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Autore: Raika    27/03/2013    1 recensioni
Sono passati quattro anni da quando gli Snow Kids hanno vinto la Galactik Football Cup. Sono passati quattro anni da quando Bleylok è morto e il Meta-Flusso scomparso.
Ma se il Meta-Flusso non fosse completamente sparito? Se esistesse ancora una persona con esso? Cosa succederebbe se Blaylok, di ritorno dal mondo dei morti, riscisse ad impadronirsene e scoprisse qualcosa che va oltre le sue più rosee aspettative?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rivelazioni Scottanti

Per il giorno successivo Caren decise di non rimettere la sveglia. Artegor aveva spostato gli allenamenti nel pomeriggio e la ragazza aveva deciso di impiegare la mattinata per riposarsi dopo i lunghi festeggiamenti per la vittoria della sera precedente.
Il suo sonno però durò meno di quanto lei avesse previsto, o meglio, desiderato. La ragazza, infatti, venne svegliata dall’olo-televisione davanti a cui si era addormentata la sera precedente dopo aver cercato, invano, di contattare Arianne.
<< Che accidenti..? >> sussurrò Caren sentendo la squillante voce di Callie Mystic esclamare << Ben tornati su Arcadia Sport olo-spettatori. Come accennato prima della pubblicità in questa seconda parte parleremo di un’entusiasmante scoop di cui siamo venuti a conoscenza recentemente e che siamo sicuri lascerà tutti a bocca aperta. Ma prima guardiamo i momenti salienti dell’amichevole svoltasi ieri sera al Genesis Stadium e che ha visto trionfare, contro ogni pronostico, gli Shadows, con uno spettacolare goal di Caren. >>
Lentamente la giovane si portò a sedere e stropicciandosi gli occhi si alzò recuperando il necessario per far una doccia. Le ci voleva proprio un bel bagno rilassante per scacciare via la tentazione di tornare a rifugiarsi tra le morbide e calde coperte del letto.
Nella doccia Caren regolò il getto con un’intensità tale da far si che l’acqua le scorresse sulla schiena in un rilassante massaggio naturale, anche migliore di quelli che ogni tanto riusciva a strappare a Devis. Era così tranquilla che niente avrebbe potuto turbare il suo piccolo antro perfetto, o meglio, niente tranne le parole che Callie Mystic pronunciò: << E’ stata senza dubbio una partita entusiasmante, probabilmente una delle migliori che sia mai stata giocate qui al Genesis Stadium. Ma adesso passiamo alla notizia che tutti stavano aspettando, lo scoop tanto atteso che sta tenendo i nostri olo-spettatori col fiato sospeso. Come potete vedere dalle immagini alle mie spalle riguarda il nuovo attaccante degli Shadows, dico bene Nork? >>
Caren non poté vederlo nella sua privata sala massaggi, ma in quel momento sui grandi schermi degli studi televisivi di Arcadia News erano appena comparse due foto: una rappresentante lei e l’altra raffigurante Aarch.
<< Esatto Callie. Nell’amichevole di ieri sera abbiamo potuto ammirare Caren in tutto il suo splendente talento, è stato formidabile  vederla realizzare lo strabiliante goal che ha condotto gli Shadows alla vittoria, ma cosa sappiamo di lei? Praticamente niente, questa piccola stella è avvolta dal mistero. Quest’oggi però vi riveleremo una sorprendente notizia, secondo fonti certe, infatti, Caren sarebbe la figlia di Aarch, l’allenatore degli Snow Kids! >>
<< Cosa?! >> esclamò la ragazza uscendo di scatto dalla doccia e catapultandosi nella camera. << Come accidenti hanno fatto a..? >>
<< Le nostre fonti, per avvalorare la notizia, ci hanno anche informato di un litigio avvenuto proprio ieri durante l’amichevole tra Aarch e Artegor, secondo il quale l’ex numero dieci degli Akillian abbia reclamato la paternità della ragazza. >>
<< Chi può averlo.. Aarch! >>
Ovvio! Chi altri poteva aver sbandierato ai quattro venti l’identità dei suoi genitori se non il suo stesso padre, nessun altro ne era a conoscenza. Cosa diavolo pensava di ottenere rivelandolo alla galassia intera?! Cosa accidenti pensava? Che così avrebbe potuto riscattarsi degli ultimi dieci anni di assenza?! Che bastasse semplicemente ammetterlo per poter reclamare qualche diritto su di lei?! Bé si sbagliava di grosso! Non era così che funzionava, non era così che si faceva il padre.
Con rabbia Caren si vestì e sbattendosi la porta della camere alle spalle uscì in corridoio dirigendosi all’ascensore per poter raggiungere il piano inferiore occupato dagli Snow Kids.
<< Caren! >> esclamò Artegor facendola sussultare. << Dove stai andando? >>
<< Da Aarch! >> rispose lei furiosa, premendo insistentemente il richiamo.
<< Non penso proprio. Nel mio ufficio, ora! >>
Se fosse stata qualsiasi altra persona e glielo avesse detto con un tono appena più incerto, Caren non ci avrebbe pensato due volte a mandarlo al diavolo e proseguire per la sua strada, ma l’ordine di Artegor fu così duro che malgrado i suoi propositi non riuscì a disubbidire e senza rendersi conto di come si ritrovò a seguire l’uomo nel suo ufficio.
<< Siediti. >>
Caren annuì e nervosamente si sedette, teneva lo sguardo basso per paura di incrociare quello del suo allenatore, non voleva sapere cosa vi avrebbe visto dentro.
<< Caren >> la chiamò Artegor.
Inizialmente la ragazza continuò a fissare il pavimento, poi lentamente alzò il volto; come Sonny le aveva sempre insegnato, i problemi andavano affrontati a testa alta e così avrebbe fatto.
<< Ha visto il servizio di Arcadia Sport? >>
<< Si. >>
<< Quindi sa dei miei genitori.. >>
<< Si, ma non è così che lo ho scoperto. Aarch è venuto da me appena dopo il calcio d’inizio dell’incontro e mi ha raccontato tutto. >>
Caren annuì.
<< Senta, Aarch  sarà pure mio padre, ma le posso assicurare che è stato tutto tranne che quello. Non ha niente a che fare con me, non sa niente di me quindi.. >>
<< Lo so >> la interruppe l’uomo. << Quello che voglio che tu capisca Caren, è che non mi importa niente di chi sia tuo padre e tua madre, per quel che mi riguarda potrebbero anche essere i maggiori ricercati della galassia, non è affar mio. Non ci si scelgono i genitori e non ti giudicherò certo per questo. Ciò che voglio capire invece è se posso fare affidamento su di te. >>
<< Non vedo perché.. >> provò a dire lei quasi offesa, venendo però fermata da un cenno di Artegor, che continuò << Io voglio vincere la Galactik Football Cup e per farlo ho bisogno di una squadra forte, di una squadra capace di tener testa ad ogni tipo di avversario. Adesso, tu fai parte della mia squadra e quello che voglio cercare di capire è se posso fidarmi di te. Non ho dubbi sulle tue capacità, hai talento e lo hai dimostrato durante la partita di ieri, so che sei capace di affrontare la squadra di Aarch senza indugi o ripensamenti, ma sarà sempre così? Posso esser certo che tu non decida di abbandonarmi nel bel mezzo del torneo? >>
<< Se è questo che la preoccupa mister, può stare tranquillo, non ho intenzione di lasciare gli Shadows né ora né in futuro. Non ho iniziato a giocare a Galactick Football per incontrare Aarch, se lo avessi voluto sarei andata direttamente dagli Snow Kids, ma non l’ho fatto. Non ho rapporti con mio padre da molti anni e non ho intenzione di averli ora, per me è un estraneo.. >>
<< Bene, spero che tu ti ricorderai queste parole se mai.. >>
Le parole di Artegor però vennero interrotte dall’irruzione nella stanza di un uomo, l’ultimo uomo che sia l’allenatore che la giocatrici si aspettavano di vedere lì.
<< Artegor! >> esclamò Aarch con rabbia. << Come hai potuto vendere ciò che ti ho raccontato ai giornali?! Come hai potuto farmi questo?! Noi eravamo amici un tempo! >>
<< Hai detto bene Aarch, un tempo, ma non per questo sono andato a spifferare tutto quello che mi hai confidato ai giornalisti. Ma per chi mi hai preso?! La nostra amicizia sarà pure finita, ma non ho certo perso il mio onore! >>  
Caren osservò i due uomini fronteggiarsi l’uno di fronte all’altro. Da una parte suo padre: fiero e glaciale con i suoi perforanti occhi di ghiaccio; dall’altra il suo allenatore: sicuro e orgoglioso. Smog e Respiro, aria e fumo. Il suo passato e il suo presente, entrambi parte di sé ed entrambi innocenti.
Ma se nessuno dei due era stato a rivelare l’identità dei suoi genitori al giornale, allora chi lo aveva fatto?  
<< Chi? >> chiese tra sé e sé la ragazza. << Chi venderebbe mai informazioni così personali? >>
Aarch, che fino a quel momento aveva concentrato la sua attenzione esclusivamente su Artegor, si voltò verso di lei, per un attimo fu come riavere di fronte a sé Miriana e per un attimo ebbe la forte tentazione di stringerla tra le braccia, ma lei non era Miriana e il diritto di stringerla tra le braccia lo aveva perso molto tempo fa.
<< Caren.. >> sussurrò.
Nel momento stesso in cui la calda voce dell’uomo pronunciò il suo nome Caren sentì il familiare dolore che circondava il suo ricordo attanagliarle il petto, non gli aveva mai perdonato il suo abbandono ed ogni volta che lui rientrava per qualche motivo nella sua vita quel pensiero tornava a ferirla facendola rifugiare in una dolorosa e furente rabbia.
<< Se sei qui, non sei stato tu >> rispose lei con tono glaciale. La freddezza era l’unico modo che aveva per proteggersi.
<< Non lo avrei mai fatto. Sei mia figlia, non ti getterei mai tra le grinfie dei media.. Voglio riportarti da me, ma non è così che voglio farlo. >>
Caren scosse la testa. << Né così né in nessun altro modo. >>  
Il volto di Aarch fu trapassato da una smorfia di dolore, aveva perso la sua bambina già una volta per il suo egoismo ed ora stava succedendo di nuovo. << Ti chiedo solo una seconda possibilità.. >>
La ragazza abbassò la testa scuotendola.
Una seconda possibilità..
E per cosa?! Per abbandonarla di nuovo?!
Aveva avuto la sua occasione per fare il padre, ma l’aveva gettata al vento per inseguire il suo stupido ed egoistico sogno!
Aveva preferito se stesso a lei, ad una bambina di dieci anni.. Alla sua bambina!
Ora era tardi per i rimpianti.
<< No.. >>
<< Caren.. >> sussurrò suo padre.
<< Dovevi pensarci nove anni fa >> rispose lei glaciale. << Adesso è tardi. >>
A quelle parole Artegor sorrise soddisfatto, aveva appena avuto la prova che gli serviva: lei era una Shadows.
<< Caren ha deciso, Aarch >> disse con immenso piacere Nexus, poggiando le mani sulle spalle della giovane. << Hai perso e sta certo che questa è soltanto la prima delle tue sconfitte. >>
<< Tu! >> esclamò lo Snow Kids spostando la figlia ed afferrando l’ex amico per la giacca. << Brutto figlio di.. >>
<< Lascialo andare! >> urlò la giovane.
<< Cosa vuoi fare Aarch? Tirarmi un pugno? >> rise Artegor. << Fallo, fallo pure, tanto non cambierà niente. E’ una Shadows. >>
Gli occhi azzurro ghiaccio dell’uomo incrociarono quelli scuri dell’ex amico con talmente tanta freddezza da far gelare il sangue. Artegor forse pensava di aver vinto la guerra, ma non era così, poteva starne certo. Si sarebbe ripreso sua figlia, in un modo o nell’altro.
<< Da bravo, adesso toglimi le tue manacce di dosso >> lo schernì lo Shadows, sistemandosi la giacca.
Caren si portò al fianco del suo allenatore, lanciando fugaci sguardi a suo padre, il quale afflitto la osservava.
<< Cosa facciamo adesso? >> domandò la giovane, una volta che Artegor fu tornato alla sua scrivania.
<< Quello che tutti si aspettano: una conferenza stampa >> rispose l’ex Snow Kids.
<< Vuoi smentire il tutto non è vero?! >> lo accusò Aarch. << Non vuoi farti vedere per l’egoista che sei! >>
<< Oh al contrario, voglio confermare la notizia. >>
<< Cosa?! >> esclamarono padre e figlia all’unisono.
<< Pensaci Aarch, una volta che la galassia conoscerà la storia di Caren chi sarà davvero il cattivo? >>
Negli occhi di ghiaccio dell’uomo si dipinse la consapevolezza su quella che era la risposta alla sua domanda, mente le labbra di Artegor si incurvarono in un ghigno soddisfatto: lui e la sua nuova stella avrebbero guadagnato soltanto pubblicità positiva da quella storia.
<< Sei un maledetto bastardo >> sibilò Aarch. << Vuoi giocare sporco? Bene, sarai accontentato. Fa pure la tua conferenza stampa, io vi prenderò parte. >>
<< Non chiedevo di meglio. >>
Caren guardò in disparte i due uomini incenerirsi con lo sguardo e per un attimo provò l’impulso di fuggire via, lontano. Era mai possibile che nessuno pensasse a ciò che per lei significava quell’intervista?! Possibile che neanche ad uno solo di loro venisse in mente che forse riapre quelle vecchie ferite poteva farle male?!
Lei era diventata un premio ormai, un trofeo da vincere.
<< Non è finita qui, Artegor! >>
<< Io credo di si, invece. >>
Aarch squadrò nuovamente l’ex amico, poi dopo un ultimo fugace sguardo alla figlia se ne andò sbattendosi la porta alle spalle.
Si sarebbe ripreso sua figlia, in un modo o nell’altro.  
Seguì uno schiacciante silenzio, che venne poi interrotto improvvisamente dalla ragazza, la quale esclamò << E se io non fossi d’accordo? >>
<< E per quale motivo? >>  
<< Bé io.. Non voglio passare da vittima. Non voglio che le persone mi vedano come la povera figlia abbandonata di Aarch! Voglio che si ricordino di me per ciò che sono realmente, per ciò che faccio, non per lui! >>
<< Caren >> disse l’allenatore con voce suadente. << Questa conferenza stampa è esattamente ciò che ti serve per far vedere a tutti chi sei, per mostrare la tua forza.
    << Questa sera la galassia conoscerà la vera Caren Merensi e non una bambina piagnucolosa abbandonata dal padre. Una giovane donna forte e talentuosa, una Shadows. >>
La ragazza ascoltò le parole del suo coach trattenendo il respiro. Voleva davvero dimostrare che non era soltanto la figlia di Aarch, voleva davvero far vedere quanto valeva, ma era abbastanza forte per farlo?
<< Io conto su di te >> le disse l’uomo. << So che ce la farai. >>
Caren sospirò abbassando appena lo sguardo, poi alzando improvvisamente la testa fiera esclamò << Grazie mister, non la deluderò. >>
Lei era Caren Merensi, numero dieci degni Shadows, non Caren Merensi la figlia di Aarch. Era ora che la galassia lo sapesse.
<< Ne sono certo >> annuì soddisfatto lui. << Adesso torna in camera tua, ti informerò sull’orario della conferenza nelle prossime ore. >>
<< Si, signore >> concluse lei uscendo alzandosi per uscire dalla stanza.  
Artegor osservò la longilinea figura abbandonare il suo ufficio e la sicurezza di avere le carte giuste per la vittoria si fece sempre più forte in lui.
Quella ragazza covava tanta rabbia dentro di sé e non esisteva Smog più forte di quello scatenato dall’ira.
Aarch poteva fare pure i bagagli e tornarsene sul su quel ghiacciolo che chiamava casa, quest’anno la Galactick Football Cup sarebbe stata sua.





..Spazio Autrice..
Chi non muore si rivede, direte voi. ed infatti, dopo un'attesa di tre mesi buoni buoni rieccomi qui con un nuovo aggiornamento.
*si inginocchi*  vi chiedo umilmente perdono per questo clamoroso ritardo, sono davvero una pessima autrice lo so ed avete tutti il diritto di infamarmi, ma please siate clementi xD
So che non rispetto mai i tempi di aggiornamento, ma che ci volete fare sono ritardataria per natura!
Ma comunquue.. parlando di cose serie: spero che questo capitolo vi soddisfi almeno un pochino e vi faccia perdonare la mia lunga assenza.
Come sempre ringrazio chi legge e commenta e mando un grande bacio a coloro che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Vi adoro!  
Con tutte le mie più sincere scuse vi auguro Buona Lettura!
Raika
   
 
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