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Autore: GiulyMUSE    28/03/2013    0 recensioni
Trailer della FF -----> http://www.youtube.com/watch?v=6-14TnafDY4
‘Nessun caffé amaro puó distarmi da quel giorno, da quell‘amore che non é stato vissuto, assaporato.. Matt ho bisogno di te‘
Una vecchia cotta, o meglio il primo amore di Bellamy dopo parecchi anni ritorna improvvisamente nella vita di costui. Un amore scoppiato alle superiori é ancora capace di far svolazzare le farfalle nello stomaco della Rock Star?
‘Poi si erano lasciati ma in quel modo che non é un lasciarsi veramente: Lei troppo bella, lui..lui troppo matto ma si volevano da morire. Non potevano stare insieme, non potevano stare lontani‘
A. Baricco
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Megalomania.

 
-Stiamo bene,vero?-
Sorrisi.
-Che fai non mi rispondi?Allora stiamo o non stiamo bene insieme.- Insiste lui.
-Si, stiamo bene.-
 
Siamo abbracciati su una duna di sabbia a trenta metri dalla riva nella spiaggia di Teignmouth, in un cesto ci sono panini incartati nella stagnola e una bottiglia di vino rosso. Il mare è triste ,increspato dal vento ,grigio dello stesso colore del cielo. I richiami dei gabbiani ci fanno compagnia, arriva qualche schizzo d’acqua c’è l’alta marea e i pesci sono molto vicini alla riva. E l’aria è così pulita che le ciminiere a strisce sembrano lì.
Lui prende un pugnetto di sabbia e la libera al vento, imbracciò la chitarra e cominciò a suonarla poi assunse un’espressione di fastidio.
 
-Cos’è che mi fa male ?- S’infila una mano nella tasca dei pantaloni e tira fuori una scatoletta di velluto blu.
-Ecco cos’era. Ma guarda ,alle volte, cosa ti finisce nelle tasche.-
Mi sentii stringere la gola e fredde le mani
-Cos..- schiarii la voce e ripetei. –Cos’è?- scossi la testa.
Ho capito.
Lui mi mette la scatoletta in mano.
- Sei impazzito?- e cercai di ridargliela.
Lui la respinse ponendo i palmi in avanti e la ripose sulla mia mano e mi chiuse le dita -Di te, su dai aprila!-
-Perché?-
-Se non la apri ,vorrà dire che dovrò lanciarla ai pesci , e la prossima estate ci sarà un subacqueo fortunato.-
Lo aprii. Un anello D’oro bianco e ametista.
 -…Mmm quindi? Cos’è?.-
 
Lo infilai al dito. Perfetto.
 
-Una formale richiesta di matrimonio.-
-Sei impazzito?-
-Completamente. se non ti piace ,dillo, il gioielliere è un mio amico,possiamo cambiarlo. Non ci sono problemi.-
-No è bellissimo,mi piace ma...-

 
-Ehy Crystal, devi portare tutte le scatole che sono nell’ingresso?- diceva Lowell dal piano di sotto.
-Sì! Sono troppe?-
-Credo proprio di sì! Che faccio?-
-Vedi cosa posso lasciare qui a casa… tra un attimo arrivo.-
 
Finalmente l’università mi da del tempo libero per far mente locale di quello che mi aspetterà d’ora in avanti.
Stavo seduta con le gambe incrociate sul tappeto della mia cameretta a fiori, i capelli erano impolveratissimi e arruffati le mani nere… erano secoli che non riguardavo quegli oggetti, quelle foto abbandonate non so quando in quei grossi scatoloni e mi accorgo di essere cresciuta. Cavolo. Sono diventata una donna!
Adesso il seno si vede al contrario di questa foto e cerco di valorizzarlo (sto cercando di abbandonare i felponi e i maglioni), i denti sono dritti e bianchi non più imprigionati dall’apparecchio, la pelle adesso è liscia anche se qualche brufolo sulle tempie c’è ma fortunatamente ho cominciato ad usare i trucchi come si deve ed evitare come un paio di anni fa a truccarmi la faccia bianca e lasciare un enorme differenza tra il mento e il collo, o la matita nera doppia e indecisa sulle palpebre o come quando mettevo il blush impresso sulle gote.
Passando le foto una sotto l’altra trovai la foto scattata alla mezzanotte del ’95 a Londra, c’era Matthew fermo ancora lì dopo molto tempo meravigliato dai fiocchi di neve, la girai.
 
“ Londra 01-01-‘95”
“Ogni cosa è più bella per noi, e tu non sarai più bello di quanto lo sei ora sfiorato dalla neve.”
 
Una fitta sul petto ed incoscientemente sfiorai il suo volto e portai la foto vicino al mio battito. Che stavo facendo… sono pronta per abbandonare tutto ed affrontare una vita completamente nuova?
 
Lowell nel frattempo sbirciava tra gli scatoloni carichi di roba che avevo lasciato giù. Armato di coltellino e scotch per imballaggio chiudeva le scatole che secondo lui potevano servirmi.
Lowell quasi un mese fa trovò un grazioso loft vicino alla mia università. E’ stato davvero fortunato a trovarne uno lì vicino e vuoto, spesso i ragazzi per la mancanza di alloggi se ne affittano uno in comitiva, noi invece saremo soli.
E’ molto carino e ricco di luce, ha il parquet tranne che in cucina, le pareti bianche e il piano cottura ad isola.
Subito dopo che siamo andati ad “analizzarlo” ed un mio secco sì, ha preso carte e penna e ha lasciato la sua firma.
Sì, io e Lowell andremo a vivere insieme…
 
Imbracciai lo scatolone con le vecchie foto, guardai per l’ultima volta la mia stanza rosa , dal pavimento fino al soffitto facendo roteare gli occhi un po’ lucidi, abbassai la maniglia e girai la chiave.
Ciao adolescenza.
 
Scesi le scale sporgendo il collo dallo scatolo più che potevo per evitare di cadere giù da quei grossi e scheggiosi gradini.
-Ragazzo.. potresti aiutarmi.- Dissi con un po’ di divertimento.
- Certo signora!-
-Eh?!? Cosa?!? Signora a chi? Ed io che le volevo dare una mancia sostanziosa!-
-Non vorrei essere scortese, ma guardatevi… il vostro aspetto non è più lo stesso e qualche capello bianco fa capolino sulla vostra folta chioma mossa.-
-Ho solo 25 anni, e quel capello non è bianco ma un po’ più biondo degli altri.- cercavo quel capello facendo cadere i capelli vicino agli occhi. – ti decidi ad aiutarmi o no? 80enne.- le mie parole erano decise ad “offenderlo”.
- Ahi ahi che male alla schiena.- finse un colpo di tosse. – mi dispiace signorina ma sono troppo anziano per alzare questi oggetti sa… le gambe cominciano a  traballare e la vista a regredire..-
-Ho capito ci penso io.. grazie eh.- così scesi i gradini con estrema lentezza. Giunta all’ultimo
-No no aspe…-
 
Lowell è inciampato su uno scatolo ed è finito contro di me facendomi cadere sbattendo il sedere sullo scalino e scontrandosi la testa contro la mia, nel frattempo lo scatolone che portavo io si è rovesciato tutto a terra. Tutto . Le foto erano sparse per tutta l’entrata e le scale.
 
-Cazzo che male!!- strizzò gli occhi e si portò le mani sulla fronte stringendo i denti più che poteva.
Involontariamente lacrime calde scesero dai miei occhi, le mani bruciavano tantissimo, mi feci coraggio e le guardai. Cavolo li avevo graffiate e su una c’era una scaglia di legno non del tutto infilzata così misi a fuoco la vista e con po’ di tremarella alle mani la tolsi. Quelle scale stavano andando a pezzi.
- Crystal..-
-Sì, che succede?!- lanciai lontana con un soffio via la scheggia. Stavamo ancora accasciati a terra o meglio io seduta su uno scalino e Lowell con le ginocchia tra le mie gambe.
- Hai.. hai.- e toccò la mia fronte.
-Ahi ahi ahi.- dissi con dolore – Mi sono spaccata la fronte? O dio non vedo, è tutto appannato!-
-Sciocchina non hai nulla.. solo un ..un.- e nel frattempo che le parole si decidevano ad uscire dalla sua bocca scrutava attentamente la mia fronte. Girai velocemente a destra e a sinistra gli occhi per poi ritornare al suo sguardo con un sopracciglio verso su.
- Bisogna mettergli urgentemente qualcosa sopra!-
-Ma cosa ho?- e con estrema cautela portai la mano vicino alla mia fronte e tastai il punto in cui avevo male. Un bernoccolo no,no ma che dico una montagna no!! Il monte Fuji!
- A-a-aspetta!! Ci penso io… vado in cucina e..e…e… torno!.-
Si alzò con fatica traballando un po’, scosse la testa e poggiandosi con I palmi ai muri di casa entrò in cucina. Aprì tutti i cassetti per trovare un tovagliolo di stoffa che lo passò sotto il rubinetto.
Io, mentre aspettavo lui cominciai a raccogliere le cose e osservare se si fosse rotto qualcosa, dopo una acuta analisi li rimisi nello scatolone, un po’ ammaccato ma ancora capace di tenere qualcosa dentro. Raccolsi le foto, qualcuna si era ficcata dentro lo zoccoletto del pavimento, erano quasi tutte ne mancava una, solo quella.. dove si era cacciata.
 
-Cerchi questa?- disse con tono spregevole , stava poggiato allo stipite della porta,succhiava rumorosamente quel succo di frutta attento a squadrare ogni minimo dettaglio di quella foto.
-Dammi! Quella è mia.- feci per alzarmi ma la testa cominciò a girare così rassegnata mi risedetti sullo scalino.
-Tieni.. tienilo premuto sul bernoccolo così sgonfierà un pochino no?- adesso le sue parole erano più dolci. Si sedette vicino a me ancora con la foto tra le mani e quel maledetto succo di mela. Stava per girarla. Avrebbe letto il pensiero del retro. Allungai le mani per prenderla ma lui posò il succo e con il palmo mi spingeva lontano.
-Mmm “non sarai più bello”…- con la voce da ochetta rilesse quella frase ed io mi feci paonazza. – “Più bello..” quindi questa ti servirà per la nuova casa eh?.-
-No, non credo.. lasciata qui se ti da fastidio.-
- E perché dovrebbe ?.- il discorso adesso si faceva più serio. – E soltanto la foto di un ragazzo.. o forse.- si mordicchiò le unghia e puntò gli occhi verso il soffitto. – No, ma che dico E’ QUELLO STRONZO CHE TI HA DISTRUTTA PER ANNI! Cavolo Crystal come fai ancora a tenere questa foto con te? Dopo tutto quello che ti ha fatto… sei riuscita a dimenticarlo o no?.- Mi alzò il mento verso di lui e mi fissò dritto agli occhi ed io lo stesso finché questi non cominciarono a pungere e girai la testa lontano dalle “spie”.
- Ho capito.- fece un sorriso falso, non era un buon segno. Si diede due pacche sulle gambe e s’alzò facendo svolazzare la foto vicino ai miei piedi.
-No Lowell..non andare.- ma si era fatto troppo tardi, ormai era vicino alla porta. Abbassò la maniglia e senza voltarsi mi disse
-Felice.. riuscirò mai ad esserlo Crystal eh, sono stanco d’aspettare.-
-Noooo, ti prego Lowell nooooo.- mi alzai e andai di corsa da lui, però era già uscito. Mi lasciai scivolare sulla porta laccata di bianco,bevevo lacrime e singhiozzavo. Mi addormentai lì tra le lacrime e quel maledetto dolore.
 
 Vrrr vrrr vrr “ Link it to the world, link it to yourself stretch it like a birth squee. tum tum tum.“
Ci mancava anche quella maledetta suoneria. Neppure guardai di chi fosse la chiamata e riattaccai il cellulare.
 
Basta dovevo incontrarlo, devo finirla per una volta tutte. Matthew tu provi ancora qualcosa per me?
Non voglio passare il resto della mia vita con un uomo che non amo.
 
Richiamai Cara, era lei che mi aveva chiamata. Tra un argomento all’altro gli parlai di quello che era accaduto e parlai della mia idea tentennando un po’
-Cooosa? Ma sono passati molti anni.. 10?..7?-
-8, sono passati otto anni.-
-Caspita! E..e tu pensi ancora a lui, ma se non ricambia. Parliamo di una rock star, otto anni in cui non vi vedete o parlate. Sei pronta ad affrontare una plausibile delusione?-
-Ne ho avute tante in quest’anni, una in più o di meno non mi cambia molto ma almeno c’ho provato, potrò avere dei rimpianti ma non di certo rimorsi.. Quindi Cara sei con me?-
-Senti Crys..-
-Ormai sono convinta, non cambio idea! Ci sei o no?-
-Ci sono! Ci sono… incontriamoci domani.. mmm domani è sabato no?-
-Sì, è proprio sabato, dove e quando?-
 
Mi fermai ancora lì, a casa dei miei, da sola al freddo.. la notte mi faceva paura, non avevo mai sentito in quei lunghi anni il bubolare dei gufi così forte, non avevo mai dormito in quel letto senza i miei nella stanza in fondo al piano e invece…
 
Dopo aver messo gli occhiali da sole e chiuso la porta andai al vecchio bar vicino all’altrettante vecchia sala da giochi. Sotto il tendone a righe verticali azzurre e bianche c’era Cara seduta in un tavolino a sorseggiare un frullato ai miritlli.
-Cry.. fatti abbracciare.- disse tremando un po’
Ci abbracciamo, mi strinse fortissimo e quest’abbraccio durò più di 5 Mississippi.
-Su siediti.. è spiegami tutto-
Annuii e scostai la sedia dal tavolino bianco traballante, mi passai una mano tra i capelli. E cominciai a raccontarle le mie intenzioni. Nel frattempo arrivò un cameriere, non avevo molta fame ed ordinai una coppetta di gelato.
-Sei, sicura.. e come lo dirai a Lowell ?-
-Non devo dirglielo proprio..-
-Cavolo, cavolo , cavolo.. Nolan sai in che situazione ti stai cacciando!?- prese il respiro e continuò – Lui ha preso l’argomento.. bè hai capito.-
-Sì, ma io ho sempre sviato… vuole farlo a Natale o per Capodanno-
-Ma è tra pochissimo! Non abbiamo molto tempo… senti, se ti aiuto in questa “follia” promettimi che in futuro non mi rinfaccerai nulla e .. e che lui, i suoi familiari, amici e qualcun altro se la prendano con me. Promettimelo!- e alzò il mignolino.
Mi guardai in torno, e il mio sguardo si fermò su un cartello pubblicitario. Sgranai gli occhi, ebbi una scossa sulla schiena.
-Ehy,Nolan… il mignolino mi sta cadendo a terra! Ehi che gu..ar…d…- non riuscì a finire la parola che lei nel voltarsi e seguendo le mie pupille si accorse di quello stesso cartellone pubblicitario. Si drizzò adesso con la schiena, assumendo una posa corretta e con entrambe le mani mi afferro i polsi e sbatteva i piedi sotto il tavolo facendo vibrare la mia palettina poggiata a pelo sul bordo della coppetta.
Scossi la testa e afferrai il bicchiere di plastica che stava per cadere. Quando sollevai la testa mi ritrovai il volto di Cara vicinissimo al mio.
-Pensi a quello che penso io!-
-Mmm forse… sì.. non lo so-
-Su, stringi ‘sto mignolino! Dobbiamo trovare quei biglietti. ADESSO!-
- Ma è a Novembre, non credo che ci siano ancora..-
-E che aspettiamo! Andiamo a cercarli!- S’alzò dalla sedia e mi prese le mani tirandomi su.. attraversammo velocemente la strada e fermammo immediatamente il pullman che portava a Londra.
Andare a Wembley non fu un gran successo. I biglietti erano terminati da tempo.. ed era solo agosto. Sconfitte risalimmo nuovamente sul pullman.
Cara insistette nel cercarli su internet ,ma i prezzi erano esageratissimi.
 
Passarono settimane dall’ultima volta che vidi Cara. Nel frattempo facevo da baby sitter ai due scriccioli di Kelly e Christopher. Alfi doveva compiere quattro anni e Ava Jo aveva 2 anni a Dicembre. Due angioletti.. sì quando dormivano.
Stavo per addormentarmi anch’io sul divano abbracciata ad Alfi ed Ava sul passeggino ma il campanello suonò. M’alzai di soprassalto spostai lentamente il piccolo dalla mia spalla e lo sdraiai sul divano, lui fece una smorfia ma dopo pochi secondi ritornò a russare. Erano le 00:47, cercai le pantofole sotto il divano e di corsa andai alla porta.
-Ciao Crystal, scusami ho fatto tardi.- Kelly aveva le gote rosse e la frangia dei capelli appiccicata alla fronte sudata.
-Non preoccuparti, i bambini sono di là, nel salotto, stanno dormendo.-
-Meno male, sei una brava mamma Crys, quando hai intenzione di mettere su cantiere?-
Drizzai le spalle – E’ ancora presto, meglio accettarsi che tutto vada bene prima di avere un bebè… Chris dov’è?-
Kelly basso la testa e si portò la mano sul viso, le spalle cominciarono a tremare..
-No, ehi.. Kelly che succede?-
-Di nuovo, ha bevuto di nuovo.- disse tra un singhiozzo all’altro.
La strinsi forte e le accarezzai la testa. – Vuoi che per sta notte tenga i bambini io?-
Si asciugò gli occhi..- No,no grazie hai già fatto tanto-
-Sicura?-
-Sicurissima.. dai su non ti intrattengo ancora, dove hai detto che sono?-
Entrò in casa e si diresse nel salotto. Si piegò sulle ginocchia e passò una mano sui capelli di Alfi, lui corrugò il naso e Kelly gli diede un bacio sulla fronte e lo caricò sulle braccia.
-Ti porto io Ava..- lei annuii e la segui da dietro. Arrivammo vicino l’auto, sdraiò il bambino sul sedile di davanti e gli allacciò la cintura di sicurezza, dal finestrino notai Chris che dormiva sul sedile di dietro con al testa poggiata sul sediolino. Prese la bambina e l’aiutai a chiudere il passeggino. Lei allungò la mano nella tasca dei suoi jeans per prendere il portafogli, io feci di no con le mani.
-No, non preoccuparti.. non voglio nulla.- lei insistette ma io le bloccai la mano.
-Sul serio, non far la stupida.. mi fai sentire in imbarazzo.-
-D’accordo…- allacciò Ava sul seggiolino e mi diede un bacio sulla guancia.. girò intorno all’auto.
-Kelly… vorrei dirti una cosa…-
Si fermò.- Sì?-
-Mmm, senti…- le raccontai di quel giorno con Cara e quello con Lowell senza approfondire. -..quindi, tu hai qualche biglietto, uno solo… ma che sto dicendo forse chiedo troppo.-
Lei mi sorrise e mi disse. – Non ti devi vergognare.. certo che posso fartelo avere, sono la futura moglie del bassista ricorda. Anzi potrei darti di meglio, ho alcuni pass in più.-
-No, non preoccuparti il biglietto basta ed avanza!- L’abbracciai.
-Siamo amiche no!?.. Notte Crystal e non preoccuparti.-
Aspettai che girasse l’angolo.. e in quel momento non riuscii a trattenere l’emozione che cominciai a saltare ed esultare per tutto il giardino. Un signore della villetta di fronte accese la luce della camera e alzò la finestra.
-C’è gente che dorme! Torni in casa.-
Feci segno di scuse e tornai dentro.
 
Ci sono riuscita.. il destino mi aveva data un'altra possibilità!
 

27 NOVEMBRE.
Matthew … sto per arrivare
!

 
 

Video della canzone che da il titolo al capitolo: Megalomania-Muse http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=hi7jdqF_3Wg

  
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