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Autore: sarfatidream    27/03/2013    2 recensioni
Rachel ha appena scoperto il terribile segreto di Brody, è sconvolta, tutto il mondo le è caduto addosso, tutte le certezze e le sicurezze che aveva avuto fino a quel momento erano finite, c'era solo un pensiero che la tormentava, forse uno sbaglio che aveva fatto e a cui non poteva mai più rimediare, forse aveva perso Finn.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed ecco un nuovo capitolo, pensavo di farcela prima ma invece eccoci qui un po’ in ritardo, ho deciso di scegliere la canzone di Pink per il titolo perché mi fa pensare troppo a Rachel e Finn e secondo me sarebbe perfetta anche come duetto nella serie. Non mi dilungo troppo e buona lettura!
 


Mi svegliai presto quella mattina, non avevo dormito molto, avevo passato tutta la notte a girarmi e rigirarmi nel letto e a pensare a tutte le bugie di Brody e a tutti i momenti che avevo passato con lui e mi venne in mente una frase che avevo letto una volta “Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto” ed arrivai alla constatazione che era così, non era mai stata una vera relazione per me, forse era solo un motivo inutile per dimenticarmi di Finn, per sentirmi desiderata e amata ma il fatto era che io non l’avevo mai amato davvero e forse amavo solo l’idea di lui. Verso le sette mi alzai dal letto, l’idea di chiamare Finn mi aveva riempito l’animo per tutta la notte ma forse era ancora troppo presto, poi non mi andava nemmeno che Santana e Kurt mi sentissero e così decisi che l’avrei chiamato prima di andare alla NYADA, magari ad un bar vicino alla scuola. Mi vestii e presi la borsa con i fogli pentagrammati e i testi delle canzoni, quella mattina avevo canto e la cosa già mi estasiava. Prima di uscire scrissi un messaggio su un post-it che attaccai sul frigo “Vado a fare colazione al bar, un bacio! Vi voglio bene! Rach” ed uscii chiudendo piano la porta per non svegliarli. Chiuso il portone mi girai verso la finestra e notai che stava diluviando, marzo è pazzo si sapeva e a New York la pazzia era di casa, ci poteva essere un giorno con la neve e l’altro con il sole. Presi un ombrello che stava fuori alla porta ed uscii pronta ad affrontare la tempesta. Presi un taxi, andare a piedi con quel tempo poteva essere pericoloso e non mi andava di inzupparmi quella mattina. Mi feci lasciare davanti al bar vicino la NYADA e scesi entrando di corsa dentro. Erano le otto e pensai che forse Finn ormai si era svegliato e che potevamo parlare, ordinai un cappuccino e presi il telefono componendo il numero che era ancora nei preferiti. Squillava. Quei pochi secondi sembravano eterni fino a quando sentii la sua voce.
-Ciao Rachel- mi dissi tranquillo, forse quasi felice.
-Ciao Finn, volevo sapere come stavi… se sei ancora tutto intero dopo quello che è successo con Brody.- gli dissi tutto d’un fiato senza mezzi termini, sapevo tutto e quindi era inutile non dirglielo. Non rispose, forse non si aspettava che lo sapessi.
-Te l’ha detto lui quindi, pensavo di essere stato chiaro, ti doveva stare lontano.- disse freddo. Era incredibile come un semplice nome cambiasse l’umore di Finn.
-Veramente sono andata io da lui. Mi aveva lasciato senza una spiegazione e solo dopo ho scoperto che…- non sapevo nemmeno come dire quello che era veramente Brody –bhè ho scoperto il suo vero lavoro- dissi semplicemente.
-Ah… quindi mi hai chiamato perché non dovevo picchiarlo? Mi dispiace Rachel ma tu non ti meritavi questo e venire fino a New York per farlo capire anche a quello lì è stato più forte di me- mi rispose dolce, la suo voce si era fatta più lieve e morbida, era come se avesse abbassato la difesa e quello scudo che c’era tra noi due.
-Grazie- dissi sincera –l’importante è che tu non ti sia fatto nulla, non voglio che a causa mia tu ti faccia male-
Sentii una flebile risata –tranquilla, non mi sono fatto nulla, ci ha rimesso solo lui, soprattutto nel perderti-
A quell’affermazione sorrisi, teneva ancora a me, era palese e questo mi faceva piacere. –Sei già tornato in Ohio?- gli chiesi sperando in una risposta negativa.
-Si, mi sono iscritto al college, ho deciso di prendere l’abilitazione all’insegnamento- mi disse felice.
-Wow è fantastico Finn! Perché non me l’hai detto prima?- finalmente aveva trovato la sua strada, avevo visto il musical che aveva organizzato e anche il modo in cui trattava i ragazzi ed era portato come insegnante e come leader.
-Bhè dovevamo parlare di quella storia, stavo proprio per partire e mi hai chiamato.- mi disse.
-Allora ti ho disturbato, scusami, ti lascio ai vari preparativi, ci risentiamo, ok?- gli dissi pensando che in quel momento era indaffarato e che di certo non poteva parlare con me.
-Tu non disturbi mai- mi disse dolce –ci risentiamo Berry, un bacio.-
-Ciao Finn, in bocca al lupo.- dissi chiudendo la chiamata e tornando al mio cappuccino.
 


Bene il secondo capitolo è finito, Rachel ha appreso l’importante scelta di Finn di andare al college e si sta rendendo conto sempre di più che non può fare a meno di lui. Spero che vi piaccia e aspetto recensioni. Un bacio e a presto!
  
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