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Autore: DominoRage    26/03/2013    2 recensioni
Vedo un taglio, esce un delicata goccia di sangue che cade nel buio con un tonfo sordo. Ne vedo un altro, e poi un altro, un altro ancora. L’ultimo fa male, tremendamente male. Cerco di sopportare il dolore ma una fitta al cuore mi prende di soprassalto. Porto la mano al petto, stringendolo il più possibile. Intorno a me tutto diventa bianco, e quel sangue diventa nero. Tremendamente nero. Nero come i suoi capelli. Nero come quella notte di Dicembre. I suoi occhi mi perseguitano. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. NON E’ COLPA MIA.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chapter Two-
-Blood-

 

Danny lascia cadere lo zaino in una parte qualsiasi della casa, io rimango a contemplare la sua maglia dei Metallica mentre lui mi urla addosso.
Smettila ti prego.
-Chi cazzo era quello?-
-Quello era James- dico con molta nonchalance
-Non lo voglio più vedere-
-Non sei mia madre-
-Non lo devi frequentare-
-Non sei mio padre-
-Non lo voglio vedere di nuovo attaccato a te-
-Smettila di fare il genitore. Tu non sei nessuno- sibilo a denti stretti
Danny rimane muto, l’ho deluso per l’ennesima volta. Non dice niente, i suoi occhi sono puntanti sulla mia testa bassa. Posso vedere il suo corpo tremare dalla rabbia. Le sue mani si muovono istericamente dentro le tasche dei pantaloni.
Se mi picchia lo ammazzo.
Rimaniamo li per un paio di minuti. Il silenzio ormai caduto come nebbia tra di noi sembra non andarsene finche Danny non prende le chiavi di casa ed esce. Finalmente rimango sola, le mie ferite di guerra  pulsano dal dolore. In questo momento ne ho bisogno. Meccanicamente mi spoglio, lasciando a terra la felpa e appesa sulle scale la maglia. Entro in bagno, è pulito. Riesco a specchiarmi, i capelli neri ricadono lungo le  spalle dritti e privi di vita. Sono neri come quelli di Danny. La pelle bianco cadavere diventa cupa sotto la luce energica della lampadina. Mi passo una mano sul viso e stranamente il trucco si sbaffa. Piango, sono stufa, i miei occhi diventano neri come i suoi. Neri come quella notte, tutto cala, intorno a me c’è il buio. Meccanicamente prendo la lametta del rasoio di mio fratello e mi immergo nella vasca per ora vuota.
Con essa delimito la spalla fino ad arrivare a polsi dove incido, Posso sentire la lama fredda squarciare la mia carne fino ad arrivare alla vena dove li faccio pressione e incido. Sento il sangue uscire lento, è caldo come il suo corpo prima di morire. È caldo come le sue labbra quando mi baciavano in fronte. Stringo forte il rubinetto della vasca e tengo i denti stretti per non urlare. Posso sentire il sangue penetrarmi nelle sottili pieghe della mia gamba sinistra. Stringo i pugni e mi lascio scappare  un gemito, e un altro, un altro ancora finche quei gemiti diventano urli acuti e striduli. Mi porto le ginocchia insanguinate al petto iniziando a tremare. Passo le mani tra i capelli e il sangue che sgorga dal mio polso si mischia con loro. Urlo ma non riesco  a smettere, i suoi occhi passano nella mia mente
-HO BISOGNO DI TE, HO BISOGNO DI TE, HO BISOGNO DI TE-  urlo sporcando i piedi con il mio sangue
Sento la porta del bagno aprirsi ma la ignoro e continuo ad urlare.
-ALEXANDRIA- sento il  mio nome ma lo ignoro sporcandomi i capelli
Una mano mi afferra il braccio, mi ritrovo i suoi occhi marroni puntanti sui miei, si confondono come due gocce d’acqua. È spaventato, storce il naso per l’odore pungente del sangue che lo circonda.
Aiutami Ben.
Posso sentire il mio corpo ribollire dall’eccitazione.
I suoi occhi mi stanno facendo questo effetto?
Me lo ritrovo a cavalcioni su di me, tiene ferme le mie braccia e si sofferma a guardare il sangue sopra al mio petto
-Perché Alexandria?- mormora poggiando la fronte sulla mia
Cerco di parlare, ma le parole mi escono fioche e la vista si sta appannando. Cerco di tenere gli occhi aperti ma il mio corpo non c’è la fa.
Ben cerca di tenermi sveglia con dei leggeri schiaffi, ma l’unica cosa che posso dire è I Miss You Matthew.
 
 
 
Mi ritrovo ad osservare il soffitto smorto della camera di Danny mentre una voce familiare parla con una a me sconosciuto
-E adesso come sta?-
-Bene, ma è debole. Le prende ancora le pillole?-
-Si ma a volte sgarra-
-Dovresti tenerla più sotto controllo- mormora quella voce profonda  
-Lo so Dottore. Ma da quando è morto…- in quel momento butto la testa sotto il cuscino, lasciando un apertura per vedere il mio braccio sinistro. È fasciato da una garza che parte dal gomito e finisce a ricoprire l’intera mano.
Con la coda dell’occhio vedo aprirsi la porta della camera, il corpo di mio fratello si deposita delicatamente affianco al mio, mi toglie il cuscino dalla faccia e mi scosta una ciocca dal viso.
-Ehi Alex- sorride e mi bacia la fronte proprio come lui
Rimango in silenzio mentre una lacrima mi riga la guancia.
-È finito tutto, ora stai bene- mormora poggiando le labbra sulla mia fronte
-Nulla ha fine- dico languida 
Mi cinge la spalle portandomi verso di se, mi rannicchio portandomi le mani in viso per non farmi vedere.
-Cosa ha detto Ben?-
-Niente. Sa come sei fatta, c’è abituato-
-Avrà paura di me?-
-Non potrebbe mai- dice stringendomi di più a se
Danny inizia a canticchiare quella ninna nanna. Era la ninna nanna di mia madre. Chiudo lentamente gli occhi e sprofondo, nella mia menta, appollaiata al petto di Danny.
 
Sento bussare freneticamente alla porta. Sbarrò gli occhi e mi trovo ancora vicino a mio fratello, alzo lo sguardo. Dorme ancora e ha dei rimasugli di matita qua e la.
Qualcuno continua a bussare, mi giro e guardo verso l’orologio analogico di mio fratello. Le sei del mattino.
Chi cazzo è alle sei del mattino?
Furiosamente scendo dal letto e a passi svelti mi dirigo verso la porta di casa. Quando la apro rimango pietrificata e il braccio inizia a farmi  male
-Ben- mormoro. Divento completamente rossa, nascondo il braccio dietro la schiena e lo faccio entrare
-Alexandria- dice secco
-Se cerchi Danny, sta dormendo…-
-Non cerco lui- mi rivolge lo sguardo, e mi sciolgo a quella vista
Oh Cristo.
-Cerchi me- mugolo
-Come stai?- il suo tono diventa improvvisamente dolce, si avvicina e mi prendi il mento tra il pollice e l’indice. Mi costringe a guardarlo e un fremito mi squarcia il corpo.
-Il braccio mi fa male- sposta lo sguardo, con la mano sinistra mi prende il braccio portandoselo sotto gli occhi
-Mi lascerai sola dopo ieri?- domando seria
-Non potrei mai- si avvicina e mi bacia l’angolo della bocca.











Eh la madonna sono brava. Sto pubblicando dopo quasi pochi giorni. AMATEMI PERCHE' UNA COSA DEL GENERE NON E' MAI SUCCESSA. Sono brava vero? ç.ç
Detto ciò, voi vi chiederete. Chi cazzo è Matthew?
No, non è il cantante degli Avenged Sevenfold :33
Ma lo scoprirete più avanti.
P.s Se la storia è confusa e voi non capite qualcosa ditemelo, mi farebbe piacere e migliorerebbe la storia. Grazie <3
Domino :3
  
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