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Autore: Amoresolo    28/03/2013    0 recensioni
Cosa penserebbe tua madre se saprebbe ciò che realmente sei?
Quanti di voi hanno una specie di doppia vita? Quelle vite suddivise tra : io a casa, io fuori?
Bè lei c'è l'ha.
Due vite che non sono troppo differenti e che unirà per un qualcosa,o meglio,per qualcuno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Will nevere be able to love me as I LOVE YOU?



Il tanto aspettato ultimo anno,era arrivato.
Mancavano nove mesi al mio diploma. Sono quattro anni che frequento il liceo artistico,si proprio quello,sono una a cui piace disegnare tutto quello che le passa per la testa che sia un cuore,un viso o un semplice occhio. Sono ancora in camera,manca più di un ora all’inizio delle lezioni,prendo il mio pacchetto di Marlboro Light, il mio Blackberry e corro in cucina.
“’Giorno” saluto con un cenno tutti e mi dirigo verso il frigo dove quel deficiente di mio fratello e fermo a guardare qualcosa
“Ti muovi?” lui m’infastidisce a prescindere da ciò che fa.
“Ma che vuoi?io sto qui quanto mi pare!!” Ecco la goccia che fa traboccare il vaso. Con uno strattone l’allontano prendo la mia bottiglietta d’acqua naturale e l’apro per bere,lui di risposta mi da una gomitata che fa finire l’acqua dritta sulla mia maglietta. Rimango sbigottita.
“Fottiti bambino di merda!”
“Luuucy!” un tono di rimprovero, mia madre.
 Oh, meraviglioso.
Mia madre fa l’avvocato in uno studio legale, si occupa di divorzi e cose varie, la vedo poco e niente fra il suo lavoro ed io che esco,parliamo di tanto in tanto,anzi,veramente parla solo lei che cerca di mettere in naso nella mia vita,beh,mi dispiace cara mammina, ti è andata male.
Vado in camera furiosa,cazzo,per colpa sua devo cambiarmi.
Apro il mio armadio,che è un caos, e tiro fuori una canottiera bianca e una camicia stile –Bella Swan di twilight-, perfetto, prendo lo zaino e per evitare di uccidere mio fratello esco prima di casa.
Metto in moto la mia adorata Vespa rossa e parto.
Il cortile è pienissimo, coppiette che si baciano,gente che già litiga, ragazzi che fumano e le solite ochette che ci provano con quelli più grandi,vedo arrivare Samantha e Rebecca delle mie compagne di classe nonché migliori amiche da sempre.
“Lù,che ci fai già qui?Ti hanno torturata per svegliarti?!” Sono meravigliate quanto me che non sia arrivata in ritardo.
“No Sam,quello stronzo di mio fratello mi ha rotto e sono uscita prima!” Prendo il pacchetto di sigarette dallo zaino e me ne fumo una.
“Cavolo Lù,dovresti smettere sai?Il fumo invecchia la pelle” ed eccola li, Rebbi e le sue solite rotture,fumo da quando ho quattordici anni ed è tre anni che mi ripete la stessa cosa.Sbuffo.
“Rebbi,sono tre anni che mi continui a ripetere la stessa cosa,la finirai mai?” Stamattina sembra iniziare male. Lei ride e tutte e tre c’incamminiamo verso l’entrata.
La classe è smezzata, l’anno scorso ne hanno bocciato dieci, non sarà più la stessa cosa senza i soliti deficienti della classe, in compenso il prof. Di storia dell’arte ci ha detto che a minuti sarebbero arrivati due studenti nuovi,due gemelli. Quando li vediamo entrare rimaniamo senza parole,io rimango affascinata dal primo ragazzo è un tipo alto,due occhioni verde smeraldo e un sorriso che mozza il fiato, mentre il secondo sembra avere i capelli neri,gli occhi azzurro che tende al grigio e un aria da sbruffone.
“Questi sono Andrea e Pablo,quest’anno studieranno qui”
Oh,ma davvero Prof.? Non l’avevamo capito.
Il primo,Andrea,credo,mi guarda e sorride.
Credo che le mie guance abbiano preso il colore dei miei capelli.
“Lù,sei arrossita!!” La mia compagna di banco,Miriam,mi tira una gomitata.
“E’ piantala Mì!” Continuo a guardare il biondino..
Passiamo tre ore tranquille,prendo le mie cose e mi dirigo in cortile con Rebecca e Sam. Ri-prendo il mio pacchetto di sigarette e me ne fumo una.
“Ehi,hai d’accendere?” L’altro gemello,quello dagli occhi di ghiaccio.
“Ehm si,tieni” Gli tiro sgarbatamente l’accendino,questo ha qualcosa che non va.
“Cazzo,gentile eh?Facevi a meno di tirarmelo addosso,cretina.” Non ci credo, mi ha dato della cretina?
“Come scusa?” sono passata dallo sbigottita all’incazzata.
“Hai capito bene,cià!” Stavolta è lui a tirarmelo.
Rimango lì impalata come una fessa,è Sam che mi fa tornare al mondo.
“Cazzo,che antipatico!Che non sa che qui si usa così ‘sto deficiente?” Io e Rebecca ci voltiamo sbigottite verso Sam che dalla quinta elementare ad oggi avrà detto si e no due parolacce.
“Bèh?Che non posso dire anche io cose scurrili?”
Ecco appunto‘cose scurrili’, e che siamo nell’ottocento?
Io e Rebbi ridacchiamo e dimenticandoci dell’accaduto ce ne torniamo in classe.
Le due ore passano come le prime,tutto calmo,almeno finchè il belloccio dagli occhi grigi,di punto in bianco si alza e se ne va.
“Ehi!” la Prof. Di algebra urla.
“Lucy per favore,puoi andare a vedere dove sta andando?”
Eh? Cosa? Io? Ma perché?
“Si professoressa.”
Occhi grigi,ma dove vai?
  
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