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Autore: KurtandBlaineGleek    25/03/2013    3 recensioni
"Blaine riceve un orsetto bianco usato per il suo compleanno. Sembra sia solo quello, un misero orsetto. Fino a quando un giorno torna nella sua stanza alla Dalton dopo aver visitato la tomba di un ragazzo morto esattamente dieci anni prima e trova un miracolo."
[Traduzione da una ff di KurtandBlaineGleek][Klaine]
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note traduttrice: ecco il primo vero capitolo di questa storia. Dun dun duuuuuun! Spero vivamente che riceva un’accoglienza più calorosa del prologo u.u
In questo capitolo ci faremo un’idea più chiara della vita alla Dalton di Blaine e di come sia continuata la vita di Burt dopo l’incidente. Gente, abbiate fede, Kurt arriva! u.u
E poi c’è l’incontro tra Blaine e Burt *^* Io li adoro insieme, e adoro il rapporto che si instaurerà tra i due u.u Ma non vi spoilero niente! Sotto le note originali e poi la storia! Enjoy!


A/N: Ve l’avevo detto che mi sarebbe bastato trascriverlo! Il prossimo capitolo è solo parzialmente scritto, quindi potrebbe volerci di più a pubblicarlo ma spero vi piaccia la prima parte di questa avventura!
Disclaimer: non posseggo Glee ma ho potuto dire ciao a Chris Colfer per telefono!



“Blaine! Forza, faremo tardi per la lezione!”

“Solo un minuto!” Il diciassettenne Blaine Anderson strinse il piccolo papillon rosso che aveva provato a legare attorno al collo di un vecchio orsetto bianco. “Buon anniversario, Kurt” disse all’animale imbottito. “Oggi sono nove anni che sei mio.” Sorrise al peluche e lo posizionò contro il cuscino al suo letto ordinatamente fatto.
“Blaine!” Batterono alla porta. “Solo perché è il tuo compleanno non significa che puoi bighellonare! Lo sai che la Dalton non da privilegi speciali ai ragazzi che compiono gli anni!”

Blaine sospirò pesantemente, donò all’orso un ultimo sorriso e si diresse verso la porta, aprendola per trovare i suoi amici Nick Duval e Jeff Starling lì in piedi, impazienti. Fece un sorriso apologetico e provò a chiudere la porta prima potessero vedere il peluche messo sul suo letto. Ma era troppo tardi. Oramai Jeff l’aveva notato. Dimenticandosi delle proteste per l’essere in ritardo per la lezione, il biondo si affrettò nella stanza di Blaine e prese l’orso in maniera noncurante. Blaine sobbalzò.

“Orsetti di peluche, Blaine? Sei diciassettenne!”
Nick si fece strada nella stanza e osservò l’orso. “Non è lo stesso orsetto del quale dicesti a Wes che te ne saresti liberato?

Blaine si morse il labbro. “Me ne sono liberato” Disse. Nick aggrottò piano le sopracciglia. “Dagli incontri degli Warblers” Aggiunse Blaine piano. Le sopracciglia di Nick si incresparono ulteriormente.
“Non penso sia quello che intendesse, Blaine. Sei fortunato che si è diplomato l’anno scorso.” Jeff avanzò verso la porta con l’orso tra le braccia.

“Dove stai andando?” Chiese Blaine.

Jeff si fermò. “A disfarmi del peluche. Sei diciassettenne adesso, Blaine. Non hai più bisogno di confidare in un animale imbottito.” Prima che potesse fare un altro passo, comunque, Blaine si fece avanti e strappò il peluche dalle sue mani, portandoselo protettivo al petto.
“Ma che diavolo Blaine?!” Protestò Jeff.

“Oggi sono nove anni che ho Kurt. È un tributo a Kurt Hummel!”
Nick e Jeff si scambiarono un’occhiata.

“Kurt Hummel?” Chiese Nick.
“Il bambino che morì in quel tragico incidente d’auto a Lima dieci anni fa?” Jeff aggiunse, la sua voce improvvisamente piena di comprensione.

Blaine lo guardò sorpreso. “Lo conosci?”

Jeff sospirò e chiuse la porta della stanza. A nessuno di loro sembrava importare più qualcosa delle lezioni. Fece segno a Blaine di sedersi, comando che il ragazzo eseguì, scegliendo di accomodarsi sul suo letto, stringendo ancora Kurt al petto.

“Vivevo a Lima in quel periodo” iniziò Jeff. Entrambi Nick e Blaine lo guardarono con gli occhi spalancati. “Kurt e Elizabeth Hummel, anche se maggiormente Kurt, sono praticamente la ragione per la quale ci trasferimmo a Westerville.” Blaine aprì la bocca per dire qualcosa ma non riuscì a trovare le parole. Jeff continuò. “Vedete, mia madre faceva parte della squadra chirurgica che lavorò duramente per provare a salvare la vita di Kurt. Mia madre non riuscì mai a sopravvivere al fallimento. Si sentì malissimo per Mr. Hummel, che perse nello stesso giorno la moglie e il figlio. Dopo, iniziò a sentirsi colpevole. Non poteva più sopportare la vita a Lima. Così abbiamo impacchettato tutto e ci siamo trasferiti.”

Blaine e Nick erano sorpresi. Nessuno dei due sapeva di questo fatto riguardante Jeff. E questo era dire qualcosa visto che Nick era il suo migliore amico. Nonostante nessuno dei due volesse ammetterlo, gli altri Warblers erano sicuri che i due fossero innamorati l’uno dell’altro.
“Quindi sì, conosco Kurt Hummel. Tu come fai a esserne al corrente invece, Blaine?”

Blaine guardò l’orso nelle sue mani e sospirò.

“Kurt morì il giorno del mio settimo compleanno. Sentii la storia al notiziario delle dieci. Ero sgattaiolato fuori dal letto a tarda notte per mangiare un po’ di torta di compleanno e i miei genitori stavano guardando il telegiornale in quel momento..”

Jeff e Nick si guardarono.

“Questo non spiega perché tieni così tanto a questo ragazzo.” Fu Nick a dirlo e Blaine semplicemente lo guardò.

“Non lo so,” Disse Blaine, mordendosi il labbro. “Semplicemente, sono sempre stato intrigato da lui.”
I tre rimasero in silenzio per alcuni minuti prima che Jeff guardasse l’orologio.

“Oh merda! La prima ora è praticamente a metà!” Nick sembrò preoccupato e si alzò velocemente per raggiungere Jeff alla porta. “Vieni Blaine?” Chiese Jeff quando Blaine non si mosse. Il ragazzo semplicemente scosse la testa.
“No. Penso che dirò in infermeria che sto male oggi.” Nick e Jeff semplicemente lo guardarono prima di fargli gli auguri e lasciare la stanza. Blaine rimase lì seduto, tenendo l’orso al petto.


“Non puoi rimanere in questa stanza per sempre, Burt” Disse Carole Hudson-Hummel guardando suo marito stare in una stanza che sembrava rimasta identica per dieci anni. Burt non sapeva dove aveva trovato la forza per risposarsi, oltre che andare avanti per dieci anni. Carole aveva un figlio. Se Kurt fosse sopravvissuto, sarebbero stati coetanei, entrambi diciottenni.

Burt si girò e guardò sua moglie da poco più di un anno. Era andato avanti solo perché pensava che fosse quello che Elizabeth e Kurt avrebbero voluto che lui facesse. Non che importasse visto che erano spariti dieci anni fa esatti.

“Lo so Carole, ma oggi ne ho bisogno. Ogni anno questo giorno entro nella stanza di Kurt, chiedo per una spiegazione e prego per un miracolo. E dopo vado a lasciare dei fiori freschi sulle loro tombe.”

Carole lo guardò per un momento. “E sei sempre sorpreso di vedere che qualcun altro ha fatto lo stesso.”
“Come lo sapevi?” Carole gli sorrise.

“Lo potei vedere nei tuoi occhi quando ritornasti l’anno scorso.”

Burt era sorpreso. Non sapeva che Carole potesse leggerlo così bene. Era il segno del fatto che si appartenessero, adesso. Sì, lei non era Elizabeth e sapeva di non essere Christopher, il primo marito di Carole che era morto quando suo figlio era ancora un bambino. Ma loro avevano fatto in modo che funzionasse, ed erano felici insieme. Questo era tutto quello che importava.
L’uomo sospirò e mise il suo cappello da basket sulla testa calva.

“Finn è a scuola?”

Carole annuì. “Sì, e vuole fare in modo che il Glee Club offra un tributo a Kurt.” Burt la guardò con gli occhi sgranati.

“Non c’è bisogno che lo facciano. Quei ragazzi non l’hanno mai conosciuto.”

“Vero. Ma Finn sente che è come se lo conoscesse visto il modo in cui ne parli. Mi ha detto che avrebbe adorato conoscere Kurt di persona.”

“Davvero? L’ha detto?” Burt sentì il suo cuore scaldarsi,
“L’ha detto.” Replicò Carole. “Adesso andiamo. Verrò con te a mettere I fiori sulla tomba.”

“Dammi solo un momento.” Carole annuì e lasciò la stanza. “Hai sentito, Kurt?” Disse piano, passando una mano sul letto ordinatamente fatto. “Il tuo fratellastro avrebbe desiderato conoscerti.” E per la prima volta in dieci anni, Burt sorrise sinceramente.


Blaine si inginocchiò davanti alla tomba, le dita passando delicatamente sopra le parole sulla lapide. Aveva iniziato ad andare regolarmente al cimitero il giorno del suo compleanno e all’anniversario della morte di Kurt per salutare e parlare al ragazzo. E dargli dei fiori freschi, ovviamente. Quest’anno, aveva portato una dozzina di rose rosse.

“Ciao Kurt” Disse, posando i fiori sulla tomba. “Scusa se sono un po’ in ritardo quest’anno. Non era mia intenzione.” Blaine si chiedeva spesso quando potesse realmente sentire una persona morta. Sorrise dolcemente.
“Non crederesti a quello che Jeff ha detto a Nick e a me questa mattina. Sapevi che sua madre faceva parte della tua squadra chirurgica? Lei si è sentita colpevole per non averti salvato. Questo è il motivo per il quale Jeff e la sua famiglia vivono a Westerville, adesso.”

Blaine era così impegnato nel parlare con Kurt che non notò una macchina parcheggiare dietro la sua nel viale. Né sentì il rumore di due portiere chiudersi. Se l’avesse fatto, avrebbe realizzato di non essere l’unico intenzionato a visitare Kurt.

“Hei ragazzo!” giunse l’urlo di una voce maschile. Blaine si alzò subito, parecchio spaventato. “Cosa fai qui?” Non era un’accusa, ma semplicemente una domanda dettata dalla curiosità.
“Scusi signore” Blaine si discolpò immediatamente. “Sono solo venuto per portargli i fiori e parlargli per un po’.”

L’uomo, che era accompagnato da una donna, guardò le rose rosse e poi di nuovo Blaine. “Quindi eri tu a lasciare qui i fiori ogni anno.” Blaine chinò la sua testa, sapendo che stava per essere castigato. “Grazie per averlo fatto, ragazzo. Kurt non aveva un sacco di amici.” L’uomo gli si avvicinò e porse la sua mano come segno di saluto. “Io sono Burt Hummel e questa è mia moglie, Carole.”

Blaine prese la mano dell’uomo e la strinse fermamente. “Blaine Anderson” rispose “è un piacere conoscerla.” Burt sorrise.
“Il piacere è tutto mio.” Disse “Tu non sei di Lima, vero?” chiese, osservando l’uniforme scolastica di Blaine.

“No signore” Rispose Blaine “Io frequento la Dalton Academy a Westerville.” Burt inarcò un sopracciglio.

“Westerville? Non è a tipo due ore in macchina da qui?”

“Sì, signore.” Disse Blaine, sfregandosi il retro del collo.
“Oh cielo ragazzo, perché vorresti saltare la scuola solo per visitare la tomba lontana due ore di macchina di un bambino che non hai mai conosciuto?” Blaine arrossì.

“Mi dispiace, signore. Sono sempre stato intrigato dalla sua perdita. Lo so che sembra strano, ma è la verità. Nel senso.. Il giorno in cui ho compiuto sette anni, un bambino innocente ha perso la sua vita. Non mi è mai sembrato molto giusto.”

“Il giorno in cui hai compiuto sette anni?”

“Sì signore.”

“Quindi oggi è il tuo compleanno?”

“Sì signore.”
“Allora tanti auguri ragazzo! E per favore, chiamami Burt. Chiunque voglia fare tali viaggi per Kurt nonostante non l’abbia mai conosciuto deve essere considerate parte della famiglia.” Blaine venne sorpreso da quelle parole.

“Grazie, signore. Er.. Burt.” Sembrava strano parlare con il padre di Kurt. Blaine non si era mai aspettato di incontrare l’uomo. Di solito visitava la tomba di Kurt la mattina presto o la sera tardi, così da essere sicuro di non disturbare la famiglia nel caso fosse lì.

“Figurati, ragazzo.” Burt sorrise ancora a Blaine, che ricambiò. “E puoi visitare la  tomba di Kurt ogni volta che lo desideri.” Blaine sorrise di nuovo.

Burt Hummel aveva detto precedentemente a sua moglie che ogni anno pregava per un miracolo. Avesse realizzato quanto fosse stato strano quest’anno l’anniversario di morte di Kurt, avrebbe potuto pensare che avrebbe anche potuto ottenerlo.

Blaine aprì attentamente la porta della sua stanza ed entrò con un sospiro. Era felice di non aver incontrato nessuno per arrivare nel suo dormitorio. Non era dell’umore adatto per rispondere a domande riguardanti dove fosse stato. Incontrare il padre di Kurt era stato parecchio inaspettato ma almeno l’uomo era stato cortese.

“Ci hai messo parecchio.” Parlò un’acuta voce angelica che Blaine non riconobbe. Il diciassettenne sobbalzò. Gli era stato assegnato un compagno di stanza mentre era via? No, che pensiero stupido. Non avrebbero fatto trasferire qualcuno nel bel mezzo della giornata, giusto?
Cautamente, Blaine alzò lo sguardo. Quello che vide gli tolse il respiro. Il ragazzo più bello del mondo era seduto a gambe incrociate sul suo letto. Era vestito di bianco con un piuttosto familiare papillon rosso attorno al collo. Aveva una pelle perfetta adornata con labbra rosa che sembravano molto invitanti.
I suoi bellissimi capelli castani erano sistemati in una pettinatura perfetta. Era decisamente alto e snello. I suoi occhi erano I più travolgenti turbinii di azzurro, verde e grigio Blaine avesse mai visto. Ma la cosa più strana non era il fatto che stesse rigirando una singola rosa rossa fra le sue dita delicate. No. Era il magnifico paio di ali bianche che sporgevano dalla sua schiena.

“Chi sei?” Riuscì a sussurrare Blaine. Il ragazzo sorrise.

“Sono Kurt.” E in quel momento il mondo di Blaine venne stravolto.



A/N: Quindi, qualche pensiero? Commenti? Ti è piaciuto? Lo hai odiato? Dovrei probabilmente dirvi che ho sviluppato quest’idea grazie al mio orsetto, che è bianco con un nastro rosso attorno al suo collo. E sì, il suo nome è Kurt E. Hummel. Non mi vergogno. Ho chiamato un orsetto come Kurt e visto che è un orsetto fai da te*, ha un vero certificato di nascita. Comunque, spero vi sia piaciuto! E se mi volete chiedere di quando ho detto ciao a Chris per telefono, fate pure! È stato fantastico! Ho il suo autografo :P Le recensioni mi fanno felice! Buona lettura!

Note traduttrice: inizio velocemente con l'asterisco: *c’è questa cosa fichissima in vari negozi esteri –non l’ho ancora vista in Italia ma magari sono io che sono stupida- che è una macchina che ti permette di creare il tuo peluche. Lo imbottisci tu, decidi che rivestimento fargli e che accessori mettergli. E poi ti danno il suo certificato di nascita. La macchina più bella che io abbia mai visto di questo tipo si trova in Inghilterra, a Londra, Da Hamleys.
Che dire, il capitolo è carino, suvvia! Vedrete cosa succederà più in là. Presto appariranno Sebastian, Finn, Chandler, David, ma anche la madre di Kurt, Elizabeth, e alcuni OOC. Lasciate una recensione, ci renderete felici! 
  
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