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Autore: Luce_Della_Sera    25/03/2013    4 recensioni
Questa è la storia di due ragazze che si incontrano per caso... E da quell'incontro ne nascerà una dolce storia d'amore.
[Dal primo capitolo: < Cinque minuti dopo scostò la tendina e si ritrovò davanti la stessa ragazza con cui aveva parlato prima di vestirsi, che la guardava con sguardo allibito. “Cosa c’è? Perché mi fissa in quel modo?” >]
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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L’amore è sempre amore.

 

Capitolo 1 - Shopping

Irene spense il motore, tirò il freno a mano e sospirò.
Le altre ragazze sarebbero state al settimo cielo al suo posto, ma lei no.
Odiava fare shopping, il cercare vestiti e provarseli le sembrava una vera tortura anziché un piacere … ma doveva farlo per forza: il mese successivo si sarebbe laureata, perciò doveva necessariamente trovare un vestito adatto per l’occasione.
Se non altro, rifletté mentre varcava la soglia del centro commerciale, quasi sicuramente non avrebbe dovuto fare tanta fila alla cassa: le donne incinte infatti spesso venivano fatte passare avanti! “Su, coraggio”, si disse, “trova in fretta quello che ti serve, così te ne torni presto a casa”. All’università le era stato detto che avrebbe dovuto indossare un abito elegante, che poi sarebbe stato però coperto per qualche ora dalla toga nera che per tradizione doveva essere indossata dai laureandi; quindi si guardò attorno, un po’ smarrita, per cercare qualcosa che facesse al caso suo.
Mentre era occupata nella sua ricerca, però, sentì una voce alle sue spalle che chiedeva “Posso aiutarla?”. Irene si girò e si trovò davanti una brunetta alta e snella, con una gran massa di capelli ricci e gli occhi verdi, che portava la divisa del negozio. “A marzo mi laureerò, per cui vorrei qualcosa di elegante e raffinato, pre-maman se ce lo avete”, spiegò accennando al suo pancione con un gesto della mano.
“Oh, auguri! Di quanti mesi è?” si informò l’altra, con gli occhi che brillavano.
“Quasi sette. Dopo vorrei comprare qualcosina anche per lui … “
“Perfetto! Vuole una mano? O fa da sola?”
“Da sola, grazie: mi indichi dov’è il reparto che mi serve, così inizio subito!” Si diresse quindi verso il punto indicatole dalla commessa, ansiosa di chiudere al più presto la faccenda: afferrò al volo alcune maglie, un paio di giacche, alcuni paia di pantaloni e qualche gonna, infine passò alle scarpe e, alquanto carica, si infilò non senza difficoltà nel camerino.

 

 *****


Cinque minuti dopo scostò la tendina e si ritrovò davanti la stessa ragazza con cui aveva parlato prima di vestirsi, che la guardava con sguardo allibito. “Cosa c’è? Perché mi fissa in quel modo?” Si girò verso lo specchio, controllando quello che aveva addosso: giacca nera, maglietta blu elettrico, gonna marrone scuro e scarpe sportive. A lei sembrava tutto perfetto, ma allora perché l’altra la fissava come se fosse un’aliena?
“Forse”, le disse quella “è il caso che l’aiuti io: ho già in mente un capo d’abbigliamento adatto a lei. Così potrà finire velocemente, e potrà passare a vedere le tutine per suo figlio!”
“Anche se, considerando come si è conciata, tremo al solo pensiero di cosa potrà mai scegliere per il suo erede!” aggiunse mentalmente, mentre si avviava verso gli espositori per prendere un paio di tailleur che riteneva adatti alla sua nuova cliente.

 

 *****


Qualche minuto più tardi, Irene si stava nuovamente osservando nello specchio del salottino di prova: indossava un tailleur nero con sotto una camicetta bianca e un paio di decolleté nere.
“Come si vede?” le chiese la commessa.
“Bene”, rispose, “ma di sicuro tra un mese la mia pancia sarà cresciuta ancora: pensa che sia possibile allargarlo un po’?”.
“Ma certamente: sabato prossimo verrà la nostra sarta, perciò se lei torna qui la settimana prossima può stare certa che glielo sistemerà. Tanto per avere un’idea, quanto pensa che dovrà essere modificato?”

 

 *****


“Allora va bene, tornerò sabato prossimo: verrò con mia sorella, perché anche lei deve prendere dei vestiti”, disse la giovane futura mamma, avviandosi con il carrello verso la cassa.
“Ma guarda”, pensò un po’ irritata tornando verso la macchina. “Volevo concludere tutto velocemente, e invece tra sette giorni mi toccherà tornarci!
 
 

  
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