28 Marzo 1458
"Era uno
scultore, un affezionato di taverne ed alcol. Di natura molto violenta
a quanto
mi dicono. Precedenti per risse aggravate e altri reati di questo
genere" fu il resoconto orale del Maresciallo, quasi del tutto
identico alla pergamena che le aveva consegnato come rapporto.
"Non una
gran perdita, dunque..." fu il bassissimo commento di Elena mentre
scorreva velocemente l'elenco del riconoscimento. C'erano anche
accennate violenze
su donne, furti di materie prime e vandalismo. Insomma, un bel
soggetto. "Aveva famiglia, che si sappia?" Elena sperava
vivamente di no.
"Oh no,
viveva nella sua bottega, in pessime condizioni... a riconoscerlo sono
stati
dei vicini" rispose il Maresciallo. Elena annuì in segno
d'approvazione.
Be', questo apriva decine
di porte. Non era esattamente un soggetto che qualcuno si sarebbe
stupito di
vedere morto ammazzato. Era tutto quell'accanimento ad insospettirla...
"Siete
giunta a qualche conclusione, Capitano?" chiese il Maresciallo
dondolandosi sui piedi, evidentemente non soddisfatto della reazione
della donna. Forse cercava un applauso?
"Sì...
qualcosa..." accennò vagamente Elena poggiando il foglio
sulla
scrivania, insieme a quello che riportava la descrizione del cadavere.
In essi le sue idee trovavano conferme e smentite. "Le ferite
sanguinavano, sia quella sulla faccia che...
l'altra. Perciò, sono state inferte che l'uomo era ancora
vivo.
Inoltre, la
coltellata fatale non era mirata ad organi vitali, come il cuore, o i
polmoni. Sì, certo un colpo del genere ucciderebbe ovunque,
ma... se l'intento era quello di provocare la morte, perché
non
il
cuore?" disse, svolgendo ad alta voce tutti i ragionamenti che le
occupavano la mente.
"Dite che
non voleva ucciderlo?" chiese il Maresciallo perplesso. Elena
lasciò
sfuggire un sorriso divertito. L'intuito maschile.
"Certo
che voleva ucciderlo... Non mi crederete tanto folle da pensare il
contrario".
"No, no,
no, no... non ho detto questo!" si affrettò a precisare il
Maresciallo arrossendo. Elena lo interruppe con una risata, solo allora
riuscì a sorridere anche lui.
"Stavo solo
dicendo... perché far soffrire la vittima in modo tanto
cruento? Vuoi
ucciderlo? Bene, coltellata al cuore, e stai certo che non si
rialzerà
facilmente la mattina seguente. Inoltre, dalla descrizione del soggetto
mi
viene facile pensare che avesse decine di nemici, perciò
l'idea di una
vendetta non è tanto strana. Ma per quale ragione? Rissa?
Debiti? Èstrano pensare a tutta quella
violenza solo per qualche moneta. Ci deve essere una ragione
più profonda,
perché questo ha tutta l'aria di essere un omicidio
premeditato"
peccato che quella ragione non fosse tanto a portata di mano quanto
avrebbe
voluto.
"Sono
d'accordo, Capitano... Che cosa mi consigliate di fare?". Il
Maresciallo le piaceva molto come uomo. Sempre radicato nella cultura
maschilista, certo... ma uno dei pochi al quale bastava usare un
termine piuttosto che un altro per comunicarle il proprio rispetto, il
quale non si fermava solo alla divisa. Anche solo
un consigliare
al posto di ordinare.
Ovviamente, niente di
tutto ciò sarebbe pervenuto mai alle sue orecchie o a quelle
di chiunque altro.
Mantenere le distanze era la prima regola. Non doveva permettere abusi
di
confidenza a nessuno, neanche con chi ogni tanto se lo meritava.
"Be',
indagate quanto potete a proposito delle inimicizie più
profonde del soggetto,
e mi raccomando di aumentare le guardie notturne, sebbene non mi pare
che
l'assassino colpisca a caso, non voglio mettere in pericolo nessun
cittadino a
causa di vendette tra criminali".
"Credete
sia il caso di annunciare lo stato di allerta?" domandò il
Maresciallo. Elena lo guardò per qualche secondo, pensandoci
seriamente.
"No, non
per il momento. I cittadini sono già abbastanza sconvolti,
meglio tranquillizzarli
che allarmarli. È,
tutto, potete andare".
"Agli
ordini, Capitano...".
Una volta da sola, riprese il posto alla scrivania, ma
non diede ulteriori sguardi ai fogli. Aveva bisogno di sgombrare
la mente, e non esisteva nulla di meglio che rivivere la notte
trascorsa con
Francesco per farlo...