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Autore: hangover    29/03/2013    3 recensioni
[...] "E tu cosa mi dai in cambio se scendo?" Chiese Harry con un pizzico di malizia nello sguardo.
"Ehm...un bacio?"
"Uno non mi basta. Ne voglio almeno mille."
"Mille? Ma mille baci una persona non puó darli neppure se passasse tutta la vita a non fare altro!"
"Iniziamo da ora. Chi ti dice che non avrai tutta la vita per darmi i restanti 999?"
Contenuti Larry e Ziam con accenni Zouis. Se il genere non vi piace, state alla larga.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Louis:
Ci sono momenti della tua vita in cui non ti rendi più conto di niente.
Lasci che siano i tuoi sentimenti a parlare per te. Non esistono più ordini razionali o azioni stabilite; lasci solo che tutto ciò che tieni dentro esca fuori.
Era proprio quello che mi era successo con Harry Styles.
Mi ero sempre ripromesso di non cedere, di controllarmi il più possibile. Ma non quella volta.
Gliel’avevo detto. Quel “ti amo”, così semplice, quasi sussurrato e seguito da un suo sorriso compiaciuto era volato via dalle mie labbra come una foglia si stacca dal ramo.
Forse non mi ero nemmeno reso conto delle mie parole. Solo dopo ci ripensai. Non con pentimento o risentimento, ma con la consapevolezza che la responsabilità che mi ero preso era grandissima.
Probabilmente è vero che oggi dire di amare una persona viene preso troppo alla leggera.
Ma potevo giurare su tutto quello che avevo che quello che sentivo per Harry poteva essere riassunto solo con un la frase “ti amo”.
Glielo avrei gridato, scritto, cantato, ridetto altre mille volte. In fondo, quando si è convinti di dire la verità non si ha paura di ripeterla.
Prima che lui potesse darmi una risposta, o anche solo un cenno, era arrivato Niall, a pregarci di andare via.
Durante tutto il viaggio verso casa sua pregustai ogni attimo che avremmo vissuto insieme una volta ritornati soli.
Cercai di immaginare cosa mi avesse detto, cosa avremmo fatto, se mi avesse baciato.
“E’ qui. Grazie Liam!” aveva detto ad un certo punto indicando un’abitazione bianca sul lato della strada.
Liam fermò la macchina e tutti ci salutarono prima di ripartire.
Insieme ci avviammo verso l’ingresso, mentre Harry frugava nelle tasche del suo cappotto per trovare la chiave.
Mio Dio, sembrava una di quelle scene da film in cui i due innamorati di turno iniziano la loro nuova vita insieme.
Ed in effetti non era così?
Inserì le chiavi nel buco della serratura ed entrammo. Appena accese la luce, apparve un piccolo salotto molto accogliente.
“Benvenuto nella mia umile dimora, Louis” disse Harry con un sorriso mentre si toglieva il cappotto.
“Vuoi darmi il tuo?” chiese educatamente porgendomi la mano affinchè gli avessi dato la mia giacca.
Annuii e gliela porsi. Mi guardai attorno, cercando quale potesse essere la porta che conduceva nella sua camera da letto: abbracciarlo su un comodo materasso era la prima cosa che volevo.
“Allora? Che vogliamo fare?” fece con aria da finto svampito, come se non sapesse che io in quel momento avevo in testa una sola cosa.
Gli andai vicino e gli sfiorai il collo passandomi la lingua sotto il labbro.
“Non lo so…magari potresti prendere la tua collezione di bambole e giocare a prendere il tè con loro” gli dissi abbassando la voce.
In attesa di una sua risposta, gli presi a mordicchiare il collo. Lo sentii mugugnare ad ogni mio contatto.
“Temo che io non abbia mai posseduto delle bambole” rispose lasciandosi completamente trasportare dalle mie attenzioni.
“E allora perché non mi mostri qualche altro giocattolo, piccolo Harry?” gli domandai mentre toccavo la sua nascente erezione dalla stoffa dei pantaloni.
Lui rise e poi aggiunse: “Seguimi.”
Mi prese per mano e mi portò verso la sua camera da letto.
Era bella e non anonima, nonostante le pareti fossero di un monotono bianco.
Aveva un qualcosa che sapeva di Harry. Forse il profumo o forse l’atmosfera, non saprei.
Mi scaraventò sul letto e iniziò a baciarmi con passione. Sentivo le sue mani su tutto il mio corpo, come se stessero cercando qualcosa.
Sapevo che quella sera non ci saremmo fermati solo ai preliminari.
E prima di perdere completamente il controllo, dovevo assicurarmi che quello che glia avevo detto in macchina gli avesse lasciato qualcosa.
“Hazza?” lo fermai.
“Che c’è?” chiese con un sorriso.
“Prima ti ho detto una cosa…”
“Che mi ami?”
“Esattamente”
“Ehi, te ne sei già pentito?” fece lui ironizzando.
“No e non credo che lo farò mai. Volevo solo sapere tu che cosa ne pensi”
“Penso che tu ti sia innamorato della persona più bella, intelligente, gentile di questo mondo…” disse lui con il ghigno beffardo che tanto mi piaceva.
Ma non era il momento per scherzare. Gli diedi uno schiaffetto sulla spalla.
“Dai, Harreh! Cerca di essere serio!”
“Scusami. Scherzi a parte, credo di avertelo già detto cosa sento per te.”
“E ti costa tanto ripetermelo?”
“Ti amo, Lou”
Risi euforicamente, gioendo di quelle parole. Lo baciai forte, quasi gli tolsi il respiro.
“Adesso che abbiamo appurato che la cosa è reciproca, che ne dici se facciamo una cosa che tutti gli innamorati fanno?” mi chiese senza smettere di fare ironia. Ma infondo, lo amavo anche per questo.
“Vuoi fare sesso con me, Hazza?”
“Sesso è una brutta parola. Voglio fare l’amore con te.”
E come potevo rifiutare una proposta così dolce e allo stesso tempo così dannatamente eccitante?
 
 
Zayn:
Silenzio.
Nella mia camera da letto c’era il più totale silenzio.
Il solo rumore che si sentiva era quello del mio respiro. Non amavo particolarmente l’assenza di suoni. Forse perché non c’ero abituato o forse perché mi dava associavo al silenzio una forma di solitudine.
E quando ero da solo iniziavo a pensare.
Pensavo a molte cose, in verità.
Ma in quel periodo ad occupare la maggior parte della mia mente era solo Liam Payne.
Mi sentivo irrimediabilmente solo quando lui non era con me.
Anche se mi fossi trovato in mezzo alla folla senza di lui, mi sarei sentito solo.
E nel mio letto, in quel preciso istante, avrei dato di tutto pur di sentire il suo respiro accanto al mio.
Anche solo sfiorargli le mani mi bastava.
Pensasi a cosa stesse facendo. Magari mi stava pensando anche lui.
Me lo immaginai con il suo sguardo vago e insicuro mentre divagava con la mente e non potei fare a meno di sorridere.
Si, lui era il mio pensiero fisso, il mio sorriso, il mio battito cardiaco, la mia gioia. Il mio tutto, potrei dire.
Sentii il cellulare vibrarmi sotto la mano. Un messaggio. Anzi, due.
Il primo recitava: “Zay, leva la lingua dalla bocca di Liam e andiamo via” ed era di Niall.
Guardando l’orario in cui era stato inviato capii che risaliva a qualche ora prima.
Il secondo diceva semplicemente “Affacciati” ed era di Liam.
Mi alzai dal letto confuso e scostai la tenda della mia finestra.
E infatti c’era una figura che guardava in alto e faceva cenni con la mano.
Come potevo non riconoscerlo?
Liam Payne aveva guidato fino a casa mia, alle tre di notte, a mia insaputa, solo per venire da me.
Giuro che me lo sarei sposato.
Lo salutai con un sorriso enorme, felicissimo di poterlo vedere.
Altro messaggio.
“Fammi entrare. Non posso parlarti da qui!”
In effetti, se avessimo conversato in quel modo ci avrebbero sicuramente denunciati per disturbo alla quiete pubblica. E poi volevo baciarlo e toccarlo.
Scesi al piano di sotto senza fare rumore. Se solo una delle mie sorelle mi avesse sentito avrebbe allarmato mezzo mondo.
Arrivai sul retro della casa, muovendomi piano e completamente al buio. Ringraziai il cielo per non aver fatto cadere nulla.
Aprii la porta e chiamai Liam affinchè mi raggiungesse dentro.
“Ma cosa ci fai qui?” gli sussurai cercando di trattenermi dall’urlargli quanto mi facesse piacere averlo lì.
“Niente, passavo di qui e così ho deciso di venire a salutare” fece lui con sarcasmo. Ridacchiai e poi lo presi per mano.
“Andiamo di sopra” gli dissi, imprecando contro il buio pesto che non mi permetteva di guardarlo negli occhi.
Finalmente arrivammo e chiusi la porta a chiave. Lui accese la luce e si accomodò sul letto.
“Lee!” lo chiamai, come se non mi rendessi conto che lui fosse seduto sul mio letto con le chiavi della sua macchina in mano.
“Presente!” disse lui sogghignando. Andai a mettermi vicino a lui e lo abbracciai forte.
“Perché sei venuto fin qui? Non sei sfinito?”
“Un pochino. Ma il pensiero che ti avrei rivisto mi ha fatto passare tutta la stanchezza”
Lo baciai leggermente, sfiorando piano la sua lingua.
Mi staccai accarezzando i suoi zigomi leggermente ruvidi per la barba corta che vi cresceva.
“I tuoi genitori non si preoccupano se non ti trovano?”
“Figurati. Non uscirebbero da quel letto nemmeno se scoppiasse la terza guerra mondiale.”
“E se dovessero per assurdo controllare nella tua camera?”
“Non me ne fregherebbe un cazzo. Voglio stare con te, tutto il resto non mi sfiora nemmeno”
Sorrisi, colpito dalla sua improvvisa trasgressione.
“Come siamo diventati cattivi, Liam” lo scherzai.
“A furia di frequentarti si finisce per diventare molto simili a te, Zayn”
“Ehi, non sono cattivo!”
“Si ma sei dannatamente bello. Baciami.”
Non me lo feci ripetere due volte.
Continuai a baciarlo forse per tutta la notte.
Sinceramente non ci pensai a quanto tempo trascorsi attaccato a quelle labbra perfette.
Finalmente avevo smesso di pensare. Avevo smesso di essere solo.
 
 
Louis:
Sentivo le sue labbra calde premermi sul collo. Scese lentamente a verso il petto mentre io tentavo di togliergli la maglietta di dosso.
Ma non ci riuscivo.
Tremavo come una foglia.
Provai una, due, tre volte. Ma niente. Le mani sembravano essere diventate due corpi a sé stanti, che non seguivano più gli ordini da me dettati.
Harry se ne accorse.
Sorrise, come per tranquillizzarmi. Ma non ci riuscì. Anzi, quel suo sorriso con tanto di fossette non migliorava affatto la situazione.
Se il mio corpo era scosso da brividi ed il mio cuore batteva incontrollato, in mezzo alle mie gambe una potente erezione supplicava di uscire.
“Siamo un po’ nervosi, eh?” mi chiese lasciandomi dei baci sulle guancie.
Mugugnai in senso di risposta, visto che sembrava che avessi perso ogni altro modo per comunicare.
“Tranquillo. Faccio io.”
Così detto, con una mossa veloce si privò della maglietta nera, scoprendo il suo torace.
Gli feci scivolare una mano sul petto liscio e caldo, mentre ripresi a baciargli le labbra.
Riuscii a sentire dal rumore metallico che si stava slacciando la cintura dei pantaloni.
Ero sul punto di morire.
Si staccò dal bacio per iniziare a sganciarsi il bottone e ad abbassare la cerniera.
Ogni minuto che passava, la mia voglia di lui aumentava incontrollata.
Lo vidi abbassarsi piano l’indumento e rimanere pochi secondi dopo solo con un paio di boxer neri.
Quando si riabbassò su di me, sentivo la sua erezione calda sfregare contro il mio basso ventre.
Gliela sfiorai con le mani tremolanti. Lo sentii gemere appena le mia dita lo toccarono.
“Lou, forse dovresti iniziare a spogliarti anche tu” sussurrò con la voce roca.
E infatti io avevo ancora tutti i vestiti addosso.
“S..si, ha ragione” balbettai. Sperai vivamente di essere stato almeno un pochino accattivante mentre mi levavo gli abiti.
Invece no.
Con gli arti rigidi e instabili, iniziai a sfilarmi la maglietta mentre Harry si era seduto vicino a me ed iniziava a darsi piacere con la sua stessa mano.
A quella vista iniziai a sentire le forze venirmi meno.
La difficoltà a controllare i movimenti diventava sempre più alta, come quando si è ubriachi persi.
“Allora me lo fai apposta?” gli feci e nel frattempo lasciavo scivolarmi via l’indumento dalla testa.
Lui rise senza smettere di toccarsi. Vedevo il suo braccio muoversi ritmicamente tra le sue gambe. Sarei morto molto presto, lo sapevo.
Poi, dopo alcuni tentativi, riuscii a togliermi il jeans, rimanendo anche io con l’intimo fastidiosamente gonfio.
“Ce l’hai fatta finalmente!” disse lui trionfante.
Andai a mettermi sopra di lui e gli presi la mano con cui si stava masturbando. Gli leccai le dita, per sentire il suo sapora.
Iniziai a baciargli piano l’interno coscia mentre lui si levò i boxer e li lanciò in un punto indefinito della stanza.
Osservai per pochi secondi la sua erezione. Perfetta, come lui.
La baciai e la leccai, mentre lui abbandonava la testa riccia sul cuscino. Sperai di non fare le cose troppo goffamente, che lo avrei fatto godere almeno un pochino. Odiavo essere così insicuro.
Appena arrivai all’estremità, me lo misi tutto in bocca, iniziando a succhiare e accompagnando i movimenti della testa con la mano.
Gemeva in modo controllato e mi teneva le dita sul collo, accarezzandomi di tanto in tanto.
Dopo che la mia tensione si allentò leggermente, mi staccai dal suo membro e mi concentrai sulla sua bocca rossa e calda.
Gli succhiai il labbro inferiore mentre avvertivo la sua mano cercare di togliermi i boxer.
“Stenditi” mi sussurrò poi con la voce spezzata.
Obbedii, pregustando tutto il piacere che mi avrebbe fatto provare.
Poggiai delicatamente la schiena sul materasso e lui intanto riuscì velocemente a privarmi dell’intimo.
La sua lingua percorreva la pelle del mio addome fino a giungere all’erezione.
Ma lui, a differenza mia, la trascurò per dedicarsi all’apertura tra le mie natiche.
Iniziò a sfiorarla piano con la punta della lingua, prima di introdurcela completamente.
Sentivo il calore del suo respiro solleticarmi la pelle più sensibile e la cosa mi stava facendo impazzire.
Poi sostituì la lingua con le dita, inserendole una per volta. Intanto io mi massaggiavo piano l’erezione che, poverina, cercava disperatamente di ottenere attenzioni.
I suoi movimenti erano esperti, veloci e decisi. Sentivo che presto avrei raggiunto l’orgasmo.
“Ha..Harry, entra dentro di me, ti prego” lo supplicai.
Lo vidi ridacchiare e avvicinarsi alle mie labbra.
“Come vuoi” mi disse prima di sistemarsi meglio tra le mie gambe.
Iniziò a passare la punta del suo membro sulla fessura. Mi sentivo il cuore battere all’impazzata. Non ne potevo più di tutta quella attesa.
“Dai, Harreh!” lo sollecitai tenendo gli occhi chiusi e le braccia attorno al suo collo.
All’improvviso, senza che io mi aspettassi nulla, mi penetrò.
Non sentii dolore.
Avvertii solo una sensazione di calore pervadermi il basso ventre. La mia erezione sfiorava la sua pancia ed i miei occhi si spalancarono improvvisamente.
Iniziò a spingere, lentamente.
Mi lasciai sfuggire un gemito liberatorio, come se qualcuno mi avesse ridato l’ossigeno necessario per respirare.
Poi i movimenti dei suoi fianchi divennero più svelti assecondati anche dai miei.
Sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso riscaldare le mie labbra. Lo baciai, mentre con la mano cercavo la sua.
Le nostre dita si incastrarono insieme, come la prima volta che gli chiesi di tenerlo per mano.
Continuò a spingere, finchè con dei gemiti che diventavano sempre più affannosi e intensi mi disse che era al limite.
Sfilò la sua erezione dal mio corpo e volle che lo stimolassi affinchè non raggiungesse l’orgasmo.
Iniziai a muovere velocemente la mia mano intorno al suo membro e lui fece lo stesso con il mio.
Sentivo i brividi percorrermi ogni singola vertebra della schiena.
Il suo seme caldo mi colò sulle dita e poco dopo venni anche io.
Osservai i suoi occhi dilatati per il piacere e le sue guancie imporporate dalla lussuria di quegli attimi.
Pregai il cielo che non mi facesse morire, che mi permettesse di guardare quello spettacolo ancora per un po’.
Si accasciò vicino a me.
“Ti amo tanto, Lou” riuscì a sussurrare ancora con la voce spezzata dal piacere.
“Ti amo anche io, Harry”.
 
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Ma salve bellezze <3
Finalmente i nostri Larry si sono dati alla pazza gioia xD
Spero che vi sia piaciuta e vi prego di essere clementi!
Come avete potuto leggere, non me la cavo molto con le scene di sesso. Mi auguro che questa abbia reso l’idea almeno un pochino!
Baci
__hangover
  
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