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Autore: Fiamma Erin Gaunt    01/04/2013    3 recensioni
Dal cap 23:
- La magia non servirà, ragazzo, sta morendo – decretò Artemisia, la voce melodiosa che contrastava in modo stridente con la gravità della sua affermazione.
- Cosa?! No, non sta morendo – replicò Tom, mentre continuava imperterrito a mormorare incantesimi.
Nel frattempo il resto degli invitati aveva smesso di dimenarsi a tempo di musica e assisteva alla scena con aria preoccupata.
- Fate uscire tutti – ordinò Artemisia, rivolgendosi ad Alaric e Adrian che sembravano essere gli unici abbastanza lucidi per obbedirle.
- Che le succede? – esclamò Letitia, gli occhi castani colmi di lacrime e la voce incrinata dalla paura.
- Il suo corpo sta rigettando il veleno dell’ incubo, o si trasforma o morirà – decretò con tono grave Sinister, mentre accarezzava leggermente la fronte della ragazza.
- Cosa aspetti, allora, fallo! – esclamò Tom, mentre osservava il respiro di Kyra farsi sempre più stentato.
- Se lo faccio la Kyra che conoscete non esisterà più, sarà una creatura spietata e assetata di sangue, vittima dei suoi istinti, siete disposti ad accettare una cosa simile? – interloquì.
Tom annuì con aria decisa, mentre Letitia si asciugava le lacrime e mormorava – Tutto, purchè continui a vivere –
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Epilogo














 

 
Kyra stava sulla piattaforma del binario 9 e ¾, lo sguardo perso ad osservare l’Espresso che di lì a pochi minuti sarebbe partito in direzione di Hogwarts. Le sembrava fosse passata solo un’estate da quando, trent’anni prima, aveva lasciato quella stessa stazione, insieme alla sua famiglia e a quello che due anni dopo divenne suo marito. Una fitta di nostalgia le annunciò quello che già sapeva: Hogwarts aveva lasciato un segno indelebile in lei e nulla avrebbe mai potuto prendere il posto di quella scuola che, a tutti gli effetti, era divenuta la sua seconda casa.
- Fa effetto stare qui e sapere che non prenderemo il treno, eh? –
Una voce maschile, decisamente familiare, la spinse a voltarsi.
Una versione leggermente stempiata e dal viso più scarno di Alaric Avery le sorrideva con l’aria di chi la sapeva lunga.
- Già, ma non mi aspettavo di trovarti qui; non dovresti essere con Tom? –
Un’espressione colpevole comparve sul volto dell’uomo, mentre scrollava le spalle con eleganza, - Non potevo rinunciare all’idea di vedere mio figlio prendere l’Espresso. –
Kyra annuì, era una cosa perfettamente comprensibile.
Non come Tom, che per i suoi progetti di dominio aveva trascurato l’infanzia e l’adolescenza dei suoi gemelli, in effetti aveva trascurato anche lei, ma aveva imparato a non farci più tanto caso. Del ragazzo dei tempi della scuola era rimasto molto poco, lo si capiva dai suoi discorsi e, ancor più, da quella luce rossastra che di tanto in tanto divampava negli occhi grigi. Tom si era addentrato sempre più nelle Arti Oscure, confermando i sospetti che già dopo il diploma l’avevano tormentata. Il più grande mago oscuro di tutti i tempi, superiore persino a Gellert Grindelwald.
Scrollò le spalle, scacciando quei pensieri dalla mente. Tom, nonostante non fosse esattamente il prototipo del marito e padre presente e amorevole, non aveva fatto mancare loro nulla e aveva sempre assunto un atteggiamento protettivo nei loro confronti. Certo, le sarebbe piaciuto che fosse presente per l’inizio del settimo anno dei loro figli, fondamentale per il completamento della loro istruzione magica e l’ingresso nel mondo degli adulti, ma comprendeva che la sua presenza avrebbe causato una vera e propria isteria collettiva. Dopo tutto, ancora una volta, suo marito aveva fatto la scelta più saggia e razionale.
- Lo raggiungerò appena saranno partiti, - concluse, come a volerla rassicurare.
In effetti era così. Quando Tom era in compagnia di Alaric ed Adrian lei si sentiva immediatamente più tranquilla; i suoi vecchi amici sembravano esercitare una specie di controllo, come se la loro presenza fosse sufficiente a fare in modo che la furia non ottenebrasse la sua mente.
- Letitia dov’è? –
Le avrebbe fatto bene rivedere la sua migliore amica, nonché madrina di sua figlia.
Alaric gliela indicò, era poco distante e intenta a rimproverare una bambina dai lisci capelli castani e gli occhi nocciola.
- Amalia sta diventando sempre più difficile da gestire – sospirò il mago, strappandole una risata divertita.
- È ancora nella fase da: “Voglio un unicorno nella mia camera”? –
- No, ora insiste per andare ad Hogwarts, non ne vuole sapere di aspettare un altro anno –
Le sue parole vennero confermate dall’arrivo della bambina, che guardava la madre con aria corrucciata e pestava il piede con decisione.
- Voglio andarci. Voglio andare con Max! –
- Non insistere, Amy, ti ho già detto che non si può –
Letitia sembrava sul punto di perdere la pazienza, ma in quel momento la raggiunse il figlio.
Maximillian Avery era un bel ragazzo, all’incirca di un metro e ottanta, con capelli castani e penetranti occhi grigi. Caratterialmente era molto più simile a sua madre, posato e riflessivo, e non era stata certo una sorpresa il suo Smistamento a Corvonero.
- Amy, smettila di frignare come una mocciosa, altrimenti non ti spedirò neanche un sacchetto di Caccabombe – la riprese il fratello.
La piccola smise immediatamente di lamentarsi e gli rivolse la migliore delle sue espressioni supplichevoli; tra i due, era certamente lei quella che aveva ripreso dal lato paterno.
- Prometto che non farò più un fiato, ma tu mi spedirai le Caccabombe, vero? –
Max ridacchiò divertito e, malgrado l’occhiataccia di sua madre, annuì con convinzione.
Amalia lo abbracciò con impeto e, dopo avergli scoccato un bacione, lo lasciò libero di tornare dai suoi amici.
- Ormai da ascolto solo a lui, lo adora – sospirò Letitia, abbracciando la sua migliore amica.
- È il fascino del fratello maggiore –
- Tu davi retta a Kellan? –
Kyra inarcò un sopracciglio, sarcastica, e ammise – No, in effetti no –
Le due donne scoppiarono a ridere.
- Dove sono finiti i miei nipoti preferiti? – intervenne Alaric, cercando tra la folla di studenti le chiome corvine dei giovani Riddle. Tecnicamente non erano i suoi nipoti, ma si comportava proprio come se lo fossero.
- Stavano parlando con Rosier e Wilkes –
A quelle parole gli occhi di Amalia brillarono di eccitazione e sfrecciarono alla ricerca della sagoma affascinante dell’erede dei Wilkes.
- Vedo che la cotta per Rico Wilkes non le è ancora passata –
Alaric alzò gli occhi al cielo, mettendo in scena la sua miglior espressione da padre geloso.
- Purtroppo no, a nulla serve farle presente che ha dieci anni più di lei –
Amy gli fece una linguaccia e tornò a rivolgere la sua attenzione al ragazzo.
- Katherine, Kat – trillò, attirando l’attenzione di una ragazza dai capelli mossi e neri come ali di corvo. La diciassettenne si voltò verso di lei, gli occhi verdi come smeraldi che luccicavano divertiti, e si congedò dal gruppo di amici per raggiungerla.
- Ehi, pulce, cosa hai da strillare? –
- Nulla, volevo solo salutare te e Ty –
Katherine annuì e fece cenno al gemello di avvicinarsi. A turno abbracciarono i coniugi Avery e la piccola Amy, per poi dedicarsi a salutare affettuosamente la madre.
- Fate buon viaggio. Ty cerca di non concentrarti esclusivamente sulle ragazze e tu, Katherine, evita di farmi convocare da Silente una volta al mese –
I gemelli annuirono, con l’aria di chi riceveva ogni anno le stesse raccomandazioni e puntualmente le ignorava.
- D’accordo, mamma, saluto Evan e Rico e poi filo sul treno – replicò la ragazza, abbracciandola per l’ultima volta e tornando dagli ex compagni di Casa. I tre ragazzi si salutarono con evidente entusiasmo, che lasciò lievemente preoccupata Kyra; quei due si erano notevolmente avvicinati alla Causa di suo marito e la sua speranza, per quanto sapesse perfettamente che fosse vana, era quella che almeno la sua bambina evitasse di prendere il Marchio. Per Ty, purtroppo, era ormai troppo tardi.
Osservò i gemelli salire la scaletta che conduceva agli scompartimenti, insieme a Maximillian, voltarsi per salutarla un’ultima volta e poi sparire alla sua vista.
Una manciata di secondi più tardi il treno fischiò e partì alla volta di Hogwarts. Rimase ferma a guardarlo finchè non fu troppo lontano per scorgere qualcosa più del fumo che usciva dal comignolo.
 
 
 
 










Spazio autrice:

Eccoci con l’epilogo. A questo punto, ahimè, la storia è definitivamente conclusa. Da questo preciso momento partirà il sequel: “Il tocco del serpente” che ho già completamente plottato e, pertanto, posso dirvi con sicurezza che raggiungerà i 30 capitoli più l’epilogo.
Che dire, vorrei ringraziare nell’ordine:
- le 37 recensioni ricevute;
- le 21 persone che la preferiscono;
- le 8 persone che la ricordano;
- le 55 persone che la seguono;
- tutti i lettori silenziosi che sono rimasti con Kyra e Tom fino alla fine.
Spero che anche il sequel riscuota lo stesso successo e mi piace pensare che quanti hanno apprezzato questa storia seguiranno anche le vicende dei loro gemelli.
Con questo concludo e vi invito a raggiungermi a: Il tocco del serpente.
Baci baci,
         Fiamma Erin Gaunt
 
 
 
 
 
 

  
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