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Autore: stillfreeit    27/03/2013    1 recensioni
Nella penisola Italica del 1458, in pieno Rinascimento, non è affatto comune che il Capitano della polizia locale sia una donna. D'altra parte, a quanto pare, esiste una piccola città sulla costa tirrenica della penisola che può vantare questo singolare prodigio. Viene da sé che Elena abbia sempre da dimostrare di essere all'altezza del suo ruolo. Il killer silenzioso piombato dal nulla in città è esattamente l'opportunità che Elena non avrebbe mai desiderato di dover cogliere per mostrare di che pasta è fatta.
Genere: Mistero, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CE 2

28 Marzo 1458

"Era uno scultore, un affezionato di taverne ed alcol. Di natura molto violenta a quanto mi dicono. Precedenti per risse aggravate e altri reati di questo genere" fu il resoconto orale del Maresciallo, quasi del tutto identico alla pergamena che le aveva consegnato come rapporto.
"Non una gran perdita, dunque..." fu il bassissimo commento di Elena mentre scorreva velocemente l'elenco del riconoscimento. C'erano anche accennate violenze su donne, furti di materie prime e vandalismo. Insomma, un bel soggetto. "Aveva famiglia, che si sappia?" Elena sperava vivamente di no.

"Oh no, viveva nella sua bottega, in pessime condizioni... a riconoscerlo sono stati dei vicini" rispose il Maresciallo. Elena annuì in segno d'approvazione.

Be', questo apriva decine di porte. Non era esattamente un soggetto che qualcuno si sarebbe stupito di vedere morto ammazzato. Era tutto quell'accanimento ad insospettirla...

"Siete giunta a qualche conclusione, Capitano?" chiese il Maresciallo dondolandosi sui piedi, evidentemente non soddisfatto della reazione della donna. Forse cercava un applauso?

"Sì... qualcosa..." accennò vagamente Elena poggiando il foglio sulla scrivania, insieme a quello che riportava la descrizione del cadavere. In essi le sue idee trovavano conferme e smentite. "Le ferite sanguinavano, sia quella sulla faccia che... l'altra. Perciò, sono state inferte che l'uomo era ancora vivo. Inoltre, la coltellata fatale non era mirata ad organi vitali, come il cuore, o i polmoni. Sì, certo un colpo del genere ucciderebbe ovunque, ma... se l'intento era quello di provocare la morte, perché non il cuore?" disse, svolgendo ad alta voce tutti i ragionamenti che le occupavano la mente.

"Dite che non voleva ucciderlo?" chiese il Maresciallo perplesso. Elena lasciò sfuggire un sorriso divertito. L'intuito maschile.

"Certo che voleva ucciderlo... Non mi crederete tanto folle da pensare il contrario".

"No, no, no, no... non ho detto questo!" si affrettò a precisare il Maresciallo arrossendo. Elena lo interruppe con una risata, solo allora riuscì a sorridere anche lui.

"Stavo solo dicendo... perché far soffrire la vittima in modo tanto cruento? Vuoi ucciderlo? Bene, coltellata al cuore, e stai certo che non si rialzerà facilmente la mattina seguente. Inoltre, dalla descrizione del soggetto mi viene facile pensare che avesse decine di nemici, perciò l'idea di una vendetta non è tanto strana. Ma per quale ragione? Rissa? Debiti?
Èstrano pensare a tutta quella violenza solo per qualche moneta. Ci deve essere una ragione più profonda, perché questo ha tutta l'aria di essere un omicidio premeditato" peccato che quella ragione non fosse tanto a portata di mano quanto avrebbe voluto.
"Sono d'accordo, Capitano... Che cosa mi consigliate di fare?". Il Maresciallo le piaceva molto come uomo. Sempre radicato nella cultura maschilista, certo... ma uno dei pochi al quale bastava usare un termine piuttosto che un altro per comunicarle il proprio rispetto, il quale non si fermava solo alla divisa. Anche solo un consigliare al posto di ordinare.

Ovviamente, niente di tutto ciò sarebbe pervenuto mai alle sue orecchie o a quelle di chiunque altro. Mantenere le distanze era la prima regola. Non doveva permettere abusi di confidenza a nessuno, neanche con chi ogni tanto se lo meritava.

"Be', indagate quanto potete a proposito delle inimicizie più profonde del soggetto, e mi raccomando di aumentare le guardie notturne, sebbene non mi pare che l'assassino colpisca a caso, non voglio mettere in pericolo nessun cittadino a causa di vendette tra criminali".

"Credete sia il caso di annunciare lo stato di allerta?" domandò il Maresciallo. Elena lo guardò per qualche secondo, pensandoci seriamente.

"No, non per il momento. I cittadini sono già abbastanza sconvolti, meglio tranquillizzarli che allarmarli. È
, tutto, potete andare".
"Agli ordini, Capitano...".

Una volta da sola, riprese il posto alla scrivania, ma non diede ulteriori sguardi ai fogli. Aveva bisogno di sgombrare la mente, e non esisteva nulla di meglio che rivivere la notte trascorsa con Francesco per farlo...

   
 
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