idea del mago.
 “Perfetto allora! Troviamoci qui tra un paio d’ore, e portate anche Sirius. Arrivederci” concluse il preside.
“Arrivederci!” dissero in coro Asia e Remus mentre il mago si smaterializzava.
I due rimasero soli. Non si erano mai rivolti direttamente la parola e, quindi, c’era un po’ di imbarazzo tra loro. Asia guardava ovunque tranne che nella direzione del mago, fu così che notò, per la prima volta da quando era arrivata, l’arredamento della casa del professor Silente. Non c’era niente di banale in giro. Enormi librerie cariche di giganteschi e antichissimi tomi occupavano la maggior parte delle pareti di casa. Nell’unico pezzo di muro in cui era assente la libreria, c’era stato messo un grandissimo camino spento. Lei e Lupin erano seduti su un soffice divano, davanti a loro c’era un tavolino da fumo vuoto se non per due candele usate chissà quanto tempo prima. C’erano, poi, altre due poltrone intorno al tavolino e un’altra, la più comoda vedendola, era posizionata accanto al camino. Nessuna delle poltrone era abbinata tra loro. Su un tavolo per scrivere, posizionato nel lato opposto rispetto al camino, c’erano, oltre a calamai, penne e fogli, anche tantissimi strumenti che Asia non aveva mai visto: avevano l’aria molto delicata, alcuni ronzavano, altri emettevano un fischio sommesso. Ma niente, nella stanza, attirava la sua attenzione quanto l’uomo seduto al suo fianco. Lo aveva osservato nel corso della serata e aveva notato la sua bellezza un po’ trasandata, ma comunque molto ordinata e posata. Asia aveva notato il persistente velo di tristezza che c’era nei suoi occhi, così come le svariate cicatrici che l’uomo aveva sul volto. Tutto ciò non faceva che aumentare il fascino che il mago aveva su di lei, piuttosto che sminuirlo. Conosceva quell’espressione, l’aveva già vista sul volto di alcune persone, ma decise di non indagare oltre convinta di non essere ancora abbastanza in sintonia con lui per potergli fare domande personali. Così si fece coraggio e spezzò il silenzio che si era creato tra i due dall’uscita di Silente: “Credo che dovremmo andare. Non penso che Silente sarebbe contento di trovarci qui al suo ritorno!”
“Già, lo credo anche io. È solo che ancora non riesco a crederci! Loro erano lì, davanti a me! Due fra i miei migliori amici, ma non potevo dirgli niente! È stato devastante.. Come potrò dirlo a Sirius? Non sono sicuro di riuscire a impedire che faccia qualche pazzia!” ora che aveva aperto la bocca, Remus stava dando sfogo a tutti i suoi pensieri e dubbi, cosa che non faceva praticamente mai e, soprattutto, non di fronte a una sconosciuta.
“Io sarò lì con lei signor Lupin. Magari non è molto consolante, però cercherò con tutti i miei mezzi di darle una mano!” concluse la ragazza. Lei era fatta così, si faceva in quattro per aiutare gli altri, e quando abbracciava una causa, non c’era niente che avesse potuto farla tornare indietro.
A quelle parole il mago si girò, era colpito dall’enfasi e dal buon cuore della ragazza che, nonostante fossero tutti estranei, stava mettendo anima e cuore per aiutarli. “ Gr..grazie,” disse con voce tremante, “ sono molto colpito dalle sue parole. Significa molto per me avere qualcuno vicino in questi momenti così difficili. Però la prego, ti prego, diamoci del tu, e per favore chiamami Remus” disse con un mezzo sorriso. Asia sorrise di rimando contenta per le parole dell’uomo. “Prima di andare, però, ti vorrei avvertire di una cosa, Asia. Sirius Black, l’uomo che stiamo per incontrare, è stato accusato di omicidio dopo la morte, o meglio la scomparsa, dei Potter. È riuscito a evadere dalla prigione di Azkaban, forse la notizia è arrivata anche alle tue orecchie. Per il ministero lui è ancora latitante, ma in realtà è innocente. Ti ho voluta avvertire per evitare che arrivando lì, tu pensassi di essere davanti a un assassino e, magari, che facessi qualche pazzia.”
“Innocente? Cavolo.. Questo sì che è sconvolgente! Hanno imbastito una vera è propria caccia all’uomo per niente, allora! E se riuscissero a prenderlo che succederebbe?”
“Se quella teste calda rimane nascosta per bene, e non esce dal rifugio dove si trova non ci saranno problemi! È per questo che mi preoccupa tanto dirgli di James e Lily, ho paura che una volta appresa la verità faccia qualche pazzia facendosi scoprire!”
“Sta tranquillo, Remus. Cercheremo di farlo ragionare! Vedrai che capirà.”
Capireragionare non erano parole che potevano stare nella stessa frase con il nome Sirius Black, se non con una negazione davanti: non capire, non ragionare, pensò Lupin e questo non fece che aumentare il cattivo presentimento che l’uomo sentiva già da qualche ora.
“Allora, vogliamo andare?” chiese con vitalità Asia porgendo la mano a Remus. Lui la guardò per qualche secondo, come se avesse paura di toccarla, poi si riscosse, la prese e si smaterializzò oltre la barriera magica, sulla porta del numero 12 di Grimmauld Place.
   
 
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