Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: dahbanana    27/03/2013    8 recensioni
Aria Stewart era esattamente il tipo di ragazza che pensava fosse meglio non creare delle aspettative su nulla e poi sorprendersi, invece che crearne per poi rimanere delusa.
Aveva anche una sorellina minore alla quale era molto legata, Emma Stewart, una bambina solare ed iperattiva, il cui sorriso sarebbe stato capace di far cessare una guerra.
~
“C'era stato un tempo, in cui gli Stewart erano considerati la famiglia perfetta.
La tipica famiglia che si vedeva nelle pubblicità della mulino bianco: felice, armoniosa ed unita.
E da un giorno all'altro, quella felicità e quell'armonia erano scomparse, lasciando spazio ad un dolore immenso e ad una paura ancora più grande.
Quando quel pomeriggio, Amanda Stewart aveva deciso di portare Emma all'ospedale, non sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Non immaginava nemmeno che il risultato della diagnosi sarebbe stato quello. La loro vita era troppo perfetta e la loro famiglia troppo felice perché succedesse proprio a loro. Non riusciva a capacitarsene, eppure era così: Emma aveva la leucemia."
* Alcuni dialoghi della storia, sono stati ispirati al film di Nick Cassavetes "La custode di mia sorella" *
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Capitolo 2


 

«Purtroppo la leucemia di Emma non é più in remissione.» la informò il dottor Fitz «Dalla citodiagnosi é emerso che le cellule leucemiche sono il 23%.»
«E dovrebbero essere?» chiese Amanda aggrottando le sopracciglia.
«Assenti» rispose il dottore. «Dovremo provare con la chemioterapia. Questo trattamento sembra non funzionare più» continuò e la donna annuì.
«Certamente. Tutto quello che serve. Emma é troppo piccola, dobbiamo provare di tutto. Prima o poi il cancro se ne andrà, ne sono sicura.»ribatté la donna cercando di dimostrarsi sicura di sé, quando la verità era che stava morendo di paura e gli occhi lucidi e le mani tremanti ne erano la prova.
Il dottore annuì un po' meno convinto «Dobbiamo provarci» concordò «ma c'è una cosa...»
«Cosa?» chiese la donna allarmata
«Emma perderà i capelli.»

 

***

 

Quel pomeriggio Aria andò in ospedale ed entrando nella camera di Emma, notò il corpicino della sorellina scosso da fremiti. Capì che stava piangendo e le si spezzò il cuore. Non l'aveva quasi mai vista piangere. Cos'era successo? Perché stava piangendo?
Le si avvicinò e le sfiorò una spalla «Emmy perché piangi?» le chiese preoccupata.
La bambina sussultò, voltandosi a guardare la sorella.
Aveva gli occhietti rossi e gonfi e molteplici lacrime le bagnavano il volto.
Si alzò leggermente, senza proferire parola ed abbracciò Aria, non smettendo per un attimo di piangere.
«Emmy? Piccola dimmi cos'è successo, per favore.» insistette la ragazza, stringendola forte fra le sue braccia.
Emma cercò di calmare i singhiozzi, divenuti troppo violenti, per poi staccarsi dalla sorella «I capelli» sussurrò con la voce ancora spezzata dal pianto. «Stamattina ho sentito il dottore dire alla mamma... che avrei perso i capelli.» riprese a piangere più forte.
Quella mattina, dopo la solita visita infatti, il dottore era uscito dalla camera per parlare con Amanda, ed Emma, alzatasi alla ricerca delle sue caramelle, che Rebecca doveva aver sicuramente nascosto da qualche parte per evitare che le mangiasse prima di pranzo, li aveva sentiti parlare.
Emma aveva sempre amato i suoi capelli e per quello, ci era rimasta malissimo. Lei non voleva perdere i suoi capelli. Non voleva e non voleva.
Aria sentì un groppo alla gola e si sedette sul letto di fianco alla sorellina, abbracciandola meglio.
«Shh...» le sussurrò accarezzandole i boccoli biondi «Non piangere» le ripeteva, ma la bambina non le dava ascolto. Non riusciva a smettere.
Infine, vinta dalla stanchezza, Emma si addormentò.

 

***

Il giorno seguente.

«Emmy, che stai combinando?» domandò divertita Aria, attirando l'attenzione della sorellina e della madre.
La mattina precedente, quando era andata a trovarla stava piangendo ed era rimasta triste per tutto il giorno, fin quando Aria non se n'era dovuta andare, a causa di un esame che avrebbe avuto all'Università, e in quel momento invece sembrava tornata ad essere la bambina allegra e sorridente di sempre.
«Aria! Sei arrivata» squittì Emma scendendo dal letto alla velocità della luce e fiondandosi tra le braccia della sorella.
«Come stai, piccolina?» le chiese la mora, accarezzandole i capelli.
«Benissimo» Emma incominciò a saltellare sul posto, un sorriso a trentadue denti sulle labbra rosee.
Aria non riusciva a capire il motivo di un cambiamento così improvviso di stato d'animo da parte della sorellina. «Come mai é così contenta oggi?» domandò alla madre.
«Fattelo raccontare da lei, io vado a prendermi un caffè.» sospirò la donna stancamente.
La ragazza osservò confusa la madre uscire dalla stanza e poi si sedette affianco ad Emma.
«Hai parlato con Madison?» provò a domandarle Aria, riferendosi alla psicologa dell'ospedale, una ragazza di una ventina d'anni sempre molto disponibile e carina.
«No» Emma scosse la testa con vigore, senza perdere il sorriso.
«E come mai oggi sei così contenta?» le chiese curiosa la sorella, osservandola inclinando di poco la testa.
«Sono fidanzata» dichiarò la bambina, sorridendo felice.
«Fidanzata?» domandò Aria curiosa, senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.
«Sì. Il mio fidanzato é bellissimo e mi vuole bene. Gli ho detto che perderò i capelli. Ero tanto triste prima di parlargli... Lui però mi ha detto che secondo lui sarò bellissima comunque, con o senza capelli. Io allora gli ho detto che secondo me anche lui era bellissimo e lui mi ha chiesto se volevo essere la sua fidanzata.» le raccontò con gli occhietti che le brillavano e un sorriso enorme stampato in viso.
Aria ricambiò il sorriso. Era felice. Sentire quelle parole pronunciate dalla sua sorellina le avevano fatto bene. Aveva avuto così tanta paura che Emma cominciasse ad essere triste e a deprimersi. Non sarebbe mai riuscita a sopportare di vederla piangere ogni volta che avesse perso un po' di capelli.
«E chi è questo tuo fidanzato?»
«Harry!» squittì la bambina eccitata «Harry Styles é il mio fidanzato» batté le mani felice.
Aria rise, ma non ebbe tempo di dire niente che Emma scappò fuori dalla stanza.
«Emmy» urlò allora rincorrendola «Emma dove stai andanto? Fermati!».
La vide correre fino alla sala d'attesa e buttarsi a capofitto addosso a qualcuno e Aria si immobilizzò immediatamente sul posto, riconoscendo quel qualcuno.
Era il ragazzo che qualche mattina prima le aveva quasi rubato il caffè. Quello che le aveva chiesto se volesse un autografo.
«Aria lui é Harry» lo presentò Emma.
«Tu?» chiese la ragazza incredula.
«Non ci posso credere.» ribatté lui, altrettanto sorpreso.
«Vi conoscete?» chiese la bambina facendo saettare il suo sguardo tra i due: prima sulla sorella, poi Harry.
Aria scosse la testa «Non direi...»
Emma la osservò per un attimo incerta, tornando poi a posare il suo sguardo su Harry «Comunque Harry, lei é Aria, mia sorella.»

 

***

 

«Quindi Emma é tua sorella?» chiese Harry divertito, mentre Emma era stata chiamata da una sua amichetta per giocare.
«Esattamente» sussurrò Aria, cercando di non distogliere lo sguardo da lui, per non mostrare il suo leggero imbarazzo. In quel momento la sua frase di giorni prima sembrava aver senso. Aveva creduto che lei fosse una sua fan, e per questo le aveva chiesto se volesse un autografo. Strano come non l'avesse riconosciuto, nonostante i telegiornali e le riviste fossero sempre pieni di sue foto. Per non parlare di tutte le volte che Emma le aveva parlato dei suoi ricci perfetti, oppure dei suoi occhi verdi, che lei definiva “verde speranza”. Eppure al momento non le era passato nemmeno lontanamente per la testa che potesse essere lui e non aveva nemmeno collegato la descrizione al suo aspetto, che combaciavano alla perfezione: i capelli ricci, il fisico tonico, stretto da vestiti all'ultima moda e i famosi occhi color verde speranza.
«Quindi immagino tu non sia Becky» continuò divertito il ragazzo.
La mora scosse la testa «Rebecca é un'infermiera, ed é bionda. Non so come tu sia riuscito a confonderci» ribatté stizzita.
«Dovrai perdonarmi, ma non avevo ancora bevuto il caffè quella mattina, e il mio cervello non funziona molto bene senza.» si giustificò non perdendo il suo tono divertito.
Anche con doppia dose di caffè, Aria dubitava che il cervello di quel ragazzo sarebbe riuscito a funzionare bene, ma si astenne dal dare voce ai suoi pensieri, limitandosi a sorridere falsamente.
«Harry dobbiamo andare» Louis li raggiunse in quel momento, accorgendosi solo dopo della presenza della ragazza, che subito riconobbe.
Trattenne una risata «Tu devi essere la ragazza dei caffè» si rivolse alla mora.
«Aria» si presentò lei.
«Io sono Louis» si presentò lui a sua volta. «Beh, é stato un piacere conoscerti. Ora però dobbiamo andare» si scusò, rivolgendole un sorriso amichevole, che la ragazza apprezzò.
«Piacere mio» si ritrovò a rispondergli, mentre un leggero sorriso le increspava le labbra.
«É stato un piacere rivederti.» Harry le sorrise ammiccante, prima di allontanarsi insieme al suo amico.

 

***

 

«Quindi questa band, gli One...»
«Direction» lo aiutò Rebecca.
«Gli One Direction.» ripeté il signore anziano seduto dietro al bancone del bar «Sono venuti a trovare i bambini all'ospedale e li avete conosciuti?» chiese come conferma alle ragazze.
Aria annuì poco interessata, mescolando lentamente il suo caffè, mentre Rebecca sorseggiava la sua cioccolata, senza distogliere lo sguardo da lei.

«Anch'io una volta conobbi una celebrità. Un mio amico conosceva parecchia gente del giro della musica e una volta, al concerto di Elvis riuscì a farci entrare nel backstage. Così lo conoscemmo.» raccontò mentre con la memoria ripercorreva quei momenti indimenticabili della sua gioventù.
«Ci stai dicendo di aver conosciuto Elvis Presley? Quel Elvis?» domandò Aria improvvisamente interessata al discorso.
Connor annuì sorridente «Esatto. Elvis era un grande uomo...»
«Wow. Altro che One Direction...» sospirò Aria, ammirata.
«Per me invece, conoscerli é stata una delle esperienze più eccitanti della mia vita!» ribatté Becky sicura, facendo alzare gli occhi al cielo all'amica.
«Come vuoi» ribatté con tono piatto ed esausto.

Connor scosse la testa, sorridendo divertito dalla scena, per poi tornare al suo lavoro per evitare di dover intromettersi nella discussione.

«Dici che verranno spesso all'ospedale?» chiese improvvisamente Rebecca, passandosi una mano fra i lunghi capelli biondi.

«Chi?» domandò Aria, finendo il suo caffè.

«Come chi?» sbuffò la bionda, alzando lo sguardo cristallino verso il soffitto «Gli One Direction! Chi altri?»
«Dio Becky, ti sembro la loro assistente?» sbottò la mora infastidita «Sono in vacanza! Staranno un po' qui e poi torneranno a girare il mondo e a cantare le loro squallide canzoncine commerciali»
Becky rise. La faceva diverire troppo vedere Aria fuori controllo.
«A me le loro canzoni piacciono.» commentò poi, stringendosi nelle spalle.

«Davvero? Quindi non ti piacciono per il loro aspetto da modelli di Abercrombie, giusto?» le chiese sarcasticamente la mora, rivolgendole uno sguardo di sfida.

«Beh sì, anche quello» ammise Rebecca. «Ma non sono nemmeno male come cantanti!» continuò «E ti ricordo comunque, che Emma li adora»
«Sì ma lei é una bambina! Non c'entra» la difese Aria.
La bionda scosse la testa esasperata, prima di guardare l'orologio che teneva al polso «Come ti pare. Ora devo tornare in ospedale. Il mio turno comincia fra poco» annunciò alzandosi.
«Va bene, vengo con te» rispose la mora, alzandosi a sua volta.
Salutarono Connor e poi uscirono dal bar, dirigendosi verso l'edificio.

 



~
  


*Spazio Autrice*


Saaalve bellezze mie :) 
Come state? Io sono sommersa dallo studio e se non avessi avuto questo capitolo pronto, probabilmente mi sarei rifatta sentire solo fra due mesi minimo, inoltretutto sono stanca come non mai! Ma chi lo dice alla mia professoressa di chimica che non esiste solo la sua materia? 
Vabbé, parlando del capitolo... come vi sembra?
Davvero, se devo essere sincera non l'ho nemmeno riletto per paura di trovarlo bruttissimo e per evitare così il suo cestinamento, quindi fatemi sapere le vostre opinioni! Ci tengo molto :)
Grazie di cuore a tutte quelle che mi stanno seguendo e anche a tutte quelle che hanno messo la storia fra le seguite/ricordate/preferite! Siete troppo tenere ♡
A presto, bacioni.

-S

PS: 
Crediti a _Sparks_ per aver realizzato il magnifico banner che trovate ad inizio capitolo :)

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: dahbanana